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Autore: Sara Cherry    23/04/2014    1 recensioni
There are no faces in darkness, no color, no fancy clothes, no beauty... only presence.
Sono solo in casa. Gli altri hanno deciso di uscire, ma io non ne avevo voglia, e così sono rimasto qui.
Forse, però, sarei dovuto andare con loro.
Genere: Angst, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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There are no faces in darkness, no color, no fancy clothes, no beauty... only presence.

 

Sono solo in casa. Gli altri hanno deciso di uscire, ma io non ne avevo voglia, e così sono rimasto qui.

Forse, però, sarei dovuto andare con loro.

 

******

Ho appena finito di lavare i piatti, e sto gironzolando per casa in cerca di qualcosa da fare. Mi fermo per guardare fuori dalla finestra: il mondo è avvolto dall'oscurità, solo la debole luce dei lampioni illumina le strade deserte. Alzo lo sguardo per cercare la luna, ma tutto quello che riesco a vedere è una massa di nuvole scure che coprono il cielo, rendendo l'aria opprimente.

In quell'oscurità, il mondo sembra morto.

Inizio a pensare a come sarebbe se fosse sempre così, se il mondo fosse sempre privo di luce e di vita. Un senso di ansia mi assale, così decido di distrarmi. Mi allontano dalla finestra, e mi dirigo verso la sala, intenzionato a guardare qualche film fino al rientro degli altri.

Sto percorrendo il corridoio quando, all'improvviso, salta la corrente. Mi fermo di scatto. Ho sempre odiato il buio.

Cammino lentamente, tastando le pareti, e raggiungo la cucina, dove ricordo di aver visto delle torce.

Mentre cerco di individuare la posizione dei cassetti, il telefono sul tavolo vibra un paio di volte, facendomi sussultare. Mi avvicino all'unica fonte di luce della stanza, e senza neanche guardare il mittente, controllo i due messaggi.

 

Sto arrivando.”

 

Ti troverò.”

 

Leggo con orrore quelle parole e mi faccio prendere dal panico; lascio cadere il telefono, tornando nel buio più completo. C'è solo una piccola sveglia, seminascosta dietro la macchina del caffè, che emette una lucina debole.

Controllo l'ora.

22:34.

Cerco di calmarmi. “Gli altri staranno per rientrare.” penso.

Devo fare qualcosa, almeno per far tornare la luce. Ma rimango impietrito quando sento dei rumori provenire dalla porta d'ingresso, come se qualcuno stesse cercando di entrare.

Senza neanche pensare, corro verso le scale che portano al piano superiore; da lì riesco a vedere la porta, senza però essere visto. Resto a fissarla terrorizzato, e dopo qualche secondo, la maniglia si abbassa. Trattengo il respiro mentre la porta si apre e una figura scura attraversa la soglia.

E' un uomo alto e magro, completamente vestito di nero. Ha il volto coperto, perciò non riesco a identificarlo. Si dirige verso la cucina, e sento dei rumori: sta cercando qualcosa.

Poi, di nuovo il silenzio.

Mi precipito su per le scale, corro verso camera mia e chiudo la porta. Rimango fermo e ascolto.

L'unica cosa che sento è il battito del mio cuore e il mo respiro irregolare.

Riesco a sentire la mia paura, che si è impossessata del mio corpo e della mia mente.

E' una paura quasi surreale, come la situazione in cui mi trovo.

E' quella paura che mi teneva sveglio di notte quando ero bambino, e che mia mamma considerava “irrazionale”.

E invece, ora si è trasformata in realtà.

Resto immobile in camera e aspetto, per non so quanto tempo; mi sembra passata un'eternità, ma probabilmente saranno solo pochi minuti.

In casa regna il silenzio, e dentro di me spero che l'intruso se ne sia andato. Il pensiero di essere di nuovo solo mi rincuora un po', e sono quasi sul punto di aprire la posta per controllare, quando sento un rumore di passi. Sta salendo le scale. Ogni gradino emette uno scricchiolio inquietante, mentre l'uomo avanza verso il piano superiore.

I passi si fanno sempre più vicini, e si fermano davanti alla mia porta, che viene aperta lentamente.

L'uomo entra, e io rimango immobile dove sono. Sembra non notarmi, e si dirige verso l'armadio. Il mio corpo è scosso da un tremore che non riesco a controllare, ma mi faccio forza e , mentre è ancora girato di spalle, scappo fuori.

Non so dove nascondermi, ho paura.

Decido di andare in bagno e chiudermi dentro, ma non faccio in tempo perchè vengo spinto con violenza contro il muro, mentre una mano preme sulla mia bocca.

L'uomo è davanti a me, ma il buio mi impedisce di vederlo. Sento il suo respiro sulla mia pelle, mentre con l'altra mano passa qualcosa di appuntito lungo il mio fianco, salendo, fino al collo.

Inizio a tremare più forte di prima. Voglio urlare, piangere, scappare da quella situazione che so già come andrà a finire, ma la paura è talmente tanta da impedirmi di fare qualsiasi cosa.

L'uomo si avvicina ancora di più a me, schicciandomi con forza contro il muro, per poi penetrarmi il petto con l'oggetto che aveva in mano.

Provo un dolore lancinante, e la vista mi si offusca; fatico a respirare.

«Ti ho detto che ti avrei trovato, Yixing.» la voce profonda di Chanyeol è l'ultima cosa che sento,e poi...

 

Buio.

 

  
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