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Autore: Shikakun    13/07/2008    1 recensioni
Nonostante il suo elevato rango il nobile Sasuke godeva della fama di nobile giusto, una condizione rara per uno della sua elevatura. Era sposato con una bellissima giovane anch’essa di nobile famiglia e cosa rara per i tempi che correvano i due erano davvero molto innamorati. Di lì a qualche mese sarebbe nato il loro primo figlio. Ma come presto Sasuke avrebbe capito, anche se tardi per lui, l’odio e la vendetta sono ciechi e non guardano in faccia a nessuno…
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Le campane della chiesa di Saint Dunstan rintoccavano le sette meno un quarto, per Londra stava per iniziare nuovo giorno

Amore e vendetta

 

Le campane della chiesa di Saint Dunstan rintoccavano le sette meno un quarto, per Londra stava per iniziare nuovo giorno.

Di sicuro non era facile capire che ore fossero dal cielo, visto che come spesso capitava nelle mezze stagioni la città era avvolta in un fitta coltre di nebbia che rendeva l’atmosfera quasi magica, fiabesca.

La poca luce che filtrava illuminava le strade e i vicoli della city di una strana luce argentea, quasi tetra,  mentre la gente iniziava ad uscire dalle proprie case per iniziare le attività quotidiane.

Anche il signor Kawada come ogni mattina si era alzato di buon’ora e stava pulendo il  suo negozio che avrebbe aperto di lì a un’ora.

Il signor Kawada come indica il nome non era di origine londinese,  i suoi genitori infatti erano giapponesi emigrati a Londra per questioni di lavoro, così lui che era nato e cresciuto nella capitale europea alla fine decise di stabilirvisi definitivamente e aprire una modesta attività di barbiere, che nonostante l’aggettivo modesta che lui stesso usava per apostrofare la sua attività, era molto apprezzata nei quartieri limitrofi data la sua bravura.

L’unica a conoscere i dettagli della vita del sig. Kawada era la signorina Yuka, una giovane donna anch’essa di origini giapponesi, che gestiva il piccolo negozio di pasticci di carne appena a fianco di quello del signor Kawada.

Infatti Kawada era una persona molto riservata, cosa assai insolita per la sua attività.

Come detto aveva fama di eccezionale barbiere e gli affari andavano a gonfie vele, tanto che spesso capitava ci fosse la fila per entrare nella sua piccola botteguccia.

Ma nonostante questo non aveva mai voluto assumere un garzone o un apprendista che gli desse una mano con il negozio, l’unica persona che a volte lo aiutavata quando non era presa dalla sua attività era sempre la signorina Yuka.

 

Ultimamente comunque le acque si erano come calmate, sebbene la sua fama fosse rimasta intatta e il suo lavoro fosse sempre estremamente apprezzato anche da persone di alto rango, che tradizionalmente avrebbero snobbato lo squallido stanzino al primo piano di un edificio in Fleet street in cui Kawada esprimeva la sua arte.

Strane voci si rincorrevano tra i popolani, voci di clienti del signor Kawada che entravano da lui per una rasatura e poi sparivano nel nulla.

Voci che rimanevano tali, dato che nonostante ci furono diversi tentativi di denuncia da parte di abitanti di Fleet street nessuna cosa fu mai trovata fuori posto nel negozio del signor Kawada, ne’ fu mai trovato indumento o prova del fatto che queste persone non fossero uscite con le loro gambe dal negozio.

Inoltre la fama di grande artista della lama ormai lo precedeva in buona parte di Londra, si vociferava che avesse avuto tra i suoi clienti avvocati, nobili e membri dell’alta borghesia londinese. Tutte persone pronte a mettere in discussione ogni accusa e infamia nei suoi confronti.

 

Nessuno poteva anche lontanamente immaginare i pensieri che riempivano la mente del barbiere mentre pazientemente finiva di spazzare e ripulire il pavimento del negozio da polvere e residui del giorno prima.

Appoggiato alla parete c’era anche un straccio con un secchio, ma nonostante mancasse ancora mezz’ora all’apertura Kawada non prese nemmeno in considerazione l’idea di lavare il pavimento di legno scuro e a trattati ammuffito.

- Ti converrà cambiare quell’acqua, se non vorrai che qualcuno si spaventi nel vederla di un vivo color rubino.- La signorina Yuka era entrata in quell’istante dalla porta.

Kawada di tutta risposta alzò lo sguardo verso di lei un istante, ma poi la ignorò e si mise a pulire la sedia e gli attrezzi sciacquandoli in un piccolo lavabo.

Yuka sospirando prese il secchio e uscì per andare a svuotare quell’acqua che effettivamente aveva un colorito rosso vivo, decisamente strano dato le circostanze.

Tornò di lì a cinque minuti con il secchio pieno di acqua pulita.

- Gli affari vanno proprio a gonfie vele ultimante…-

- Già, tutta Londra si starà domandando come possiate avere della carne così fresca e saporita ogni giorno…- Ribattè Kawada.

- Beh, non vi è motivo di aver paura… in fondo il negozio della via accanto non fa mistero del fatto che usa carne di gatto per i suoi pasticci…e poi ci sono indiscutibili vantaggi nella nostra scelta,  a partire dal fatto che i gatti sono molto difficili da acchiappare… -

- Continuo a dirlo mia cara, un’idea la vostra semplicemente geniale…guardate fuori dalla finestra e osservate…uomini ricchi e potenti che schiacciano gli altri…vivono nutrendosi di loro e della loro miseria…perché dunque non rispettare questa semplice legge per portare avanti la mia vendetta?

Yuka rispose con un sorriso a metà tra il tenero e il diabolico.

- Ora sarà meglio che vada al mio negozio…se non mi metto al lavoro alla svelta quando sarà l’orario di punta impazzirò per star dietro alle ordinazioni…buona giornata e buon lavoro mio caro…-

Kawada rispose al saluto con un semplice cenno della testa mentre era intento a pulire ed affilare i suoi preziosi rasoi, fatti di argento cesellato.

Se li era fatti fare su misura da un fabbro di Fleet Street e da soli valevano probabilmente più di tutto il negozio. Avevano lame lunghe ed affilatissime, ma nonostante questo Kawada li usava con una tale destrezza da poter rasare un uomo con solo 4 colpi di rasoio.

Anche se a dire la verità questa era solo una voce, se ma qualcuno avesse davvero ricevuto tale servizio non era dato saperlo. E in ogni caso Kawada non amava vantarsi del suo mestiere, se qualcuno faceva domande in merito cercava subito di sviare il discorso.

Il negozio della signorina Yuka si trovava al piano inferiore rispetto al negozio di Kawada, e lì si trovavano anche gli alloggi per entrambi.

Nello scantinato dell’edificio si trovava la fornace con cui Yuka cucinava i suoi pasticci. Ogni giorno grandi colonne di fumo si alzavano dal comignolo, a segnalare che la produzione di pasticci era in piena attività.

Alcune malelingue vociferavano di cattivi odori provenienti dallo scantinato, olezzo di demoni e sangue dicevano, ma nessuno gli dava credito specie dopo aver provato la cucina della signorina Yuka.

Nei vicoli difronte all’edificio si aggirava spesso una donna, vestita tutta di stracci e all’apparenza molto vecchia, una mendicante che cantava qualche lamentosa strofa cercando la carità tra i passanti.

Yuka mostrava una innata repulsione per quella donna, tanto che la faceva spesso e volentieri cacciare in malomodo da clienti volenterosi. La repulsione era invero ricambiata, dato che la donna descriveva ai passanti Yuka con appellativi come:

- Non fidatevi di quella donna…è un strega e vi avvelenerà le menti con i suoi cibi del male! –

- Guardate quel comignolo…vi esce il fumo dell’inferno…scappate prima che lei vi prenda!-

Naturalmente nessuno dava peso agli isterismi di quella povera donna, i più caritatevoli la zittivano con qualche spicciolo, i più presuntuosi la scacciavano con un colpo di ombrello o qualche insulto.

Kawada al contrario di Yuka ignorava completamente quella donna. L.l'rava completamente quella donna..l'spicciolo, i più presuntuosi la scacciavano con un colpo di’aveva vista un paio di volte ma l’aveva subito ignorata.

Anche quella mattina quella donna era lì che si aggirava per i vicoli quando incrociò il passo di un giovane nobile, vestito con uno stupendo abito di velluto blu.

Aveva i capelli di colore scuro come pure gli occhi, il volto serio ma generoso. Aveva all’incirca trent’anni.

Prima che la donna si rendesse conto di chi aveva davanti il giovane le posò nella mano una manciata di sterline.

La donna trasalì nel vedere tanto denaro tutto insieme e subito cercò lo sguardo del giovane per capire la sue intenzioni.

- Potrebbe essere così gentile da dirmi dove trovare il negozio del signor Kazuo Kawada? –

La donna dopo un attimo di esitazione senza dire un parola indicò la porta del negozio di Kawada, incapace di proferir parola difronte a tanta gentilezza.

- La ringrazio e le auguro giorni migliori. –

Detto questo si congedò e si diresse verso la porta di Kawada. Il giovane era il nobile Sasuke, rampollo di un importante famiglia imparentata con la corona reale. Il suo nome proveniva dalla madre, giapponese di origine e figlia dell’imperatore.

Nonostante il suo elevato rango il nobile Sasuke godeva della fama di nobile giusto, una condizione rara per uno della sua elevatura.

Era sposato con una bellissima giovane anch’essa di nobile famiglia e cosa rara per i tempi che correvano i due erano davvero molto innamorati. Di lì a qualche mese sarebbe nato il loro primo figlio.

Ma come presto Sasuke avrebbe capito, anche se tardi per lui, l’odio e la vendetta sono ciechi e non guardano in faccia a nessuno…

Entrò nel negozio e fu accolto da un inchino del signor Kawada.

- Buongiorno mio signore…-

- Buongiorno a voi, siete il signor Kawada ? –

- Per servirla milord…cosa posso fare per lei oggi? –

- Vorrei la vostra miglior rasatura, domani ho un giorno importante e l’aspetto dovrà essere al meglio… -

- Ma certo , prego mio signore…-

Kawada lo fece accomodare sulla sedia e gli mise il panno per non sporcarsi, dopodichè si mise a mescolare la schiuma con un movimento ritmico molto simile a un cuoco che sbatte le uova.

- E qual è dunque questa occasione mio signore ? –

- Annuncerò la mia candidatura come prefetto della città, oltre alla dolce attesa di mia moglie…-

Kawada ebbe un attimo di esitazione, come se le parole di Sasuke lo stessero ferendo.

- Siete proprio un uomo fortunato mio signore…-

- Già lo devo proprio ammettere…-

Passata la schiuma si mise ad affilare il suo rasoio argentato usando un pezzo di cuoio, dopodichè prese delicamente il volto del giovane con una mano.

- Ora rimanete fermo mio signore… tra poco tasterete con mano la migliore rasatura di tutta Londra…-

 

Intanto la mendicante, affascinata dalle buone maniere del giovane era in attesa ai piedi del negozio di Kawada. Voleva assolutamente ringraziare il nobile Sasuke per la generosità del suo gesto.

Ma avvenne qualcosa che scosse i teneri pensieri della donna e la riportò alla cruda realtà.

Dall’interno del negozio udì chiaramente un urlo, che però uscì quasi strozzato come se chi lo stava facendo stesse soffocando rapidamente.

Pochi istanti dopo sentì un rumore meccanico e subito  un tonfo al piano inferiore, come di un grosso sacco che cade dal piano superiore.

Alla donna venne istintivo correre su per le scale e vedere cosa fosse successo, ma fu costretta a nascondersi dietro un muro, perché proprio in quel momento la signorina Yuka faceva capolino dal suo negozio per correre nel sotterraneo a prendere altri pasticci.

Quando fu certa di essere al sicuro uscì fuori e corse di sopra. Aprì istintivamente la porta ed entrò.

Sulla sedia da barbiere non c’era nessuno, tutto era in ordine ed apposto come se nessuno fosse entrato.

Qualcuno aveva appena lavato il pavimento e si potevano ancora vedere le tracce di una veloce pulita alla parte interna della porta.

Del giovane nobile nessuna traccia, era svanito nel nulla.

Era tanta la sua foga che non si accorse del signor Kawada che comparve da dietro la porta dopo aver appoggiato al muro lo scopettone e lo straccio per il pavimento.

 

- Che cosa ci fai tu qui ? –

- Nulla mio signore…mi era solo parso che qui fosse entrato un uomo..un giovane nobile..- disse tremante la vecchia.

In effetti il signor Kawada aveva un fare piuttosto minaccioso, avanzava deciso verso di lei brandendo uno dei suoi rasoi come fosse un coltello.

- Non è entrato nessuno qui…sparite dalla mia vista o altrimenti…-

Detto questo si fece ancora più vicino.

- Vi sbagliate signore qualcuno è entrato qui l’ho visto io…- Disse lei ancora più impaurita.

- In questo caso, sarà meglio che non raccontiate in giro quello che avete visto…-

Kawada alzò contro di lei la lama per colpirla, ma la mendicante con moltà agilità si abbassò a schivare il colpo e si nascose dietro la sedia da barbiere.

Nel cadere la donna perse il malconcio cappello, che nascondeva alle persone i tratti del viso.

Difronte alla vista del suo volto e dei suoi biondi capelli, Kawada trasalì.

Il rasoio gli cadde di mano e senza più atteggiamenti minacciosi si fece incontrò alla donna anch’essa improvvisamente stupita dal volto del barbiere.

In effetti non si era mai  soffermata a guarda in volto il giovane, le rare volte che ne aveva occasione gli lanciava sguardi furtivi di sfuggita come per la maggior parte delle persone che incontrava per strada.

E di contro anche Kawada non aveva mai avuto modo di vedere il volto della donna, sempre accuratamente celato dal cappello calcato in testa e dalla sua postura gobba.

La donna non era vecchia, anzi aveva probabilmente più o meno i suoi anni. Erano solo il vestire trasandato e la sua andatura a far pensare a una donna anziana.

Alla fine Kawada proferì una sola parola, quasi strozzata da un improvviso nodo in gola.

- Ino…? –

-  Shi-Shikamaru ? – Rispose lei con voce visibilmente emozionata.

I due si strinsero in un interminabile abbraccio, che colmò in un appassionato bacio d’amore.

Shikamaru era incredulo, la donna vestita di stracci difronte a lui era in realtà la moglie che credeva morta da anni, la donna che lui amava più di ogni altra cosa.

La donna per cui lui aveva deciso di diventare Kazuo Kawada ed iniziare la sua spietata vendetta contro la gente di quella città, colpevole di aver permesso a un potente di distruggere la loro esistenza e il loro amore.

Shikamaru stringendola forte si lasciò andare ad una triste canzone, che spesso cantava nei momenti di solitudine nel suo negozio.

 

There was a barber and his wife
and she was beautiful...
a foolish barber and his wife.
She was his reason for his life...
and she was beautiful, and she was virtuous.
And he was nieve.
There was another man who saw
that she was beautiful...
A biased vulture of the law
who, with a gesture of his claw
removed the barber from his plate!
And there was nothing but to wait!
And she would fall!
So soft!
So young!
So lost and oh so beautiful!

Oh, that was many years ago...
I doubt if anyone would know.

Appena ebbe finito di cantare Ino lo baciò dolcemente e gli sorrise. Lui ricambiò il sorriso, per la prima volta dopo anni di sofferenza stringeva nuovamente sua moglie a se’. Ora nulla li avrebbe nuovamente divisi.

Lei aveva capito cosa suo marito avesse fatto in nome della vendetta, ma la consapevolezza la rendeva solo più innamorata di quell’uomo, così pazzo d’amore per lei.

Una vita difficile e pericolosa li attendeva ora, ma uniti nuovamente nulla li spaventava e per la prima volta dopo anni sia Shikamaru che Ino potevano vedere al domani con una grande felicità derivata dalla consapevolezza di riaver trovato la persona tanto amata e a lungo cercata.

 

(TO BE CONTINUED)

 

Angolino dell’autore:

Ringrazio tutti quelli che leggeranno questo mio primo lavoro, che in quanto mosca bianca dedico allo shika X ino day XDD

Si lo so è una storia un po’ non convenzionale, Ma più che altro il mio intento era buttare giù una sorta di versione demo e se i commenti sono positivi completare aggiungendo un seguito in cui si tratti maggiormente della mitica coppia.

Ovviamente come la maggior parte di voi avrà capito lo spunto viene dal film “Sweeny Todd” con Jonnhy Depp, anche se ovviamente visto il tema che volevo trattare ho curato un finale migliore di quello del film XD

Per concludere ringrazio la mia inochan che mi ha spinto a portare avanti questa idea ^^

 

  
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