What About Now

 
La lieve pioggerella estiva si abatte gentile sull’opaco vetro della minuta finestra semiaperta, formando un mosaico di sferette trasparenti che scivolano silenziose sulla superficie trasparente. Un tenero venticello fa ondeggiare i rami del mandorlo che si erge possente e aggraziato dinanzi all’infisso. I tralci coperti di fiorellini bianchi oscillano cauti, beandosi di quel meritato refrigerio Le voci contratte di infermieri e dottori che si affannano intorno al suo letto sono ovattati all’interno della sua mente offuscata. Morde il filtro della sigaretta, già impregnato delle prime salate stille.
 
“Ti ricoverano?”
“All’inizio del mese. Problemi cardiaci.”
“Non me ne frega. Puoi anche schiattare.”
“Grazie, stronzo, mi impegnerò al massimo.”
 
“Non dicevo sul serio…” gemette il biondo.
 
Si sente schiacciato da un angoscioso senso di responsabilità. Non era mai andato d’accordo con il verde, erano sempre in contrasto su tutto; anche il motivo più stupido era un pretesto per uscire a fare a cazzotti finché, stremati, non si accasciavano a terra per poi scoppiare a ridere. Due idioti, pensa appoggiando quasi con timore prima una, poi anche l’altra mano si aggiunse a premere contro la vetrata che dà sulla camera. Quella odiosa stanza così smorta che puzzava di antisettico... Ma che profumava di lui.
 
Vede quel buzzurro alzare il capo imperlato di sudore freddo. Il viso raggrinzato in una smorfia di dolore e quello sguardo così penetrante conficcato negli occhi cerulei dell’altro ragazzo. A quella vista scoppia, Sanji. Le lacrime rotolano dai suoi occhi come fiumi in piena, andandosi a schiantare quasi con fragore sul pavimento di pallide piastrelle. Ghigna, lo spadaccino, nel vedere quel borioso pezzo di merda del suo amico disperarsi per la sua scomparsa ormai imminente.
 
Grida, Sanji, grida che se l’avesse abbandonato sarebbe venuto di persona all’altro mondo per riportarlo qua a suon di calci. Ma sapeva che a nulla servivano quelle minacce. L’ultima stilettata, questa volta così violenta da scuotere tutto il muscoloso corpo abbronzato. La vista si offusca ed è subito buio, il buio più assoluto. Solo una voce, spezzata dal pianto; quella di Sanji.
 
Il suono prolungato dell’apparecchio per misurare i battiti cardiaci, sentore che il muscolo cardiaco del verde è inevitabilmente immobile, fischia pungente nelle sue orecchie. Si lascia cadere in ginocchio, maledicendo in tutte le lingue conosciute quel maledetto ragazzo che aveva osato abbandonarlo. Quel giovane che non era solo un semplice amico, ma qualcosa di più. Zoro se n’è andato senza sapere quello che il biondo covava per lui nel profondo. In quel profondo talmente marginale che nemmeno lui capisce che diavoleria fosse.
 
Una folata di vento spalanca le ante delle finestre e un petalo di un fiore del mandorlo si addentra, danzando nella rarefatta aria della stanza per poi posarsi sulla guancia dello spadaccino. Il medico copre il volto sereno e tranquillo del ragazzo e Sanji capisce che, ormai, è tutto finito.
 

Roronoa Zoro, 21 anni.
Ora del decesso 14.31, 18/07/14
 
Kuroashi No Sanji, 21 anni.
Ora del decesso interiore 14.32, 18/07/14

 
 
 
 
#Angolino dell’ananas:
 
Buonasera.
Io che dovrei essere a scrivere il capitolo di “Minus One Degrees” e invece sono qui a scrivere questo delitto contro l’umanità. AmatemiH.
Questa cosa molto brutta sopra mi è venuta guardando un AMV con la canzone “What About Now” e… Maledetta ispirazione! So che è scritta molto male, ma che ci devo fare?
Spero che, tuttavia, qualcuno abbia avuto il coraggio di leggere fino a questo punto. Bravi, avete vinto un biscotto. E se mi lasciaste anche una recensioncina, pure il latte dove inzuppare il biscotto.
Bene, ora sparisco prima che mi lanciate casse di pomodori. Non i pomodori.
Solo le casse.
bacissimi
Pineapple__