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Autore: breaking free    22/04/2014    1 recensioni
“La cosa brutta delle persone è che non credono nel destino, o nella magia, o nell'amore. Sono grigie, tutte quante. La cosa brutta delle persone è la loro uguaglianza, la loro indifferenza, la loro normalità. La cosa brutta delle persone è che non credono che due anime distanti milioni di chilometri possano mai incontrarsi, o stare insieme, o amarsi. E chiamalo destino, chiamala magia, chiamalo amore, ma quando questo succede, come fai a dire di no?”
[One shot ispirata alla canzone dei 'A Great Big World', in cui Darren Criss è presente nel video ufficiale. CrissColfer is the way, yah!]
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You say love is what you put into it
You say that I’m losing my will
Don’t you know that you’re all that I think about?
You make up a half of the whole


Tutti pensano che vivere a Los Angeles sia una passeggiata, che sia la cosa più bella del mondo. Che ti svegli la mattina e prendi il caffè e poi, quando ti pare, vai a lavorare. Che puoi avere gli orari che vuoi perché tanto splende sempre il sole; o che fai quello che ti pare perché tanto dopo andiamo a surfare; o che le ragazze sono tutte bellissime perché diamine, ragazzo!, che sei gay davvero non si nota, sai?
E forse alcune volte è così, alcune volte sei davvero felice soltanto per il fatto di essere a Los Angeles. E magari ti svegli davvero agli orari che vuoi e che prendi il caffè con tanto zucchero, e vai a lavoro quando ti pare, e che spende il sole e poi fai surf, e magari sbatti la testa sulla sabbia e una bella ragazza ti chiede come stai e la ringrazi. Allora sì, allora sei felice di essere a Los Angeles. E’ quando torni a casa, la cosa brutta. Perché sei stanco e ti stendi sul divano, e vedi che c’è la luce accesa in cucina e aspetti quello che il tuo ragazzo ti ha preparato, perché Chris è davvero un ottimo cuoco. Lasagna, polpette, o magari ha ordinato la pizza perché ti ricordi che la settimana scorsa ti ha raccontato di aver bruciato l’arrosto. E vorresti raccontargli della tua giornata, del lavoro che è andato a meraviglia, delle onde fantastiche che hai trovato e di quella ragazza gentile che stava cercando di flirtare, inutilmente. Ma poi stai zitto e ti tieni tutto dentro, perché in cucina non c’è nessuno e perché la luce accesa l’hai lasciata tu quella mattina, quando prendevi il caffè con tanto zucchero.
 
You say that it’s hard to commit to it
You say that it’s hard standing still
Don’t you know that I spend all my nights
Counting backwards the days ‘til I’m home?
 
La città dei sogni, la chiamano. Dicono che questo sia il Paradiso, che basta che fai un passo qui e puff, sei famoso. Sei felice. Sei finalmente la persona che credevi di essere.
Tu credevi di essere uno sfigato e lo sei ancora qui, a New York, che la città dei sogni tanto non è. E forse sarai tu che porti perennemente sfortuna anche te stesso e ai posti di cui ti circondi, ma giuri che non lo fai apposta. Dicono che qui tu possa essere chi vuoi e che tutti sono ben accetti, che nulla è impossibile. E forse è vero. Qui è tutto frenetico, non c’è mai un momento in cui ti possa fermare a respirare, perché respirare ti rende diverso e a New York non puoi esserlo. Non quando questa è la tua casa. Che poi la chiami tanto casa e non ti ci senti proprio: né al sicuro, né qualsiasi altra cosa. E forse perché hai desiderato così tanto stare lì che adesso il desidero è svanito, o forse perché il tuo desiderio non è realmente tuo, perché è uguale a quello di altri milioni di ragazzi. E qui nessuno ti dice che sei bravo o che sei speciale o che la gente pagherebbe per ascoltarti cantare. E allora hai il bisogno di chiudere gli occhi e di ripeterti nella tua mente che tu non hai bisogno di loro, quando hai lui. Perché non fa niente se Darren è lontano, lui pagherebbe lo stesso per sentirti cantare. O per sentirti e basta.
 
 If only New York wasn’t so far away
I promise the city won’t get in our way
When you’re scared and alone,
Just know that I’m already home
                                                                                                                   
 
E poi ci sono quelle giornate di merda, letteralmente di merda dove l’unica cosa che puoi fare è piangere, perché neanche quella merda di caffè ti è uscito bene! E dai un calcio al divano, poi al muro, poi ai sogni che tanto sogni sono rimasti, perché sei un fallito e Los Angeles è una città per falliti, come te. Non come lui che è a New York a realizzare il suo sogno, perché lui il suo sogno lo sta vivendo. Non è come il tuo che l’hai accartocciato e l’hai gettato nella spazzatura perché non avrebbe potuto darti un futuro. E sei un codardo. E vorresti che lui ti dicesse di no, che non lo sei, che sei solo spaventato. Ma poi ti ricordi che lui queste cose non può dirtele, perché non è con te e perché neanche la sua voce al cellulare può riempire il vuoto che ti corrode lo stomaco. E allora molli tutto, dici basta. Per chi? Per cosa? Per lui. Perché è tutto ciò per cui vivi, è tutto ciò in cui speri. E prendi quella chitarra perché è quello il tuo sogno, e pensi che per realizzarlo dovresti andare a New York e non fa niente se la odi e se non è casa tua, vorrà dire che sarà casa vostra. Ed  quando all’aeroporto sei circondato da tantissime persone capisci che stai facendo la scelta giusta, perché hai quei biglietti in mano che sono la chiave per realizzare il tuo sogno. E perché potrai abbracciarlo ancora, baciarlo di nuovo e farci l’amore altre mille volte. Perché starete sullo stesso letto e mangerete dallo stesso pianto, e magari prima di uscire ti ricorderà di spegnere la luce della cucina.
 
When life takes its own course
Sometimes we just don’t get to choose
I’d rather be there next to you
Promise you’ll wait for me, wait for me
Wait ‘til I’m home
 
 
E l’unica cosa che puoi fare è chiederti perché. Forse perché non ci hai messo troppo impegno, forse è perché d’impegno ce n’era fin troppo e forse era la bravura quella che mancava, o forse è soltanto sfortuna perché sei tu e basta. E hai quella foto in mano, e sei seduto sul letto. Sul tuo letto. Quello che non hai avuto il tempo di fare perché avevi l’esame. E senti l’odore della camomilla sparsa per tutta la casa perché non hai avuto il tempo di berla quella mattina e te la sei rovesciata addosso, e i panni sono ancora davanti alla porta d’ingresso. E il tempo per pulire non c’è stato. E non c’è tempo per te. Né per voi. Perché anche se lo neghi quella distanza di sta uccidendo. Uccide voi. E tu non vuoi morire. Non vuoi che le persone, che lui ti ricordi come quello che sei stato e non come quello che sarà. Perché diventerai passato, polvere, e sarai spazzato via. Ma prima che questo accada, spazza via tu tutti gli ostacoli. Alzati e combatti perché la polvere, prima, era qualcosa di più. E magari è la polvere sopra la valigia che ti ricorda che il tuo appartamento deve essere messo a lucido, perché mancherai per un bel po’. E sorridi, perché non fa niente, tanto stai andando a Los Angeles e lì splende sempre il sole.
 
I say that we’re right in the heart of it
A love only we understand
I will bend every light in this city
And make sure they’re shining on you
 
E quando Darren e Chris si gettano l’uno tra le braccia dell’altro, a metà tra gli spazi del tempo e del possibile, la distanza muore. Non muore l’amore, non le speranze e i sogni, quelli non muoiono mai; sono i ma e i se a scomparire, sono i dubbi e le paure, è quello che hanno tenuto dentro per così tanto tempo che li stava facendo esplodere. E sorridono tutti e due, perché sorridere è la cosa che gli riesce meglio. E da una parte c’era calma, sole e mare, surf e ragazze in bikini mentre dall'altra il sole c’era, ma era nascosto da grandi grattacieli e da nuvole di gas e da sogni mai realizzati, incastrati in qualche insegna lampeggiante. E quando si toccano e si ricongiungono, tutti va in pezzi. Non sono più a Los Angeles, non sono più a New York, non sono più sulla terra, non ci sono più e basta. E loro non c’erano neanche prima: neanche quando la vita gli diceva di no, neanche quando nessuno tifava per loro, neanche quando loro stessi non ci credevano più, già allora tutto questo stava succedendo. Nei loro cuori, nella loro mente e nei loro sogni, quelli che facevano da svegli e che gli faceva continuare ad andare avanti, a svegliarsi dal letto e a rischiare tutto per qualcosa che poteva andarsene via da un momento all’altro. Perché la distanza è nulla, in confronto al loro amore, perché è qualcosa che va oltre lo spazio, oltre il tempo e oltre la luce stessa. E chi se ne importa se è impossibile o se nessuno ci crede, se c’è Darren con la sua chitarra scoordinata e Chris con i suoi occhiali da lavoro, vedrai che il mondo ce l’hanno già in pungo.
  
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