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Autore: AndersonL    23/04/2014    0 recensioni
Una canzone sconosciuta, due occhi, "Salvami". Il più famoso cioccolatiere del mondo ricorda solo questi pochi frammenti di un sogno che lo ossessiona da tempo; ma grazie all'aiuto di una macchina e di un inaspettato invito ad una festa di compleanno, Willy Wonka riuscirà a dare un'immagine definita a quella creatura evanescente che risiede nella sua mente.
E una volta incontrata, si spingerà oltre ogni limite per averla.
Ringrazio Riccardo Cocciante per aver scritto la canzone che fa da titolo alla mia storia. Lui e Vangelis alle tastiere fanno un'accoppiata geniale!
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Bucket, Nuovo personaggio, Willy Wonka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io non posso stare fermo 
con le mani nelle mani, 
tante cose devo fare 
prima che venga domani... 
E se lei già sta dormendo 
io non posso riposare, 
farò in modo che al risveglio 
non mi possa più scordare. 
Perché questa lunga notte 
non sia nera più del nero, 
fatti grande, dolce Luna, 
e riempi il cielo intero... 
E perché quel suo sorriso 
possa ritornare ancora, 
splendi Sole domattina 
come non hai fatto ancora... 
E per poi farle cantare 
le canzoni che ha imparato, 
io le costruirò un silenzio 
che nessuno ha mai sentito... 
Sveglierò tutti gli amanti 
parlerò per ore ed ore, 
abbracciamoci più forte 
perché lei vuole l'amore. 
Poi corriamo per le strade 
e mettiamoci a ballare, 
perché lei vuole la gioia, 
perché lei odia il rancore, 
poi con secchi di vernice 
coloriamo tutti i muri, 
case, vicoli e palazzi, 
perché lei ama i colori, 
raccogliamo tutti i fiori, 
che può darci Primavera, 
costruiamole una culla, 
per amarci quando è sera. 
Poi saliamo su nel cielo 
e prendiamole una stella, 
perché Margherita è buona, 
perché Margherita è bella, 
perché Margherita è dolce, 
perché Margherita è vera, 
perché Margherita ama, 
e lo fa una notte intera. 
Perché Margherita è un sogno, 
perché Margherita è sale, 
perché Margherita è il vento, 
e non sa che può far male, 
perché Margherita è tutto, 
ed è lei la mia pazzia. 
Margherita, Margherita, 
Margherita adesso è mia, 
Margherita è mia...


Oh... Hmm... Ancora...? 
Oh! Siete di nuovo voi, mio dolce cavaliere!
Eh...? Cavaliere?
Dai, vieni da me! Non farti pregare!
Ma chi sei?
Ti prego, prendimi con te...
Ti prego, non andare via! Dimmi chi sei!
Dolce cavaliere, salvami...
Salvami...

Lo scorrere del tempo si faceva sempre più impietoso per William Wonka; erano ormai settimane che sognava una donna che cantava una splendida e malinconica canzone di cui non conosceva il significato (e la lingua sconosciuta non aiutava di certo. Era forse italiano?), ma ogni volta riusciva a ricordare sempre meno.
Si passò una mano sulla fronte madida di sudore, cercando di fissare almeno qualche verso di canzone, qualche parola, qualche particolare; ma tutto quello che gli rimase impresso erano gli occhi della donna, il suo vestito bianco, la melodia della canzone e una parola in particolare.
-"Salvami". Ma chi è quella donna? Da chi la devo salvare?
I suoi pensieri vennero interrotti da un umpa-lumpa che bussò alla porta della sua stanza.
-Signore buongiorno, mi dispiace disturbarla a quest'ora ma sono arrivati quei libri che ha chiesto.
-Hm, grazie mille Paul. Puoi metterli sul tavolo.
-D'accordo. Non sapevo fosse interessato all'elettronica, alla psicologia e alla neuroscienza! Allargare le proprie conoscenze fa sempre bene!!
-Non hai idea di quanto faccia bene, Paul!- disse Willy, abbottonandosi il cappotto e afferrando il bastone. -E adesso andiamo, ho un sacco di cose da studiare!

Deciso a non voler più perdere frammenti di quel sogno, il più famoso cioccolatiere del mondo studiò per giorni i collegamenti fra impulsi elettrici generati dalle onde cerebrali e le immagini proiettate dall'inconscio per costruire una grande macchina dei sogni capace di proiettare le immagini oniriche su carta fotografica.
In tutto questo si fece aiutare dal suo erede Charlie Bucket, che nel frattempo era diventato non solo l'amministratore delegato della Wonka Candy Company, ma anche un brillante ricercatore della Columbia University. Facoltà di Ingegneria Informatica, specializzato in nanotecnologie.
Grazie alla collaborazione di svariati medici e biologi era riuscito a realizzare una macchina in grado di rallentare drasticamente l'invecchiamento cellulare, in modo tale da rimanere esattamente uguale a quando, dieci anni fa, aveva deciso di prendere Charlie sotto la sua ala protettiva. Perchè va bene invecchiare, ma se si può rimanere sempre belli e tonici è meglio; infatti la sua pelle serica non presentava minime tracce di rughe o macchie senili, ed era rimasto scattante e agile come quando aveva vent'anni.
Roba da far felici le vecchie contesse ottantenni incartapecorite che ancora parlano degli antichi fasti prima dello scoppio della Grande Guerra.
Realizzare una cosetta del genere non sarebbe stato difficile per Charlie, si trattava solo di proiezioni mentali. E soprattutto era curioso di dare un volto alla creatura che popola i sonni del suo mentore.
"Gli deve piacere veramente tanto se è così curioso di sapere chi sia quella donna." pensava lui.
Parallelamente alla macchina, Wonka realizzò una linea di dolci che fece il botto in tutto il mondo: "Dolci sogni".
"Ritrovate le sensazioni di un bel sogno nel vostro palato!" recitava un azzeccatissimo slogan.

Giorni dopo...
-Signore, Charlie le vuole parlare. si tratta della macchina.
Wonka si affrettò a raggiungere Charlie nella Stanza delle Invenzioni. Doveva avere quella macchina a tutti i costi, ogni notte perdeva sempre un piccolo frammento di sogno, non poteva permettersi di perderne altri.
Non poteva dimenticare quella donna, il suo vestito, la sua supplica, la sua richiesta di aiuto. E la sua canzone, che aveva un unico nome ripetuto: Margherita.
Chissà se si chiamava così?
-Ehi mister Belsogno, buongiorno!! L'ho finalmente partorita!!
-E funziona?? Ti prego dimmi che funziona!!
-Va alla grande!! Ha riprodotto ogni millisecondo il sogni di tutti gli umpa-lumpa su cui l'ho provata!!
Willy afferrò al volo alcuni dei fogli su cui la macchina aveva stampato le immagini oniriche degli umpa-lumpa soggetti all'esperimento e gli diede una sbirciata. Poi li rimise a posto, convenendo che forse era meglio farsi i fatti propri.
-Ti devo avvertire però,- disse Charlie. -la macchina stampa solo le IMMAGINI oniriche, per l'audio devi andare a memoria. Non sono riuscito ad inserire un dispositivo di traduzione delle onde cerebrali in suoni o melodie.
-Tranquillo, ho qualcosa su cui basarmi. Ricordo che la canzone era scritta in lingua straniera, probabilmente in italiano, e che ricorreva il nome "Margherita". Può esserti d'aiuto??
-Assolutamente. Domani farò una ricerca su Google. Ora tu vai, attaccati con un cerotto gli elettrodi sulle tempie prima di andare a dormire, e prendi della melatonina. Ti aiuterà a dormire meglio.
-Non so come ringraziarti, Charlie. Ti sono debitore!- disse Willy, imbracciandosi la macchina (che consisteva in un ammasso di fili per elettrocardiogramma collegati ad un pc portatile e ad una stampante) e avviandosi verso la sua stanza.
-Fammi sapere come va!!

 
Siete tornato, mio cavaliere!
Eh... Posso parlarti finalmente!
Siete più vicino al mistero di quanto immaginassi... Volete salvarmi!!
Finalmente potrò sapere chi sei... Ma perchè stai popolando la mia mente? Perchè proprio io?
Perchè sei tu che addolcisci la mia vita.
Cosa??
Non posso più parlarti, devo andare adesso!! Mio padre mi sta cercando!!
No, ti prego!!
Ti prego, nobile cavaliere, porta la mia immagine nel tuo cuore!!
NON ANDARE!
Salvami!!

-NO!!
Altro risveglio brusco, ma stavolta foriero di buone notizie. Willy era ad un passo dallo scoprire il volto di quella donna.
Si girò immediatamente verso la stampante, che aveva generato centinaia di immagini.
-Oh, andiamo!!- gridò, mentre sfogliava il blocco di fotografie. Una mano, un braccio, il busto, gli occhi; tutti frammenti del corpo di quella donna.
-NON PUò ESSERE!!! NON è POSSIBILE!!- urlò, scaraventando il blocco a terra. Ed è proprio lì che Willy notò l'insperato.
Una foto a figura intera della donna.
Quella foto attrasse la sua mano come una calamita.
La raccolse e studiò incantato quella creatura. Capelli lunghi, del colore della miglior cioccolata svizzera; occhi color dell'ambra; viso da luna piena; la pelle pallida e priva di imperfezioni; una bocca piccola da riempire di baci, curvata in un amorevole sorriso; un grazioso neo vicino all'angolo destro della bocca; figura robusta ma slanciata, da donna forte e aggraziata; il vestito bianco candido e fastoso come quello di una sposa. La Margherita che popolava i suoi sogni.
Lui volle piangere, ma non ci riuscì; gli uscirono solo una serie di sospiri strozzati mentre strinse a sè quella foto.
-Ciao, piccola...
Il telefono interno squillò.
-Pronto??
-Willy, qui Charlie!! Corri alla sala computer, ho trovato la canzone!!!
-E io ho trovato la donna!!
-OMMIODDIO, PARLI SUL SERIO?? CORRI SU-BI-TO QUI!!

Nello stesso istante...
-Signorina, buongiorno, le ho portato la colazione!
-Hmm, grazie Ambrogio.- La giovane donna si sedette sul letto. Anche con i capelli scarmigliati da una notte agitata era graziosa. -Mi hai portato anche quello che ti ho chiesto, vero??
-Certo signorina.- disse il maggiordomo con un sorriso. -Come al solito.
-Grazie mille!- disse la ragazza entusiasta, afferrando l'oggetto poggiato sul vassoio d'oro bianco. Non era una che chiedeva troppo della vita, ma almeno quella cosa poteva concedersela. Tutte le mattine, assieme al caffè e a una fetta di cassata siciliana (o una ciotola di creme brulèe, dipendeva dalla giornata) si faceva portare una barretta di cioccolato Wonka. Qualsiasi gusto andava bene, purchè fosse Wonka. Era uan delle poche cose che le facevano proseguire bene la giornata. Oltre a pensare al suo sogno.
La giovane da giorni sognava sempre la stessa cosa: cantare la sua canzone preferita ad un uomo dagli occhi color ametista, che lei chiamava "nobile cavaliere".
Per lei non ci sarebbero state macchine per registrare i sogni, non ne aveva bisogno.
Occhi color ametista così belli non si dimenticano facilmente, nemmeno dopo intere settimane

 
  
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