It smells like you.

 
 
 
 
 
 
 
Era in ritardo. Di nuovo.

Non era riuscito ad alzarsi dal letto, troppo occupato a toccare e guardare e venerare la persona che gli giaceva accanto. 

Tornò nella sua camera, inciampando tra jeans e boxer ancora sparsi disordinatamente sul pavimento, asciugando i suoi ricci velocemente con un asciugamano, non guardando dove stesse andando, finchè… non andò a sbattere contro chi sperava stesse ancora dormendo.   

"Hey. Non… Volevo portarti la colazione a letto. Torna dentro!"

Il ragazzo dagli occhi color cielo, ancora più belli e perfetti, di prima mattina, guardò il suo broncio che si stava formando sul suo viso e gli si avvicinò sorridendo così dolcemente che istantaneamente dimenticò cosa aveva appena detto di voler fare.

Non aveva più fame. Non aveva nemmeno più urgenza di uno stupido caffè.
 
Non quando gli occhi felici ed innamorati di Chris Colfer lo stavano guardando in quel modo... perfetto, mentre poggiava una mano sulla sua guancia e allungava il collo per il suo primo bacio della giornata.

"Buon giorno." Sussurrò Chris, col suo sapore alla menta.

Doveva essersi già lavato nell'altro bagno, pensò, leccandosi le proprie labbra gustando il suo sapore. Quanto diavolo era rimasto sotto quella doccia?

Non aveva idea della risposta. Non poteva averla.
 
Non ora che le labbra di Chris erano ancora premute sulle sue, per sussurrargli poi contro, quelle poche studiate parole, capaci di fargli dimenticare persino il suo nome.

 "Non voglio la colazione a letto. Voglio te nel mio letto."

Sospirò, allentando la bellissima, intensa tensione che il suo corpo accumulava ogni volta che le labbra di Chris si poggiavano sulle sue.

E non accadeva spesso.

Era sempre Darren a tirarlo a sé, visto che Chris, anche se, oramai, erano passati anni, si sentiva ancora così vulnerabile davanti a quei due occhi, che ancora non riusciva a definire, così pieni di colore da far male, così pieni di tutto, da non riuscire a respirare, tanto che non riusciva a sciogliersi a pieno con lui, come avrebbe voluto.


Ma quando facevano l'amore come quella notte...
 
Quando riusciva a scovare l'amore dagli occhi di Darren, proprio come quella notte... 
 
Ogni paura sembrava lasciarlo andare e ogni conferma sembrava tornare.

La conferma che Darren, ancora una volta, non l’avrebbe lasciato scappare.  

La conferma che, passata la notte, non sarebbero volati via, fino a perdersi, ma che, anche fingendo di essere lontani, i loro sguardi si sarebbero incontrati ogni volta che avrebbero voluto tornare ad essere vicini. 

Fino alla notte.

Perché con quella, loro due, non sarebbero tornati ad essere soltanto vicini.
Sarebbero tornati ad essere se stessi.

Due persone nate per amarsi, in un mondo troppo difficile per riuscirci.



"Quella è… la mia felpa?"

Darren accarezzò la zip bianca della sua felpa blu, che a lui stava leggermente larga, notando che a Chris calzava così alla perfezione, da risaltare ogni singolo muscolo di quelle stupende braccia che lo facevano sempre sentire totalmente giusto, quando lo stringevano in quel modo incredibile, mentre facevano l'amore.

Chris si strinse nelle spalle, con fare innocente. "Chi lo ha detto?"

"Chris."

Darren usò il suo nome in una piccola ammonizione, facendolo accigliare, portandolo ad imbronciarsi in un modo così adorabile, che Darren  si sciolse immediatamente, sospirando sconfitto e stringendo le sue spalle in un abbraccio in cui Chris sospirò e si lasciò andare.

"Profuma di te. S-So che non dovrei farlo, ma..." Mormorò Chris contro testa di Darren, tra i suoi ricci umidi, che gli solleticavano il collo. "Voglio.. Voglio ricordarmi che questa notte è stata reale."

Darren sospirò contro il suo collo, capendo perfettamente cosa Chris stesse cercando di dirgli.

Ma non avrebbero dovuto farlo. Non di nuovo.
 
Era rischioso. E ogni volta che qualcuno riconosceva un suo capo, indosso a Chris, sembrava che il mondo andasse in delirio.
 
Ma, forse, era un po’ una loro tradizione, oramai.
 
Dopo aver fatto l’amore, Chris semplicemente lasciava a casa di Darren la sua camicia o t-shirt, scegliendo di indossare quella che Darren stava indossando, prima che lui gliela sfilasse di dosso, per amarlo.

E non potevano permettersi di gettare altro alcool su un fuoco ancora così vivo e caldo, che bruciava sulla loro storia da anni.

Non ora che avevano così tanto in ballo.
 
Non ora che tutto avrebbe potuto perdersi, obbligandoli a restare separati, ancora per troppo, troppo tempo.

"È vero." Sospirò, però, allontanandosi per guardare Chris, ancora stretto tra le sue braccia. "Profumi di me." Disse, allungandosi per sussurrare contro le labbra di Chris, prima di baciarle. "E vorrei che fosse per sempre."

Chris sorrise, contento che Darren avesse subito mollato la presa. In fondo sapeva che l'avrebbe fatto.

Darren lo faceva sempre.

Non riusciva a dire di no a Chris, anche se pensava che era irresponsabile e forse stupido andare in giro con un suo indumento.

Ma non poteva dirgli di no. Non avrebbe mai potuto farlo.

Non dopo quella notte. 
 
Non dopo che Chris, lo aveva fatto di nuovo, quella notte.

Quella notte in cui, si erano detti di nuovo quelle tre, piccole, sussurrate paroline, che avevano finto di aver dimenticato.

Ed erano stati stupidi a pensare di riuscirci.

Nascondere al resto del mondo una cosa così forte, oramai, per loro era diventata ordinaria routine. Ma riuscire a nasconderla a loro stessi, quando erano tornati a doversi vivere ogni giorno e non solo a nascondersi in qualche notte in cui era troppo difficile stare lontani, aveva portato Darren a rivolerlo per sé. Soltanto per sé. 

Aveva portato Darren a supplicarlo di restare con lui e non andare da quello che Chris diceva di amare.

Gli aveva chiesto di giurare che non c'era più amore. Che aveva dimenticato e che adesso amava un altro. Soltanto un altro. Ma, Chris... non ci era riuscito.
Non avrebbe mai potuto giurare il falso, quando qualcuno così importante, lo supplicava di dirgli la verità.

E Darren non aveva mai smesso.

Ogni volta che Chris si presentava a casa sua, perché.. perché era stato troppo il tempo in cui non si erano ritrovati, Darren non aveva mai smesso di dirlo. Non aveva mai smesso di dire a Chris che era con lui che voleva stare.
 
Ma dopo un po' aveva smesso di sperare.

Ma la sera prima, vederlo litigare con quel... con quello che chiamava il suo ragazzo, vedere i perfetti occhi di Chris spegnersi e vederlo correre da lui...
 
Gli aveva fatto aprire il suo cuore. Ancora una volta.
 
Non solo gli aveva giurato che mai lo avrebbe fatto piangere, come quello stronzo aveva appena fatto, ma gli aveva detto di amarlo e Chris, anche se aveva provato a dire che non ricambiava - che amava un altro - alla fine non ce l'aveva fatta.
 
E lo aveva detto.
 
Fino a non smettere mai, sussurrandolo senza sosta nell'orecchio di Darren ad ogni bacio ed ogni spinta ed ogni carezza che Darren gli aveva regalato, provando a dimostrargli quanto vero fosse ciò che gli aveva giurato.

"Oggi vengono i miei genitori." Disse Darren, poggiando la fronte contro quella di Chris, dopo un lungo, sospirato bacio.

"Lo so."

"Vorrei potergli dire di noi. Almeno... A loro due."

"Lo so."

La mano di Chris accarezzò la guancia di Darren, che ad occhi chiusi, sospirava sconfitto.

Erano anni che avevano così tanto ed erano anni che doveva fingere così tanto.

E non sapeva fin quando avrebbe potuto resistere.

"Vorrei... Vorrei poterglielo dire. Vorrei poter dire a mia madre che aveva fottutamente ragione. E che sono ancora fottutamente innamorato di te, come lei ha supposto tre anni fa."

Darren non si era accorto che Chris stesse piangendo, finché non lo sentì tirare su col naso.

"No. Non piangere. Scusami, io... Ho esagerato. Ho detto troppo e-"

E Chris lo baciò, bagnando la bocca di entrambi con le sue lacrime che oramai stavano scendendo copiose sulle sue guance.

"Succederà. Quando... Q-Quando sarà finita, sarò io a dirle che ti amo e che non voglio nessuno se non te al mio fianco."

"Tu-Tu.. Lo faresti?"

Darren sussurrò tremolante, lasciando che una piccola lacrima solcasse anche il suo viso.

Come poteva aver amato così tanto qualcuno e riuscire a nasconderlo? Come potevano non rendersi conto di come lui guardava chi gli stava facendo battere così tanto il cuore in quell'istante, da non riuscire a respirare?

Come poteva ancora fingere persino con le persone più importanti della sua vita?

Non lo sapeva.
 
Forse, non ce l'avrebbe fatta o forse avrebbe aspettato questo ultimo fottuto anno di riprese e dopo avrebbe finalmente mandato tutto a puttane, urlando all'intero mondo di essere sì, ancora probabilmente etero, ma di aver scelto un ragazzo al posto di quella ragazza che era ancora lì, al suo fianco, ma che sapeva che oramai era diventata soltanto un’interminabile bugia.  L’ennesima bugia.

"Lo farò... Ad un patto." Disse Chris, sorridendo un istante, cercando di farlo sorridere di rimando.
 
E ci riuscì.
 
Non poteva non farlo quando il sorriso più bello che avesse mai visto, era rivolto a lui, perfetto e incredibile e come in quell’istante.

"Quale?"

"Dirò io a tua madre di noi, se mi regali questa felpa e la rimetterai ogni volta che l'avrò lavata, così non smetterà mai di avere il tuo profumo."

Darren tirò gli occhi al cielo e scoppiò a ridere tra le lacrime, contento che Chris avesse smesso di piangere e fosse di nuovo tornato a sorridere. Perché soltanto quel sorriso avrebbe fatto risplendere quello di Darren sul suo viso. 

"Allora?"

Chris era rimasto in attesa, mentre Darren non smetteva di guardarlo con quel meraviglioso sorriso non dandogli però nessuna risposta.  

"Ti amo."

La risposta di Darren arrivò istantanea questa volta e Chris immediatamente perse un battito.

"È.. uhm. E’ un sì? Posso tenerla?"

Darren sorrise così tanto, annuendo, che Chris non perse un solo battito, ma gli si fermò completamente il cuore e gli saltò al collo, baciandolo.

"Ti amo anch’io."

Darren sospirò, perché era sempre una fitta al cuore sentirselo dire e lo baciò, prima di staccarsi, fingendosi accigliato.

"Mi ami soltanto perché ti piacciono i miei vestiti?"

Chris finse di pensarci, facendo sbarrare gli occhi di Darren in un’espressione scioccata.

"No." Disse infine, dopo una lunga pausa riflessiva. "Ti amo perché sono favoloso nei tuoi vestiti."

E Chris non lo sapeva, ma ogni volta che sorrideva in quel modo, un po’ di più, Darren si innamorava di lui sempre più.
 
 
 
 
 
 

*** 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Corner.
 
 
A volte mi sveglio la mattina, dopo aver pensato, o sognato cosa vorrei che succedesse tra questi due stronzi bellissimi angeli e… non riesco a fermarmi.
 
E scrivo, costantemente la mia long.
 
Ma poi, un lunedi mattina, dopo aver visto una certa felpa su un certo corpo, che sembra non appartenere al proprietario  (http://i.imgur.com/imzjFTN.jpg) ho deciso di scrivere questa cosa nelle note del mio cellulare.
 
E ho scritto in un’oretta queste 1700 parole, sapendo che erano impossibili, ma sapendo che venivano dal cuore.
 
L’ho tenuta per me… per circa quindici secondi e poi l’ho mandata alla mia beta e a qualcuno che mi ha convinto a pubblicarla.
 
Perché è difficile poi sapere di non averla fatta leggere a chi costantemente è qui per me, e mi sembrava cattivo e stupido.
 
Ci ho messo due settimane, ma ce l’ho fatta.
 
Quindi, Grazie Dany. Per avermi dato ancora una volta il coraggio.
 
E grazie a voi che avete già letto e che avete dato la forza a questa stupida idiota di farlo e di pubblicarla.
 
Oggi non faccio nomi. Mi piace sapere che nessuno di voi saprà a chi è stata inviata e a chi no. Quindi shh, non scrivetelo nei commenti ;)
 
Grazie come sempre alle mie lettrici e alle mie AMICHE. Voi sapete chi siete.
 
E grazie a Lei, sempre pronta a sorreggermi. Adesso partirai e mi mancherai, ma tornerai. Lo so.
 
A presto
 
(PRESTISSIMO)
 
Vale.