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Autore: violetsugarplum    19/04/2014    3 recensioni
[OS ambientata nella 3x05]
Sebastian, arrabbiato e deluso, sale in auto dopo il fiasco allo Scandals. La serata prende una piega diversa quando, lungo la strada di casa, vede Blaine sul ciglio della strada.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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And time is frozen

 

Non era stata una serata qualunque e, in ogni caso, non era andata come Sebastian se l'era immaginata.

Aveva perso di vista Blaine dopo solo mezz'ora dal suo ingresso allo Scandals, probabilmente trascinato via da quel noioso del suo ragazzo che, non sia mai, si divertisse almeno una volta nella sua vita. Ci era rimasto male, non riusciva a negarlo nemmeno a se stesso, perché stava andando tutto decisamente bene -Blaine che gli ballava talmente vicino da poter sentir perfino il suo sudore fresco mescolarsi a quello del profumo- e poi più niente.

Cercò nella tasca dei jeans le chiavi dell'auto, sfiorando il foglietto stropicciato su cui un uomo troppo vecchio e troppo pelato aveva scarabocchiato il suo numero di telefono, e lasciò che la sua nuca sbattesse forte contro il poggiatesta.

Fanculo.

Non aveva bevuto molto, perlomeno non come di solito, quindi non si spiegava quel fastidioso bruciore che gli rodeva lo stomaco. Mise in moto accendendo la radio ad un volume esagerato, permettendo a Lady Gaga di cantare agli interni di pelle della sua Mercedes che lei era nata in quel modo.

Col finestrino mezzo abbassato affinché l'aria fredda lo facesse rimanere sveglio e gli riportasse un minimo di lucidità -Blaine gli aveva sorriso così dolcemente, con quegli occhi che brillavano sotto le luci laser, quando gli aveva offerto la seconda birra- prese la strada di casa.

Fu lì che lo vide, mentre gli abbaglianti gli illuminavano la schiena coperta da quella brutta camicia a quadretti.

Ciondolava pericolosamente sul ciglio della strada e gesticolava come un pazzo. Sebastian pensò ad un possibile motivo per cui Blaine Anderson, quel Blaine Anderson, stesse tentando di fare l'equilibrista sulla striscia bianca in piena notte.

“Blaine?” domandò piano, per paura di spaventarlo, una volta raggiunto.

Lo sguardo che gli rivolse gli fece gelare il sangue. C'era dolore, rabbia e tanto altro che Sebastian non colse subito, ma non presumeva niente di buono. “Blaine?” chiese ancora, non sicuro di essere stato udito.

Di tutta risposta, il ragazzo aprì la portiera e salì sulla macchina, mettendo subito le mani quasi violacee sui bocchettoni che sparavano aria calda alla massima potenza. Non disse niente, rimase lì scosso dai tremori, con il cravattino sfatto che dondolava e gli occhi persi nel vuoto.

Erano poche le cose che mettevano Sebastian a disagio e mai avrebbe pensato che, in quel momento, potesse sentirsi così spaesato. Non aveva problemi a relazionarsi con gente ubriaca, non dopo i festini dei sabato sera trascorsi alla Dalton, ma Blaine... Blaine era diverso. Ed era troppo tardi per contestare questa realtà assoluta.

Sapeva che non era obbligatorio tenere una conversazione e anche Blaine doveva essere della stessa opinione, siccome non si era ancora preoccupato di rivolgergli la parola, ma non riuscì a frenare la sua lingua lunga.

“Posso chiederti cosa ci facevi qui da sol-?”

“Voglio andare a casa.”

Blaine parlò a fatica, biascicando le parole come se gli provocassero dolore fisico e, forse, l'alcol non c'entrava nemmeno più.

Sebastian si trovò ad annuire e schiacciare l'acceleratore con più forza del dovuto. C'erano mille cose da chiedergli, ma non osò dire altro. Si limitò a lanciargli qualche occhiata quando erano fermi al semaforo, non incontrando mai i suoi occhi chiari poiché fissi sul panorama buio, come se potesse vederlo e fosse interessante.

Parcheggiò nel vialetto di una di quelle villette a schiera tutte uguali, quelle con il giardino ben tenuto come i segreti delle famiglie in cui ci vivono. Non spense il motore e indietreggiò sul sedile con uno scatto quando fu Blaine a farlo, lasciandoli immersi nell'oscurità se non per la debole luce di un lampione poco distante.

“Grazie,” disse Blaine con voce più sicura rispetto a prima e Sebastian non trovò le parole giuste per rispondere, non quando il ragazzo aveva appoggiato la mano sulla sua coscia e piano, più lento e straziante di una tortura, stava risalendo.

Se l'era immaginato quel momento, se l'era immaginato eccome, ma non così. Non con Blaine che non l'aveva degnato di uno sguardo e, peggio, non sembrava in sé con quel volto pallido e le iridi spente, prosciugate.

“N-non l'ho mai fatto-”

Bloccò la sua mano prendendolo per il polso, forse stringendo più del dovuto.

“Non lo farai nemmeno ora.”

Fermarlo fu come fermare il tempo. Settimane passate a pensare a come sarebbe stato toccare Blaine. Serate trascorse, senza il minimo di vergogna, a toccarsi pensando a Blaine e trattenendo il suo nome tra i piccoli gemiti. E ora l'aveva fermato.

“Non così, Blaine, non così. No.”

Il ragazzo non rispose e nemmeno ritrasse la mano. Sebastian, anche senza vederlo, sapeva che Blaine aveva girato nuovamente la testa e si ostinava a guardare dove doveva esserci la porta d'ingresso della sua abitazione.

“Se lo vuoi davvero, ci sarà un'altra volta.”

Stupide parole buttate al vento più gelido dell'atmosfera all'interno di quell'abitacolo. Una frase che risultava poco credibile perfino allo stesso Sebastian, che di solito di cazzate ne diceva più di quanto potesse permettersi.

Riaccese il motore per illuminargli il vialetto coi fari, aspettò che entrasse in casa prima di fare una retromarcia un po' troppo avventata e ripartì.

Si ritrovò a sbattere i pugni contro il volante e a maledire ogni stupida canzone pop melensa che la radio insisteva a propinargli, sperando di tornare al suo dormitorio il prima possibile per buttarsi nel letto e fingere che quel venerdì non fosse mai esistito.

Quella fu la sera in cui Sebastian capì di amare Blaine, di amarlo così tanto al punto da lasciarlo andare.



 


Mi hanno detto che un pairing che non apprezzo particolarmente farà la cover di "Story of my life". Bene, questa è la mia risposta. Perché questa canzone fa parte della mia playlist Seblaine da mesi e mesi e niente mi farà cambiare idea :)

Spero vi sia piaciuta! Un abbraccio :*

-violetsugarplum
  
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