Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Ehybastaldo_    24/04/2014    3 recensioni
“Dovresti smetterla di fissare in quel modo maniacale i pacchi dei cereali; sappiamo entrambi che finirai per scegliere i soliti al cioccolato extra-fondente.”
Aria aggrotta la fronte preoccupata e si guarda in giro, provando a capire dove il suo stalker può aver trovato posto per spiarla senza essere visto. E lo vede.
_____________
“Praticamente la vecchia ha l’intenzione di buttarmi fuori casa perché vuole venderla ad una famiglia, ma sai quanto ci tengo a quella villetta in mattoni.. La adoro! E per questo mi son visto costretto a dirle una bugia, ovvero di essere fidanzato.” Spiega lui, sperando stavolta di non aver tralasciato nessun dettaglio.
4.994 parole.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



MY FAKE/REAL GIRLFRIEND.
 
 
Aria è la tipica ragazza che ama viaggiare, ma purtroppo non è mai uscita dalla sua nazione perché non ne ha mai avuto la possibilità; ama gli animali, ma non riesce nemmeno a tenere in vita per tre giorni di fila un pesciolino che questo decide di andar a miglior vita, piuttosto che essere il suo animale domestico; ama il rosso, ma preferisce solamente lo smalto di quel colore per non attirare l’attenzione su di sé quando esce di casa.
Al contrario, odia chi fa le promesse e poi non le mantiene: pensa sempre che sia meglio essere sinceri, che far sperare qualcuno in quella promessa che poi non verrà mantenuta; odia il pane, preferisce infatti la pasta o la pizza –che ne va ghiotta-, se poi è margherita, ancora meglio! Odia i tacchi alti e soprattutto i vestitini succinti e pieni di brillantini o paillettes, per questo quando viene invitata ad una festa indossa un comodo jeans o un vestito sportivo che può benissimo abbinare alle sue amate converse, che ne ha di tutti i colori, nell’armadio.
Porta sempre i suoi lunghissimi capelli mori lucidi legati in un’alta coda di cavallo, nascondendo il suo ciuffo laterale dietro l’orecchio destro, e usandolo molte volte per rigirarci il dito dentro quando si trova in un’imbarazzante situazione. Non si trucca molto nemmeno per le grandi occasioni, ci pensano le sue buffe guance rosse e labbra rosee a distogliere lo sguardo dallo strato di mascara che usa per allungare almeno le ciglia folte e corte, le stesse che nascondono le sue bellissime iridi color cioccolato che sua madre le ha regalato ventuno anni prima.
Vive in un piccolo paesino dell’Inghilterra: ha un nome quasi sconosciuto e per quanto è piccolo, tutti conoscono tutti e tutto: non succede qualcosa che nessuno lo sappia nel giro di un’ora. Un paese che ha due supermercati a gestione familiare, un tabacchino, un rifornimento sulla strada principale, qualche bar sparso qua e là soprattutto per i giovani, una chiesa molto vecchia ma ancora in perfette condizioni e una spiaggia di sabbia bianca, forse l’unica attrazione del posto.
Aria conosce la differenza tra i cibi sani e le delizie che dovrebbe evitare, troppo spesso ne ingurgita grandi quantità –soprattutto cioccolato e patatine fritte, le sue preferite- e poi se ne pente, piagnucolando al telefono con sua madre, che ormai vive ad ore e chilometri da lei. Al suo penultimo anno di liceo, la madre si è sposata per la seconda volta; una volta preso il diploma, Aria si è rimboccata le maniche e si è messa subito a lavorare come assistente in biblioteca, uno dei suoi posti preferiti che fornisce il suo minuscolo paese, e la madre, ormai vedendo crescere la propria figlia, le ha chiesto se preferiva seguirla in America, dove si trova ancora oggi la casa del nuovo marito, o se voleva rimanere nello sconosciuto paese che alla fine ha vinto contro la bellissima mela, invidiata da tutto il mondo.
Forse se n’è pentita col tempo, ma al momento non è quello il suo problema.
“Pronto?” Porta distrattamente il cellulare all’orecchio, dopo che la sua suoneria preferita ha attirato anche l’attenzione di una vecchina intenta a recuperare un pacco di pasta nello scaffale di fianco al suo.
“Dovresti smetterla di fissare in quel modo maniacale i pacchi dei cereali; sappiamo entrambi che finirai per scegliere i soliti al cioccolato extra-fondente.”
Aria aggrotta la fronte preoccupata e si guarda in giro, provando a capire dove il suo stalker può aver trovato posto per spiarla senza essere visto. E lo vede.
Alza una mano nella sua direzione e si sforza un po’ troppo per mantenere il suo sorriso piatto e freddo solo per scherzare. Ma è una schiappa anche in questo.
“Stronzo.” Sibila in segno di saluto, facendo così ridere il ragazzo dal fondo del supermercato che, dopo aver guardato a destra e a sinistra come se fosse in mezzo ad un incrocio, finalmente si decide ad attraversare la stanza e arrivare di fronte alla ragazza.
“Ti voglio bene anche io.”  Dice allora, parlando attraverso l’apparecchio che ancora entrambi hanno appoggiato all’orecchio. Poi allunga una mano e stuzzica il naso di Aria con un dito, facendola balzare all’indietro.
Zazà! Sai quanto odio quando lo fai.” Si lamenta lei, strofinandosi poi il naso come se qualcuno gliel’avesse morso.
Zayn torna serio per un momento, allungando il labbro inferiore come se si fosse offeso.
“Smettila di chiamarmi Zazà.” Dice poi.
Aria sventola una mano tra i loro volti e con nonchalance lo liquida, come al solito. Cammina sicura tra i reparti del supermercato sotto casa sua e prende tutto il necessario per riempire la dispensa e il frigo. Ultimamente ha passato poco tempo a casa a causa del lavoro e adesso le tocca riempire tutti gli scaffali che ha trovato vuoti.
Quando mette la roba sul nastro mobile della cassa, il moro la blocca per un braccio. Aria si volta confusa.
“Dimentichi i tuoi cereali.” Le fa un occhiolino e appoggia la scatola dei cereali al cioccolato extra-fondente sul nastro, sorridendole.
Zayn Malik, ventiduenne con un passato difficile alle spalle, ma che ormai non gli importa più. Capelli scuri, quasi corvini, occhi color cioccolato fusi al miele, unici, come dice sempre Aria. Un fisico ben mantenuto grazie alle ore serali che ama passare nella palestra del loro paese.
Ama lo sport, più delle sigarette –che ne fuma qualcuna solo per scaricare la tensione- e delle frittelle che gli prepara sua nonna, la donna che l’ha accolto in casa sua quando i suoi genitori hanno divorziato e si sono separati per sempre, anche dal loro unico figlio.
Adora vestirsi sportivo, perché lo definisce più comodo e comunque sempre ‘elegante’ per loro, maschi. Ama il verde e non può fare a meno del silenzio, l’unico modo che usa per schiarirsi le idee quando è confuso o semplicemente quando ne ha abbastanza del mondo.
E’ un tipo particolare, Zayn: ha molti amici, ma sta bene anche da solo; gli piacerebbe essere un professore di musica, ma alla fine del liceo ha deciso di non continuare con lo studio; ha in mente la sua donna ideale, e anche se molte volte crede di averla incontrata, non si è mai impegnato come avrebbe voluto.
Un tipo abbastanza strano per essere amico di Aria, una ragazza che sa quello che vuole, maniaca dell’ordine e del controllo. Zayn è uno di quei fuori piani che la vita decide di regalarci, ogni tanto. Il fuori piano più bello che lei abbia mai conosciuto, si ripete quando pensa agli anni passati insieme a lui tra risate, uscite e tanto altro.
Aria paga il tutto, riempiendosi le braccia di buste pesanti e guidando Zayn verso la sua auto, che quest’ultimo apre e l’aiuta a sistemare il tutto nel portabagagli. Aria sa che Zayn mira a qualcosa. E’ troppo tranquillo, e lui non lo è mai, almeno non con lei. Si sono conosciuti pochi anni prima ad una festa e dopo uno stupido bacio da gioco della bottiglia, hanno cominciato a sentirsi tramite il cellulare. Hanno scoperto di essere molto diversi tra loro, ma allo stesso tempo uguali: entrambi hanno qualcosa da raccontare, ma senza il bisogno di usare le parole. Infatti basta un’alzata di occhi da parte di Aria per far sputare il rospo a Zayn, che le tiene aperto lo sportello dell’auto.
Non che non fosse un bravo ragazzo; anzi, Aria ha sempre pensato che con i suoi modi di fare, Zayn, sembra quasi un ragazzo di altri tempi. E forse ha ragione a pensarlo, visto che Zayn ha sempre fatto colpo con le sue buone maniere: da aiutare ad una vecchina ad attraversare la strada, a quello di offrire del cibo al ragazzo di poco più di trent’anni che dorme sotto il ponte vicino casa sua.
“Ho bisogno di un favore.” Piagnucola alla fine, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe e vergognandosi per quello che avrebbe detto da un momento all’altro. Sa come la pensa Aria su certe cose, ma davvero ha bisogno del suo aiuto per rimediare ai suoi casini, come al solito.
Aria sospira pesantemente. Vuole davvero aiutare il suo migliore amico, perché ormai lo è diventato; nessuno dice i suoi segreti più nascosti ad un amico qualsiasi. Vuole dargli una mano per la sua supplica, ma ha paura che questa volta sia più grande di quelle precedenti, meno importanti e sempre possibili da fare. Nonostante la cotta iniziale della ragazza verso il moro, alla fine ci è passata sopra e ha continuato per la sua strada come se nulla fosse successo, tenendosi stretta una persona così buona come Zayn. Scuote la testa come per ridestarsi dai suoi pensieri ed entra in auto.
“Andiamo a casa mia, mi racconterai tutto davanti ad una buona tazza di cioccolata calda.” Lo avvisa la mora e insieme prendono posto sull’auto, rimanendo in silenzio per quei dieci minuti che li separa dalla piccola casetta a due piani che occupa Aria. Non è un granché, ma è l’essenziale per una semplice ragazza che ama la tranquillità.
Zayn prende le buste al posto di Aria, che intanto apre il portone verde della casa e si fa da parte per far passare il suo amico pieno di roba tra le braccia. Le ha muscolose, Zayn, e Aria molte volte ha usato la scusa della sua forza per farsi spostare i mobili per casa, per farsi portare a letto quando è stata troppo stanca per andarci con i suoi stessi piedi. Passano gran parte del loro tempo insieme, soprattutto la sera quando entrambi tornano a casa e stanchi decidono di guardare un film nel salotto di Aria, o semplicemente chiacchierano della loro giornata e di quello che hanno da affrontare quello dopo.
Il moro prende posto sul divano, osservando attentamente l’amica armeggiare tra gli sportelli della cucina, riempiendoli di roba. Sorride. Ha sempre amato la forza che ha avuto Aria, e non la ringrazierà mai abbastanza per essergli stata al fianco anche nel momento del bisogno, cosa che non hanno fatto i suoi ormai ex amici, che l’hanno abbandonato piano piano.
“Allora… Cosa dovrei fare per te?” Aria interrompe lo strano silenzio calato in casa, appoggiandosi con i gomiti sul tavolo e guardando dritto negli occhi Zayn. Ha amato sin da subito quel colore strano: ha sempre detto al ragazzo di avere degli occhi buoni, perché lei adora il cioccolato e il miele, il loro colore.
Zayn sospira pesantemente e appoggia la schiena al divano. Titubante, riflette sulle parole da esporre e alla fine lancia la bomba.
“La signora che mi ha affittato la casa mi vuole sfrattare. Ma ho trovato un modo per tenermela stretta.”
Da quando Zayn ha finito il liceo, ha deciso di essere indipendente. Va a trovare la nonna ogni Domenica, dove lo invita a pranzo e lo imbottisce di cibo fino a quando il ragazzo non respira più. Anche la donna conosce Aria: molte volte Zayn l’ha invitata a mangiare con lui dalla nonna, e questa non si è mai tirata indietro, in quanto non ha mai conosciuto i suoi nonni, né dalla parte della madre, né da quella del padre. La nonna adora Aria, e Aria adora la nonna, chiamandola proprio come Zayn senza vergogna, ormai.
“Dimmi cosa c’entro io, allora.”
Aria è confusa, non capisce cosa c’entra lei con la casa che Zayn potrebbe perdere, che poi si chiede: perché? Zayn è sempre stato puntuale con i pagamenti, lei lo sa bene quanto sia preciso in certe cose, e poi è sempre stato un bravo ragazzo, non ha mai rovinato la casa, anzi ha aggiustato delle cose che andavano cadendo a pezzi, come una parte del tetto.
La ragazza raggiunge Zayn e si siede al suo fianco, sul divano. Il moro prova a trattenere un nuovo sospiro pensieroso, ma non ce la fa. Ha bisogno che lei accetti, qualsiasi sia la sua proposta.
“Le ho detto di avere una ragazza e che cacciandomi, ci ritroveremo entrambi in mezzo alla strada.” Sussurra alla fine, quasi vergognandosene.
Aria sbarra gli occhi, sconvolta, si sente quasi come se la Terra si stia per aprire sotto i suoi piedi e ringrazia di essersi seduta in tempo, troppo scioccata da simile notizia. Zayn ha una ragazza? Da quanto? E perché lei non ne sa nulla? Perché gliel’ha tenuta nascosta? Pensa l’avesse presa male? E’ sempre stata una buona amica, perché non si è fidato anche in questo? Ma soprattutto, perché prova un’inspiegabile rabbia verso questa tizia senza un motivo preciso?
Passa un minuto di silenzio, interrotto alla fine dal suono del campanello della casa di Aria. La proprietaria si alza di scatto e corre ad aprire, rivelando il postino che le consegna un pacco che aspetta da qualche giorno. Firma il tutto e rientra in casa, fissando di sottecchi Zayn. Quella domanda le sta divorando pure le budella.
“Quando me lo volevi dire?” Dice, il tono calmo e piatto. Vorrebbe scoppiare a gridargli in faccia, ma Zayn ha il capo abbassato e capisce che questo non sarà il modo per spronarlo a dirle chi è, se la conosce e se è una brava ragazza.
“Cosa? Te l’ho appena detto.” Zayn alza lo sguardo e finalmente si guardano negli occhi.
“Che hai una ragazza. Da quanto dura questa storia?” Ormai Aria è partita in quarta col suo questionario e Zayn per poco non si strozza con la sua stessa saliva, ridendo. Aria lo guarda male, non capendo cosa c’è davvero da ridere e aspetta che il suo amico si degni di smetterla di comportarsi in quel modo: prima non le dice le cose e poi la deride se vuole sapere di più.
“No, non hai capito.” Dice allora il moro tra le risa, piegato ancor a metà sul divano e incapace di formare delle frasi con una parola dietro l’altra. E Aria lo vorrebbe uccidere, se ne avesse l’occasione. Cosa non ha capito? E’ lui quello che ride senza motivo e non le spiega quello che dovrebbe sapere, allora.
“Se non la smetti di ridere, non riuscirò mai a capirlo.” Tuba lei, facendolo finalmente smettere. Zayn allora si tira su con la schiena, si sistema la felpa e si schiarisce la voce.
“Praticamente la vecchia ha l’intenzione di buttarmi fuori casa perché vuole venderla ad una famiglia, ma sai quanto ci tengo a quella villetta in mattoni.. La adoro! E per questo mi son visto costretto a dirle una bugia, ovvero di essere fidanzato.” Spiega lui, sperando stavolta di non aver tralasciato nessun dettaglio.
Aria si sente momentaneamente sollevata ed è grata che il suo amico sia ancora single. Ma comunque ancora non capisce: a questo punto le viene da pensare che sia proprio lei il caso perso tra i due.
“E in questo piano, io cosa c’entro?” Chiede confusa, mordendosi la lingua per non ricominciare col quarto grado. Vuole assolutamente sapere cosa gli è passato per la mente quando si è visto quasi portare via il suo sogno. Vorrebbe comunque uccidere Zayn per il colpo che le ha fatto prendere: stranamente il suo stomaco ha tremato e si è sentita per un momento… Gelosa? Sì, gelosissima di doversi confrontare con chissà quale ragazza stupenda.
“Ah si!” Scatta lui, ricordandosi finalmente del perché tutta quella scenata. “Tu sei la mia ragazza.” Dice poi in tono pacato, come se avesse appena detto che la nutella sul pane fosse la cosa più buona del mondo.
Aria spalanca gli occhi e la bocca, cercando nel frattempo di trovare il coraggio per dirgli semplicemente “Cosa?”
E’ confusa e non ha capito. Un filo di rossore si è cosparso sulle sue guance e ringrazia il calorifero messo vicino loro per dargli un’eventuale scusa, nel caso Zayn si fosse chiesto del perché quell’imbarazzamento a quella situazione. Il suo stomaco ora brontola e Aria si sente sprofondare nel divano: adesso aspetta solo che la Terra si apra davvero sotto i suoi piedi per inghiottirla e farla sparire dalla faccia dell’universo.
Aria la sua ragazza? E lei che pensava che le fosse passata quella stupida cotta scaturita da un gioco idiota.  Magari Zayn sta cercando solamente di mostrarle qualcosa.
La ragazza comincia a farsi i suoi filmini mentali, sorridendo come un’ebete per la trovata non tanto originale, ma neppure idiota, del suo amico per dichiararle il suo amore. E se poi fosse andato tutto male e anche la loro amicizia si fosse rovinata?
“Za..”
Finta fidanzata.” Zayn la interrompe bruscamente, senza rendersene conto.
Ah. Adesso è tutto più chiaro.
 
 
*  *  *
 
 
Il freddo Dicembre è alle porte, la neve sulla strada è bianchissima e l’aria è tagliente. Aria scende velocemente dalla sua auto, camminando adagio sul vialetto di casa di Zayn per non scivolare sulle sue suole delle converse. Allunga un braccio e, dopo aver tirato un sospiro frustato, suona il campanello. Il padrone di casa non si fa attendere molto e spalanca la porta.
“Sono in un ritardo assurdo.” Si lamenta il moro, spostandosi da parte e permettendo all’amica di entrare nel calore della sua –o forse non più?- accogliente casa. E’ una villetta a due piani, tipica dell’Inghilterra, di mattoni rossi e tapparelle verdi. Dentro è ricca di decorazioni moderne e dietro si può trovare un bellissimo giardino con tanto di amaca legata tra due alberi enormi.
Aria prende posto sul divanetto della cucina, fissando per un momento un agitato Zayn che corre da destra a sinistra della stanza, mormorando sottovoce cose poco chiare.
Aria ride leggermente e si toglie il pesante cappotto, piegandolo poi sul cuscino.
“Zayn, calmati, non ti stai per sposare. Dimmi come ti posso aiutare e tu magari finisci di prepararti.”
Aria ha ragione: Zayn indossa un semplice jeans e ha ancora la camicia sbottonata, oltre le scarpe slacciate. Se non si affretta a sistemarsi, la vecchia della casa se lo ritrova a torso nudo e pensa chissà cosa.
“Giusto. Allora, in forno c’è la torta, la tieni d’occhio mentre mi metto un po’ di gel? A momenti arriva la pazza.” E’ anche più preoccupato di quanto Aria potesse immaginare. La ragazza annuisce e Zayn scompare per le scale. Poco dopo ritorna, stavolta completamente tirato a lucido e profumato.
Aria si gira e lo guarda: la camicia è completamente abbottonata fino all’ultimo buco, i jeans adesso sono più chiari, segno che ha cambiato il paio, e le scarpe sono allacciate.
“Così sembrerò una stupida.” Dice lei, rendendosi conto che non si sono nemmeno messi d’accordo su come vestirsi. Mentre lui è semplicemente bellissimo, lei è una stupida ragazzina con un vestito sportivo e delle converse basse. Devono andare in posti diversi?
“Sei perfetta così, non hai bisogno di cambiare per una sceneggiata del genere.” Le si avvicina e le bacia la fronte. Aria ne approfitta e lo tira a sé, giusto per nascondere l’imbarazzo impresso sul suo viso, aggrappandosi al suo busto e poggiando la testa sul suo petto. Per un momento sembra perdersi nel suo profumo.
Immagini di lei che bacia Zayn e che lui le sussurra parole dolci  le saltano alla mente, facendo balzare la ragazza all’indietro che comincia a respirare in modo affannato.
Zayn le sfiora una guancia e la guarda preoccupato.
“Qualcosa non va?” Chiede. Prova a pensare ad una battuta squallida per farla sorridere e farla sciogliere un po’, ma non ne trova. E poi, dovrebbe essere lui quello preoccupato per la casa!
Aria scuote la testa, dibattendo sul dirgli cosa sta escogitando il suo cervello per il suo male, o se continuare con la sceneggiata che hanno montato quello stesso giorno. Non ha fatto che pensare alle parole di Zayn di quella mattina, dove le chiedeva di essere la sua finta ragazza per una sera. Pure se non l’ha mai ammesso, Zayn l’ha colpita particolarmente, e solo adesso, con questa scusa, si rende conto che non può farne più a meno. E stavolta non ci sono di mezzo donne che si porta dietro Zayn o ragazze che lo indicano mentre passeggiano per il paese. Sarà la finta fidanzata perfetta che tutti i maschi vogliono.
“Uhm…Cosa hai preparato di buono?” Aria si volta di spalle per non destare sospetti e si guarda in giro per la cucina, osservando il ripiano in marmo scuro pieno di piatti coperti e pentole sui fornelli. Nel forno Zayn aveva detto che c’era una torta. Devono sfamare un esercito?
La ragazza sente premerle qualcosa sui fianchi e prima che possa rendersene conto la testa di Zayn è appoggiata nell’incavo del suo collo. Il respiro le si mozza in gola, il cuore le batte forte.
“Non sapendo i gusti della signora Holsen, ho preparato qualcosa a base di pesce e qualcosa a base di carne.” Dice poi in tono naturale.
Non sa quello che sta facendo allo stomaco di Aria. In realtà non lo sa nemmeno lei, ma quando lui toglie il suo mento dalla sua spalla, sente uno strano magone salirle fino al petto. Perché non si rimette dov’è stato fino a quel momento?
La ragazza si volta a guardarlo.
“Non credi sia esagerato?” Chiede allora ridendo, sperando di sviare quella piccola situazione di imbarazzo che di sicuro solo lei riesce a percepire.
“Per la mia casetta, questo ed altro.” Risponde sicuro lui. “Assaggia questo, è buonissimo.”
Ad una velocità impressionante Zayn allunga un braccio e toglie il coperchio ad una pentola, prendendo uno strano pezzo di carne bianca immersa nel sugo con un cucchiaio e puntandolo sotto lo sguardo di Aria, il quale lo guarda accigliata.
“Avanti, non voglio mica ucciderti.” Scherza lui, incoraggiando l’amica ad assaggiare le sue prelibatezze. Aria esita per qualche secondo guardando curiosa Zayn, poi si lascia convincere dal suo sguardo supplichevole e apre la bocca, leccando fino all’ultimo il cucchiaio ormai pulito.
“Mh.” Mugugna solamente, maledicendo il piccolo cucchiaio. Poteva essere più grande!
“Buono?” Chiede curioso lui, vedendo Aria annuire. “Aspetta, sei sporca.” Le dice poi, gettando il cucchiaio sporco nel lavello e poggiando un pollice all’angolo della bocca. Tutto attorno a loro sembra fermarsi; perfino il cuore di Aria sempre non pompare più.
Le dita di Zayn puliscono la macchia di sugo al lato della bocca dell’amica, passando poi a tracciare la linea perfetta delle sue labbra con una lentezza che quasi fa cedere le gambe di Aria. Poi il campanello di casa viene suonato qualche colpo, facendo balzare entrambi spaventati. Zayn stacca velocemente la mano dal viso di Aria e la ragazza va nel panico assoluto.
“Aspetta.” Tira per un braccio Zayn, bloccandolo. “Non abbiamo nemmeno una teoria sul nostro primo incontro.” Gli fa notare.
Zayn si gratta il capo, cosciente della verità dell’amica.
“Ci inventeremo qualcosa al momento.” Poi dice, sparendo verso la porta.
 
 
 
La serata sembra andare bene. La signora Holsen pulisce i piatti, non bada se il menù prevede due tipi di pasti completamente differenti, anzi si complimenta molto con Aria quando porta anche il dolce sul tavolo. Da brava finta  fidanzata di Zayn, deve mostrarsi come padrona della casa.
“Oh, no. Non ho cucinato io.” Ammette rossa in viso Aria, sedendosi di nuovo alla destra di Zayn, il quale le sorride e le pizzica il naso. Lei sta per guardarlo male, ma poi ricambia con una semplice linguaccia. Se fossero stati da soli, gli avrebbe urlato contro o al massimo le avrebbe tirato una scarpa dietro.
“Oh, allora puoi ritenerti fortunata ad avere un ragazzo così talentuoso ai fornelli.” Squittisce la donna afferrando l’ennesima forchetta.
“Già.” Bofonchia Aria abbassando lo sguardo sul suo piatto. La mano dolce e calda di Zayn si posa sulla gamba della ragazza, facendola sorprendere di quella mossa.
Senza essere visti dalla donna si scambiano leggere occhiatine che sembrano dirsi tutto. Lei non è tranquilla e Zayn pensa sia per colpa di quella situazione. Si sente terribilmente in colpa per la bugia che ha costretto a dire alla sua amica, quindi vuole rimediare in qualche modo.
“Quindi…” Fa il vago guardando la donna che ha gli occhi a cuoricino davanti alla bontà della torta al cioccolato. “Per la casa..”
“Oh, prima raccontatemi del vostro incontro e poi passiamo a queste scemenze.”
Tanto scemenze non sono per Zayn. Ma al momento è meglio accontentare la donna che li fissa intensamente aspettandosi chissà quale storia da favola. Sono riusciti a trovare diversi argomenti su cui discutere per tutta la durata della cena, ma sapevano entrambi che sarebbe arrivato quel momento. Zayn è totalmente impalato sulla sua sedia, mentre prova a ricordare qualche stupida storiella che aveva letto qua e là su qualche blog durante il liceo. Ma niente, sembra che il suo cervello non voglia collaborare.
“Stavo andando ad una festa…” La voce chiara di Aria strappa letteralmente dai pensieri il moro al suo fianco, che si volta a fissarla intensamente e speranzoso in quel racconto. La donna incita Aria a continuare, e lo stesso fa Zayn.
“Al dire il vero, mi ci hanno costretto ad andarci, io le odio.” Ride scuotendo la testa. “Erano le nove di sera e già più della metà della gente presente nella stanza era più che ubriaca.” Ripensa a quella sera e continua: “La ragazza con cui ero andata sparì subito dopo il nostro ingresso in quella casa sconosciuta, così decisi di appartarmi sui divani, in effetti era strano che fossero tutti liberi. Dopo poco qualcuno cominciò a sedersi al mio fianco e in men che non si dica, si formò un cerchio di persone che aveva intenzione di giocare al gioco della bottiglia. Banale dirà lei, ma poi ho visto Zayn.” Aria sposta lo sguardo sul suo amico e guarda quegli occhi strani quanto belli proprio come quella sera, perdendosi. “Mi ha chiesto subito di unirmi al gioco e non ho esitato ad accettare: cosa poteva succedere?” Giocherella con il bicchiere del vino posto davanti a lei. “Ricordo quella sera come se fosse ieri: aveva i capelli tirati su, erano leggermente più lunghi di adesso, una barba tagliata fresca, anche se non era stata rasata molto bene visto che in alcuni punti si poteva ben vedere la differenza di lunghezza, indossava delle scarpe marroni e un pantalone stretto nero, strappato proprio al livello delle ginocchia; la cosa che mi colpii di più fu la maglia bianca che aveva una scritta che mi fece ridere e non poco. Diceva…”
Cool kids don’t dance.” La interrompe per un momento Zayn, ricordando anche lui quella sera.
“Già.” Risponde lei imbarazzata, perché alla fine ha deciso di dire la verità per non impicciarsi e farsi scoprire.
“E poi?” Chiede la donna curiosa, finendo la sua torta e osservando i due bisognosa di sapere la fine della storia.
“E poi per fortuna, o purtroppo, il fato ha voluto che ci baciassimo per un giro della bottiglia.” Risponde Aria. I due si guardano dritti negli occhi, quasi a cancellare tutto ciò che c’è intorno a loro. Il silenzio calato improvvisamente in quella stanza, viene interrotto solamente dai battiti dei loro cuori che sembrano accelerare ogni secondo di più.
“Purtroppo?” La vecchia non riesce a capire e vuole di sicuro saperne di più.
Aria si perde negli occhi di Zayn, rimanendo in silenzio. Zayn è colpito dalla scelta della sua amica, e non riesce a proferire parola per qualche minuto.
“Ci siamo persi, da quella sera…” Il ragazzo si gira e Aria sente un nodo in gola.
“Fino ad un mese fa, quando ci siamo rincontrati ad una festa e ci siamo sorrisi. Da lì è iniziata la nostra vera storia.” Continua la ragazza, ma stavolta inventando. Ma forse non è poi così tanto una bugia, visto che proprio all’ultima delle loro feste ha provato a far rigirare quella bottiglia per un bacio con Zayn, ma con scarsi risultati.
“Oh, ma che cosa tenera!” Urla la donna, attirando così l’attenzione dei due.  “Si vede lontano chilometri che vi amate!” Poi si alza e fruga nella borsa. “Ecco qui i documenti, io non me la sento di buttare fuori una coppia così tanto affiatata come voi.” Mormora la donna gettando dei fogli sul tavolo. “Domani mattina li passo a prendere, tu intanto firmali.” Fa un occhiolino a Zayn, prende la sua giacca e  aggiunge : “Se fossi in te, non mi farei sfuggire una bella ragazza così.” Dice e poi seguita da Aria esce da casa di Zayn.
La ragazza torna in cucina, sperando di ritrovarci l’amico felice.
“La casa è tua.” Gli fa notare. Ma lui non parla. Rimane a fissare le sue mani. Aria gli si avvicina titubante, mentre all’ultimo secondo lui alza lo sguardo.
“Ricordavi pure quale maglia indossavo.” Dice solamente. Lei annuisce.
“Sono passati diversi anni…”
“Lo so.” Risponde lei.
Poi è un attimo: Zayn si alza di scatto dalla sedia e “Io non voglio più questa casa.”
“Cosa?” Scatta Aria. Dopo tutto quello che hanno fatto non la vuole più? Per quale ragione? Non ha saputo inventarsi la storia del loro primo incontro? Che poi è anche la verità, non gli è piaciuto come l’ha continuata?
“Non la voglio se non ci vieni a vivere anche tu.” Finisce Zayn fissando la ragazza. Aria deglutisce, crede di aver capito male.
“Scusa?” Chiede quasi in un sussurro. Vuole aver sentito giusto, ma pensa che il suo cervello gli giochi brutti scherzi.
Zayn spinge via le loro sedie, mettendosi davanti a lei. “Aria, vuoi venire a vivere con me?” Le chiede. “E magari diventare anche la mia ragazza?” Aggiunge subito dopo.
La ragazza si mette le mani davanti alla bocca, incredula. Zayn ha provato per quasi un anno di fila a dirle quello che lui prova per lei, ma ogni occasione sembrava andargli contro. Non ha mai avuto possibilità, anche perché non si è mai visto ricambiato. Ma adesso l’ha capito: qualche leggero rossore delle sue guance chiare, la sua memoria fotografica sul loro primo incontro… La cosa è ricambiata!
“La tua… ragazza?” Chiede con voce tremula, Aria.
Zayn ride dentro di sè. “La mia vera ragazza.” Aggiunge. E Aria gli salta con le mani al collo, urlando qualche ‘Sì’ e saltellando sul posto felice. Non esiste giornata migliore di quella per i due, oltre la vita che alla fine decidono di vivere insieme.
 

 
 
 
Ehm… non so che dire, davvero lol.
Questa os nasce dal nulla, stavo guardando solamente
Un programma su MTV (friendzone lol) e mi è venuta
In mente, spero solo non vi abbia fatto rimettere il
Pranzo di natale del 1988…
 
Anyway, era da molto che non scrivevo una os o ff,
quindi sarei felicissima di sapere cosa ve ne pare di
questa cosetta di 4.994 parole (:
 
Sofia.
 
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Ehybastaldo_