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Autore: Vale Breakspear    19/04/2014    3 recensioni
[Pre- Games of Thrones Pairing Elia Martell/Robert Baratheon]
La Principessa cammina lungo i corridoi della Fortezza Rossa.
Punta gli occhi di fronte a sé e tiene le mani serrate a pugno lungo i fianchi. Deve apparire fiera, si ripete ancora una volta. Una degna figlia di Dorne, come i suoi fratelli.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elia Martell, Robert Baratheon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A New Beginning


La Principessa cammina lungo i corridoi della Fortezza Rossa.
Punta gli occhi di fronte a sé e tiene le mani serrate a pugno lungo i fianchi. Deve apparire fiera, si ripete ancora una volta.
Una degna figlia di Dorne, come i suoi fratelli.
Deglutisce, Elia mentre percorre gli ultimi passi che la separano dal suo destino.
Gli uomini che la scortano le lanciano sguardi obliqui, dubbiosi.
La Principessa sa cosa pensano, d’altra parte è quello che avrebbe pensato anche lei, se si fosse trovata al loro posto.
Stai andando nella direzione sbagliata, Principessa. In quella stanza troverai solo la morte.
Ma Elia non è stupida. Loro non sanno cosa lei ha in mente, nessuno lo sa.
Arrivati davanti la porta, una delle guardie si stacca dal gruppo per bussare.
Non si premura neanche di nascondere ai suoi occhi la compassione che prova nei suoi confronti e quando annuncia il suo nome, lo fa come se stesse comunicando un lutto.
“La Principessa Elia Martell”.
Le sembra quasi di immaginare gli occhi blu di lui sgranarsi e le sopracciglia scure alzarsi, di fronte a quel nome. Per un attimo si aspetta quasi di vederlo accorre alla porta, con la spada sguainata, pronto a finire ciò che altri hanno cominciato.
Elia trema, ma solo per un istante. Perché in quello successivo, l’antro della porta è ancora vuoto e la guardia le fa cenno di entrare.
Robert Baratheon le rivolge le spalle, quando mette piede nello studio del Re. È appoggiato con le forti braccia alla superficie del tavolo, la testa china in avanti e i capelli scuri ad oscurargli il volto.
Non è la prima volta che lo vede.
Tempo fa, in quella che ormai sembra un’altra vita, ha incrociato lo sguardo del maggiore dei fratelli Baratheon e fin da allora ne ha riconosciuto l’incredibile avvenenza, che minacciava di sopraffare tutte le fanciulle dei Sette Regni.
Elia l’aveva osservato e gli aveva sorriso, voltandosi subito dopo alla sua destra, dove sedeva quell’altro, a cui era stata legata per l’eternità.
Allora era una donna sposata, una Principessa destinata a diventare Regina, adesso invece è solo una fanciulla, con delle ottime probabilità di divenire cadavere in un immediato futuro; non può voltarsi alla sua destra, non se vuole vivere.
Si liscia le pieghe della gonna e s’inchina, nonostante lui non possa vederla.
“Maestà” dice, ossequiosa.
Quella parola le esce con più facilità del previsto.
Robert Baratheon, non è il legittimo sovrano, ma almeno non è Aerys e questa è l’unica cosa che ad Elia interessa.
Un borbottio e una risata di scherno sono le risposte al suo saluto.
Il Demone del Tridente non si prende la briga di voltarsi. Afferra un coppa di vino, sostenuta come lui, da quel tavolo di legno, e la manda giù tutta d’un fiato.
Solo dopo averla sbattuta sul tavolo con una violenza che, Elia si augura di non dover mai sperimentare, le rivolge la parola.
“Dove sono i vostri figli, Principessa?”
La sua voce è bassa, cupa ed è talmente irata, che le pareti sembrano ritrarsi a per far posto a tutta quella la furia, mentre gli occhi di Elia si riempiono di lacrime.
È perduta, pensa.
Baratheon la ucciderà e con lei, Aegon e Rhaerys.
I volti dei suoi bambini le nascondono la vista del nuovo Re ed Elia ritrova la determinazione.
Mai inchinati, mai piegati, mai spezzati. La voce di suo fratello Oberyn le riempie la testa e i suoi occhi ritornano asciutti, mentre fa un passo in avanti.
“Non devi preoccuparti, maestà. Non ti daranno più fastidio”  
Pronuncia quelle parole con voce ferma, ma dentro sta pregando con tutta se stessa.
Fa’ che ci creda. Fa’ che ci creda.
Baratheon sbotta in una risata crudele.
“Non ho nessun dubbio al riguardo. Non dopo che li avrò presi e riportati nella Fortezza. Allora non mi daranno più fastidio”.
Le dà ancora le spalle ma a Elia pare di scorgere il suo volto contrarsi in un innaturale e perfido ghigno.
“Maestà” azzarda, asciugandosi le palme sudate nella tessuto spesso della gonna. “Ti supplico, lasciali andare, loro non hanno alcuna colpa”.
Avanza ancora.
Si trova a pochi passi dall’uomo piegato sul tavolo e solo adesso si accorge delle spalle esageratamente incurvate, come se fosse caricato di un peso esagerato.
Quando parla la sua voce è un sussurro aspro, in cui dolore e rabbia si mescolano dando vita ad un suono straziante.
“Lui l’ha uccisa”.
Lui. Non i miei figli”.
Non riesce a pronunciare il suo nome, Elia. Non da quando ha lasciato la Fortezza Rossa, abbandonando lei e i bambini.
Robert si gira di scatto, facendola trasalire.
“Non ha importanza. Tutti i Targaryen devono morire”
La squadra con gli occhi di fuoco, ma lei sostiene in suo sguardo.
La piccola, delicata Elia di Dorne fronteggia il Demone del Tridente senza paura.
“L’uomo che ti ha portato via la tua promessa sposa, doveva morire. La donna che ti ha tradito, doveva morire”
“NON OSARE!” ringhia Robert. Il suo bel volto si deforma come se gli fosse inflitta una nuova ferita e Elia capisce che lui sa, anche se non vuole vedere.
Un istintivo sentimento di compassione connette la sua anima a quella dell’uomo di fronte a lei.
La Principessa riconosce lo stesso disperato tentativo di negare la realtà, che fino a qualche tempo fa, ammorbava la sua mente.
È persino arrivata a darsi la colpa, prima di capire di essere la vittima di quell’assurda situazione che le è quasi costata la vita, a lei e ai suoi figli.
Allunga una mano, ma la blocca a mezz’aria. Robert è restio e insofferente come una bestia feroce e lei non si sente abbastanza sicura d’accarezzarlo.
“Tu non hai nessuna colpa, Robert” dice con calma. “Loro hanno sbagliato, tradendoci e umiliandoci. Ma hanno pagato e nessun altro deve morire a causa loro”.
“Bugiarda” le risponde, ma la rabbia si è lentamente inabissata per lasciare posto al dolore.
La verità è un’arma davvero affilata a volte.
“Non è vero. E lo sai”
Gli ultimi residui di fermezza nel volto dell’Usurpatore si sgretolano e Robert ritorna a volgerle le spalle, poggiando nuovamente i palmi sul tavolo e chinando il capo.
Il respiro è affannoso e il silenzio tra di loro si fa sempre più opprimente, ma Elia sa che qualcosa è cambiato.
“Io l’ho amata” sussurra finalmente Robert, con voce spezzata.
Elia colma lo spazio rimasto tra di loro e gli posa una mano sulla spalle.
“E io ho amato lui. Ma è finita. Loro sono morti. Noi invece …”
Allunga una mano ad accarezzargli la guancia. La barba ispida le punge la mano delicata e Robert socchiude gli occhi a quel tocco.
“Noi invece siamo vivi, Robert” sussurra Elia, avvicinandosi ancora di più. “Siamo stati traditi, derisi, umiliati di fronte ai Sette Regni, ma siamo vivi e padroni del nostro destino. Possiamo scegliere. La fine di tutto o un nuovo inizio”.
Robert solleva le palpebre e fissa la Principessa, così vicino a lui. Studia i lineamenti delicati, la pelle olivastra e l’espressione decisa. I suoi occhi blu si perdono in quelli scuri di lei e le sue labbra si mouovono prima che desse loro il suo consenso.
“Un nuovo inizio …” 



Note dell' "Autrice"
Lo so, è puro delirio, ma mi è venuta così di getto e l'ho scritta.
Elia Martell e Robert Baratheon sono forse due dei personaggi più bistrattati della saga. Robert visto solo come un grosso ubriacone, Elia liquidata come l'altra nella storia di Rhaegar e Lyanna. Beh, io ho voluto dare a questi due personaggi un happy ending che meritavano.
Elia che sopravvive al saccheggio di Approdo del Re insieme ai piccoli Aegon e Rhaerys e trova il suo posto al fianco di Robert, come la regina che i Sette Regni meritavano. (Altro che Cersei Lannister). Spero solo di non averli resi troppo OOC.
Detto questo mi dileguo, nella speranza di non aver urtato la sensibilità di nessuno e di non avervi indotto a chiamare una clinica psichiatrica.
Tanti Baci e Buona Pasqua a tutti.
Vale <3 


 
   
 
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