Ranma “Bene … allora
andiamo!” La prese per mano e con dolcezza la portò fuori, in cortile.
Il portico era
adornato di luci bianche. In fondo troneggiava un altare, dietro al quale
faceva bella mostra di se un monaco.
Lui la guardò dritto
negli occhi. “Sposiamoci adesso, subito! Non voglio che nessuno ci rovini il
matrimonio, mai più.”
Akane “Ma Ranma, la
nostra famiglia non è qui con noi”
Ranma “Akane lo so, ma
ogni volta che ci sono loro nei paraggi qualcosa tra noi va male, o arriva
qualcuno ad ostacolarci. Approfittiamo del momento. E’ tutto così perfetto”
Akane con un po’ di titubanza “Va bene Ranma…” In fondo
anche lei lo desiderava tanto, anzi con tutta se stessa.
Yan e Yasuko “Viva gli
sposi!” Fecero volare una miriade di petali di rosa bianchi e blu alla fine
dell’intima cerimonia.
Mancavano i loro
famigliari, ma tutto il resto dal vestito, ai fiori all’atmosfera… Tutto era
perfetto. Ranma aveva organizzato il matrimonio, come aveva promesso. E per una
volta nessuno aveva interrotto. L’unico clik che avevano sentito era quello del
fotografo che aveva immortalato la cerimonia. Ranma lo aveva ingaggiato per
avere un ricordo da mostrare a tutti al loro rientro. Era proprio fiero di se,
e di come aveva organizzato il tutto.
I gestori gli avevano
preparato un gazebo adornato di fiori, dove avevano avuto la loro prima cena da
sposi. Ma gli avevano anche lasciato le chiavi di una dependance che sarebbe
stata la loro suite per la prima notte di nozze.
Erano imbarazzati ma
ebri di felicità. Finalmente erano marito e moglie e nessuno poteva più
intromettersi.
Arrivò l’ora di
scoprire com’era la suite. In verità avevano tardato molto a tavola. Avevano
addirittura fatto una lunga passeggiata nel parco poco distante dall’hotel.
Erano davvero felici
ma avevano paura. Nelle loro menti riecheggiavano le parole dei padri che li
incoraggiavano a dargli l’agognato erede.
Arrivati alla porta
Ranma la prese in braccio.
Akane “Ranma che fai?”
Ranma “Ti porto in
braccio oltre la soglia! E’ la tradizione!”
Sorridendo lei si
appoggiò al petto di lui. Felice ma timorosa. Sentiva il suo corpo percorso da
piccole scosse. E sentiva teso anche il corpo di lui.
Ranma “Akane stai
tremando. Hai paura? Guarda che se non vuoi non dobbiamo … ecco … fare …”
Akane “No Ranma… non
ho paura. Sono solo emozionata… sai … la nostra prima notte da marito e moglie”
Arrossirono entrambi
al pensiero di tutto quello che voleva dire essere “marito e moglie”.
Varcata la soglia la
fece scendere. Era una dea illuminata dalla luce della luna. Un angelo venuto
solo per lui.
Senza parlare cominciò
ad accarezzarle il viso, la baciò su una guancia, leggermente sulle labbra… per
poi scendere sul collo.
Lei lo fissava dritto
negli occhi, scintillanti pozze blu, cariche di emozione. Lo amava alla follia,
e con follia si erano sposati di corsa quella sera.
Si stavano lasciando
andare, erano soli, solo loro due e tutto il resto del mondo lontano. Il resto
del mondo non poteva interromperli o disturbarli.
Il tempo si era
fermato. Non sapeva che ore fossero ne da quanto tempo erano entrati. Incatenata
all’oceano degli occhi di Ranma. Non sapeva nemmeno bene come avessero fatto a
finire sul letto.
Ranma “… Akane… se non
sei sicura possiamo anche aspettare…” Si vergognava dei suoi desideri ma non
voleva turbarla o forzarla.
Akane “Se non sono
sicura? Di cosa stai parlando …”
Ranma “Ecco…
dell’erede … “
Akane “Ranma sei
proprio un baka! Ti amo e adesso sono tua moglie… e poi non nasce “un erede”
ogni volta che due persone … ecco … si avvicinano troppo”
Non sapeva come
parlare con lui. Non aveva paura di lui, era solo emozionata.
Tutte queste emozioni,
la loro prima notte di nozze. Una giovane donna come lei aveva il diritto di
essere imbarazzata.
Ripresero a coccolarsi
e tra un bacio e una carezza si ritrovarono con solo il leggero pizzo
dell’intimo di lei ed i boxer di lui.
Lui le aveva sfilato
il leggero vestito di dosso con una tale delicatezza, neanche fosse fatta di
cristallo. Ma la paura stava lentamente svanendo, per lasciare il posto ai
desideri mai espressi. Alla voglia di essere amati dall’altro. Non aspettavano
altro.
Erano stati così
timidi da imbarazzarsi al minimo contatto per anni, ma adesso che si
appartenevano, legati in matrimonio, volevano diventare una cosa sola. Non
riuscivano più ad aspettare. Si desideravano. Si erano sempre segretamente
desiderati.
Ranma cominciava a
sentire il suo corpo che si preparava alla sfida più grande della sua vita. Non
era preparato, non aveva esperienza. Però era pronto, deciso a farsi guidare
dall’istinto, dal suo amore.
Akane non aveva paura,
sapeva che entrambi avrebbero imparato insieme ad amarsi anche così. Per
rompere poi l’esitazione di lui… “Ranma io non ho paura… Ti amo”.
Lui le sorrise e
stingendola con più ardore cominciò la lenta esplorazione del corpo di lei.
Corpo che lui conosceva e desiderava dal primo giorno.
Quella sarebbe stata
davvero una lunga notte per i due novelli sposi …
Ormai erano passati 10
giorni dalla partenza di Akane. Lei aveva chiamato una seconda volta per dire
che aveva deciso di fermarsi per un periodo (forse un po’ lungo) in una
località turistica, e di aver trovato un lavoretto in un piccolo albergo. Non aveva
aggiunto altro e non aveva chiesto di Ranma.
Il giovanotto invece
non aveva chiamato, ma nessuno si preoccupava troppo, anche perché se rimaneva
lontano da casa non poteva scoprire della “fuga” di Akane.
La famiglia aveva
ripreso la sua routine quotidiana, anche se c’era effettivamente troppo
silenzio senza i due giovani.
Nabiki era in camera
sua a cercare qualche vecchia foto ancora utilizzabile per spillare soldi a
Kuno. La partenza di entrambi le era davvero costata cara tra il prestito ed i
mancati guadagni. Doveva inventarsi qualcosa!
Toc Toc
Kasumi “Nabiki posso
entrare?”
Nabiki “Entra pure
Kasumi! Ti serve qualcosa?”
Kasumi “Veramente è
arrivata posta per me e per te. Io ho aperto la mia busta subito ma volevo
darti in privato la tua.”
Nabiki si mise ad
esaminare l’insolita missiva… Portava il timbro postale della Cina!
Nabiki “Che strano …
non saranno notizie di Ranma?”
Kasumi sorridendo “Dai
aprila! La tua è più grande della mia!”
Nabiki “Ma tu cos’hai
ricevuto?”
Kasumi “Una
fotografia. Ma te la mostrerò solo dopo aver visto cosa c’è nella tua busta”
Nabiki cominciava a
diventare sospettosa. Aprendo la busta però le saltò all’occhio la bella
calligrafia… Non aveva dubbi, era di Akane.
Entrambe rimasero
allibite dal contenuto. Kasumi aveva ricevuto una sola foto ed un biglietto con
delle istruzioni. Ma a Nabiki erano state inviate almeno 10 foto.
Kasumi “Oh Nabiki non
è stupendo? Sono così carini!”
Nabiki stava
calcolando mentalmente quanto il tesoro che aveva in mano potesse fruttarle.
“Già sono proprio carini” (e me l’hanno fatta sotto al naso quei due!).
Kasumi “Ora vado a
preparare il pranzo. Nel mio biglietto c’era scritto di comunicarlo alla
famiglia riunita. Sono così felice per loro!” E tornò nel suo regno
canticchiando.
Nabiki guardò con
attenzione tutte le fotografie. Arrivò alla foto del bacio degli sposi. La girò
e dietro trovò un messaggio per lei.
“4 Giugno
Con questo considera
il nostro debito estinto. Fanne buon uso.
Akane e Ranma”
Nabiki sorrise, la sua
giornata stava decisamente migliorando. Era davvero felice di essere stata
proprio lei a dare questa possibilità ai novelli sposi.