Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Whity    20/04/2014    2 recensioni
- Smythe-Harwood! – la voce del suo compagno di stanza scuote Colin, intento ad ammirare il riflesso del sole sui cristalli di neve incastonati tra le fronde – Nemmeno un’ora e dobbiamo lasciare la stanza, ergo sarebbe carino se ti decidessi a riempire il borsone e darmi una mano a riordinare la stanza -.
[...]
Zio Trent – un amico di famiglia – una volta gli aveva raccontato che anche tra i suoi genitori era iniziata a quel modo, ergo sperava in una qualche epifania che rendesse il loro rapporto quantomeno civile. Non che cerchi altro, ovviamente! Lui ha già la propria persona speciale.
Sorride al pensiero di un’intera giornata in montagna con Dee, mentre rifà il letto e apre le finestre per far circolare un poco l’aria.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Unendlichkeit'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A chi crede e chi no (io faccio parte dei secondi),
a chi ha passato la giornata a gozzovigliare e chi si è coccolato
(idem come sopra),
a chi ne ha approfittato per stare con chi ama e 
a chi preferito rimanere contemplativamente assorto,
AUGURI.
Sam


Quell’anno Pasqua cade a fine marzo, il che significa che gli alberi nei giardini della Dalton sono ancora carichi di neve.
- Smythe-Harwood! – la voce del suo compagno di stanza scuote Colin, intento ad ammirare il riflesso del sole sui cristalli di neve incastonati tra le fronde – Nemmeno un’ora e dobbiamo lasciare la stanza, ergo sarebbe carino se ti decidessi a riempire il borsone e darmi una mano a riordinare la camera -.
L’interpellato si alza, annuisce brevemente e inizia a mettere qualche libro nel borsone, prima di voltarsi verso il compagno e sorridere.
- Scusa Thomas, ero sovrappensiero -.
L’altro – Thomas Maddison, figlio del proprietario del circolo di Westerville e giocatore di Lacrosse – si limita a scrollare le spalle.
- Come ti pare. Muoviti -.
Il biondo finisce in fretta il proprio borsone, avendo cura di mettere il pensiero che ha preso per Dylan in alto in modo che non si rovini, scrollando le spalle alla scontrosità dell’altro.
Zio Trent – un amico di famiglia – una volta gli aveva raccontato che anche tra i suoi genitori era iniziata a quel modo, ergo sperava in una qualche epifania che rendesse il loro rapporto quantomeno civile. Non che cerchi altro, ovviamente! Lui ha già la propria persona speciale.
Sorride al pensiero di un’intera giornata in montagna con Dee, mentre rifà il letto e apre le finestre per far circolare un poco l’aria.
In nemmeno mezz’ora la stanza è a posto e i due possono concedersi gli ultimi minuti di pace prima di doversi unire alla folla di studenti che attendono i propri genitori all’ingresso.
Scendono le scale della Dalton unendosi alla folla, quando il cellulare di Colin suona, notificandogli un messaggio di Sebastian.
Io e tuo padre abbiamo avuto un contrattempo. Viene l’impiastro.
Nemmeno a dirlo, l’impiastro – spesso chiamato anche “quello lì” o il “Fanta-figlio” – era chiaramente Dylan.
Il suo bellissimo meraviglioso Dylan che – ancora in completo da lavoro – lo aspetta all’ingresso.
Sorride, pensando che probabilmente Thad ha ordito il tutto per regalar loro qualche minuto assieme e si accinge ad uscire, cercando di contenersi dal saltargli letteralmente in braccio.
È strano come le relazioni evolvano, ci facciano crescere, ci cambino… si ritrova a pensare, ricordando il se stesso timido ma già così dannatamente innamorato che al primo appuntamento era finito a mangiare in cima ad una collina guardando le stelle.
- I tuoi sono rimasti imbottigliati nel traffico – gli sussurra, dopo averlo baciato – Al supermercato – conclude, scatenando l’ilarità dell’altro.
- Papà Thad e la sua mania di fare la spesa all’ultimo… - mormora, prima di poggiare il borsone a terra e avvicinarsi per abbracciarlo.
Si è sempre sentito a casa, tra quelle braccia. Dopo i suoi genitori, Dee è una delle poche persone che lo fa stare così bene, assieme a Dakota, agli zii – ormai suoceri – e a pochi altri.
- Mi sei mancato – mormora, sospirando di soddisfazione quando sente le mani dell’altro percorrergli la schiena.
Dopo qualche minuto salgono in macchina e passano il resto del viaggio in silenzio, godendo della rispettiva presenza. Sono quasi arrivati quando Dylan sposta la mano dal cambio per stringergli il ginocchio.
- Noi ci vediamo a Pasqua, giusto? Poi lunedì mattina partiamo… -.
L’altro annuisce.
- Quello è il piano – poi si mette a trafficare col borsone, tirandone fuori il pacchettino e appoggiandolo sul cruscotto – Te lo lascio ora, così evitiamo il trauma casalingo… -.
Col tempo Colin si era quasi abituato alla gelosia di Sebastian, al suo essere prepotente e spesso eccessivo. Allo stesso tempo, si era reso conto che c’erano battaglie per le quali valeva la pena combattere e posizioni dalle quali non muoversi.
Era un po’ come stare sulle montagne russe, insomma.
Dylan parcheggia e gli sorride.
- Ci vediamo dopodomani a pranzo, coi miei – mormora prima di baciarlo.
E non deve apparire particolarmente innocente visto che sentono una pentola cadere ed una colorita quanto francesissima bestemmia subito dopo.
- A domani – mormora Colin, prima di sistemargli il colletto della camicia – e non dimenticare quello sul cruscotto – indica il pacchetto.
Scende col borsone in spalla, solo per venire accolto dal sorriso di Thad – uscito per salutare Dylan con un gesto della mano -.
- Che succede dentro? – chiede, curioso.
Thad si scrolla nelle spalle.
- Tuo padre ha fatto cadere la pentola che aveva in mano, intento com’era a spiarvi dalla sala da pranzo – mormora, come se nulla fosse – Peccato fosse quella del sugo di nonna Consuelo, e che gli sia caduta su un piede -.
Entrando in cucina nota subito Sebastian torvo, con del ghiaccio malamente stretto in un canovaccio appoggiato direttamente a colare sul mocassino.
Sa benissimo che quello che sta per fare ha il valore di una missione suicida ma non ce la fa a trattenersi. Scoppia a ridere, subito seguito dall’altro genitore.
Sebastian tira direttamente loro il canovaccio, borbottando quanto gli Sterling – l’intero lignaggio – siano dannosi per la salute. E per il loro senso dell’umorismo.
Questo, evidentemente, prima di avvicinarsi al figlio e stringerselo prepotentemente addosso.
- Bentornato a casa, ragazzino. -.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Whity