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Autore: Lady Moon    14/04/2014    3 recensioni
Per chi sa cosa vuol dire "shippare" la coppia Ronald Weasley-Hermione Granger, sarà spero piacevole leggere questa storia, ovviamente anche per chi li conosce bene.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Amore mio.


Ebbene sì, finalmente si trovarono al termine della lezione, tutti quelli del Grifondoro preferirono tornare nella loro casa, i Serpeverde erano inclini nel restare nell'aula di pozioni per assistire ai suggerimenti del professor Snape su come preparare una pozione da far impazzire il cervello.
Ron uscì di corsa, non volendo affatto stare a considerare ciò che aveva da divulgare il professore.Hermione lo notò, in un primo momento gli sembrò strano, temeva fosse preoccupato per qualcosa, per qualcuno, ma chissà.Harry filò via come se avesse ben altro da fare, un vero razzo, pensò Hermione che più tardi si recò in biblioteca, così da sfruttare l'occasione per rimanere sola a pensare.Il suo desiderio però durò poco.Il signorino Weasley, infatti, non riuscendo a svolgere i suoi dannati compiti decise finalmente di avvicinarsi a lei, dopo averla cercata ovunque, così l'avrebbe aiutato.Hermione inizialmente sembrava contraria, gli rivolse la parola in modo nevrotico, nonché misterioso e disse

:"Mi rivolgi la parola solo quando hai bisogno d'aiuto, Weasley?"-                                                                                                        
Fu così che Ron pensò subito al fatto che si fosse offesa, facendoglielo capire con uno sguardo che cercava di appagarsi lei non osò parlare, pareva proprio essere d'accordo.                                                                                                                                                      
-"Non dirmi che ti dispiace, solo una mano, semplice.E poi non è colpa mia se la professoressa McGranitt mi ha suggerito di cercarti."-
:"Ah bene, così se non fosse stato per lei...nemmeno saresti venuto da me, vero?"-gli rispose subito Hermione, mesta.
-"Non fare così, non mi va."-
:"Oh, neanche a me va aiutare solo persone egocentriche."-                                                                                                                  
-"Non mi dire...pensi sia egocentrico, Hermione?"- le domandò Ron, con uno sguardo più malizioso del solito, ma molto arrabbiato.
:"Oh no..."-concluse in risposta Hermione.
Cercarono di collaborare, così Hermione gli mostrò alcuni esercizi facili facili, ma Ron sembrava dopo un po' essersi scocciato anche di sentirla.Con molta pazienza Hermione tentò di esonerare questo pensiero e andò avanti nello spiegare, ma ad un certo punto smise di parlare.
-"Cos'hai? Abbiamo finito?"-
:"Con te si, Ron."-
-"Cosa vorrebbe dire...?"-
:"Non ho alcuna intenzione di scocciare le persone, io."-                                                                                                                       
-"Non mi stai scocciando!"- urlò Ronald.
:"Oh, si vede dal tono in cui me lo dici!"-
-"Adesso calmati."-
:"Sì..."- 
Hermione rimase dopo quel "sì" nuovamente in silenzio, Ronald cercò di interpretare ciò a cui voleva alludere, ma gli sembrava troppo difficile.Poi le guardò il viso, aveva un graffio rosso che sembrava essere provocato dal suo gatto.                                                             
-"Ma quella zecca ferisce anche la propria padrona? Ma che roba..."-
:"Eh? Ah, ti riferisci al graffio? Non importa, era nervoso l'altra volta."-
-"Nervoso?La prossima volta lasciati strangolare nel sonno, mi raccomando!"-
:"Piantala Ronald, ricordati quel tuo vecchio topastro tanto amato chi era veramente."-
-"E questo che c'entra? Storia vecchia e congedata."-                                                                                                                    
 :"Anche io vorrei congedare tante cose come fai tu."-
-"Tipo?"- chiese Ronald, incuriosito.
:"Tante cose."
-"Beh, "tante cose", non è una risposta, fammi un esempio."-
:"Tu sei bravo a congedare tutto? Io voglio essere in grado di congedarmi da te."-
Ronald per un istante rimase in silenzio, era un silenzio strano, quasi sospettoso.Hermione abbassò lo sguardo sul suo libro e su quegli esercizi che oramai aveva concluso da tempo.
-"Non sarei capace di congedarmi da te, Hermione, se può consolarti."-
:"Davvero, Ronald?!?"- gli domandò entusiasta Hermione.
-"Sì."-rispose Ron, secco.
:"Amore mio..."- disse Hermione in risposta, in modo dolce, non l'aveva mai fatto e peccato che non s'era messa la mano davanti alla bocca, perché Ron l'aveva sentita.
-"Come mi hai chiamato...?"-le domandò.                                                                                                                                            
 :"Oh...io non ho detto niente."- rispose Hermione, rossa come un peperone e imbarazzata come non mai.
-"Come non detto, Hermione, come non detto."- 
:"Ti voglio tanto bene, Ron."- gli disse, poi, stavolta avendo la consapevolezza di star parlando.
-"Che carina, anch'io, finalmente l'hai detto, secchiona."-le rispose Ron, felicissimo.
   
 
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