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Autore: lovealways    17/04/2014    0 recensioni
“Voi due siete così dannatamente legati e non ve ne rendete conto. Mi chiedo come facciate”
...
“Quindi non credi sia una cosa totalmente folle prendere un aereo e raggiungerlo?”
...
“Che c’è Liam?”
“Non so come ho fatto a stare senza di te..”
...
“Rachel Wood sei la mia metà”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So che è passato molto, moltissimo tempo dall'ultimo aggiornamento, ma non mi sembrava mai il momento giusto per mettermi li, davanti al computer e continuare. Poi oggi è scattato qualcosa e mi sono ritrovata con un capitolo finito. 
A questa storia serviva una conslusione, io avevo bisogno di metterle fine, perchè in qualche modo mi sono legata alla storia e non mi era mai successo prima. Ci sono io in queste parole e mi piace.
E così ho fatto. È finita.
Lots of Love, Valentina.




5.
 
                “Ti vuoi calmare?” domando esasperata seguendo con lo sguardo Liam camminare da una parte all’altra davanti a me. È nervoso. Comprensibile. Sta per salire sul palco, sta per esibirsi davanti alla schiera di fan. Si ferma e si gira a guardarmi. Incrocia le braccia al petto. “Devi calmarti” ripeto. Mi alzo da quella scomoda sedia e mi avvicino a lui. Gli prendo il viso tra le mani e mi alzo appena sulle punte dei piedi per baciarlo. “Andrai alla grande” sussurro con la voce piena di sicurezza.
Liam si scioglie in un sorriso tranquillo. Mi abbraccia, si stringe a me, nasconde la testa nell’incavo del collo, quasi cercasse protezione chissà da che cosa. Lui così grande e grosso che cerca rifugio da me. Mi batte il cuore all’impazzata solo sfiorando il pensiero che io possa essere così essenziale per lui.
                “Grazie” mormora e sentire il respiro sulla mia pelle mi fa rabbrividire all’istante.
Sorrido. Mi sciolgo a malincuore dalla sua presa nel momento in cui la porta del camerino si spalanca e, urlando e scalpitando, entrano Zayn, Harry, Niall e Louis.
                “Tempo scaduto piccioncini” esclama quest’ultimo saltando in spalle a Liam. “Dobbiamo andare” dice guardando prima me e poi l’amico.
                “A dopo” e mi bacia a fior di labbra.
 
L’edificio è imponente. Molto più grande di quel che immaginavo quando lo nominavano. È enorme, importante. L’ho già detto che è imponente? Ma soprattutto rappresenta un traguardo. Ecco cos’è. Sorrido sovrappensiero e continuo ad osservare quell’enorme insegna. Sembra surreale. Madison Square Garden. Dio, è incredibile.
Mi giro e Liam è affascinato da ciò che vede tanto quanto me. I suoi occhi sono fissi su quello che considera un sogno che diventa realtà. Studio il suo viso, provando a capire cosa stia provando in questo stesso istante. Tutto quello che vedo è un sorriso soddisfatto. Un sorriso compiaciuto.
                “Sono orgogliosa di te, moltissimo” ed ho la certezza che mi abbia sentito, nonostante il frastuono della città, quando il suo sorriso diventa ancora più grande, se possibile.
                “Non riesco ancora a crederci” dice sistemandosi il cappuccio della felpa. Non si può certo dire che sia un esperto del travestimento, ma sembra aver funzionato. Nessuno, nella caotica New York, sembra accorgersi di noi.  Le persone, terribilmente di fretta, ci passano accanto sena notarci, senza preoccuparsi minimamente della nostra presenza.
Con ancora lo sguardo fermo sull’edificio, Liam mi prende per mano. La stringe e intreccia le dita con le mie. Un gesto semplice, silenzioso, intimo che però riesce a farmi battere il cuore veloce.  Come potrei rinunciare a queste sensazioni, a tutte le emozioni? Come potrei rinunciare a lui?
 
                “Sei sveglia?”
Non lo so, vorrei rispondere. Faccio una smorfia con la bocca e mi sistemo meglio nel letto. Mi rigiro un paio di volte fino a quando non sento di essere a posto. Respiro profondamente.
                “Piccola..”
La sua voce è lontana o forse me la sto immaginando. Ma poi la sua mano mi sfiora in braccio. Un tocco leggero che mi fa rabbrividire.
Resta in attesa per un attimo, sbuffa  rassegnato e fa fin troppo rumore mentre si gira e si rigira per la stanza. Allora apro gli occhi, ma è buio pesto e non vedo nulla. Allungo la mano verso il comodino e accendo la luce.
Liam è in un angolo, vicino la poltrona, e si sta togliendo la camicia. Guardo lui, l’ora e di nuovo lui. Fatica a togliersi i jeans e mentre prova ad infilarsi un paio di pantaloni da tuta perde l’equilibrio, così si arrende e rimane in boxer. Ridacchia da solo come se fosse la cosa più esilarante del mondo. Si avvicina alla mia parte del letto e si siede per terra, sul tappeto su cui a lui piace camminare a piedi nudi.
                “Sei sveglia” mormora. E sorride.
                “Sei ubriaco, Li” sento l’odore dell’alcol e la sua espressione non mi lascia dubbi. Riappoggio la testa sul cuscino e lui continua a sorridere. Si passa la mano sul viso. Non si è rasato nemmeno oggi.
                “Si lo so, erano tutti in vena di festeggiare dopo il concerto e continuavamo a riempirmi il bicchiere e tu non c’eri e nessuno li ha fermati” parla veloce, si mangia le parole e fatico a stargli dietro. “Tu non c’eri e domani parti. Era la nostra ultima sera insieme” la sua espressione cambia subito. Sembra turbato.
Scosto la coperta e mi sposto un po’ per fargli posto. Batto piano la mano sul materasso. “Vieni” sussurro. Gli tendo la mano, l’afferra con sicurezza e si stende al mio fianco.
                “Dovevo stare qui, con te” la sua mano ancora nella mia, quasi con la paura che lasciando la presa perdesse me. “Dovevo rimanere qui” ripete.
                “Non sono arrabbiata, se è questo che ti preoccupa” alzo lo sguardo sul suo viso. Lui sta fissando il soffitto, è pensieroso. “Sei qui adesso”
                “Ma domani torni a Londra” mi guarda. I suoi occhi sono così scuri da sembrare neri. Hanno un velo di tristezza, che non riesco ad ignorare.
Mi avvicino ancora un po’, gli bacio la spalla nuda. Il suo profumo è inconfondibile e riempie la stanza intera. Socchiudo gli occhi e allontano in un angolo della mia mente l’imminente partenza. Sono forte, mi ripeto, siamo forti. Liam si muove, quasi impercettibilmente, ed io faccio lo stesso. Siamo due calamite, due poli opposti che tendono sempre uno verso l’altro.
                “Diventi un piagnucolone quando bevi” scherzo e lui libera una breve risata. Allunga un braccio ed io mi accoccolo contro il suo petto. Le nostre gambe si intrecciano una con l’altra, i nostri respiri si coordinano. Siamo un unico corpo. Le sue dita mi solleticano la schiena, si soffermano sul gancetto del reggiseno poi scorrono lungo la spina dorsale. Il cuore mi batte all’impazzata come la prima volta che mi ha baciata, come la prima volta che mi ha guardata.
                “Tra qualche settimana mi raggiungerai, non farai nemmeno in tempo a sentire la mia mancanza” di solito è lui che confortava me. Era lui che si preoccupava che stessi bene. Ma adesso è lui che ha più bisogno di me. Ha bisogno di sapere che tutto andrà per il meglio, che supereremo anche questo.     
                “Grazie, El”
                “Per cosa?” le sue parole mi lasciano sorpresa.
                “Grazie perché rimani, anche se so quanto questa situazione sia difficile per te, insomma vado e vengo di continuo e il tempo per noi è poco, rispetto a quello che potresti avere con chiunque altro e forse a volte ti trascuro..”
                “Smettila!” lo interrompo. Mi metto seduta a gambe incrociate, improvvisamente del tutto sveglia. Mi tolgo i capelli che mi ricadono sul viso con un gesto nervoso e prendo fiato. “Tu sei importante e voglio che tu sappia che per quanto possa essere complicato, io voglio questo. Io voglio te, Liam”
Con uno slancio si allunga verso di me, mi prende il viso tra le sue mani grandi e mi bacia. Sorrido sulle sue labbra prima che mi baci ancora.
Mi cinge i fianchi e mi spinge sul materasso. Scoppio a ridere e lui con me. Sentirlo mi rende più leggera. Non credo esista suono migliore della sua risata. Le sue labbra si spostano sul mio collo. Inclino la testa quasi a facilitargli il tutto.
                “La tua barba mi irrita la pelle” mormoro tra un bacio e l’altro. Liam si blocca, mi guarda per un attimo e poi torna a stendersi al mio fianco.
Mi mordo il labbro inferiore, le mani mi pizzicano. Oh, Liam.
Mi butto su di lui e lo bacio. “Non ti ho detto di fermarti”
 
“Sei qui, ora, è tutto ciò che conta”
“Si, siamo qui”
Chiudo gli occhi e mi addormento tra le sue braccia.


   
 
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