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Autore: Red_Sisters    17/04/2014    1 recensioni
Ciao a tutti ^.-
Ho scritto questa breve one shot per Glace Fubuki e spero che le piaccia.
Lasciate qualche recensione, senza essere troppo severi con le critiche possibilmente.
In questa fic Vector ha 20 anni e Yuma 18
Dal testo:
[...] Ma poi pensava che Vector era con lui, quindi taceva, felice di godendosi quegli istanti di dolore che presto sarebbero spariti. [...]
_______
Direi che è un punto di vista emotivo, ma non troppo... "piccante"...
Spero possiate apprezzare la lettura.
(Sister 2)
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bekuta/Vector, Yuma/Yuma
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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AGAIN


Vector, un ragazzo indubbiamente spudorato.

Spudoratezza che gli permette di fare qualunque cosa.

Yuma, un ragazzo innamorato del suo peggior nemico.

Un ragazzo usato. Felice di soffrire, pur di avere accanto Vector.

La presenza del ramato ripagava ogni dolore. Anche se a volte faceva così male da farlo lacrimare, a lui non importava, non gli aveva mai chiesto di smettere.

Per Vector era solo un gioco. Lui prendeva tutto ciò che voleva e ci giocava, senza capire cosa stesse succedendo.

Usava Yuma per divertirsi, perché lui poteva. Aveva sempre ottenuto tutto ciò che voleva. Sempre. 

E chi era Yuma per impedirgli questo?

Anche quel giorno successe, di nuovo...

-Vieni con me, ne ho bisogno.- Disse seriamente il ramato stringendo il polso del più giovane con una presa ferrea.

-Certo.- Annuì timidamente, seguendolo nella sua camera.

Eppure la stanza era buia ed il corpo di Vector non emanava alcun calore. C'era solo il dolore che teneva compagnia a Yuma.

Prima che la porta, dalla quale entravano pochi spiragli di luce, si chiudesse, il ramato fece cenno all'altro di spogliarsi e stendersi sul letto. Poi non vide più nulla. Sentiva solo il respiro dell'altro ragazzo ed il suono sordo del vestiti che cadevano in terra.

Ed ecco di nuovo che il ragazzo dai capelli oltremare, era sullo spazioso e freddo letto, mentre il bariano si era appena avvicinato e, forse, lo aveva degnato di uno sguardo, protetto dal buio.

Poi il dolore; i respiri affannosi di entrambi; il gelo che penetrava nelle ossa; ed ecco che il dolore aumentatava; la lacrima solitaria che discese sulla guancia pallida... Di nuovo. Ancora. Per l'ennesima volta.

Era solo un gioco. Un divertimento, che di divertente non aveva nulla per il terrestre, illuso ed usato.

Ma poi pensava che finalmente Vector era con lui, quindi taceva, felice, godendosi quegli istanti di dolore, che presto sarebbero spariti.

Vector. Quel ventenne dagli strambi capelli arancioni, così bello, così forte eppure così incompreso, così sadico...

Yuma lo desiderava, ma non gliel'aveva mai detto. Gli bastava sentirlo dentro di sé, mentre spingeva con impeto, facendogli male.

Si sentiva un burattino nelle mani del suo grande amore.

Un burattino di legno che non ha una bocca per parlare ed un cuore per contenere dei sentimenti.

Dolore. Più forte. Sta per finire...

Infatti, poco dopo, il bariano si sollevò dal letto, soddisfatto e compiaciuto, lasciando il giovane Tsukumo da solo, a tremare sul letto freddo, al buio.

Solo quando fu sicuro che l'altro non sarebbe tornato, il ragazzo col ciuffo magenta iniziò a piangere, sapendo che non sarebbe tornato per lui, ma solo per sé stesso.

Lo amava sempre e comunque.

-Ti prego non lasciarmi...- Mormorò tremando.

Pianse forte, ma nessuno lo sentì.

Chiamò il nome di Vector, ma nessuno arrivò.

Si disperò, ma nessuno se ne accorse.

Sapeva che anche se fosse morto, quel bariano che gli aveva rubato il cuore lo avrebbe visto ancora come un giocattolo da usare e buttare via.

Perché?

Perché lui poteva. Perché Yuma gliel'aveva permesso anche se sapeva che Vector non l'avrebbe mai amato, perché incapace di amare.

Eppure, negli atti del bariano, si sentiva una certa riluttanza, come se qualcosa, dentro di lui, cercasse di uscire per prendersi cura del giovane sottomesso al suo corpo.

Non lo avrebbe mai fatto. La sua dannata follia ormai prevaleva su tutto e lo imprigionava, come una catena incandescente che mai si sarebbe spenta.


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Angolo autrice


Salve.

Questa fanfiction è dedicata a Glace Fubuki, che aveva chiesto una VectorxYuma.

Chiedo scusa per la mia orribile interpretazione della scena erotica, ma sto ancora imparando.

Glace, se non è esattamente quello che volevi, te ne scriverò un'altra, devi solo chiedere.

Alla prossima.

-sister 2

  
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