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Autore: Rosalie97    21/04/2014    2 recensioni
Questa è una piccola one-shot nata dal nulla, ieri sera, mentre cercavo di dormire senza grandi risultati. Spero ne sia venuto fuori qualcosa di buono ^-^
La storia è ispirata alla canzone 'Play minstrel play' dei Blackmore's Night, e parla di Dawn e Scott (Dott *-*)
Vi chiedo di recensire perché ci terrei a sapere che ne pensate ^-^
Genere: Fantasy, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Underneath the harvest moon
Where the ancient shadows will play and hide...
With a ghostly tune and the devil´s pride...

 
Io ho vissuto molto su questa terra, ho visto cose che in molti faticherebbero a credere, ma più di tutti, tra i miei infiniti ricordi, ciò che ancora mi inquieta la notte è il pensiero della mia giovinezza.
Quando avevo diciannove anni, vivevo in un villaggio con tutta la mia gente. Il male regnava su ogni cosa, coprendo con il suo velo la bontà che cercavamo ad ogni costo di liberare.
Ricordo ancora, di una notte, quando la luna del raccolto era alta nel cielo e nei campi gli anziani saggi del mio popolo sedevano tra le ombre antiche di vite andate per sempre che giocavano a nascondersi con gli orgogliosi demoni. Molte leggende ora vengono narrate dalle voci dei bardi, ma nessuno conosce la vera realtà.
 
"Stranger" whispered all the town
Has he come to save us from Satan´s hand?
Leading them away to a foreign land...

 

Quella notte arrivò un viaggiatore, al nostro villaggio. Aveva corti capelli color arancio ed il suo viso ed il suo corpo erano ricoperti di lentiggini aranciate. Indossava vestiti stracciati e rotti, e quando la mia gente lo vide sussurro in un coro:
- Uno straniero! È lui, è il destinato!
Una leggenda tramandata dalle famiglie del mio popolo diceva che quando, in una notte in cui la luna del raccolto fosse stata alta nel cielo, uno straniero sarebbe arrivato, il tempo fosse arrivato. Sarebbe stato l’unico a salvarci dall’eterna tenebra che regnava sulle nostre vite, frutto di una maledizione di cui nemmeno i saggi si ricordavano.
- È venuto per salvarci dalle mani di Satana! - Festeggiò la moglie del prete del villaggio, guardandomi con un sorriso.
Si diceva anche che una ragazza, che al tempo in cui fosse arrivato il viaggiatore avesse diciannove anni, sarebbe riuscita a vedere la realtà. Allora eravamo solo in tre ad avere l’età giusta per essere colei di cui parlava la profezia, e la più probabile ero io.
- Si, li porterà tutti lontani verso una terra ignota, dalla quale non torneranno mai più. - Disse il prete.
Ma quando il viaggiatore li avesse portati lontano, non sarebbe più potuto tornare indietro. Ed io non volevo che questa sorte toccasse a lui, perché sin dal primo momento in cui lo vidi, il mio cuore cominciò a battere forte.
Passai molto tempo con lui, e scoprii che il suo nome era Scott.
- Il mio è Dawn - gli dissi con un sorriso. Il suo volto era bello come nessun’altro tra quelli della mia gente, e quando sorrideva sembrava il sole che splende forte in un giorno d’estate.
- Trovo sia un nome giusto, per una fanciulla bella come l’alba - mi disse con galanteria, ed io seppi che il mio cuore sarebbe stato per sempre suo.
 
Play for me, minstrel, play
And take away our sorrows...
Play for me, minstrel, play
And we´ll follow...
Hear, listen, can you hear,
The haunting melody surrounding you,
Weaving a magic spell all around you...

 

Ora, quando mi trovo in presenza di un bardo, quando mi rifugio in taverne per proteggermi dal gelo dell’aria che soffia forte, chiedo con gentilezza:
- Suona per me, bardo, suona per me e porta via i nostri dolori - sorrido a tutti i presenti, ed il cantastorie fa sempre come chiedo.
- Come comanda mia principessa - fanno sempre un inchino, ma io sorridendo dico:
- Oh, io non sono una principessa ma sta sicuro, bardo, che noi ti seguiremo.
E lui comincia a cantare mentre io sempre mi perdo nelle note delle canzoni, che ormai conosco a memoria. A volte mi sembra di sentire ancora la litania inquietante che i saggi cantavano creare un incantesimo attorno a me.
 
Danger hidden in his eyes,
We should have seen it from far away,
Wearing such a thin
disguise in the light of day...
He held the answer to our prayers,
Yet it was too good to be...
Proof before our eyes, yet we could not see...

 
Scoprii, passando del tempo con lui, che Scott non era ciò che gli altri credevano. Se ad un primo sguardo sembrava un angelo, ad una migliore occhiata ci si accorgeva della sua grande crudeltà. Un grande pericolo si nascondeva nei suoi bellissimi occhi grigi, e noi avremmo dovuto vederlo da molto lontano. Ma eravamo troppo occupati a gioire per renderci conto della realtà. Scott non era un emissario della luce, ma bensì delle tenebre.
Indossava un travestimento che facilmente avremmo potuto vedere e smascherare, ma la nostra ingenuità ci ha sviati, ed ecco che ora io sono sola, ed ecco che ora io devo ricordare tutto per tutti voi, nella mia immortalità, per non dimenticare, per permettervi di vivere ancora nella mia memoria.
Era troppo bello per essere vero, ma noi non abbiamo voluto accorgercene, abbiamo ignorato l’ovvio che stava direttamente davanti ai nostri occhi e che noi non potevamo, o non volevamo vedere.
 
Play for me, minstrel, play
And take away our sorrows...
Play for me, minstrel, play
And we´ll follow...
Hear, listen, can you hear,
The haunting melody surrounding you,
Weaving a magic spell all around you...


Ora Scott è ancora vivo, non prova rimorso per ciò che ha fatto alla mia gente, ed io non gliene do colpa. È nato come figlio della tenebra, e come figlio della tenebra morirà, prima o poi. Viaggiamo insieme per le lande, portando distruzione dove la mano del male è sollevata.
Lo so che non dovrei seguirlo, ma l’amore, come si dice, è cieco. Il suo inquietante incantesimo non può essere spezzato, ed io non voglio che sia spezzato, perché ho intenzione di seguirlo dovunque. Scott è l’unico che può portare lontano il mio dolore.
 
  
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