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Autore: MiaBlack    23/04/2014    28 recensioni
[Modifica della trama]
mentre lavora ad alcuni dati Felicity vede il loro nuovo bersagno flirtare con Thea al club, per la paura che possa succedere qualcosa alla piccola Queen, la bionda analista si cambia e si butta tra le sue braccia, suscitando l'ira di Oliver.
Felicity si trova in spiacevoli situazioni, il suo passato tornerà a mischiarsi col suo presente, riuscirà ad affrontare il dolore che si porta dietro? dal testo: [..]-Tu sei un eroe, Oliver. Tu sei il mio eroe e se le persone non se ne rendono conto è solo perchè hanno tradito questa città e hanno paura di te. – [..]-Posso andare? – -No. – rispose lui senza aggiungere nulla.
-Dimmi. – -Volevo guardarti! – lei sorrise arrossendo poi si voltò e se ne andò soddisfatta. [..]
(Visto che del passato di Felicity non si sa niente ho inventato tutto di sanapianta! spero vi piaccia) la storia si svolge nella seconda stagione
Due c
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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*me piange e singhiozza mentre spunto la casella completa* Sing!!! Q.Q
buona lettura e scusate se vi ho deluso con l'epilogo

Epilogo
 
La stanza segreta sotto il Verdant era stranamente silenziosa, i computer erano tutti spenti, gli attrezzi erano abbandonati: nessuno li stava usando, eppure qualcuno c'era in quel posto, le luci erano accese e l’allarme disattivato.
Felicity sedeva sul tavolo davanti al suo computer e ripensava a come in una sola settimana la sua vita fosse cambiata, stravolta nelle sue certezze: Brian era vivo, i ricordi di quello che era successo solo una settimana prima le risalirono alla mente e non poté fare a meno di sorridere:
 
Brian aveva perso conoscenza, la freccia era ancora piantata nel suo sterno, Felicity non sapeva cosa fare era disperata, non voleva perdere di nuovo suo fratello, non ora che lo aveva appena ritrovato. Diggle l’affiancò immediatamente controllando le condizioni del ragazzo, il battito c’era, non era ancora morto.
-Portiamolo alla fonderia. – Oliver aiutò Dig a portare fuori il ragazzo, mentre Sarah sorreggeva Felicity e l’aiutava a camminare, troppo stanca e sconvolta per farcela da sola.
 
Steso sul tavolo dove solitamente veniva messo Oliver, il ragazzo veniva curato da Dig, il corso di primo soccorso che aveva fatto nell’esercito gli era tornato estremamente utile.
-Non ci posso credere che sia ancora vivo. – commentò Allen guardando l’amico incosciente.
-Starà bene Fel. – le disse Diggle, la ferita non era profonda, Oliver si era fatto male in modo peggiore ed era sopravvissuto, dovevano solo aver fiducia.
-Dobbiamo medicare anche te. – disse Oliver a Felicity che era seduta sulla sedia e fissava immobile il fratello riposare.
-Non ce n’è bisogno. – non voleva allontanarsi dal fratello, se avesse ripreso conoscenza voleva che fosse lei la prima persona a vedere.
-Felicity. – sibilò Oliver.
-Va bene. – si arrese, odiava quando la rimetteva in riga chiamandola solo per nome.
Oliver si prese cura di ogni taglio, livido o graffio che trovava sul suo corpo, mentre la ragazza fissava Brian dormire beatamente.
-Posso dire che la vostra idea è stata molto stupida? – chiese Dig, ora che la situazione si era calmata Sarah aveva spiegato cosa era successo, Felicity era troppo sconvolta per poter parlare.
-Dillo a Felicity il mio è stato fiato sprecato. – rispose subito Sarah, Oliver la guardò malissimo, non era il caso di farlo arrabbiare più del dovuto, aveva passato un ora a urlare contro Sarah e se non fosse stato per il fatto che Felicity  era ferita e ancora sotto shock per quello che aveva passato Oliver avrebbe urlato anche contro di lei.
-Che facciamo con Nyssa, ha il computer e la password ora può creare un esercito di persone super potenti. – fece notare Allen, tutti stavano pensando la stessa cosa solo, evitavano di dirlo ad alta voce, come se non dirlo potesse rendere la situazione irreale.
-No, non può. – fece Felicity, quelle erano le prime parole che diceva da quando era stata portata fuori dalla stanza delle torture.
-Che vuoi dire? –
-Ho cambiato la formula, al massimo gli farà passare il mal di testa. – tutti la guardarono sorridenti, aveva veramente pensato a tutto.

-Felicity, che ci fai qui?- presa dai suoi pensieri la bionda non si era accorta che la pesante porta  veniva aperta e neanche di qualcuno che entrava. Fermo in fondo alle scale che la guardava, sorpreso di vederla li, c'era Oliver.
-Ehy.- lo salutò lei sorridendogli, ancora le cose tra di loro non erano state sistemate, c'era chi aveva perorato la causa al posto di Oliver, ma Felicity era ancora titubante nel ascoltare quello che il ragazzo le voleva dire.
-Come stai? E Brian?- chiese lui avvicinandosi.
-Sto bene, anzi stiamo bene. È strano averlo per casa, la mattina mi sveglio e vado subito da lui per assicurarmi di non aver sognato tutto. - sorrise pensando alla prima volta che si era svegliata, la sua mete le aveva detto che era stato solo un bel sogno e lei era corsa in camera sua dove il ragazzo dormiva per vedere se c'era o no, quando l’aveva visto beatamente addormentato gli si era lanciata addosso abbracciandolo svegliandolo e colpendo la ferita ancora aperta.
-Non è un sogno. - Oliver le posò la mano sul braccio cercando di infonderle un po' di serenità.
-Che ci fai qua? – aggiunse.
-Cerco pace, Allen e Brian sotto lo stesso tetto in quei pochi metri quadrati del mio appartamento, mi hanno fatto diventare pazza.- i due si sorrisero Oliver la capiva, Thea in casa sua era fonte di molta confusione anche se aveva una casa grande.
-Torno a casa...- disse di getto Felicity. Oliver si blocco guardandola con terrore, stava per andarsene, stava per abbandonarlo senza nemmeno dargli modo di spiegare quello che era successo.
-Cosa? Non puoi! Mi avevi promesso che mi avresti ascoltato!- si sentiva molto infantile.
-Ehy Felicity… Ops, scusate non volevo interrompevi… - Sarah aveva fatto capolino dall’entrata sul vicolo interrompendo Oliver ed evitando che si mettesse ancora più in imbarazzo.
-Tranquilla. Dimmi. – Felicity le sorrise invitandola a non andarsene.
-Ti ho portato questo, okay, l’ha fatto mio padre per ringraziarti. Ora io andrei, prima che Oliver decida di uccidermi per avervi interrotti. Ah, ricordati quello che ci siamo dette l’altra volta. – fece alludendo alla conversazione che lei e Felicity avevano avuto su sua sorella e sul suo modo di manipolare le situazioni a suo piacere.
-Si, va bene, ringrazia tuo padre Sarah.-
-Bene io vi lascio. – Sarah uscì velocemente lasciando i due nuovamente soli.
-Perché parli con tutti ma non con me? – chiese Oliver frustrato da quella situazione. Feliity parlava con Dig, con Allen, con Roy, con The e anche con Sarah, ma non con lui.
-Non è così Oliver… -
-Allora ascoltami, lascia che ti spieghi come è andata realmente. – Oliver si avvicinò annullando completamente la distanza tra di loro, non poteva permetterle di scappare.
-Oliver, mi dispiace! – esclamò Felicity a disagio, si era sempre costretta a non guardare Oliver negli occhi per paura di vedere indifferenza, ma ora che era li ad un passo da lei non poteva fare a meno di guardare quelle due bellissime pozze blu.
-Cosa? – chiese lui.
-Ho detto che mi dispiace. Tu sei perfetto, mi hai fatto sentire importante, utile, desiderata e bellissima. Nessuno mi aveva mai fatto sentire così, se tu mi avessi detto che volevi stare con Laurel sarei morta, per questo non ti lasciavo parlare, non volevo sentirti dire che preferivi lei a me.-  ammise lei.
-Felicity, Laurel è il mio passato, tu sei il mio futuro. Mi dispiace, lascia che ti dica come è andata veramente, ti prego. – implorò lui prendendole le mani e stringendole nelle sue.
-Va bene… - Oliver la guardò dubbioso per un attimo, era tutto troppo facile ci doveva essere sotto qualcosa, comunque colse l’occasione al volo e inizio a raccontagli:


La voce di Felicity gli risuonava ancora nell’orecchio. Avevano un lavoro da fare eppure non poteva fare a meno di cercarla in mezzo alla folla, la gente arrivava e la sala era sempre più gremita di persone.
-Oliver. – sentendosi chiamare si voltò e vide Laurel che gli sorrideva e gli parlava, almeno la vedeva parlare, ma la sua voce non arrivava al suo cervello, la sua attenzione era tutta per Felicity che si muoveva per la sala come un ape operaia, un giorno avrebbe partecipato anche lei a quelle feste come ospite, non come tutto fare.
-Beh allora che ne dici beviamo qualcosa e mi racconti cosa ti occupava così tanto? – non era poi così facile liberarsi da quella ragazza, così accettò e insieme presero da bere al bar. 
Cercava di scaricare la ragazza con una scusa senza offenderla, ma Laurel non si voleva staccare.
-Ti devo parlare. – lo prese per braccio e lo portò fuori in una stanza accanto a quella dove si svolgeva la festa.
-Laurel, che succede? – chiese Oliver a disagio, non era un bene essere li solo con Laurel se qualcuno li avesse visti sarebbero subito iniziati i pettegolezzi e non voleva rovinare le cose con Felicity.
-Perché non ci divertiamo un po’? – chiese lei sorridendogli allusiva.
-Laurel, no. Ti voglio bene ma… - un attimo prima Laurel era in piedi davanti a lui, un secondo dopo aveva le sue braccia attorno alla sua testa e le labbra premute contro le sue, cercò di spingerla via ma quella con un’abile mossa gli portò le gambe ai suoi fianchi, si trovò sbilanciato da quella mossa, l’istinto ebbe la meglio sulla ragione e passò le sue mani sulle sue gambe per sorreggerla evitando così di cadere a terra.
 
-E il giorno dopo? A pranzo insieme? – chiese lei, non voleva essere cattiva, ma ormai che c’era tanto valeva sapere anche quello.
-Come lo sai? – chiese lui sorpreso, non che ci fosse qualcosa sotto, solo che lui non l’aveva detto a nessuno, come poteva lei saperlo?
-Rispondi? –
-Ero a fare un giro in moto aspettando che tu mi chiamassi. Stavo impazzendo perché non capivo cosa era successo, ero vicino al parco quando Laurel mi ha trovato e mi ha costretto ad andare a pranzo con lei.- spiegò lui guardandola negli occhi per assicurarsi che lei gli stesse credendo.
-Perché quando ti ho chiamato mi hai riattaccato in faccia.-
-Non ho mai riattaccato! – esclamò lui subito, aveva passato tutta la mattinata aspettando la sua chiamata, per quale motivo avrebbe dovuto rifiutare la chiamata.
-Eppure è così, Allen era li con me. –
-Felicity, ti giuro che non l’ho fatto. Ho tenuto tutto il tempo il cellulare sul tavolo per controllare se… - rispose lui, tutto quello non aveva senso.
-Aspetta, aspetta, aspetta! Sul tavolo?- chiese lei pensierosa.
-Si!?-
-A che ora sei andato via dal pranzo. –
-Dopo che Diggle mi ha chiamato… Saranno state le una e mezzo. –
-E quando ti sei allontanato dal tavolo il telefono dove era? – chiese, quando era passata accanto a Laurel lui non c’era quindi si doveva essere alzato dal tavolo.
-Sul tavolo, ero entrato per dire una cosa al cameriere, ci ho messo più del previsto, come fai a sapere che mi sono alzato? – non stava capendo un bel niente, come faceva Felicity a sapere quelle cose.
-Sono passata accanto al vostro tavolo, Laurel parlava al telefono diceva che eravate fuori a pranzo, che volevate riprovarci…. – spiegò lei distogliendo lo sguardo da Oliver, se ripensava a quello che aveva sentito si arrabbiava ancora.
-E poi? Felicity, che altro ha detto? –
-Che eravate destinati a stare insieme e che tu avevi negato di avere una storia con me, anzi che ti eri messo a ridere quando te l’aveva detto. –
-Non è assolutamente vero! Ti prego, credimi. – la pregò lui, tutta quella situazione non aveva senso, Laurel si era inventata tutto solo per farli lasciare.
-Io… -
-Credimi ti prego. –
-Io, ti credo ma…- non era destino per loro chiarirsi, il cellulare di Felicity si mise a suonare e la bionda rispose facendo cenno a Oliver di attendere un attimo.
-Arrivo, un attimo. – disse appena rispose.
“Muoviti siamo qui fuori.” chiuse la telefonata e riportò l’attenzione su Oliver.
-Dove vai? –
-A casa te l’ho detto, i miei vogliono fare una festa per Brian, come se una festa potesse farmi dimenticare che sono stati dei pessimi genitori. – scese dal tavolo e si allontanò da Oliver.
-Felicity, io… -
-Che fai li impalato non vieni? Dobbiamo festeggiare mio fratello che è tornato in vita. – si fermò sulle scale osservando il ragazzo che la raggiungeva sorridendo.
- …se… se dovessi ferirmi di nuovo, mi avrai persa per sempre… - si stava rimettendo in gioco, stava dando ascolto ancora una volta alla parte irrazionale di se.
-Non accadrà… -
Uscirono dal covo, fuori c’erano Diggle, Brian, Allen e Sarah appoggiati alla vettura che li aspettavano, parlavano e ridevano tra loro, quando li videro arrivare insieme per mano il gruppo sorrise. Felicity guardò i ragazzi davanti a lei e poi il ragazzo accanto che la teneva per mano, le persone più importanti della sua vita erano tutte li sane e salve.
-Ti amo Felicity Smoak.- le disse Oliver prima di baciarla davanti a tutti.
 
Fine

*me si soffia il naso in modo rumoroso e asciuga la cascata di lacrime che scendono dai miei occhi* ODDIO HO FINITO! Non ci credo! Ne sento già la mancanza! È da Gennaio che ci teniamo compagnia e ora è tutto finito.  Q_Q
*me si ricompone* Okay dibattiamo dell’epilogo. U.U
Ve l’avevo detto che il motivo per cui Oliver bacia Laurel non era niente di che, vi giuro che ci ho provato a cercare qualcosa di più sensato e interessante, ma non mi è venuto in mente niente di meglio.
OLICITY PER SEMPRE!
Lo so che non c’è stato un gran finale, ma non sono la persona giusta per questo, voglio dire, non vi aspettate da me cose eclatanti amori confessati in modo epico, ecco no, assolutamente non sono da me. Sarà perché ho sempre fatto il tifo per i cattivi ragazzi e quindi dal tipico cattivo non ti puoi aspettare una confessione romantica, e poi sono contro il diabete! xD
Ora prima di chiudere vi dico altre due: la storia non era esattamente strutturata così ho dovuto cambiare parti dall’idea originale.
1 Brian doveva essere realmente MORTO, ma poi visto le vostre recensioni ho deciso di riportarlo invita.
2 In molti mi hanno chiesto se Allen era veramente innamorato di Felicity. In origine quando Allen andava via ripeteva nuovamente a Felicity di andare via con lui, ma lei rifiutava e gli diceva di andare dalla sua ragazza. E lui se la rideva chiedendole come faceva a sapere che aveva una ragazza. Quindi qui si svelava che Allen non era mai stato realmente interessato a Felicity, ma col il ritorno di Brian questo pezzo l’ho tolto.
Questi mi sembrano gli unici due cambiamenti essenziali della storia. Ah si, non c’è scritto chi ha tirato la freccia, in quanto non ho mai pensato che fosse così determinante ho sempre pensato che fosse uno degli uomini di Nyssa presenti nella stanza visto che la freccia puntava contro la nostra Felicity.
Ora credo di aver detto tutto.
Okay dire che ora che è finita anche i Lettori silenziosi devono recensire mi pare brutto… quindi non lo dico U.U ma ovviamente posso pensarlo giurbo? Visto che vi è piaicuta  questo lo deduco dal fatto che l’avete visualizzata in tantissimi e che tra seguite/preferite/ ricordate questa storia tocca numeri che il mio account non ha mai visto. Fatemi contenta ditemi cosa ne pensate! Io intanto lavoro su altre cose.
Un bacio
Mia Black
 
Ringrazio:
prima di tutto Chi ha recensito! I miei fedelissimi recensori che mi hanno fatto toccare le 388 recensioni in 29 capitoli, cosa che NON mi era mai successa e che ha lasciato molti a bocca aperta! Quindi GRAZIE soprattutto a voi.
 
Ringrazio le 65 persone che l’hanno messa tra le PREFERITE
Ringrazio le 6 persone che l’hanno messa tra le RICORDATE
Ringrazio le 111 persone che l’hanno messa tra le SEGUITE
 
Non metto i nomi perché se no farei la lista della spesa e mi ci vorrebbero tipo tre pagine ma ringrazio tutti, spero vi sia piaciuta e spero che continuerete a seguere le miei storie con la stessa passione e “fedeltà” con cui avete seguito questa.
A presto
 
 
Ps
A maggio dovrei riprendere la storia in mano e correggere gli INNUMEREVOLI errori che ho seminato, la storia non sarà toccata per trama o dialoghi sarà solo corretta quindi in cosa tornasse in alto è solo perché la sto correggendo.
 
PPS
Per pasqua avevo pensato di scrivere una cosuccia usando come base la scorsa puntata ma poi ho deciso di usare quell’idea per la storia del pargolo... anche se non so ormai storie con Felicity incinta ne escono come funghi e l’idea non mi sembra più così originale come era all’inizio… va beh! Un bacio
   
 
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