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Autore: ofarrowsandbows    15/04/2014    1 recensioni
Margot vuole contare le stelle.
Killian Jones e la sua ciurma sono la sua migliore possibilità.
A volte è buffo come degli incontri casuali possano portarti a trovare quello che hai sempre desiderato.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Baelfire, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Margot è discretamente brava nei rapporti umani. Se c’è qualcosa che le riesce bene è consigliare e guidare le persone nei momenti bui. I genitori se ne vantano tanto, di quella figlia così genuina e disponibile ad aiutare tutti, che, purtroppo o per fortuna – dipende dai punti di vista – quello che fa per sentirsi in pace sé stessa è diventato un qualcosa che deve fare per tenere su la sua reputazione, per permettersi di maritarsi con una persona a modo e non uno qualunque.

Il padre si Margot è un pescatore, si era fatto costruire il suo enorme veliero – altra cosa di cui spesso si vanta – in giovinezza e non lo avrebbe mai ammesso, ma forse la sua attività imprenditoriale si sorreggeva anche su quella imbarcazione bramata un po’ da tutti i pescivendoli vicini e ammirata da tutti i compratori di pesce, che chissà perché, lo vedono come sinonimo di qualità.

È strano, forse anche un po’ divertente come a volte la fortuna smetta di girare in proprio favore e all’improvviso un modesto imprenditore si ritrovi a cedere il suo veliero al Re, addirittura, per avere un minimo di compenso in cambio, almeno per far mangiare la famiglia.

Margot è andata al porto, ha seguito tutti i restauri del veliero e adesso sembra che non sia mai appartenuto alla sua famiglia. Il nome “Il Gioiello del Regno” è disegnato in corsivo, ben visibile, sulla superfice ora bianca, una cinquantina di uomini ben vestiti vi sta salendo sopra tenendo stretto in mano un bagaglio, per un attimo pensa che ovunque andranno sarà sempre meglio di dove si trovano ora.

Quando Margot vede per la prima volta il tenente Killian Jones nota veramente solo un particolare che in qualche modo – al suo sguardo piuttosto attento – lo distingue dagli altri: i suoi occhi.

È abbastanza sicura che nessuno al mondo abbia gli occhi così blu da sembrare che il mare gli viva dentro, che sia una parte fondamentale della sua persona. Un breve scambio di occhiate le basta per arrivare sulla luna e ritornare sulla terra, per quanto impossibile.

«Vieni cara, è ora di tornare a casa.»

Margot nemmeno l’aveva udita sua madre che le stava parlando, che le stava avvolgendo le spalle e la stava girando neanche fosse un manichino.

«Madre posso fare da sola.»

«Non ne dubito, cara.»

Sbuffa, Margot, perché crede di essere trattata troppo delicatamente, crede di doversi per forza comportare troppo dolcemente per chissà quale motivo, quando qualche volta vorrebbe solo togliersi il vestito da damigella, indossare quei pantaloni di pelle neri che aveva acquistato di nascosto e partire alla ricerca di quelle avventure che leggeva tra i libri che l’insegnante le imprestava ogni settimana – perché finiva sempre per tenerli meno di due mesi, soprattutto i libri di pirati.

A distanza di mesi, Margot semplicemente non ci pensa più, almeno fino a quando le voci non si fanno insistenti, e non ascoltare diventa al dir poco impossibile.

«Margot, hai saputo la notizia? Ne parlano tutti in paese!»

Margot alza lo sguardo dalle pagine del suo libro seccata e si ritrova un giornaletto sgualcito praticamente sul volto; con immensa pazienza chiude il suo libro e legge l’articolo indicato dalla compagna di studi.

“A mesi dalla partenza del veliero Il Gioiello del Reame, ancora nessuna notizia da parte dell’equipaggio e del capitano della nave, Liam Jones. Alcuni pescatori a largo dal reame hanno detto di aver visto la nave varcare il confine, non vi era alcuna traccia del capitano Jones e l’equipaggio non portava più l’uniforme. Aspettiamo con ansia nuovi avvistamenti della fantomatica imbarcazione.”

«Sono scappati, Leonie. Hanno fatto bene, suppongo.»

«Da pazzi. Incredibile.»

Margot sbuffa, ultimamente sbuffa sempre, perché davvero non capisce come faccia la gente intorno a lei ad essere così soggiogata, così corrotta.

A dirla tutta era contenta per il ragazzo che aveva visto sul veliero, almeno si sarebbe salvato dalla stupidità del loro Re.

«Leonie, ascolta me, hanno fatto bene. Se potessi li raggiungerei anche io.»

Margot nota lo sguardo scandalizzato di Leonie e ribatte silenziosamente inarcando un sopracciglio; l’amica scuote il capo contrariata e le toglie il giornale dalle mani, è quasi sicura che adesso suo padre verrà a sapere di questo scatto di pazzia e la metterà in punizione, ma se dire la propria opinione è diventato un reato punibile con una settimana in casa beh, allora il mondo si sta capovolgendo.
 
***

Margot aspetta qualcosa – qualcuno – è seduta sulla panchina di ferro vicino al molo e sotto l’ampio vestito azzurro porta una camicia beige e i pantaloni di pelle neri.

Continua ad aspettare anche perché, col senno di poi, non saprebbe davvero cosa fare.

Legge un libro – sui pirati e il loro codice d’onore – a distanza di anni – due e mezzo, quasi – coltiva ancora quello scellerato desiderio di partire a cercare l’avventura, a combattere mostri e conoscere le costellazioni. Vuole lasciare perdere l’economia, il denaro; vuole contare le stelle.

Ormai non se lo aspetta più, il suo ritorno, del resto lei avrebbe fatto uguale. Si guarda intorno e vede un uomo, lo conosce – per nomea ovviamente; con lui, seduti al tavolo praticamente vuoto, la moglie e il figlio. Avrà avuto qualche paio d’anni meno di lei.

In un angolo dell’osteria vede una donna poco vestita, praticamente seduta su di un uomo poco più grande di lei, anche se, con quella barba trascurata, sembra vecchio di mille anni. Può sentirlo parlare delle avventure che ha vissuto, può vederlo andare fiero di ciò che ha detto e fatto e, probabilmente, di ciò che farà più tardi con la donna.

Margot non prova gelosia, non sa nemmeno chi sia l’uomo in questione. Sa solo che le ricorda qualcuno. Qualcuno che stava aspettando.

La donna seduta al tavolo con Tremotino si alza, incurante del marito e del figlio, e va a parlare con l’uomo. A Margot basta un attimo, un semplice sguardo nei suoi occhi, per capire che la sua seconda possibilità era arrivata.

«Hai visto la mia mamma?»

Margot non si gira nemmeno verso la voce più o meno stridula che le sta parlando, sta tentando di rielaborare il fatto che Killian Jones sia tornato, e che, purtroppo o per fortuna, non sia più lo stesso di quello che era partito inizialmente.

«No.»

Il ragazzo sbuffa leggermente e si passa una mano tra i capelli, puntellandosi sui talloni. A Margot il gesto non passa inosservato, e così decide di dargli ascolto.

«Io sono Baelfire.»

«Margot.»

«Mi sembra strano.»

«Che cosa?»

«Credevo di conoscerti.»

Margot scuote il capo, chiude il libro dalla copertina blu che stringe nella mano sinistra e si avvia verso la porta dell’osteria.

«Mi sa che hai preso un granchio allora, Baelfire.»
 
***

«Se solo potessi provarvi che posso essere una brava piratessa...»

Margot non è mai scesa così in basso, eppure ora si trova a pregare Killian Jones Capitano Uncino, perché entrare a far parte della sua ciurma sarebbe un grande onore. Non vuole prendere il posto di Milah, vuole solo andare via, avere una migliore possibilità.

«Non se ne parla. Non si è mai visto che sulla Jolly Roger…»

Killian si ferma, le parole gli muoiono in gola. Margot se ne accorge, non vuole altro che gioia e successi per il suo capitano, eppure lei gli causa solo dispiaceri.

«Suvvia, Capitano. Non mostratevi così sofferente, o la gente se ne farà beffa. Il mondo è crudele

«Margot spacciare degli insegnamenti – che io vi ho dato – come farina del vostro sacco non è esattamente una cosa nobile.»

Margot sbuffa, si sistema meglio la crocchia e si irrita alla vista di quel ciuffo biondo che è rimasto fuori. Killian sorride sotto i baffi, la bionda è così petulante e fastidiosa che se non ci fosse dovrebbero inventarla.

«Una prova soltanto.»

La bionda salta dalla gioia, il ciuffo ribelle non sembra preoccuparla più di tanto.

«Da dove partiamo? Un combattimento? Un arrembaggio? Saccheggiamo tutto!»

Killian scuote il capo trattenendo a stento una risata e chiama Spugna, che gli da uno strofinaccio. Lo passa a Margot con aria beffarda e quasi ci ripensa quando nota la sua espressione da cucciolo bastonato.

«Cara Margot, benvenuta a bordo. Il bagno è in fondo alle scale. Divertitevi.»

Margot fissa lo strofinaccio con riluttanza, ma almeno adesso può partire per l’agognata avventura.
 
***

Margot si ricorda bene del giorno in cui Milah è morta. Si ricorda anche di come Killian ha perso la mano e nonostante tutto il suo pensiero vola ancora a Baelfire, figlio di un padre non curante, di una madre che lo abbandonato.

Quando Killian e la sua ciurma lo hanno trovato in mare ne sono rimasti sorpresi, e nel malcontento generale, Margot è riuscita a farlo restare.

«Capitano, è solo un ragazzino! Pan potrebbe fargli qualcosa se non lo aiutiamo. Abbiamo già permesso che troppi bambini venissero portati via, questa è la vostra occasione per redimervi, capitano. Cogliete l’occasione… è il figlio di Milah, capitano. Il destino sta parlando e ha voluto incrociare le vostre strade.»

Killian accetta anche se ovviamente il merito di tale scelta non verrà mai attribuito a Margot.

Ma a lei va bene così.

Margot ha vent’anni appena, non ha avuto una madre prodigio e nemmeno un padre, a dirla tutta. Non lo ammette facilmente, ma Killian è stato la sua salvezza, in molti modi che lui non sa.

Si ritrova a fare da madre a Baelfire, nei modi che può, ovviamente; ci sono cose che nemmeno lei conosce, domande a cui nessuno può rispondere e nemmeno l’esperienza di Killian nei sotterfugi può aiutare.

La sera si mettono tutti e tre su una coperta e guardano il cielo, le costellazioni, alzano i loro binocoli e studiano le traiettorie, trovano nuovi posti da visitare.

Margot finalmente può contare le stelle.

«Mi piace stare qui con voi. Siamo come una famiglia.»

L’ingenuità di Baelfire è quasi disarmante e Margot si ritrova a sorridere di sbieco, poco convinta. Se Milah fosse ancora con Killian allora si che sarebbe tutto perfetto, e non dovrebbe ritrovarsi a fare da madre a un ragazzino di cinque anni più piccolo.
 
***

Quando Baelfire se n’è andato ha lasciato un vuoto nel cuore di tutti, ma ovviamente il suo destino lo stava chiamando a gran voce, non c’era più modo e problema di trattenerlo dai mali del mondo. È cresciuto bene, e di questo ne sono sicuri sia Margot che Killian.

È strano come poi, a un certo punto, tutto cambia, e invece di essere sulla sua adorata nave, Margot si risveglia nel pieno della notte, una veste di seta blu addosso e il vuoto nella mente.

Margot che non si ricorda più di Baelfire, Killian o Spugna. Margot che vive a Storybrooke una vita piatta e scialba, che non ha nulla a che fare con l’entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco che il suo capitano le aveva fatto ritrovare.
 



ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti! Ahah era da un sacco che non scrivevo, ma finalmente ho avuto l’ispirazione! Questa OS è ispirata alla citazione di Dianna Agron, ovvero “Maybe I was a pirate in my past life.”, e nulla, mi è venuta in mente questa cosa che si è praticamente scritta da sola. Pensavo di costruirci intorno una serie di OS da raccogliere tutte insieme a mettere proprio la citazione come titolo, o magari chiamarlo con qualcosa che c’entrasse con la vita dei pirati ahah :’’)
Nulla, spero che vi sia piaciuta e se vi va lasciate una recensione! Un bacione <3
 
 
   
 
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