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Autore: Smaragdine_99    17/04/2014    0 recensioni
Uno scontro improvviso sotto la pioggia può fare la differenza.
Una notte abbracciati,stretti come non mai può fare la differenza.
Il tempo può fare la differenza tra tutto.
Ma se l'unica cosa che dovrebbe davvero fare la differenza,la morte,fosse l'unica cosa a non farla?
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Si erano conosciuti anni addietro, dieci per essere precisi durante una fredda notte d'inverno dove il vento sfuriava e la pioggia minacciava di cadere inesorabile sui tetti che si estendevano per le vie di quella piccola cittadina non lontana da Londra.

Lei una giovane appena diciottenne ripudiata dalla famiglia perché non volle sposare un nobile molto influente all'epoca disonorando il loro nome, era ancora nel fiore degli anni,poteva vestirsi come voleva e crogiolarsi nel lusso più sfrenato ma aveva deciso di seguire se stessa e rifiutare tutto venendo buttata in mezzo ad una strada con un semplice abito bianco che ormai per via dei muri dove si appoggiava e della pioggia era quasi nero,un grembiule e i suoi occhi da cerbiatta contornati da fili marroncini che le scendevano fino alle spalle,si chiama Jade ma il cognome non lo ricordava quasi più.

Lui un diciannovenne alto e slanciato figlio di persone benestanti di periferia,proprietari terrieri che tenevano all'onore e alla famiglia più di qualsiasi altra cosa,non aveva nulla di cui lamentarsi se non il volere una moglie,una ragazza con cui amarsi nelle fredde notti come quella ma doveva aspettare che il fratello maggiore,Rupert,si sposasse per poterlo fare,era un ragazzo molto apprezzato con gli occhi chiari e i capelli neri lunghi fino alle spalle e tirati indietro sulla fronte con un solo ciuffo ribelle che osava scendere sul viso candido e coprire una delle iridi,spaccandola a metà rendendolo ancora più misterioso e affascinante, il suo nome era William Rosemader e ne andava fiero,lo portava con onore ovunque andasse quel nome.

Stavano camminando quella notte nella stessa direzione,lui stava tornando a casa sorpreso da un temporale mentre era a caccia nei boschi lontani dalla sua dimora,si sarebbe voluto accampare li in qualche modo ma purtroppo il tempo non glielo aveva permesso e lo aveva costretto a tornare sui suoi passi bagnandogli la camicia e i capelli,facendolo apparire disordinato e sbadato,tutto il contrario di ciò che era in realtà.

Lei stava semplicemente cercando un riparo,un posto o un balcone dove sistemarsi per quella notte senza che l'acqua scrosciante le venisse addosso rendendola ancora più un disastro,l'acqua piovana contribuiva a renderle il vestito ancora più lacero e alcune ciocche di capelli le cadevano ai lati del viso come se fosse un'acconciatura già programmata per una giornata importante,correva senza fermarsi fino a quando non si ritrovò addosso ad un ragazzo.

Lei alzò gli occhi verso di lui visto che gli arrivava al petto e lui li abbassò mettendole le mani sulle spalle per allontanarla e vedere se stesse bene,le iridi così contrastanti s'incontrarono lasciando entrambi senza parole sotto la pioggia, non era necessario che si parlassero per capire che entrambi stavano provando qualcosa per quel contatto solo visivo ma così intimo che stentavano a crederci. 

Si scusarono l'uno con l'altra per quella mancanza e si dissero le ragioni per le quali stavano correndo sotto la pioggia come due matti,lei rise così forte che quasi non ci credeva,non lo faceva da tempo e lui ne rimase incantato.

Guardò i movimenti della mano che arrivava alle labbra per coprirle mentre la risata si espandeva nell'aria
gelida,guardò gli occhi chiudersi a scatti e poi riaprirsi per guardarlo e ritornare a ridere ogni volta con un po' più di rossore sul volto, rossore che spuntava su quelle guance per un motivo che lui non poteva lontanamente immaginare ovvero la sua camicia bianca appiccicata al petto che lasciava poco all'immaginazione facendole apparire nella mente immagini poco pudiche. 

Poi lui le prese la mano e la portò alle labbra incantato di fare la conoscenza di quella giovane fanciulla e le strinse le dita con le proprie,iniziando a correre insieme a lei fino ad una casa abbandonata li vicino dove trovarono rifugio per la notte.

Per lui non era molto ma per lei che stava lungo le strade da quasi un anno era il paradiso,una casa con un materasso sul pavimento che bastava solo sollevare e mettere sulla rete per avere un letto,fiammiferi e qualche candela e persino una coperta arrotolata sul tavolo,non poteva credere ai suoi occhi,forse sarebbe potuta rimanere a vivere li,trovare un lavoro e sistemarsi,riprendere la sua vita in mano.

“Sei proprio sicura di voler rimanere qui?”

Il tono era incredulo e la teneva per mano,stretta e salda a se come per paura che potesse accaderle qualcosa in quel luogo buio e sconosciuto,poteva esserci chiunque acquattato in qualche angolo aspettandolo solo il momento giusto per colpirli e far finire le loro vite nel giro di un secondo,forse anche meno se avessero voluto. 

“Si sono sicura. Questo posto per me va più che bene ma se non ti senti a tuo agio puoi anche andare via,sono sola da un po' di tempo..posso continuare a starci in un modo o nell'altro”

Decisione,quella si constatava nella sua voce anche se decisa a lasciarlo stare non lo era per nulla, stringe la sua mano con più forza addentrandosi fino a prendere le candele e accenderne una con lentezza poggiandola poi sul comodino con mani tremanti.

Erano l'uno di fronte all'altra con al centro quella piccola luce che gli permetteva di guardarsi con pudica consapevolezza di essere poco più che estranei ma al contempo di conoscersi meglio di quanto qualcuno li avesse mai conosciuti in vita loro,era bastato uno sguardo sotto la pioggia a dare ad entrambi un senso di sicurezza che nemmeno si sognavano di poter trovare da qualche parte in quella vita.

Dovevano togliersi gli abiti o si sarebbero ammalati ma non volevano lasciarsi la mano,quell'unico punto di calore in comune che si irradiava poi per tutto il corpo riscaldando i loro cuori come la piccola fiammella gli riscaldava i visi,si lasciarono le dita con lentezza e si girarono con le schiene che quasi si sfioravano,iniziando a togliersi gli indumenti.

I vestiti di lui finirono su una delle sedie,poggiati sullo schienale fino a quando non si ritrovò solamente con i boxer e i capelli bagnati che ricadevano sulle spalle invece il vestito di lei le finì ai piedi,scivolandole addosso una volta slacciato lasciandola con un corsetto e l'intimo inferiore,due passi avanti e aveva lasciato tutto,scarpe comprese,in quel mucchietto vicino al materasso ancora a terra,cercando con lo sguardo la coperta per non farsi vedere in quello stato così personale e poco pudico che non la rappresentava. 

Avrebbe voluto coprirsi del tutto con quella coperta ma non poteva lasciare il compagno di avventure scoperto,così coraggiosamente presa la calda stoffa si avvicinò a lui che le dava le spalle che lei si mise a percorrere con gli occhi,erano forti e possenti e senza pensarci ci appoggiò sopra una guancia,avvolgendolo con le braccia e quindi anche con la coperta per riscaldarlo.

Le mani di lei si andarono a poggiare sul suo petto mentre lo stringeva,sul suo cuore che sembrava essere partito in quarta così come il proprio e lui non riusciva a credere di sentire quel calore umano sempre desiderato,prese un lembo della coperte e lo avvolse ancora di più attorno ad entrambi chiudendo gli occhi,lo stomaco non lo sentiva quasi più se non qualche farfalla,sentiva il paradiso ma soprattutto sentiva le mani di lei che gli stavano sul cuore,scoprendolo e ascoltandolo come nessuno aveva mai fatto e sentendo contro la schiena il battere incessante del suo.

Rimasero in quel modo per minuti interi mentre i capelli si asciugavano e i cuori aumentavano i battiti,poi si calmavano e poi ricominciavano a battere forte di nuovo,un ciclo senza fine,lui si voltò verso di lei e la prese in braccio portandola a letto,il materasso era grande ma si rintanarono l'uno contro l'altra la centro,lui con la testa sul suo seno e lei con le gambe attorno al suo bacino intenta ad accarezzargli i capelli.

Erano al buio,al centro di una stanza e di una casa che nessuno dei due conosceva e si stavano scaldando,semplicemente scaldando e abbracciando come se si conoscessero da una vita intendi ad ascoltare la pioggia che batteva sui muri e sul tetto della casa e i loro respiri calmi e lenti che scivolavano nel sonno lasciandosi il mondo alle spalle.

La mattina seguente lei si svegliò che ormai il sole era alto,lui ancora dormiva nella stessa posizione in cui si era addormentato,era strano come nessuno dei due si fosse spostato in quelle ore di tempo come solitamente le persone facevano nel sonno,come se spostarsi equivalesse a non essersi mai conosciuti,erano rimasti in quel modo appiccicati,magari a sognarsi l'un l'altra pudicamente ma ovviamente nessuno dei due l'avrebbe mai ammesso.

Poi degli occhi chiari incontrarono i suoi marroni e insieme a quelli delle labbra sfiorarono le sue facendole sgranare gli occhi e imporporare le guance,strinse la presa attorno alla sua nuca lasciandolo sulle sue labbra,stavano entrambi dando il loro primo bacio nel cuore di una mattina d'inverno che non aveva traccia di tempeste ne di freddo,sembrava più primavera con l'eco degli uccellini che cinguettavano contenti,con l'eco delle loro labbra che schioccavano nel silenzio tombale di quella casa e delle lenzuola che si spostavano insieme a lui che si avvicinava al corpo di lei. 

Da quella notte non si erano lasciati per dieci anni,non avevano mai più passato un momento senza pensarsi e
stringersi con la stessa tenerezza di quella notte, ripensando ogni volta che litigavano a quella tempesta e a quella coincidenza dell'essersi incontrati entrambi naufraghi in un tempo che non gli apparteneva per salvarsi e tornare alla terra insieme,mano nella mano,risollevarsi dalle acque e amarsi fino all'ultimo respiro.

Dovevano sposarsi e stavano passando la loro ultima notte da non sposati a stringersi in un letto però stavolta in una casa arredata e poggiato su una rete con un baldacchino di seta rossa,non si erano toccati se non per abbracciarsi o darsi un bacio a stampo di tanto in tanto facendo progetti sul futuro ma non sul giorno dopo per paura che ai due scappasse un dettaglio che l'altro non doveva sapere.

Si sussurravano qualche parola all'orecchio,quei segreti tra innamorati che solo loro due possono sapere e comprendere ridendo con ironia l'uno dell'altra sentendo il cuore scoppiare di gioia nell'attesa di dirsi il fatidico si,non avrebbero mai voluto smettere di parlarsi,avrebbero voluto vedere l'alba come la prima volta che avevano fatto l'amore ma quella sarebbe stata una giornata impegnativa ed entrambi dovevano essere riposati e pronti a star dietro ad amici e parenti provenienti da ogni dove per congratularsi. 

Lui le diede la buonanotte,minacciandola dolcemente di non parlare più se non si fosse addormentata e lei ridendo aveva obbedito portandosi una mano al ventre come per proteggerlo da qualsiasi cosa e chiuse gli occhi,era il suo segreto più grande quello che avrebbe dovuto dirgli la prima notte di nozze,aspettava suo figlio e in quel momento quel piccolo essere che tanto aveva bisogno d'amore era al centro,tra loro due che gli donavano calore,lui senza saperlo e lei con tutto l'amore che una madre può provare per un figlio nonostante non l'abbia ancora visto.

La sua vita era una vera favola,aveva il principe che l'aveva salvata dalla miseria e se n'era innamorata durante il temporale senza nemmeno sapere quanti soldi avesse o perché le stesse tenendo la mano,stava per prendere un altro cognome che a pronunciarlo suonava dolce come una ciliegia,quel cognome che l'avrebbe resa completa più di quanto già non fosse.

Aspettava il regalo più grande che la nature potesse mai farle e lo teneva stretto,era curiosa di sapere da chi avrebbe preso,chi lo avrebbe coccolato di più,di sentire quelle risate che facevano eco nella stanza che sarebbe diventata di quel piccolo mentre lo tenevano in braccio e lo facevano giocare guardandolo con orgoglio,progettando un futuro che già sapeva non avrebbe seguito.

L'aspettava una vita piena di dolcezza e di tenerezza,lui le diede un bacio sul naso prima che si addormentasse del tutto sussurrandole “Ti amo” all'orecchio in un modo talmente suo e talmente sublime che la fece sciogliere e commuovere ma si trattenne dal piangere per non farlo preoccupare,limitandosi a rispondere con le farfalle che si aggiravano nel suo stomaco,ingrandendosi sempre di più addormentandosi con il sorriso sulle labbra ma come al solito il suo sonno non durò molto,nel cuore della notte infatti aprì gli occhi spaventata da un rumore proprio fuori dalla loro stanza,rimase in ascolto ma niente.

Prese allora a guardarlo mentre dormiva,le labbra schiuse e il respiro lento che le attraversava arrivando fino al petto dove fino a pochi attimi prima era stretta,gli occhi chiusi e rilassati,i capelli di solito ordinati ,tranne per quel ciuffo che scendeva sull'occhio, sparsi sul cuscino,ne prese uno tra le dita iniziando a giocarci beandosi di quella visione quasi angelica,pensando alla fortuna di averlo accanto per poterlo guardare tutta la vita.

Si azzardò a baciargli la fronte,poggiando appena i boccioli di rose che aveva al posto delle labbra sentendolo mugolare,aveva il sonno molto leggero e anche un minimo movimento poteva fargli aprire gli occhi infatti ne giro di qualche secondo si stavano di nuovo guardando e scoppiarono a ridere insieme prima di tornare viso contro viso a darsi un tenero bacio.

Quando si staccarono si sorrisero e un lieve rumore invase la stanza,era la porta ma entrambi pensarono fosse stato il vento ma il vento come sappiamo tutti non fa anche rumore di due colpi di pistola come invece quella notte successe,il vento non uccide due giovani pronti a sposarsi sparando alla velocità della luce,un colpo dietro l'altro per non farli mai più svegliare.

Il vento non pratica un cesario ad una donna appena morta per far nascere il figlio e provare a salvarlo dalla vita che lo aspettava se i suoi genitori si fossero sposati, dietro quel matrimonio che tanto doveva essere felice e gioioso i complotti volavano così come gli omicidi che erano stati programmati viso che nessuno accettava quelle nozze come salvataggio di una famiglia ma solo come una rovina.

I due innamorati morirono senza sentire dolore,abbracciati e con il loro sorriso stampato in volto a guardarli sembravano sereni,sembravano dormire se non fosse stato per il sangue che inondava le coperte bianche come la neve incremisendole.

Nessuno ha mai fatto velo al mistero di quella notte,nessuno ha mai chiesto giustizia per un amore interrotto così
bruscamente che era così vero da far paura,nessuno si è mai dato pena di pregare per la vita che avrebbero dovuto avere ma al contrario di quello che pensavano tutti, da qualche parte nelle volte celesti due angeli si guardavano negli occhi,abbracciandosi durante un temporale,giurandosi amore eterno.


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Sera a tutti...spero davvero che questa mia piccola storia vi sia piaciuta,fatemi sapere tramite una piccola recensione se volete, un saluto e alla prossima. 
-Jade <3
  
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