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Autore: cleariver7    14/04/2014    2 recensioni
Angeline entrò tutta sorridente tenendo per mano il nemico numero uno di Artemis, non era Opal Koboi, non era un goblin non era Jon Spiro era un paio di jeans.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Artemis Fowl, Grana Algonzo, Polledro, Spinella Tappo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I JEANS

Artemis Fowl era sotto molti aspetti un ragazzo differenti dagl'altri.

Beh era un genio. Ma anche lui, a volte, pensava che i propri genitori erano completamente irragionevoli.

Flash back

Artemis Fowl stava entrando.... cioè stava hackerando nella banca dove il presidente degli stati Uniti teneva il suo gruzzolo.
Quando sentì bussare alla porta, “Artemis vieni a vedere cosa ti ho comprato, giuro che lo adorerai”
La voce di Angeline riecheggiò per tutta la stanza, Artemis si raddrizzo un poco la schiena e ritornò sull'icona del Desktop per non destare sospetti.
“Puoi entrare madre” disse il giovane genio. Angeline entrò tutta sorridente tenendo per mano il nemico numero uno di Artemis, non era Opal Koboi, non era un goblin non era Jon Spiro erano un paio di jeans.
“Madre cosa hai intenzione di fare con questi subdoli vestiti?” chiese spaventato Artemis.
“Mah Arty non ti ricordi che giorno è oggi?” “no madre”affermò Artemis alzando le sopracciglia ripassandosi mentalmente tutte le date importanti del calendario.
“Non lo sai??? È il giorno in cui viene Spinella” Artemis spense il computer e lo mise in stand-by “oh” fu la sua secca risposta; “però questo non spiega perché tu hai in mano quelle paia assolutamente ridicole di jeans”
“Pensavo fosse carino, ti starebbero così beneeeee” “Ma madre, cosa pensi potrebbe convincermi a fare una cosa del genere?” Angeline sbatté le ciglia: “se non io allora Spinella.” “Come? Dato che ora si trova nel sottosuolo probabilmente a Cantuccio.” rispose secco il ragazzo.
Angeline si sedette sul letto di Artemis “allora se non può venire lei ci sarò io ha tartassarti, non sei l'unico con un po' di tenacia in questa stanza.” Artemis incrociò le braccia davanti al petto “madre non li indosserò”, Angeline sapeva che questo era solo l'inizio, “ma me lo avevi promesso!” “Artemis sospirò “madre stavo vivendo un momento di debolezza fisica e psicologica”. “Bene che ti sia ricordato ciò che hai detto tempo fa, ma niente scuse Artemis, lo hai promesso e ora lo indossi” “madre sarei assolutamente ridicolo!” sbottò il giovane Fowl; “Arty vuoi forse vedermi arrabbiata? Le promesse in questa casa si mantengono sempre, e ora, io ti lascerò quelle paia di jeans sul letto e all'arrivo di Spinella sperò bene che tu le abbia in dosso.”
Con queste ultime parole Angeline sbatté la porta della camera del suo primogenito e penso:
Quanto adoro recitare la parte della madre cattiva, mi riesce così bene, Arty sarà pure un genio ma non riuscirà mai a capire che quando una madre vuole qualcosa lo ottiene sicuramente.

E poi, chissà, magari con quei jeans farà davvero mettere subito di buon umore “la sua” Spinella, hihihi a forza di ridere non si reggerà neppure in piedi.

Artemis fissò inorridito quell'affare appoggiato sul letto, come poteva sua madre forzarlo a eseguire una simile richiesta?
Non capiva che i jeans erano fuori dal suo modello di abbigliamento? E che si sarebbe sentito assolutamente imbarazzato e a disagio nei confronti di Spinella se fosse stato costretto a indossare quegli strumenti di tortura? Artemis sospirò, com'è possibile che sua madre risvegliava sempre quel senso di colpa che si ritrovava quando non faceva ciò che lei richiedeva? Bah avrebbe detto Juliet te fregatene!
Si proprio quello gli avrebbe detto! Ma com'è possibile che lui non ci riusciva! C'era sempre quella faccia di sua madre che lo guardava triste e gli diceva “Arty, mi hai delusa”.
“Basta smancerie, passiamo al sodo” sibilò Artemis contro quel paio di pantaloni, si rimboccò le maniche e si avvicino con cautela, come se dovesse trattare un materiale tossico. Il suo ultimo pensiero fu “Spinella mi prenderà in giro a vita per questo” e poi accadde l'inevitabile.

CANTUCCIO STRATI INFERIORI

Spinella stava vivendo uno dei suoi rari momenti tranquilli, stava rimettendo a posto la sua scrivania, si stava preparando per il suo fine settimana con Arty. (uuuu penserete, è già).
Stava per uscire, quando venne fermata dal comandante Grana Algonzo. Lui si appoggiò all'estremità della porta e disse “Allora sei libera sta sera Spinella???” mentre fece ballonzolare le sopracciglia, Spinella deglutì, "no grazie, non sono in casa sta sera". Ad un certo punto gli altoparlanti della LEP emisero una strana canzone degli anni 70, una canzone di quelle con delle trombe stridenti che fanno “tn tn tn tnnneeee” e ricordano delle donne in vestiti poco coperti, insomma una canzone persuasiva per un vecchio degli anni 50.
Spinella lanciò uno sguardo verso l'alto poi urlò “piantala Polledro!”.
Il centauro intervenne parlando nei microfoni e disse chiaramente “ MI dispiace Grana, ma la signora qui presente è già occupata con un certo Fowl, sai chi intendo” Poi mise il requiem di Mozart tanto per insinuare che non aveva nessuna chance.
Grana restò a bocca aperta. “Ma...Spinella! È di un'altra specie, almeno prenditi un elfo, se non me!” Spinella incrociò le braccia davanti al petto. “Grana, penso di essere in grado di scegliere con chi stare da sola, grazie.” Grana si offese “ma cos'è che trovi in quel microbo umano?
Non ha nemmeno un muscolo! Ammira invece questa bellezza qui!”
E fece vedere i suoi bicipiti poderosi. Spinella sospirò, perché doveva sempre imbattersi in uomini tanto egocentrici e narcisisti?
“Scusa Grana, ma devo andare.” disse, e sposto un poco il comandate per passare.
Accompagnata dalla colonna sonora di Star Wars uscì dall'ufficio, lasciando dietro di sé un centauro ridacchiante e un elfo stupefatto.

  
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