Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: telesette    19/04/2014    1 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Beh, caro il mio lucertolone, ti comunico che sono...Hic!... abbastanza incazzato!

Subito dopo aver bevuto il cocktail "esplosivo" di Pan Quan Yu, il corpo sfinito di Lei pareva aver ritrovato forza e vitalità... al prezzo di una sbronza colossale.
Pur essendo abituato a bere, infatti, il liquido della fiaschetta lo aveva reso ciucco da far paura.
Ora che l'alcool gli attutìva le percezioni, annullando così i suoi freni inibitòri, Wulong non era più in grado di subire gli effetti delle emanazioni oscure che deformavano l'aspetto di Tan agli occhi di chiunque.
L'aria tra i due combattenti era intrisa di follìa.
Da una parte Tan, inebriàto dagli effetti del potente oppiàceo misto al sangue di drago prelevato da Chun Li, la cui aura oscura trascendèva ora i limiti di un normale essere umano. Mentre dall'altra Wulong, sotto l'effetto di quella formidabile sbòrnia, pareva addirittura più caricato e spavaldo che in condizioni normali.
L'orribile drago era scomparso, dissolto dai fumi della bevanda, e Lei poteva solo affidarsi ai propri sensi ovattàti per distinguere la solida e reale presenza di un avversario "umano" contro cui sfogarsi a sazietà.

- Dannato piedipiatti insolente - esclamò Tan furioso, chiamando a sé tutte le energie possibili per chiudere lo scontro una volta per tutte.

Dal braccio destro di Tan, grosse vampe di chì sotto forma di fuoco nero, srecciarono tutte in direzione dell'avversario.
Wulong le evitò con il minimo dei movimenti, semplicemente "dondolandosi da un piede all'altro, incurante dei lembi della sua veste che andavano a fuoco. Tan seguitò a scaricargli addosso i suoi attacchi, ben deciso a centrarlo, ma Lei si lasciò andare ad una specie di danza per schivarli: i piedi roteavano nell'aria, in una serie di piroette, troppo veloci per poterli distinguere ad occhio nudo; il corpo sembrava fatto di molle tanto elastiche quanto robuste, capaci di proiettarlo istantaneamente da un angolo all'altro, e anche se la sua veste era in fiamme... l'unica cosa in grado di interrompere i suoi velocissimi salti erano i rutti che riecheggiàvano sonori per tutta la stanza.

- Pardòn - borbottò Lei, battendosi il petto leggermente.

Intanto il combattimento proseguiva, senza esclusione di colpi, trasformando l'ambiente in una specie di grottesca anticamera dell'inferno.
A dispetto della furia omicìda di Tan, infatti, anche l'offensiva di Lei era considerevole.
L'Ombra del Drago Nero non riusciva neppure a vedere da che parte arrivavano i pugni e i calci che Wulong sferrava sempre più rapidamente. 
Scoordinati.
Senza controllo, eppure violenti e implacàbili, tanto che vi era persino da chiedersi chi dei due contendenti fosse maggiormente impazzito rispetto all'altro.

- Ne ho abbastanza di te - gridò Tan, rimettendo nel pugno una forza ed un'energia spirituale in grado di sbriciolare un muro come niente.

Wulong accusò il colpo solo parzialmente, mentre la parete alle sue spalle andò in pezzi con una pioggia di polvere e cemento, tuttavìa puntò i piedi sul pavimento per darsi la spinta e restituì una serie di pugni a tamburo che fecero barcollàre l'avversario dalla sorpresa.
Tan non riusciva a capacitarsene.
Possibile che Wulong fosse tanto forte da metterlo in difficoltà?
Come poteva la Polvere del Drago non sortìre l'effetto sperato, mettendo in ginocchio chiunque?
Neppure l'erede di Xiao Gong Ren era riuscita a sconfiggerlo, quando ancora non aveva neppure fatto uso della sostanza definitiva, e ora, a rigor di logica, doveva essere praticamente imbattibile...
Invece stava combattendo alla pari con la follìa disperata di un guerriero disposto a giocarsi il tutto per tutto.

- No, io non posso perdere - gemette Tan sgomento. - Non lo accetto, non lo accetto e non lo accetterò mai... MAI, io sono invincibile!

Così dicendo, gli occhi di Tan si fecero ancora più rossi di collera.
Stava quasi per affondare la propria mano nel petto di Wulong, onde trapassarlo da parte a parte, quando un'onda luminosa e ruggente alla sua sinistra gli si avventò addosso con la stessa velocità di un treno in corsa.

- Allora, Tan, ti è piaciuto?

Chun Li comparve improvvisamente sulla soglia, lo sguardo duro e fiammeggiànte come l'espressione del suo volto, pronta a scagliargli addosso nuovamente il suo micidiale cannone di energia spirituale.
Tan sbarrò gli occhi incrèdulo.
Possibile che quella fosse la stessa donna contro la quale aveva combattuto solo pochi giorni addietro?
Era completamente diversa.
L'aura che sprigionava adesso sembrava infatti rievocare in sé le antiche iconografìe, all'epoca in cui gli artisti erano soliti tramandare le gesta gloriose dell'imperatrice Xiao Gong Ren in battaglia.
Mai Tan avrebbe creduto di poter un giorno vedere coi propri occhi lo spirito guerriero e la forza prodigiosa di quella donna leggendaria.
Chun Li era la vera reincarnazione di Xiao Gong Ren.
Il sangue di drago scorreva limpido nelle sue vene, rendendola più che umana agli occhi dei suoi nemici, e il suo potere era la prova che nessuno poteva sconfiggerla in combattimento.

- Hic... - singhiozzò Lei, tuttora brìllo. - Chun Li, che... Hic... Che cavolo ci fai qui ?!?
- Pensavo ti servisse una mano - rispose la guerriera. - I due fratellini di sotto, non erano poi tutto questo granché: è bastato un colpo per atterrarli e, dopo averli ridotti a più miti consigli, Ginzo si è preso la briga di stenderli definitivamente!
- Maledetta puttana - sibilò Tan a denti stretti. - Ti ammazzo, vi ammazzo tutti... Sei mortaaa!

Chun Li strinse gli occhi, calcolando perfettamente il tempo e la distanza con l'avversario che le correva incontro, dopodiché modificò la propria posizione di guardia ed effettuò la sua micidiale raffica di calci a mezz'aria.
L'impatto fu violentissimo.
Tan, a sua volta, aveva infatti contrapposto una sforbiciata intrisa della sua micidiale aura oscura. Le due tecniche si scontrarono così una contro l'altra, rilasciando ovunque una fortissima tensione simile in tutto e per tutto a scintille elettriche, indebolendo la struttura portante dell'edificio che già minacciava di crollare miseramente su sé stesso.
Sul pavimento e sul soffitto presero a formarsi numerose crepe.
Né Tan né Chun Li intendevano cedere di un solo millimetro, le vene dei muscoli gonfie e tese per la dimensione titanica dello sforzo, e contemporaneamente si scambiarono un pugno a vicenda.
In quella, Wulong brontolò seccato.
- Ehi, Tan - esclamò. - Sono io il tuo compagno di giochi, te ne sei scordato?

Forse per un improvviso barlume di lucidità, o piuttosto per l'incontrollabile elevatura del suo spirito combattivo, l'aura di Wulong si fece ancora più intensa e vivida finanche ad estinguere le fiamme dai suoi vestiti.
Sia Tan che Chun Li, entrambi volgendo lo sguardo nella sua direzione, furono testimoni dell'incredibile metamorfosi che stava avvenendo proprio dinanzi ai loro occhi.
Wulong stava eseguendo alla perfezione i movimenti della Jì-Qiǎo, altrimenti detta "Tecnica dell'Ascensione Celeste", il cui scopo consiste essenzialmente nel riversare tutta la propria energia vitale in un unico colpo definitivo.
Il punto era che, sotto l'effetto dell'elisir di Pan Quan, lo spirito combattivo di Lei era aumentato spropositatamente.
Usando una tecnica del genere, avrebbe certamente potuto sconfiggere Tan... ma rischiando anche di annientare tutti coloro che si trovavano nelle immediate vicinanze.
Era abbastanza ubriaco, da poter commettere benissimo una fesserìa del genere.

- Wulong - strillò Chun Li. - Per l'amor del cielo... Non farlo!

Troppo tardi.
Abbandonandosi completamente alla totale esclusione dei cinque sensi, Wulong non poteva più né vedere né sentire.
Il suo corpo si era appena trasformato in un "ponte", attraverso il quale confluìre tutta la propria energia, e il bersaglio era... l'intera area circostante.
Chun Li non poteva sapere quello che sarebbe successo ma, in un disperato quanto inutile tentativo, si lanciò ugualmente verso Lei supplicandolo di fermarsi.
Le braccia della fanciulla si chiusero attorno alle spalle di Lei, riscuotendolo persino dalla sbronza, e costui si avvìde delle lacrime che Chun Li stava piangendo sul suo corpo.

- Chun... Chun Li - mormorò.

E proprio nello stesso momento, soffocando le parole che Chun Li stava appunto pronunciando in risposta, Lei rilasciò andare involontariamente l'energia e tutto si profùse in un'esplosione di luce accecante che avvolse ogni cosa...

***

- Beh - esclamò Chun Li, sforzandosi di sorridere. - Pare sia giunto il momento di salutarci...
- Già, sembrerebbe proprio - sospirò Lei tristemente.

Con l'arresto di Tan e la fine della Polvere del Drago, l'indagine poteva dirsi finalmente conclusa.
Con la sua ultima prodezza, nell'indirizzare istintivamente la colonna di luce verso l'alto, Wulong aveva richiamato l'attenzione di tutta Yuen Long. Gli elicotteri della polizia, rispondendo ad una tempesta di segnalazioni da parte dei cittadini, erano accorsi in massa sul luogo dell'esplosione come un nùgolo di zanzare.
Davanti ad un simile spiegamento di forze, gli uomini di Tan si guardarono bene dall'opporre anche la minima resistenza. Senza contare che, prima ancora che i poliziotti giungessero a circondare i resti dell'edificio da terra, Ginzo aveva già sfogato la propria rabbia lasciando ovunque segni tangìbili del proprio passaggio... e abbastanza di che riempire i letti dell'ospedale locale per un anno.
Tan venne portato via in manette, praticamente in stato confusionale, e si trovava tuttora sotto la supervisione del medico del carcere. Secondo la diagnosi, sarebbe rimasto a canticchiare "La vispa Teresa" in cinese, più o meno fino al giorno del processo... e forse anche oltre.
Più difficile, per Wulong almeno, sarebbe stato spiegare al suo capo il perché di tutto quel casino oltretutto durante il suo periodo di sospensione dal servizio. Fortunatamente però, Chun Li aveva messo a verbale ogni cosa, addossàndosi ogni totale responsabilità dell'accaduto.
In un certo senso, era un po' il suo regalo di addìo...

- Hai proprio deciso, allora - domandò Lei. - Non puoi proprio ritardare la tua partenza, neppure di un giorno o due?

Chun Li scosse il capo.

- Credimi, è meglio così - rispose. - L'Interpol ha già inoltrato il mio rientro ufficiale: a mezzogiorno dovrò incontrarmi coi miei superiori, per comunicare loro il rapporto sull'esito dell'indagine!
- Ti verrà data una promozione, allora!
- Non credo - ammise l'altra. - In realtà, contavo di attribuire tutto il merito all'efficienza dei colleghi di Hong Kong, che hanno saputo gestire brillantemente la situazione, nonostante alcune mie decisioni arbitràrie del tutto discutìbili...
- Perché, Chun Li - scattò Wulong rabbiosamente. - Davvero pensi che una medaglia, o una stretta di mano di qualche pomposo tacchino dell'Interpol, possa rendermi meno amara la pillola?

Silenzio.
Subito Wulong si rese conto di quanto ingiusta ed inopportuna fosse la sua reazione.

- Scusami - mormorò. - Non volevo...
- Non importa - lo tranquillizzò Chun Li. - Dispiace ad entrambi, lo sappiamo, ma non è possibile diversamente!

Wulong annuì, sia pure malvolentieri.

- E' giusto - disse. - In fondo, tu hai la tua vita e io la mia: entrambi serviamo la Legge, ma su strade diverse!
- Wulong, io...
- No, lo capisco - tagliò corto Lei. - E' vero, prima ci salutiamo, prima ci toglieremo entrambi un grosso peso di dosso!
- Non è stato un peso... conoscerti, intendo!
- Già... Anche per me!

Non potendo più trattenersi oltre, Chun Li annullò d'istinto la distanza tra loro, per baciarlo dolcemente sulle labbra.
Wulong l'abbracciò teneramente, quasi sperando che il tempo si fermasse in quel preciso istante, ma sapeva benissimo che quel bacio così bello e autentico era anche... l'ultimo.

- Non ti dimenticherò mai, Wulong, voglio che tu lo sappia!
- Neanch'io - promise Lei sincero. - Ti auguro tanta fortuna, Chun Li, ne avrai bisogno!
- Anche tu - osservò l'altra con una smorfia. - Non sei immune dal cacciarti nei guai e, a meno che non trovi una soluzione, rischi davvero grosso... come di non trovare più le tue mutande, in tutto quel caos, per esempio!
- Spiritosa - sussurrò Lei velenoso. - E tu, chi mi garantisce che non ti prenderai un'altra sbronza, come la sera del ricevimento?
- Brutto bugiardo - sbuffò Chun Li, dandogli un leggero colpetto sulla spalla. - Avevi promesso di non ricordarmelo!
- Uhmmm... Non lo so, non ricordo!

Purtroppo il sorriso era breve.
Il rimpianto invece, davanti a loro, era molto più lungo.
Chun Li doveva seguire il proprio dovere e i propri obiettivi, così come Wulong, e questo imponeva ad entrambi una scelta molto dolorosa ed una ancor più dolorosa e difficile rinuncia.
Per quanto fossero innamorati, non potevano lasciarsi alle spalle i rispettivi giuramenti, solo per seguire i propri istinti.
Wulong doveva ancora risolvere la sua questione personale con Mishima.
Chun Li aveva ancora il suo conto aperto con Bison.
Nessuno dei due avrebbe mai rinunciato alla propria vendetta, solo perché il cuore soffriva all'idea di separarsi l'uno dall'altra...
Era una questione d'onore!
Il volo di Chun Li era già stato annunciato sul tabellone.
La fanciulla prese la valigia e si voltò in direzione dell'hangar-passeggeri.
Wulong rimase fermo ad osservarla, costringendosi a non seguirla, ciononostante non poté proprio trattenersi dal porle l'ultima domanda.

- Chun Li - gridò. - Tornerai... un giorno?

Chun Li si voltò lentamente, sorridendogli malgrado la luce triste e malinconica nello sguardo.

- Forse - disse. - Solo chi muore non si rivede!

Quella frase suonava come una promessa, piuttosto che come una speranza.
E Wulong l'avrebbe ricordata sempre come tale, proprio come quel dolce sorriso luminoso sul suo volto, poiché sempre l'avrebbe amata con tutto sé stesso.

FINE

 

***

 

RINGRAZIAMENTI:

 

E dopo mesi di attesa, anche questa storia giunge finalmente alla sua conclusione.
E' stata una bella esperienza, nonostante le notti in bianco e le varie imprecazioni, e tutto sommato mi ritengo piuttosto soddisfatto.
Ringrazio principalmente il mio amico Alfonso, cui devo proprio l'idea e lo spunto da cui ha origine questo "esperimento" della Wulong/Chun Li. Non essendo io un patito della serie di TEKKEN, infatti, dubito che mi sarebbe mai venuto in mente un simile accostamento. C'è voluta un po' di pazienza ma, agevolato dalle mie infarinature nel genere dei "picchiaduro", ho cercato di mantenere perlopiù credibile la natura dei protagonisti. Con buona pace degli innumerevoli appassionati di Street Fighter Tekken, alcuni probabilmente delusi e risentiti dal fatto che io abbia "toccato" personaggi e contesto, ma questa avventura nasce come una fanfiction e termina appunto come tale... Senza pretese, né seghe mentali di sorta, eccetto il puro e semplice intrattenimento.
Ringrazio coloro che hanno seguito/commentato questa storia, dentro e fuori dal sito, mostrando un'interesse che ( sinceramente! ) non credevo neanche possibile.
Verso il tredicesimo capitolo, circa, mi sono arrivate infatti oltre duecentotrenta e-mail di gradimento... e di ciò, mi confermo tanto riconoscente quanto commosso.
Alcuni/e, pur non concordando con le scelte narrative, si sono detti/e interessati/e al soggetto e oltremodo curiosi/e di sapere come sarebbe andata a finire.
L'attesa volge dunque al termine, almeno per quanto mi riguarda, e forse lascia anche parecchio amaro in bocca.
Che dire?
Mi sembrava la soluzione più ovvia - per non uscire sia dall'una che dall'altra parte - e chi non è d'accordo, eventualmente, può anche provare a ri-scriverla per conto proprio... Nessuno glielo impedisce, intendiamoci, ognuno/a è liberissimo/a di fare come meglio crede.
E' questo il bello del fanwriting: "niente è fermo nel tempo, niente è immutàbile, dove le idee tornano e si ripropongono evolvendosi continuamente"... per come la vedo io, almeno.
Chi non è d'accordo... Bah, opinioni, per carità!
Non me ne frega niente, questo è ovvio, ma sono opinioni.
Che altro volevo dire?
Mmm...
Ah, certo: ovviamente un caloroso saluto e un abbraccio a tutti/e, che pure vi siete soffermati/e a leggere fin qui, e arrivederci su qualche altra storia futura.
A presto!

 

 

DAVID BIZZARRI

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: telesette