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Autore: chibimayu    17/07/2008    10 recensioni
riassunto Il nuovo Comandante Supremo, fresco di nomina, inserì le chiavi nella serratura del portone di Villa Mustang-Elric, con un gran sorriso stampato in volto, stringendo sotto braccio
il peluche raffigurante un pinguino tutto blu con un vistoso papillon rosso al collo.
Sei mesi. Il suo bambino aveva già sei mesi.
Come i passi che portano al compimento di un lungo viaggio, così la vita di un bambino è costellata da tanti piccoli passi...
[RoyEd] Raccolta Cloude-centric, menzioni di Mpreg
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A baby's journey Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non ho scopo di lucro. Vanto un diritto unicamente sul piccolo Cloude.
I diritti della canzone You’ll be in my heart appartengono a Phil Collins, per la traduzione andate a fine storia.
 
 
 
 
 
Come stop your crying
It will be all right
Just take my hand Hold it tight

 
Da quando Cloude era nato, non era passato giorn\o senza che Edward lo avesse portato al parco, distante appena un paio di isolati dalla residenza Mustang-Elric, godendosi, così, quelle occasioni di rara solitudine che a casa non riusciva mai a trovare, colpa del terrore paranoico di Roy che aveva insistito affinché un servizio di sorveglianza fosse sempre presente e attivo; ventiquattro ore su ventiquattro.
Per Ed, abituato ad essere indipendente fin dalla più tenera età, ritrovarsi un gorilla appiccicato ad ogni suo respiro era una tortura senza pari.
E se non ce la faceva lui, che era un uomo adulto, a sopportare quella situazione, come poteva Cloude sperare di resistervi?
Ed non giudicava sano per il suo bambino tutta quella pressione esterna: non voleva crescere un bambino ansioso. Per questo, minacciando continuamente il marito, era riuscito ad impedire al gorilla di seguirlo pure al parco.
Era un Alchimista, per Diana!
Aveva salvato le proprie chiappe da situazione ad alto tasso di pericolo di morte, eppure Roy lo vedeva ancora come un ragazzino incapace di fare qualcosa senza la sua protezione? No, glielo avrebbe provato.
Ad ogni costo.
 
I will protect you
from all around you
I will be here
Don't you cry

 
Quindi, giorno dopo giorno, mese dopo mese, quel parco aveva assistito alla graduale crescita del piccolo Cloude Mustang; da rumoroso infante con bisogni e necessità impellenti, a quieto bambino di cinque anni - da compiere -.
La vasca con la sabbia non suscitava più alcuna attrattiva per lui, ripiegando saggiamente sull'altalena, stando bene attento, questa volta, a non avvicinarsi troppo agli altri bambini che vi ci si dondolavano.
Edward, una volta superata la diffidenza iniziale - e c'era voluto davvero molto tempo; come dimenticarsi dei diti puntati contro il suo bambino o delle chiacchiere che continuavano a resistere? - aveva stretto una sorta di "amicizia" con alcune donne, che, come lui, portavano i propri figli al parco.
La semplice passeggiata era diventata anche un'occasione per raccogliere preziosi consigli sull'allevamento della prole; non che fosse completamente a digiuno di nozioni di puericultura, tutt'altro!
Da quando aveva intrapreso il lungo viaggio che lo aveva portato a decidere di sottoporsi alla trasmutazione, aveva spulciato tutti i libri possibili ed immaginabili che trattassero l'argomento gravidanza-parto-crescita.
La bibliotecaria aveva addirittura pensato che fosse un futuro padre eccessivamente ansioso o spaventato. Evidentemente non doveva averlo riconosciuto, dato che alla quinta volta in cui aveva messo piede in biblioteca, aveva chiesto come procedesse la gravidanza di sua moglie; inutile dire che Edward era scoppiato a ridere, pagando e lasciandola attonita per qualche istante.
No, la sua testa era piena di informazioni, ma da bravo scienziato qual'era, sapeva benissimo che il modo migliore per affrontare qualcosa era quello di avere un confronto con persone che avessero avuto un bagaglio di esperienza sul campo.
Quali candidati migliori se non le mamme?
Nonostante ciò, spesso preferiva la compagnia del suo piccolo alle chiacchiere, giocando insieme a lui o spronandolo ad interagire con gli altri bambini.
 
For one so small,
you seem so strong
My arms will hold you,
keep you safe and warm 


Sorrise al pensiero che il suo Cloude era molto timido quando si trattava di fare amicizia, nascondendosi quasi sempre dietro le gambe del padre, stringendo fra le piccole manine delicate la stoffa leggermente ruvida dei pantaloni di questi.

Cloude amava molto giocare in quel parco, diventato ormai così familiare da considerarlo come una seconda casa, un posto speciale, un luogo che diventava magico nelle occasioni in cui il suo Otou-san riusciva a sgattaiolare dai suoi assillanti doveri di rendere Amestris una democrazia, per poter stare in loro compagnia, prima dell'arrivo di zia Riza il cui ingrato compito era quello di trascinarlo via per un orecchio e riportarlo ai suoi impegni.
 
Proprio perché in quel parco si sentiva al sicuro, il dolore del tradimento celato dalle ombre degli alberi, fu più difficile da sopportare.
 
>Non rivolgere la parola agli estranei.
Non accettare caramelle dagli sconosciuti.
Non allontanarti senza prima avermi avvertito.<
 
Ammonimenti del genere, Edward li aveva ripetuti fino alla nausea al piccolo Cloude, conscio del proprio dovere di genitore che reclamava a gran voce, poteva sentirlo gridare dal profondo della propria anima, il bisogno di proteggere il proprio cucciolo.
Ad ogni costo.
Se necessario tirando fuori l'artiglieria pesante, che nel caso di Ed consisteva in trasmutazioni alchemiche atte a mettere in fuga anche il più pericoloso dei criminali.
Era consapevole che il mondo in cui aveva fatto nascere Cloude, era tutto meno che rosa e fiori.
Che Amestris era piena di sciacalli era cosa nota a tutti, nonostante gli interventi del corpo preposto alla sicurezza cittadina e, Edward e Roy, pregavano affinché non capitasse mai niente di male alla loro famiglia.
Dio solo sa cosa sarebbero stati capaci di fare, altrimenti.
Cloude era un miracolo, il loro miracolo e nessuno gli avrebbe torto un solo capello.
Ma come dice un famoso detto popolare "ferisce più la lingua che la spada".
 
This bond between us
Can't be broken
I will be here
Don't you cry

 
-Ehi, ometto! sei pronto?- domandò Edward, una mano poggiata al passamano della ringhiera della scala, in attesa che il bimbo scendesse per la loro consueta passeggiata pomeridiana.
Il rumore di passi affrettati lungo il pavimento fu la risposta alla sua domanda e, in meno di un secondo, il suo piccolo terremoto scese le scale sotto lo sguardo vigile del biondo.
-Che cosa ti ho detto a proposito di scendere le scale di corsa?- lo ammonì incrociando le braccia al petto.
Cloude si portò un dito alla bocca, con fare pensieroso, sforzandosi di ricordare e con la sua più grande arma segreta, sollevò sul suo Chichi-ue i migliori occhi da cucciolo che potè esibire.
-Mhhh... che non si fa?- rispose innocentemente.
Con me non attaccano i tuoi occhioni! pensò paragonandosi a Roy, che, al contrario, diventava un ammasso di gelatina una volta esposto allo sguardo super coccoloso di Cloude.
-Esatto. Potresti inciampare e farti molto male, perciò si cammina e non si corre.-
-Ooook!- sorrise di quel sorriso bambino che ricordava così tanto quello di Edward quando aveva la stessa età.
Sorridendo di rimando, si premurò di far indossare al bambino il cappotto e sistemandogli bene sulla testa il cappello con le orecchie ad orsacchiotto, regalo di zio Havoc, che Ed trovava assolutamente adorabile addosso a Cloude.
-Bene, possiamo andare adesso.- esclamò aprendo la porta e richiudendosela dietro subito dopo.
 
'Cause you'll be in my heart
 
Prendendo la piccola mano di Cloude e stringendola in una presa gentile, si incamminarono in direzione di Mayflower Street, accompagnati dal gentile vento settembrino.
-Nonna Pinako ha chiamato stamattina, sai?-
Lo sguardo d'antracite del bambino si posò su quello del padre, con curiosità e vivo interesse.
-Ha detto che Den non vede l'ora di giocare con te!- sorrise divertito.
Il bimbo regalò un'espressione di pura gioia alla notizia; amava moltissimo gli animali, cercava di spenderci più tempo possibile insieme, incoraggiato da entrambi i genitori a perseverare nel suo interesse.
-Non vedo l'ora Chichi-ue! Quando andiamo a trovare lo zio Al, la zia Winry e la nonna?-
-Presto, terremotino. Presto. Non appena finirò di occuparmi di alcune cose, ti porterò subito a Resembool, contento?-
Cloude annuì, felice.
 
Yes, you'll be in my heart
 
-Anche Otou-san verrà con noi?- chiese con gli occhi pieni di speranza.
Edward interruppe il passo e si chinò quel tanto che bastava per poter essere alla stessa altezza del piccolo.
-Non lo so, Cloude.- mormorò con un sorriso amaro e triste sulle labbra, -Davvero non lo so se potrà venire con noi...-
Il bambino annuì, rattristato.
-Capito...- rispose con una vocina sottile, sottile, come se stesse cercando di trattenere le lacrime.
-Ma...-
Cloude posò nuovamente lo sguardo su Edward.
-Ma sono sicuro che se potrà, verrà sicuramente con noi.- sorrise, scompigliando amorevolmente i capelli del bimbo nel tentativo di tirarlo su di morale.
 
From this day on
Now and forever more

 
Il bimbo non rispose, limitandosi ad accettare la consueta risposta di rito che il suo Chichi-ue continuava ad offrirgli; infondo, anche un bambino di quattro anni e mezzo, capiva che quella era l'unica risposta possibile, ma ciò non gli impediva di desiderare, per un attimo, di essere egoista ed avere l'attenzione di quell'uomo potente, il suo papà, tutte su di sé.
-Non fare quel faccino triste, Clou... adesso andiamo e ci prendiamo un bel gelato, ti va?-
Edward non era uno sciocco.
Capiva che il piccolo soffriva molto per l'attuale situazione e sapeva che l'unica che poteva fare era cercare di fargli sentire il meno possibile la mancanza dell'altro padre, compito molto difficile e increscioso, ma che altro poteva fare?
Spesso si ritrovava a pensare che, forse, con un fratellino... ma scacciava subito l'idea, ritenendola inopportuna e, quanto modo, pericolosa.
Certo, sarebbe stato fantastico per Cloude, un fratellino da proteggere, così come erano stati lui ed Alphonse, ma la realtà non perdeva occasione per prenderlo a schiaffi in faccia.
Fantastico, si.
Ma quante possibilità esistevano a prova del fatto che una nuova gravidanza sarebbe andata a finire bene quanto la prima?
Meglio non sfidare la fortuna.
Quindi l'unica cosa da fare era aspettare che Alphonse si decidesse a sposare quella ragazza dai capelli castani, tanto carina quanto con la testa sulle spalle che, a proposito di testa, la stava facendo perdere al suo adorato Nii-chan e mettersi in attesa del nuovo compagno di giochi che ne sarebbe nato.
Sperando che il mio caro fratellino si dia una mossa. Il suo comportamento è così ovvio che pure io me ne sono accorto! pensò il biondo alchimista mentre consegnava una manciata di spiccioli al gelataio sul carretto ambulante e raggiungeva il figlio seduto su una panchina a pochi metri da lì.
 
You'll be in my heart

 
-Adesso che mi viene in mente...- cominciò Edward leccandosi le labbra.
Cloude si voltò verso di lui, rifiutandosi, però, di staccare la bocca dal suo gelato.
-Dobbiamo comprarti un vestito nuovo per quando si sposeranno lo zio Jean e la zia Riza, dato che tu ed Elycia sarete i paggetti!- esclamò sorridendo furbamente.
-Paggetto? e cosa devo fare?- chiese, naturalmente curioso dalla nuova prospettiva.
-Mh, vediamo... sostanzialmente le porterete il velo, spargerete i petali di rosa per terra, cose così, insomma.- rispose un po’ alla rinfusa, ammettendo con sé stesso, di non sapere bene nemmeno lui in cosa consistesse il compito di un paggetto.
Il bambino ascoltò il tutto con grande attenzione, immaginando che esperienza divertente dovesse essere.
-Ci saranno altri bambini?-
-Credo di si, oltre tu ed Elycia, ma non ne sono sicuro... speriamo, che dici?-
Cloude annuì e tornò a concentrarsi sul suo gelato, contento del fatto della possibile presenza di altri bambini e dell'importante incarico assegnatogli.
 
No matter what they say
You'll be here in my heart, always

 
-E tu e Otou-san?- chiese improvvisamente.
-Io sarò tra gli invitati a guardare come ti comporti...- scherzò per metà, -... mentre il tuo Otou-san farà da testimone allo zio Jean. Lo sai cos'è un testimone?-
Alla risposta negativa del figlio, Ed si apprestò a colmare tale lacuna.
-Dunque, il testimone è colui che consegna gli anelli allo sposo, quando il prete li richiederà ed è colui a cui spetta fare il regalo di maggior valore. In più deve essere vestito in maniera impeccabile e...-
-Che vuol dire?-
Edward ghignò.
-Che il tuo Otou-san sarà vestito come Mr.Pinguino!- esclamò facendo riferimento al suo pupazzo preferito.
Un'immagine del suo papà sovrapposta a quella del suo compagno di nanne, provocò lo scoppio di una fragorosa risata da parte del piccolo, seguito a ruota dal biondo che non avrebbe perso occasione per ridicolizzare il compagno, una volta soli tra le mura della camera da letto.
Oh, gioia!
-Eheh, non diciamolo a Otou-san che abbiamo riso alle sue spalle, ok?- disse porgendo il dito mignolo per siglare la promessa.
-Ok!- rispose energicamente, felice della nuova complicità, stringendo quel dito col suo, più piccino.
-Bene, adesso che ne dici se andiamo finalmente a giocare?-
-Sìììììì!- esclamò, braccia in aria e sorrisone stampato in faccia.
Cloude scese dalla panchina con un salto per correre in direzione degli animali a dondolo, sua recente scoperta e nuovo gioco preferito per tutto il mese.
-Aspettami Clou! non correre!-
-Io vado sul cavalluccio Chichi-ue, ti aspetto lì!-
Oggi mi sembra più vivace del solito... pensò il biondo alchimista mentre gettava i rimasugli del suo gelato nell'apposito cestino e, senza staccare gli occhi di dosso dal figlio che man mano si allontanava, lo seguì, senza rendersi conto di essere seguito a sua volta...
 
Why can't they understand
the way we feel

 
Come promesso, Cloude si fece trovare sopra il cavalluccio a dondolo, sorridente e tranquillo come sempre quando giocava; Ed si permise di rilassarsi e decise di andare a comprare una copia del Central Times nell'edicola a due passi dall'area gioco del parco.
-Clou!- chiamò.
Il bambino si voltò in direzione del padre, senza smettere di dondolare, ma prestandogli comunque attenzione.
-Vado a comprare il giornale, tu non muoverti, capito?-
-Si!-
-Guarda che ti controllo, eh!-
-Ho capito, ho capito!- sbuffò il piccoletto, cercando di concentrarsi sul cavalluccio. -Chichi-ue!- richiamò, un secondo dopo.
Ed si avvicinò al figlio per sentire meglio cosa volesse dirgli.
-Mi compreresti un giornalino con gli animali?- chiese mettendo su un broncio adorabile, uno di quelli a cui era difficile rimanere impassibili.
-Va bene... su quale animaletto ti piacerebbe, questa volta?-
-Le mucche!- rispose gioviale.
Edward nascose a stento una smorfia di orrore per quegli esseri abominevoli sforna latte a tradimento.
-Ugh... non lo preferiresti sui cavalli o qualunque altro mammifero quadrupede ad eccezione di loro?-
Cloude sghignazzò: sapeva che il suo Chichi-ue e il latte erano nemici mortali da tempi immemori. Aveva scelto apposta le mucche come nuovo argomento zoologico di studio.
Fosse stato per Edward, Cloude non avrebbe saputo cosa fosse il latte fino ai trent'anni, fortuna che ci pensava il suo Otou-san la mattina a prepararglielo...
-No, no. Loro.-
Tale e quale a quel disgraziato che ho la sfortuna di chiamare marito... pensò imbronciandosi a sua volta.
-E va bene, piccolo ingrato! questa complicità tra te e tuo padre sta cominciando a darmi sui nervi, sai?- disse fingendosi offeso.
-Ti voglio tanto, taaaaaaaanto bene Chichi-ue!-
-Lo so, Clou.- rispose scompigliandoli teneramente la zazzera corvina per poi allontanarsi.
Il bambino tornò a dedicarsi al suo piccolo svago, chiedendosi se oggi il suo Otou-san sarebbe riuscito a raggiungerli, anche solo per pochi minuti; si divertiva sempre a prenderlo sulle spalle e a correre, gridando "Vola, vola!", spaventando a morte Edward, che già li vedeva entrambi a terra pieni di graffi e sbucciature.
Infondo è della mamma il compito di preoccuparsi, no? (questa non potevo non metterla XD)
-Trotta, trotta cavallino!-
Occupato com'era, nel suo regno immaginario in cui era un abile cow-boy alle prese con un inseguimento di ladri, non si era accorto dell'uomo che si stava avvicinando con passo deciso, fino a quando la sua ombra non lo ricoprì interamente.
Confuso, alzò lo sguardo pentendosene quasi subito: davanti a lui vi era un uomo sui quaranta, occhi scuri quanto i lunghi capelli, tenuti fermi da una coda mossa dal vento e divisa da veterano di un blu sporco e malconcio.
L'unica cosa che trattenne Cloude dal gridare in cerca di protezione da suo padre, fu proprio quella divisa, così simile a quella che il padre moro era abituato ad indossare ogni mattina per andare a lavoro.
-Ciao piccolo...-
 
They just don't trust
what they can't explain

 
-Buongiorno Signor Elric, bella giornata non è vero?- domandò gentilmente l'edicolante, sorridendo sotto i suoi baffoni curati sempre alla perfezione.
Perché quando qualcuno non sa cosa dire, attacca con la solita solfa del tempo? si chiese il giovane, leggermente annoiato.
-Si, peccato che abbia sentito che il tempo si guasterà nel fine settimana.- Oh beh... almeno non è uno di quelli che non appena possono si mettono a cianciare di politica come se avessero seduto davvero su una di quelle dannate poltrone in Parlamento.
-Un peccato davvero. Il solito?-
Edward annuì.
-Mio figlio vorrebbe una rivista di animali, ne avete non è vero?-
L'uomo baffuto annuì e, dopo aver afferrato una copia del CT e averlo piegato a metà, indicò al biondo una sezione specializzata in riviste zoologiche.
-Era interessato ad una in particolare?-
-Si.- Purtroppo.
-A quale?-
-A una in cui parlano di quegli esseri pezzati, bianchi e neri, a volte con le corna e che producono una sostanza biancastra assolutamente orrida!-
L'uomo lo guardò come se al giovane Elric fosse improvvisamente spuntata una seconda testa.
Ed lo notò ed ebbe l'accortezza di arrossire.
-Mucche.-
-Ah, ecco... ehm non credo che ce ne sia una che tratti unicamente di questo tipo di animale. Forse una sui bovini in generale?-
Edward annuì e pagò entrambe le riviste, pronto ad andarsene quando improvvisamente un pianto giunse alle sue orecchie.
Un pianto di bambino.
Del suo bambino!
-Cloude!!-
 
I know we're different but,
deep inside us

 
-Ciao piccolo...-
Cloude lo osservò, insicuro se ricambiare il saluto o meno. Chichi-ue gli diceva sempre di non parlare con gli estranei, ma questo signore lavorava con il suo Otou-san quindi non era un estraneo, giusto?
-Ciao...-
-Che ci fa un piccoletto come te tutto da solo?-
-Non sono piccolo! e non sono da solo, il mio Chichi-ue è andato a comprare il giornale e tra poco tornerà.- esclamò con forte convinzione.
-Che caratterino.... uguale a tuo padre, vedo.- disse sorridendo appena.
Questo catturò l'attenzione del bambino.
-Conosci il mio Otou-san?-
L'uomo annuì.
-Non solo lui...-
Si inginocchiò davanti al bambino in modo da essere al suo stesso livello.
-Conosco anche quel mostro che ti ha fatto nascere.-
Cloude spalancò gli occhi, confuso come non mai e con una nuova sensazione di paura che lentamente prendeva possesso della sua mente.
Chichi-ue diceva sempre che i mostri non esistono e che comunque erano creature malvagie, nate dalle menti degli inventori di favole per spaventare i bambini e farli comportare bene; Chichi-ue era la persona più buona e bella dell'intero universo, quindi perché quest'uomo lo aveva appena chiamato mostro?
-I mostri non esistono... e il mio Chichi-ue non è uno di loro.-
-Oh si invece, piccoletto. Come spiegare uno scherzo della natura come quello? un uomo che fa nascere un bambino dal suo stesso corpo!-
A quel punto la luce di follia in quegli occhi di tenebra era assolutamente chiara e Cloude da appena spaventato qual'era, divenne completamente terrorizzato.
-E questo ti rende come lui, piccoletto. Un mostro.-
Il bambino si tappò le orecchie e strinse forte, forte gli occhi, desiderando che quell'uomo scomparisse come uno dei suoi tanti incubi che popolavano le sue notti.
-Va via, va via, va via, va via!- cominciò a cantilenare.
-Mi chiedo come ha fatto il Comandante Supremo a non essere disgustato da un simile abominio; perché vi ha lasciato vivere invece di darvi fuoco come gli ho visto fare mille e più volte sui campi di battaglia? perché?!-
-Va viaaaaa!- gridò richiamando l'attenzione dei passanti.
Ma soprattutto avvertendo il suo Chichi-ue del pericolo.
 
We're not that different at all
 
-Cloude!!-
Edward lasciò cadere a terra i giornali e il resto che l'edicolante gli aveva appena consegnato, per correre in direzione dei giochi a dondolo, dal suo bambino.
Fa che non sia niente di grave! ti prego fa che sia solo caduto e si sia sbucciato!
Ciò che vide non gli piacque per niente e gli fece ribollire il sangue nelle vene, come ai tempi di Scar e della Pietra Filosofale: un uomo, un soldato, stava strattonando il suo bambino per un braccio, urlandogli addosso oscenità che le orecchie di un bambino di cinque anni non dovrebbero mai sentire. La parola mostro era la più usata.
Battendo le mani insieme, trasmutò l'automail in una lama, puntandola alla nuca dello sconosciuto una volta arrivato ad un passo da lui.
-Fossi in te, lascerei subito andare il braccio del mio bambino!- ordinò con voce fredda dalla collera.
L'uomo si irrigidì nella sua postura, sorpreso dall'arrivo dell'adulto e lasciò andare Cloude che cadde a terra, sporcandosi i pantaloni, per poi andare ad attaccarsi alla gamba del padre, piangendo forte e singhiozzando.
-Chi diavolo ti credi di essere per accusarlo di essere quello che invece tu sei?!-
 
And you'll be in my heart
 
L'uomo si voltò lentamente, conscio della lama che sfiorava la sua nuca e lo osservò, sfidandolo, squadrandolo. Giudicandolo.
-Io e il marmocchio stavamo avendo una piacevole conversazione su quanto lui e il padre sono due mostri, indegni di respirare la nostra stessa aria... dovrebbero rinchiudervi entrambi, o meglio! dovrebbero uccidervi seduta stante!-
Edward giurò che in quel momento vide rosso, il desiderio di staccare la testa da quel sudicio collo era più forte che mai.
-Maledetto...- ringhiò.
-Chi...-Chichi-ueeee!- singhiozzò Cloude aggrappandosi maggiormente alla gamba del padre.
Il biondo osservò con la coda dell'occhio il bambino e decise che, no, Cloude non sarebbe stato il testimone innocente di un omicidio; quindi optò per le maniere più soft.
Lentamente ritrasse la lama, dando allo sconosciuto l'impressione di ritirarsi dallo scontro, facendolo cadere in uno stato di falsa sicurezza, prima di colpirlo con forza con il gomito dell'automail, rompendogli il setto nasale per certo.
Cloude si lasciò scappare un urlo, quando l'uomo cadde a terra, gemendo di dolore, portandosi la mano al naso sanguinante.
Edward si accucciò e con voce ferma esclamò:
-Mi assicurerò personalmente che il Comandante Supremo venga informato dell'aggressione ai danni di suo figlio. Vedremo chi di noi due finirà incenerito all'istante...- terminò con un ghigno.
 
Yes, you'll be in my heart
 
Dopo aver dato istruzioni ad un paio di soldati di sua conoscenza, che stavano svolgendo il turno di ronda proprio in quell'istante, di portare via quella feccia per terra, si voltò e prese in braccio Cloude, che non aveva smesso per un solo secondo di piangere come quando era un neonato e poteva andare avanti per ore.
-Non piangere piccolo mio... adesso ci penserà il tuo Otou-san a quell'uomo cattivo. Non ti dirà più quelle brutte cose, te lo prometto.- esclamò accarezzando la schiena del bambino in un vano tentativo di rassicurarlo.
-Voglio andare a casa!-
-Si... anche io.- mormorò il biondo chiudendo gli occhi, continuando ad abbracciare il piccolo, proteggendolo dagli sguardi indiscreti della folla radunatasi attorno a loro.
 
From this day on
Now and forever more

 
-E' inaudito!-
-Abbassa la voce. Cloude si è appena addormentato, non vorrai svegliarlo, dopo la mattinata che ha avuto...-
Roy prese un bel respiro per calmarsi i nervi, spasmodicamente tesi quasi al punto di rottura. Quando Hawkeye gli aveva consegnato il rapporto in cui veniva esposto un tentativo di aggressione avvenuto in Grand Avenue Park era stato tentato di firmarlo senza neanche degnarlo di una lettura superficiale, ma il fatto che quello fosse il parco preferito di suo figlio, lo aveva spinto a non trattarla come le precedenti pratiche. Quasi aveva dato fuoco all'intero ufficio, sbraitando minacce di morte, insulti e maledizioni, una volta terminata la lettura.
-Quel bastardo può cominciare a contare i minuti che lo separano dalla fucilazione!-
Subito si era attaccato al telefono, colto dal bisogno frenetico di sentire dalla voce di Edward il resoconto dei fatti, di sapere che Cloude stava bene.
-Povero piccolo... speravo che non dovesse mai arrivare un giorno come questo per lui. Deve essere stato uno shock per lui, tutte quelle parole così dure. Non mi perdono il fatto di non essere stato lì per impedirlo.-
Edward scosse la testa.
-Doveva capitare prima o poi... la tua presenza avrebbe solo rimandato l'inevitabile. Dobbiamo solo sperare che questo avvenimento non lo cambi e che venga dimenticato al più presto.-
Roy si passò una mano fra i capelli, rabbia per non essere stato in grado di difendere la sua famiglia da un reietto dell'esercito.
Non deve essere Cloude a pagare per qualcosa che non ha commesso... quel verme. Ma come ha osato? prendersela con un bambino di cinque anni!
-Comunque sia, me ne sto occupando io personalmente. Quell'uomo non vedrà più la luce del sole, per quanto io preferisca avere un cinque minuti da solo con lui e i miei guanti alchemici, ma questo non posso farlo senza scavalcare le leggi.-
Ma come si dice: gli incidenti capitano... aggiunse tra sè e sè.
 
Don't listen to them
'Cause what do they know
We need each other,
to have, to hold


-L'importante adesso è Cloude. Deve essere rassicurato e deve capire che quanto è stato detto, sono solo menzogne.-
Il moro annuì, sedendosi accanto al compagno, sul divano e avvicinandolo a sè con un braccio.
-E tu? come stai?-
-Io?-
-Si, tu. Quel cerebroleso ha detto cose parecchio cattive anche su di te...-
Ed tentò di scacciar via l'argomento con un gesto della mano.
-Non preoccuparti... non è una novità per me, dopotutto sono un cane dell'esercito.-
-Non dire così, Ed...- mormorò baciandogli la tempia e accarezzandogli i capelli.
-Lo sai che è così... ci sei passato anche tu, prima di diventare Comandante Supremo, senza contare il fatto della trasmutazione e tutto.-
Roy posò la mano sull'automail del più giovane, dolorosa testimonianza di errori del passato mai dimenticati.
-Andiamo a letto? sono stanco e tu hai bisogno delle mie coccole...- disse con un sorrisetto.
Edward annuì stancamente, indugiando nelle carezze del marito, permettendosi di rilassarsi, di sentirsi al sicuro fra le sue forti braccia.
-Si, ma... vado a prendere Cloude. Voglio che dorma insieme a noi stanotte...-
-Certo. Ha bisogno di sentirci vicini; vado a prenderlo io il piccolo terremoto, tu precedici a letto.- esclamò accarezzandogli teneramente la guancia.
-Stai diventando sdolcinato, Colonnello di merda...-
-Solo con te mi permetto di esserlo appena un pochino.- disse facendo l'occhiolino e alzandosi dal divano per andare a prendere il bimbo addormentato, stringerlo fra le sue braccia e cullandolo, portarlo nel lettone matrimoniale, attesi da un Ed già in pigiama.
 
They'll see in time
I know
When destiny calls you
You must be strong

 
-Fai piano, mi raccomando...- sussurrò il biondo mentre il marito poggiava delicatamente il tenero angioletto addormentato sul materasso, in mezzo ai suoi due padri.
Roy annuì, coprendo il bambino con il leggero piumone autunnale e rimboccandogli amorosamente le coperte.
-Ha un'espressione così serena quando dorme...-
-Già...-
-Speriamo che domattina possa svegliarsi e non ricordare nulla di quanto successo oggi.-
-E' quello che mi auguro anche io. - mormorò voltando lo sguardo.
-Ed...- chiamò.
Il giovane non spostò lo sguardo sul moro, concentrato a rivivere secondo per secondo la scena della mattinata, desiderando solo di poter conoscere una qualche trasmutazione in grado di far tornare indietro il tempo; non sarebbe andato a comprare il giornale, allora. Non avrebbe lasciato Cloude da solo.
-Smettila...-
Sorpreso, Edward osservò nel marito l'espressione di chi è arrabbiato con il modo di pensare altrui, abituato da sempre a non nascondere le proprie opinioni.
 
I may not be with you
But you've got to hold on
They'll see in time
I know
We'll show them together

 
-Non è stata colpa tua. Doveva succedere un giorno o l'altro. Meglio adesso che è ancora piccolo e non capisce a pieno quanto contorto sia il mondo esterno, che più grande e in grado di comprendere e assimilare, non credi?-
-Si... forse hai ragione tu.- mormorò piano per non svegliare Cloude.
Il moro annuì, soddisfatto di essere riuscito a far prevalere la propria opinione riguardante l'argomento.
-Bene. Adesso stenditi e dormiamo, siamo entrambi molto stanchi; del resto ce ne occuperemo domattina, vuoi?-
Con un "Va bene", la questione venne archiviata fino a giorno seguente, con la speranza di essere in grado di ricucire gli strappi emotivi causati ad un bimbo di cinque anni, non ancora pronto per conoscere la cattiveria delle persone che vivevano al di fuori del suo porto sicuro, la sua casa.
 
Dopotutto, domani è un altro giorno.
 
 
 
 
“Comandante Supremo, lei non sa niente riguardo al detenuto n°85697 ritrovato con delle alquanto sospette tracce di ustioni e bruciature sul 70% del corpo?”
 
“Non so di cosa stia parlando Hawkeye... gli incidenti, si sa, capitano!”
 
 
 
'Cause you'll be in my heart
Yes, you'll be in my heart

 
 
 
 
 
Bene, così si apre la mia, oramai famosa, raccolta su Cloude. Sono troppo affezionata a questo bambino per lasciarlo andare al suo destino tutto da solo. Infondo sono la sua zietta, quindi preparatevi ad altre sue avventure alla scoperta della vita in compagnia dei suoi fantastici genitori(oddio sembra una puntata di "Allacciate le cinture, viaggiando si impara!" -__-).
Piccola nota: il soprannome di Cloude, cioè terremoto, non è altro che il nome con cui mi chiamava(e lo fa ancora, ogni tanto) mia nonna paterna quando ero bambina. Certo non lo diceva con risvolti affettuosi, dato che mi considerava una bambina terribile, la degna figlia di Attila o qualcosa di simile -___- ma nella mia storia, sarà semplicemente un delizioso nomignolo dato da due genitori amorevoli - che vorrei avere come propri - al loro dolcissimo bambino (cala, cala! quì stai facendo venire la carie! Nd Itachi).
 
Un'ultima cosa: la frase finale è la celeberrima che chiude il film Via col vento, pronunciata dalla protagonista Rossella O'Hara, quando il marito finalmente si scoccia e la lascia, facendole capire che è lui l'uomo della sua vita(film noioso a mio parere se fatto vedere ad un'età impropria quale i miei quattordici anni).
 
Le informazioni sui compiti di un testimone di nozze sono state prese dal sito http://www.guidasposiweb.it/argomenti/testimoni.066.t
 
Risposte alle recensioni:
 
eLiSeTtA: Ciao cara! Ripetere tante volte gli auguri porta bene, lo sapevi? lo dice anche quella strega bionda-lancia-chiavi-inglesi quando Edo è in ospedale ed è il suo compleanno ^^ sai, l'arroganza è inclusa nel pacchetto "Essere umano" quindi non c'è da stupirsi se certa gente si crede meglio di altra, estremamente più qualificata, ma visto i risultati finali.... >___> si ammetto che sono una pervertita, non a caso ero in prima fila alle lezioni del maniaco per eccellenza, Jiraiya Sensei! un bacione!
 
lily88: Grazie mille, sono molto contenta che ti sia piaciuta. Edo è sempre un grande (mi hai sentito, fagiolino???) ed è normale amministrazione che Roy sia premuroso con l'amore della sua vita, no? Un bacione!
 
Yumi: Già. Edo è una povera anima incompresa e le altre persone se ne approfittano sempre! Roy è un uomo grande e grosso e ha avuto a che fare con pettegolezzi e illazioni varie fin da quando è diventato un soldato, ma Ed viaggiando di continuo, no. L'idea della vasca è stata il primo passo verso la lemon completa (che non vedrete per molto, molto tempo ancora!) e un piccolo tributo al fatto che la Roby apprezza l'EdRoy, con Edo seme ^^ non lo vedo più molto come seme, ormai, quindi non sono riuscita a scrivere qualcosa di più esplicito. Un bacione!
 
aduah: Demonietta mia! felicissima che la storia ti sia piaciuta (anche se ormai è passato un bel pezzo). Ti ho ripetuto quanto io apprezzi e ammiri i disegni che hai fatto come regalo per il MIO compleanno? *__* tutte le volte che li guardo mi sciolgo come neve al sole, e anche a mia madre sono piaciuti! XD se io sono stupenderrima alla decima, tu lo sei alla millesima, mia dea! attendi ancora un po’ ed entro dicembre (si spera ç_ç) mi vedrai arrivare con la macchinozza di mammà sotto casa tua, a scarrozzare te e la Fra! che Vic ce la mandi buona allora! XD un bacione!
 
Betta90: Eh eh! chissà come mai TUTTI apprezzano la scena della vasca >___> eh, mie piccole seguaci pervertite! >.< lo smut piace!  il loro non è un rapporto come gli altri; sempre come cane e gatto ma impossibili da dividere se non si vuole creare un disastro esistenziale. E poi essendo due uomini, sono molto più avvantaggiati, si capiscono al volo senza inutili giri di parole o stress allucinanti del tipo "Mi ami? ma quanto mi ami?" che trovo nauseanti e insopportabili. Un bacione.
 
elyxyz: Beh, Sempai...essendo tu a betarmi le ff so già in anticipo cosa ne pensi(ma vedermelo ripetere nella sezione commenti non fa mai male XD). Trovo anche io che siano come dici tu, altrimenti non sarebbero i protagonisti assoluti delle mie ff(anche se c'è una SasuNaru che sto iniziando ad abbozzare >.<). Ti auguro di passare una bella vacanza, divertiti, abbronzati e mangia una buona paella per me(la fanno buonissima nelle vicinanze del mercato di San qualcosa sulla Ramblas se capiti per Barcellona). Un bacione!
 
Setsuka: Innanzitutto complimentoni per il risultato dell'esame! sei stata una grande! Si, beh... Roy è ukè ma solo temporaneamente ^^ come dici tu è un ukè emotivo, ma sotto le lenzuola... *ç* più che una lemon questa è una lime appena accennata(si tratta solo di una "mano morta") ma piano piano arriverò anche al rapporto completo. Come vedi, ecco il primo capitolo della raccolta, Cloude si è fatto attendere, lo so(o meglio, diciamo che una certa autrice lavativa si era un po’ troppo adagiata sugli allori per continuare a scrivere... Nd Itachi). Un bacione anche a te tesoro! tvb!
 
nemesi06: Sono contenta che ti sia piaciuta cognatina! amo i rapporti maturi(sarà per questo che mi prendevo le cotte per persone più grandi? o_O) e forti, i piagnistei non li sopporto molto e in fin dei conti stiamo parlando di due uomini, due roccie! dei pettegolezzi da comari non influiranno per niente nella loro relazione(e dopotutto c'è Roy che con uno snap manda in fumo - letteralmente - ogni male lingua!). Spero che stia andando un pò meglio, sia a casa che all'università, io ci sono se ti va di sfogarti(l'hai fatto tante volte tu per me... touka koukan!) quando mi prende la linea -___-'' le marmottine salutano la loro zietta con le zampine paffute! Un bacione!
 
Bad Girl: La mia BS (Baby Sister)!! anche moi ti adora! per lo sterminio dei colleghi idioti credo ci abbia già pensato lo zietto: l'ho sentito borbottare qualcosa del tipo "dannati, infangare così l'onore del mio fagiolino". Come dire, questi due hanno più mood swings di una donna incinta: prima arrabbiati, poi coccolevoli(ma esiste sta parola? o_O Nd Itachi), poi eccitati e infine conigli in calore >//< come vedi in questo Cloude c'è, anche se piccino, gliela ho fatta penare questa apparizione! per il prossimo cercherò di essere più veloce, parola di mamma marmotta! Da Itachi Per BG: il ripopolamento del clan è cosa utile e buona e poi se non lo facciamo io e tua sorella, chi ci pensa? il mio sciocco fratellino insieme al suo compagno Naruto? già Giuls sogna di creare una pillola per rendere gli uomini in grado di rimanere incinti, non diamole ulteriore spago O_o'' Io: un bacione BS!
 
Hokori: Non scusarti e figurati! capisco benissimo, io ultimamente sto avendo problemi di connessione da quando mi sono trasferita! davvero adori quello che scrivo? >///< mi lusinghi! sono contenta che trovi tutto quanto IC e ben calibrato, ogni volta che pubblico è un'incognita, sul serio! davvero ti piacciono le frasi finali allineate a destra? beh allora vedrò di inserirle più spesso, o meglio, renderle uno schema fisso ^^ un bacione cara!
 
SHUN DI ANDROMEDA: *in ginocchio* ti chiedo scusa se non ho risposto alla tua mail ma me ne sono accorta troppo tardi che m'era finita in Posta indesiderata!! quando l'ho notato era ormai tardi e avevi già pubblicato la tua ff con i vari figli delle Mpreg RoyEd ç_ç sono imperdonabile, spero non ti sia offesa, ma ho avuto tantissimi imprevisti ultimamente(il più grande e noiosamente insopportabile il cacchio di trasloco qui in collina col wireless che c'è e non c'è come il famoso limoncello -___-). Sono contenta che anche tu sia una fan delle mpreg, non siamo moltissime, purtroppo ç_ç di sicuro non mi offendo se mi aggiungi ai preferiti o se stampi le mie storie(ma davvero? WOW!). Un bacione!
 
Ringrazio chi ha inserito la storia nei preferiti *inchino*
 
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Farai felici milioni di scrittori.
 
 
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
 
 
Sarai Nel Mio Cuore
 
Dai, smetti di piangere, andrà tutto bene
prendi solo la mia mano, tienila stretta
Ti proteggerò da tutto ciò che ti circonda
Io sarò qui non piangere

Per uno così piccolo, tu sembri così forte
le mie braccia ti stringeranno, ti terranno al sicuro e al caldo
questo legame tra noi non può essere spezzato
io sarò qui non piangere

E tu sarai nel mio cuore
sì, sarai nel mio cuore
da oggi in poi
ora e per sempre
sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono
tu sarai nel mio cuore
sempre

Perché non possono capire quello che sentiamo
loro, semplicemente, non possono credere in ciò che non si può spiegare
io so che siamo diversi ma nel profondo, dentro di noi,
non siamo diversi affatto

E tu sarai nel mio cuore
sì, sarai nel mio cuore
da oggi in poi
ora e per sempre
sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono
tu sarai nel mio cuore
sempre

Non ascoltarli, perché quello che sanno -
noi abbiamo bisogno l'uno dell'altro, di avere e
conservare - lo vedranno col tempo, lo so


Quando il destino ti chiama, devi essere forte
io potrei non essere con te, ma tu devi tener duro

Lo vedranno col tempo, lo so

glielo mostreremo insieme, perché...

Sarai nel mio cuore
io ci credo, tu sarai nel mio cuore
Sarò qui da oggi in poi
ora e per sempre

Sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono loro
Tu sarai sempre qui nel mio cuore

sempre...
io sarò con te
io sarò qui per te, sempre
eternamente
dai uno sguardo sulla tua spalla
dai uno sguardo sulla tua spalla
dai uno sguardo sulla tua spalla
io sarò qui, sempre.

 
   
 
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