Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Road_sama    18/04/2014    3 recensioni
DAL 9' CAPITOLO:
-Domani faremo il culo agli sbirri.- disse Eren con una strana luce negli occhi.
-Già.- Stettero in silenzio per lunghi secondi a guardare la città pronta alla vita notturna.
-Eren non provare a morire domani.-
-Non lo farò. Mi riempiresti di botte.- disse sorridendo appena il castano.
-Già.-
-Non provarci nemmeno tu.- aggiunse rivolto all’altro.
-Non lo farò. Devo pestarti prima.- Quello era lo scambio di battute che facevano prima di ogni furto. Nessuno dei due l’avrebbe mai ammesso, ma l’uno era quello che rimaneva di più caro all’altro e dopo aver perso tante persone importanti avevano bisogno di un appiglio. Avevano bisogno di sapere che non sarebbero rimasti soli.
//Riren-Ereri/Criminal!Levi e Eren//
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Rivaille, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Avevo già in mente di fare una long su questo fandom e di farla Riren/Ereri perché ho scritto quella One Shot “please don’t leave me” e mi  piaciuto sia come l’ho scritta sia come sono i personaggi…però, ecco, diciamo che non avevo in mente di fare questo AU.
Premetto che non so quanto spesso potrò aggiornare (per ora ho scritto solo un paio di capitoli) perché siamo alla fine dell’anno ci sono un po’ di ponti in giro e io vorrei passare questi ultimi giorni felici appunto nella felicità (non è che non mi piaccia scrivere eh, solo dai avete capito xD). Mi sono accorta anche che questo capitolo è cortino, farò in modo di allungarli scusate :'3
In ogni caso, questa storia mi intriga molto (devo ancora definire bene alcune cose riguardo alla struttura della fic e alla fine) perché presenta un Levi e un Eren particolari, molto diversi rispetto a quelli che siamo abituati a vedere a partire dalla loro idea di “giustizia” che secondo me non è del tutto sbagliata…per alcuni versi.
Avviso che il rating potrebbe alzarsi @.@ dipende dall'ispirazione yaaay
Cooomunque non vi trattengo oltre e vi auguro buona lettura :3
Ps. Le recensioni sono bene accette, sia per farmi migliorare che per commentare la fic xD

 
 

I’m addicted to you
 


Il ragazzo dai capelli color nocciola fece scorrere la lingua tra le labbra rosee. Un lieve strato di sudore gli ricopriva la fronte. Si sporse sul tavolo e con un panno cominciò a ripulirlo da residui di cibo e gocce di birra. Si sentiva completamente isolato dal resto, era talmente concentrato su quello che stava per succedere che nemmeno sentiva le chiacchiere insistenti dei bevitori incalliti poco lontani da lui. Osservava impassibile le risate degli ubriachi e pensava che quella gente fosse feccia, odiava tutta quella gente. Non facevano altro che starsene lì senza fare nulla a parte ubriacarsi e rovinarsi la vita. Ormai tutto il mondo era ridotto così: un covo di bastardi che pesano sulle spalle degli onesti ricambiando i loro sforzi distruggendo la società.
Posò i boccali vuoti su di un vassoio circolare e tenendo il tutto in equilibrio li lasciò sopra il bancone dove un ometto dall’aria stanca li prese per portarli in cucina. Guardò per un attimo il vecchio alla cassa che ricambiò il momentaneo interesse del ragazzo con un occhiolino. Il castano contrasse il viso in una smorfia, che schifo. Si diresse verso un altro tavolo cercando di non pestare qualche avanzo di cibo che quei maiali si divertivano a buttare sul pavimento in legno scuro.
La sua attenzione, però, venne richiamata dalla porta del locale che si aprì all’improvviso con un rumore acuto. Il sangue cominciò a ribollirgli nelle vene non appena lo vide entrare. Osservò solo per un attimo la sua camminata decisa, ma allo stesso tempo aggraziata, il suo corpo così magro e perfetto, i jeans strappati sulle ginocchia e la giacca in pelle nera. Infine osservò il suo viso pallido, i suoi occhi così grigi e agghiaccianti che si intravedevano appena dietro ai Ray Ban nuovi, le sue sopracciglia sottili e i capelli corvini corti, rasati sulla nuca. Gli sorrise timidamente, ma quest’ultimo non ricambiò come sempre la cortesia e proseguì il suo cammino verso il bancone. Il castano si voltò a fissare il tavolino color ebano. Solo vederlo lo rendeva vivo.
Il moro ordinò un bicchierino di scotch. Il castano si aprì di poco la camicia bianca e ne estrasse per metà una pistola. L’ultimo arrivato bevve il liquido ambrato tutto d’un sorso.
-Eren…- sussurrò prima di scaraventare il bicchiere alle spalle del barista sul cui volto si dipinse una smorfia di stupore e paura. Levi estrasse dalla giacca in pelle due pistole e ne puntò una verso il vecchio barista e l’altra verso i clienti i quali si ripararono sotto i tavoli. Eren estrasse del tutto la pistola dalla camicia e si posizionò esattamente sotto l’altro puntando l’arma in direzione degli ubriaconi. Il moro ghignò. Lasciò la seconda pistola al castano mentre con la mano libera apriva la cassa e ne estraeva l’incasso.
-Ohi, mocciosetto ho finito qui, andiamo.- disse tagliente Levi mentre scavalcava una seconda volta il bancone.
-Aspetta.-
-Cosa?- Eren afferrò la bottiglia di scotch che aveva usato il vecchio barista poco prima per riempire il bicchierino del moro.
-Per festeggiare, sta sera- gli sorrise furbo il castano.
-Tse, sempre la solita testa di cazzo.-
Detto questo i due giovani ladri si dileguarono nei vicoli più bui di quella cittadina solitaria lasciandosi di nuovo alle spalle un colpo riuscito. 
  
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