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Autore: Sara Scrive    20/04/2014    24 recensioni
I like the summer rain
I like the sounds you make
We put the world away
We get so disconnected

Esperimento bomba con un mash up di tutte le canzoni dei 5 Seconds of Summer, una storia creata dalla traduzione di 14 testi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa storia a tutte le persone friendzonate come Hinata e Naruto, 
con l'augurio che trovere qualcuno che si accontenti di voi(?)
Seriamente, dedico questa storia a Luke Hemmings


 
NB= I personaggi in questa storia non sono descritti fisicamente o in modo dettagliato,
(la protagonista non è proprio descritta) per una scelta personale. Non per altro.
E' un insieme di piccoli flash di una storia d'amore che spero possa piacervi.


 
Too late
Non la conoscevo di persona, ma un giorno la vidi nel giardino della scuola mentre stava disegnando qualcosa su un taccuino ed era così carina con quel cerchietto rosa e la divisa scolastica che avrei voluto tanto conoscerla.
Fin dal giorno in cui c’eravamo incontrati, non riuscivo a farla uscire dalla mia testa.
C'era sempre qualcosa di lei
che rivedevo durante le mie giornate, in ogni occasione mi sembrava di rivedere lei. A scuola, a casa, nella biblioteca della città, al parco, al cinema o al centro commerciale… ed avevo iniziato ad diventare geloso di tutte le persone che avevano avuto il coraggio di parlarle e diventare suoi amici.
Un giorno però, mi resi conto ch ero arrivato troppo tardi, troppo tardi perché quando la vedevo esitavo sempre e alla fine la vidi in compagnia di un altro ragazzo.
 
Eighteen
Volevo avere diciotto anni per poter fare tutte quelle cose che leggevo sulle riviste o vedevo fare ad i miei amici più grandi.
Avevo sentito dire che il ragazzo con cui usciva aveva smesso di ronzarle intorno e mi sarebbe piaciuto essere solo un po’ più grande, magari sarei riuscito a farmi notare.
Così chiedendo in giro a scuola, scoprii molte cose su di lei, capivo cosa le piaceva, quali locali frequentava e più la conoscevo più m’innamoravo di lei.
Decisi anche di comprarmi una carta d’identità falsa in cui avevo diciotto anni, sapevo di non essere abbastanza grande per lei o di non essere abbastanza ma volevo provarci a tutti i costi.
Odiavo decisamente non avere diciotto anni.
 
Heartache on the big screen
«Amico, io proprio non capisco qual è il problema»
«Fosse facile da spiegare» risposi con lo sguardo perso…
«Dico sul serio – rispose Calum mettendosi davanti alla mia visuale – valle a parlare, idiota»
Gli diedi uno spintone infastidito e mi alzai dalla panchina.
Sembrava la scena di un film, in cui io e lei eravamo i protagonisti…ma non era un bel racconto, anzi era una storia tragica, almeno secondo me.
‘Vado o non vado?’ mi chiedevo mordendomi il labbro a sangue mentre percorrevo il vialetto del cortile.
In lontananza, eccola lì, con i suoi libri mentre si avvicinava alla sua macchina per tornare a casa dopo un’estenuante giornata a studiare in biblioteca.
Intorno a noi c’erano studenti che leggevano sulle panchine, chiacchieravano o entravano nell’edificio dopo aver parcheggiato la loro auto.
Non sarebbe stato facile ottenere un ‘sì’ come risposta, lo sapevo bene però non riuscivo a spiegarmi perché continuavo a camminare ed avvicinarmi a lei.
Il sipario si è alzato, la telecamera sta riprendendo - pensai - devo dire qualcosa’
«Ehi»
Lei alzò la testa sorpresa e quando si voltò, incrociò il mio sguardo facendomi dimenticare tutti i discorsi che mi ero preparato, tutte le battute già fatte che mi ero scritto su un copione. Proprio come in un film.
«Ti conosco?» chiese facendomi sprofondare nell’imbarazzo più totale.
Mi sentivo come se questa fosse una pena d’amore sul grande schermo.
 
The only reason
Mi sdraiai sul letto, lasciando che il mio peso insieme a tutti i miei problemi per una volta venisse sostenuto da qualcosa.
Non volevo sentir parlare nessuno, come avrei sistemato quella cosa?
Avevo iniziato a frequentare la maggior parte dei posti in cui andava lei, avevo persino mentito dicendo che amavo studiare e leggere i libri e anche se sapevo non fosse giusto dire bugie, ero finalmente riuscito a farmi notare.
Ero felice di essere diventato suo amico, mi bastava accompagnarla ogni giovedì in biblioteca e far finta di studiare, mentre lei, concentrata sui libri ignorava che io la osservavo come se fosse la più luminosa delle fiamme.
‘Giuro che il mio cuore non si arrenderà mai, perché tu se l’unica ragione per cui vado avanti
 
Disconnected
«Non ce la faccio più – esclamò rimettendosi i libri nella borsa – mi sto annoiando a morte qui»
La guardai sorpreso per qualche secondo, ma non me lo feci ripetere due volte e senza rispondere delle mie azioni la presi per mano e cominciai a camminare velocemente prima verso l’uscita dalle biblioteca, poi a correre per il parcheggio verso la mia bicicletta.
Non mi sembrava vero che avessi trovato l’occasione ti portala da qualche parte con me in un posto che non fosse immerso dai libri e con lo scopo di studiare.
«La mia macchina» esordì facendomi tornare in me mentre levavo il cavalletto.
«Non fa niente – risposi lanciando uno sguardo alla sua auto – ritorneremo a prenderla.»
Mi piaceva avere le sue braccia attorno la mia vita, mentre pedalavo e mi concentravo per non perdere l’equilibrio.
Mi piaceva sentire il vento fra i capelli, la sua voce che chiedeva di rallentare e io che per fare l’impavido, continuavo ad andare sempre più veloce.
Mi piaceva l’aria frizzantina dopo la pioggia estiva, mi piaceva stare con lei.
Era il mio rifugio, il mio posto preferito e in quel momento eravamo disconnessi dal mondo.
 
Unpredicatable
‘È da ore che sono sul suo profilo facebook- pensai mentre chiudevo l’album delle sue foto – sono proprio uno stalker’
Portai una mano sulla fronte per massaggiarmi le tempie. Cosa ci facevo ancora a casa quando sarei dovuto andare al festino estivo che avevano organizzato i miei amici?
Feci per spegnere il computer ma improvvisamente mi accorsi che aveva appena pubblicato uno stato.
‘Festa al pub con gli amici. Che peccato, sarebbe stato bello guardare le stelle’
 
‘Calum, dì agli altri che non posso venire
Luke xx’
 
Avrebbe accettato? Cercavo di non chiedermelo mentre con il mio nuovo motorino mi dirigevo a tutta velocità verso casa sua.
Cercavo di prepararmi un discorso, per non sembrare un idiota con idee strane ma fu tutto inutile, perché quando lei aprì la porta ero senza parole.
«Sei pronta per vedere le stelle?»
«Sei imprevedibile, Luke» disse trattenendo una risata mentre indossava come giacchetto una delle coperte che avevo portato e si sedeva dietro di me.
 
I miss you
Avevo iniziato a chiamarla angelo per non so quale motivo, tutte le giornate passate con lei mi avevano fatto capire che era davvero diversa dalle altre.
Quando mia madre mi disse che avrei passato l’ultimo mese estivo in un villaggio turistico con tutta la famiglia e avrei sicuramente non potuto più stare con lei, mi sentii crollare il mondo addosso.
Ogni giorno guardavo il cellulare, andavo sulla rubrica e trovavo il suo numero.
Non sapevo cosa scriverle, avevo così tante parole per la mente che ogni volta formulavo solo un discorso confuso.
Volevo sapere se stava bene, cosa faceva, se si stava divertendo, se sentiva la mia mancanza come la sentivo io ma sapevo che sarei risultato solo uno sfigato e forse gli avrei dato fastidio.
Ogni volta finiva sempre che scrivevo sempre la stessa frase e invece di inviargliela la cancellavo e spegnevo il cellulare.
Mi manchi
 
Out of limit
Ritorno al liceo. Mi sembrava di aver preso tutto alla leggera. Credevo che dopo quell’estate, dopo tutte le volte che l’avevo portata in giro con la bici, finalmente potevo considerarmi un suo amico, qualcuno che per lei contava.
Invece eccola lì, rossetto rosso, tacchi leggermente alti e il suo viso da brava ragazza che anche con quell’abbigliamento leggermente provocante trasmetteva pace e sicurezza.
Sei solo un po’ fuori dalla mia portata’ mi dicevo mentre le sue amiche la circondavano ed io la guardavo da lontano.
 
Gotta get out
I giorni passavano ma fui lo stesso sorpreso quando mi salutò per i corridoi come se niente fosse.
‘Si ricorda di me!’ ero così felice, almeno tutto quello che avevo fatto nei mesi precedenti era servito a qualcosa.
‘Devo fare qualcosa’ continuavo a ripetere nella mia mente durante le lezioni, non riuscivo a pensare ad altro.
Forse avevo davvero la giusta soluzione, dovevo trovare un posto tutto nostro e portarla lì, creare dei ricordi e farla stare bene.
 
«Ehi – attirai la sua attenzione all’uscita di scuola – vuoi divertiti un po’?»
Lei fece cenno di sì, mascherando un sorriso.
«Allora – indicai il mio motorino – dovremmo solo andare via»
 
 
Beside you
Ancora non avevo imparato a capirla del tutto ma non ero intenzionato ad arrendermi, così per tutte le settimane che seguirono, rimasi nell’ombra, aspettando che si aprisse uno spiraglio per tornare ad essere considerato da lei.
I miei amici non capivano perché non mi davano per vinto, dicevano che se si era scordata il modo in cui le ero stato vicino quell’estate allora non ne valeva la pena di provarci. Io però, sapevo che non era così, ci avrei dovuto riprovare ancora più intensamente e seriamente.
Quando sarà sola, quando la vedrò stanca, quando la vedrò triste io la sosterrò e nasconderò, starò proprio accanto a lei.
 
Heartbreak girl
Finalmente ero riuscito a far tonare la situazione fra me e lei come durante l’estate precedente, anzi ad essere sinceri ero riuscito anche a farla sfogare e farmi raccontare i suoi problemi.
Mi telefonava e mi parlava di quello stronzo che l’aveva lasciata,  che soffriva per amore ed io l’ascoltavo in silenzio, soffrendo con lei, perché vivevo di quello che faceva.
Ogni volta che la chiamata finiva diceva ‘Ti chiamerò domandi alle dieciGrazie per essere mio amico’ ed io mi mordevo la lingua per non urlare, per non dire che non era giusto.
Non era giusto perché ero bloccato ancora nella fascia degli amici, nella fascia degli amici ancora e ancora.
Provai anche a scriverle una canzone, in cui scrivevo che io, a differenza degli altri, ero l’unico che poteva capirla e trattarla meglio, che alla fine mi sarei preso cura di lei.
Volevo farle capire quello che provavo io, sapevo che non era corretto metterle questa pressione nei suoi confronti così decisi di aspettare dicendole quello che voleva sentirsi dire.
Ero convinto che un giorno le cose sarebbero cambiate, così mi presi cura di quella ragazza col cuore spezzato.
 
Try hard
Avevamo marinato la scuola, dopo tutto quello studiare, avevo suggerito che una giornata al parco non poteva di certo farci male.
Sdraiato sotto un salice, la osservavo mentre camminava verso di me con la vecchia bicicletta che le avevo regalato e guardavo incantato il colore dei suoi capelli che sembrava sbiadirsi illuminato dal sole.
Mi sistemai meglio il giacchetto perché sentivo freddo ma quando alzai lo sguardo per vedere cosa stava facendo, arrossii di colpo quando si tolse il maglioncino e rimase con una leggera canottiera bianca.
Aveva diciassette anni, ed io quasi diciotto. Non potevo portarla in giro perché non avevo nulla da offrirle, se non la mia compagnia.
Si avvicinò a me lentamente e sedendosi al mio fianco, mi accorsi che aveva una piccola rosa rossa tatuata dietro il collo.
Non riuscivo mai a capire cosa mi succedeva ogni volta che era accanto a me, non riuscivo a sentirmi me stesso.
Lei era così vicina, sentivo  persino il suo respiro e situazioni come quella mi facevano sentire come se qualcosa dovesse cambiare, come se avessi provato duramente a raggiungerla ma non era mai abbastanza.
Sorrisi come un ebete quando mi passò una mano fra i capelli e sussurrò al mio orecchio il mio nome.
 
What i like about you
Quello che mi piaceva di lei, era il modo in cui ballava come una pazza scatenata quando sentiva la sua canzone preferita, facendo saltelli e muovendosi su e giù.
Quello che mi piaceva di lei, era quando la sera, dopo aver visto un film, si avvicinava al mio orecchio e cominciava a sussurrarmi che era ora di andare a dormire.
Quello che mi piaceva di lei, era il modo in cui mi stringeva forte e mi diceva che ero l’unico.
Mi sentivo così bene che avrei voluto cantare dalla felicità, dopo tanto tempo ce l’avevo fatta e non mi ero arreso.
 
She looks so perfect
Nella stanza si udiva solo lo sfrigolare della pancetta e delle uova nella padella e nonostante stessi comodo seduto sulla poltrona del salone, maledicevo con tutto me stesso quella stupida colonna che mi oscurava la vista del piano cottura della cucina.
Non osavo alzarmi per andare a curiosare quello che stava facendo, perché sapevo che avrei scatenato le sue ire.
‘Siediti da qualche parte e aspetta che sia pronta la colazione – aveva esclamato appena aveva sentito che mi ero svegliato – Voglio farti una sorpresa quindi mi devi ubbidire!’
Sorrisi di nuovo, non si smentiva mai.
«’Giorno, Luke» con un sorriso compiaciuto, appoggiò sul tavolino un piatto con due uova e una striscia di bacon che sembravano formare uno smile.
«Honey» le risposi inarcando il sopracciglio e cercando di ricambiare il sorriso, sperando di non sembrare un ebete appena sveglio.
Presi immediatamente la forchetta ed iniziai a masticare il primo boccone. Buonissimo.
Fu proprio quando mi voltai nella sua direzione per farle i complimenti che la trovai appoggiata alla colonna con le braccia conserte ed i capelli color mogano legati in una coda trasandata.
Sembrava così perfetta lì in piedi con la mia biancheria intima dell’American Apparrel. 


 
 
 
2.144 Parole

#14SecondsofLukeHemmings
Bene, non so da dove ho partorito questa cosa, ma so che mi sono follemente innamorata di Luke e volevo assolutamente scrivere qualcosa su di lui.
Così ho deciso di fare una storia seguendo le canzoni che hanno fatto i 5sos.
Nella storia sono presenti anche le cover che mi sono piaciute di più, adesso vorrei approfondire meglio come ho articolato la storia.
Ho preso tutte le loro canzoni e ho letto la traduzione, poi ho cercato di costruire una storia dividendola in 14 parti, una per ogni canzone e inserendo alcune frasi (quelle che trovate in corsivo) che appartengono alla traduzione del testo.
Molte parole comunque, anche se non corrispondono alla traduzione letterale del testo, sono comunque legate alla canzone. Nel senso che se dice lei aveva un tatuaggio e si spogliò davanti a me io dico 'Si levò il maglione e così notai un tatuaggio a forma di rosa' robe del genere. 
È stata una cosa nuova, una specie di '''''sfida'''' che mi sono proprosta e adesso lascio a voi il giudizio.
Mi scuso per gli errori e tutto, se il testo sembra scritto da un vu cumpra con il traduttore mi dispiace, ma è la prima volta che lavoro con testi di canzoni lol.
Comunque, however,  spero che l'idea e la storia vi sia piaciuta. 
Grazie per essere arrivate sin qui e aver letto. 

 
 
DATTEBAYOOOOOOOOOOOOOOOOOOO


-Sara Scrive
 


 
   
 
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