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Autore: Whiteeyes95j    25/04/2014    1 recensioni
Questa storia narra un'intensa storia d'amore che può essere durata secoli o solo il tempo di un battito di ciglia. Questa è una storia che narra un amore impossibile tra l'unico e indiscusso Re di Neverland e il pirata più temuto dell'Enchanted Forest.
Attenzione * in questa storia non aspettatevi un Happy ending
* Ha solo tre capitoli ma potrebbe avere delle One-shot come spin-off
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Peter, Peter Pan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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THE KING OF NEVERLAND
 
THE ONE AND ONLY KING OF NEVERLAND
 
Aurora aveva freddo ed era spaventata. Era stata rinchiusa in una gabbia, stretta, bassa, scomoda e soprattutto sporca. Inoltre i vestiti che indossava non erano dei migliori, indossava delle semplici calze nere, bucate in più punti, un vestitino pre-maman, e un poncio nero come anche il vestito, e degli stivaletti del medesimo colore. Inoltre aveva fame, era al quinto mese, e nonostante stesse cercando di far di tutto per non prendere troppo peso, a volte la fame era semplicemente incontrollabile. Purtroppo Felix in quel momento non era nei paraggi, e neanche Wendy o Tinkerbelle. O meglio, Tinkerbelle era andata a raccogliere un po’ di polvere per il suo amato Peter, mentre Felix e Wendy avevano avuto il permesso dallo stesso Peter di poter passare un po’ di tempo insieme. Aurora sorrise, la fame avrebbe aspettato. Nonostante Felix fosse il secondo in comando, Peter non sempre gli permetteva di passare del tempo con Wendy perché diceva che nonostante tutto lei era un asso nella manica per avere la piena fedeltà dei fratelli Darling, Felix non si era mai lamentato di questo e neanche Wendy che aveva capito quanto grande fosse quella concessione. Per questo Aurora non aveva voglia di chiamarli, avevano già poco tempo da passare insieme e lei non sarebbe stata così egoista da negargli quel poco che avevano.
Dalla sua posizione riusciva a sentire qualche bisbiglio.
 
<< Hai freddo ? >> chiese Felix
 
<< No. Sto bene. Mi manchi tanto sai ? >> disse Wendy
 
<< Lo so. >>
 
<< Per caso Peter ti ha detto qualcosa riguardo ai miei fratelli ? >>
 
<< Mi ha detto che sono a Storybrooke. Ma non so nient’altro >>
 
<< Ok. Novità riguardo ai nuovi arrivati ? >>
 
<< Hook ha preso la sua decisione. Ora Peter cercherà di mandare via gli altri. Non gli servono più >>
 
<< Herny ? >>
 
<< Lo stesso >>
 
<< Capisco >>
 
<< Ora devi tornare in gabbia >>
 
Aurora non sentì la risposta di Wendy, o meglio non la sentì perché lei non aveva risposto affatto. Era sicura che Wendy in quel momento stesse piangendo, lo faceva sempre quando doveva tornare in gabbia. Non perché volesse muovere compassione o cose del genere, ma perché sarebbe stata lontano da Felix. Aurora ormai aveva imparato a riconoscere l’amore vero, e tra Wendy e Felix c’era amore vero o almeno un sincero affetto. Non importava se fossero solo dei ragazzini, Felix anche se era un diciannovenne fisicamente non lo era di certo, chissà quanti secoli aveva passato su Neverland, o se Wendy fosse abbastanza più giovane di lui, loro due si amavano. Sentì dei passi vicino a lei, però preferì non alzare lo sguardo, aveva visto l’immagine di Wendy con il volto rigato dalle lacrime e quello di Felix che più malinconico del solito troppe volte e anche se lei non c’entrava niente in quella situazione, la faceva star male guardare quei due che non potevano vivere a pieno il loro amore. Le faceva ritornare alla memoria quando Kill era partito per Neverland. Sarebbe stata una bugiarda e un’ipocrita se dicesse che lei non si era pentita neanche una volta di averlo lasciato partire, un po’ aveva paura, lo doveva ammettere. Sapeva quanto Peter fosse stato importante per Killian e da una parte aveva paura, ma Killian amava anche lei e qualunque fosse stata la sua decisione alla fine lei l’avrebbe accettata. Killian le aveva regalato momenti stupendi e le aveva fatto il dono più prezioso che potesse farle, il bambino che portava in grembo.
 
<< Ti serve qualcosa ? >> le chiese la voce scontrosa di Felix
 
<< Ho un… ho... fame >> balbettò Aurora che era stata presa alla sprovvista
 
Felix annuì poi si inginocchiò e prese una pietra dal terreno. Dopo pochi secondi si era trasformato in una tazza bollente di cioccolata calda.
 
<< Gliel’hai data prima la cioccolata. È incinta, ha bisogno di un’alimentazione più varia >> disse Wendy da dentro la sua gabbia
 
Felix non disse niente, semplicemente dopo pochi secondi immagino che la cioccolata si trasformò in un vassoio con sopra dei biscotti.
 
<< Spero che ti piacciano, non so bene cosa mangiate voi nell’altro mondo >> disse Felix aprendo la gabbia e porgendole il vassoio
 
<< Non preoccuparti. Andranno bene senz’altro >> disse Aurora sorridendo al ragazzo e prendendo i biscotti
 
<< Prima che chiuda la gabbia… vuoi qualcosa da bere ? >> chiese il ragazzo biondo
 
<< Un po’ d’acqua >> rispose Aurora
 
Felix annuì, poi prese la sua borraccia e gliela porse. Aurora la prese e la portò lentamente alle labbra. Prese un breve sorso e poi la porse nuovamente al ragazzo che dopo averla presa di rialzò e chiuse di nuovo la gabbia.
 
<< Per quanto tempo ancora dovrò stare qui ? >> chiese Aurora con un sussurro
<< Sai che non devi fare queste domande >> disse Felix bruscamente
 
<< Lo so e mi dispiace. Ma sono preoccupata. >> si scusò Aurora
 
<< Per cosa ? Pensi che resterai qui per sempre ? >> chiese Felix con scherno
 
<< Non sono preoccupata per me. Ma per mio figlio. So che molto probabilmente io non lascerò viva quest’isola ma… vorrei almeno garantire a mio figlio un futuro >> disse Aurora accarezzandosi il ventre
 
<< Ancora deve nascere e già pensi al suo futuro ? >> chiese Felix accigliato
 
<< Non è mai troppo presto per preoccuparsi dei propri figli >> rispose Aurora con sicurezza
 
Felix fece una leggera smorfia ma non disse niente. Quella ragazza lo sorprendeva ogni secondo di più. A differenza di altri prigionieri, a differenza anche di Wendy, si era dimostrata una prigioniera molto tranquilla. Non chiedeva di mangiare se non quando aveva veramente fame, non faceva molte domande e non dava molti problemi per essere una prigioniera, una ragazza e per di più incinta. Felix non aveva nulla contro di lei ed era sicura che l’avesse conosciuta in circostanze diverse forse gli sarebbe stata simpatica, ma purtroppo quella ragazza aveva commesso l’errore fatale di innamorarsi dell’unica persona di cui non si sarebbe dovuta innamorare mai. Peter non l’avrebbe mai lasciata andare, qualunque fosse stata la decisione di Hook.
 

 
Hook si era accertato che Henry si fosse allontanato abbastanza, poi si volse nella direzione opposta per non cedere in tentazione. Cominciò a camminare e poi a correre. Non sapeva dove stesse andando, sapeva solo che doveva andare lontano da lì.
 
<< Guarda, guarda. Poi dai a me del codardo >> disse la voce della seconda persona che lui odiava di più al mondo, Rumpelstilskin
 
<< Che cosa vuoi tu ? >> chiese Hook continuando a camminare
 
<< Niente. Solo dirti che sei prevedibile. Stai andando da mio padre non è vero ? Sapevo che ci  avresti traditi >> disse Rumpel
 
<< Tu non sai proprio niente !! Quel verme schifoso mi sta ricattando !! Ha rapito Aurora e ha minacciato di uccidere tuo nipote se io non avessi accettato di rimanere a Neverland !! >> si difese Hook voltandosi  a guardare l’altro
 
<< Bugie. Sono sicuro che tu mi stai mentendo e che Aurora è sana e salva a Storybrooke e che tu la stia abbandonando !! >>
 
<< Solo perché tu non sei grado di prenderti le tue responsabilità non vuol dire che io sia come te. Tuttavia… io potrei fare ammenda e tornare sui miei passi… a una condizione… >>
 
<< Quale ? >> domandò Rumpelstilskin diffidente
 
<< Portami una prova. Un qualunque prova che Aurora non è su Neverland, che è sana e salva a Storybrooke, provami che non è sottomessa al giogo di Pan… e io tornerò subito da Emma e gli altri e insieme a Henry ce ne torneremo di corsa a Storybrooke lontano da questo posto maledetto >> propose Hook
 
<< Una qualunque prova ? >> chiese il Tenebroso
 
<< Una qualunque prova >> affermò Killian
 
<< Quindi… abbiamo un accordo ? >> chiese Rumple con un ghigno
 
<< Abbiamo un patto. Ti aspetterò davanti alle grotte dell’eco. Portami una prova e vi condurrò immediatamente via da Neverland >> propose Killian
 
<< Va bene. Tu vai… io ti porterò la prova >> disse Rumple prima di sparire
 
Killian sbuffò. “Guarda un po’ che mi tocca fare”, pensò con stizza. Mai in tutta la sua vita avrebbe pensato di dover fare un patto con l’Oscuro, ma per amore di Aurora avrebbe fatto questo e altro. Con un sospiro, si incamminò verso le grotte dell’Eco.
 

 
Rumpelstilskin non aveva perso tempo. Stava nei pressi dell’accampamento e stava cercando se c’era la presenza di Pan. Quando si fu accertato che quel demone dannato non ci fosse, eseguì l’incantesimo del sonno che addormentò tutti i Lost Boys presenti nell’accampamento. Rumple uscì allo scoperto, percorse tutto l’accampamento ma non vide niente. Stava quasi per andarsene quando poi scorse un piccolo sentiero e dopo averlo percorso vide delle gabbie, in una delle quali scorse una figura famigliare.
 
<< Chi c’è ? >> domandò quella figura
 
<< Aurora ? >> chiese lentamente l’Oscuro
 
<< Rumpelstilskin ? Siete voi ? >> domandò la ragazza
 
<< Come… che… perché sei rinchiusa lì ? >> chiese Rumpel avvicinandosi alla gabbia
 
<< Pan >> rispose semplicemente la ragazza
 
<< È stato lui a rapirti ? >> chiese Rumpel
 
<< Si. Lui mi tiene prigioniera qui da molto tempo anche se non saprei dire esattamente quanto. >> rispose Aurora
 
<< Aurora, Hook non è sicuro che tu sia qui. Mi serve una prova che tu stai bene. >> disse Rumpel
 
<< Una prova ? Perché ? >> chiese Aurora confusa
 
<< Mi serve una prova che dimostri che tu stia bene e che ti ho vista davvero. O lui non si fiderà di me >> disse Rumpel
 
<< Comprensibile. Neanche io mi fiderei di te >> disse una voce alle loro spalle
 
Rumpel si voltò e incontrò gli smeraldi di Peter Pan, che in quel momento erano più scuri del solito, arrabbiati, anzi furiosi.
 
<< Lasciala andare >> ordinò Rumpel
 
<< E da quando io prendo ordini da te ? Viste le nostre parentele dovrebbe essere il contrario >> ghignò Peter
 
<< Dio santo, è incinta !! Possibile che tu non abbia pietà nemmeno per questo ? >> chiese Rumpel scioccato
 
<< Ma io infatti ho provveduto anche a questo. Ho chiesto ai miei Boys di non essere indelicati con lei, di darle le cure di cui ha bisogno. Perciò ti posso assicurare che se questo visetto d’angelo dovesse abortire… non sarebbe per colpa mia >>
 
<< Che tu fossi un essere abominevole l’avevo capito da quando tu mi hai abbandonato e hai cercato di ferirmi rapendo mio figlio e ora mio nipote. Il tuo disprezzo per l’essere padre non mi stupisce per niente, tu mi hai sempre visto come un peso. Ti dico una cosa però… non tutti sono egoisti come te, in questo modo c’è chi è in grado di essere un buon padre o una buona madre >>
 
<< Senti da che pulpito viene la predica. Tu hai abbandonato Baelfire per il potere del pugnale, io ti ho scambiato per la giovinezza. Non siamo molto differenti, nessuno di noi due è adatto a fare il padre, e non c’è niente di cui vergognarsi. Non credi, giovanotto ? >> chiese Peter
 
<< Io invece credo di si. Perché io non ho smesso un attimo di cercare Bae dopo averlo abbandonato. Tu invece ti sei dimenticato di me e sei andato avanti con la tua vita come se io non esistessi >>
 
<< Io non mi sono mai dimenticato di te !! Perché credi che io mi sia chiamato Peter Pan ? >> urlò Peter che sembrava ferito
 
<< Per piacere !! Non penserai davvero che io creda anche solo per un momento che tu tenga a me perché non ci credo… >>
 
<< Ma è così >> disse Peter con un’espressione quasi disperata
 
<<… Non mentire. Non ho più voglia di farmela mettere a quel servizio da te. Tu sei un bugiardo, un ipocrita e un codardo. Tu non tieni a me. Non ti è mai importato niente di me. Se avessi potuto… ti saresti liberato di me molto tempo fa >> affermò Rumpel con sicurezza
 
<< Hai ragione >> disse Peter << Sono stato davvero un pessimo padre. Non sono mai stato molto affettuoso con te, ma ti giuro che in questi anni ho sentito molto la tua mancanza. Avrei fatto qualunque cosa per averti accanto. >>
 
<< E allora perché non sei venuto a cercarmi ? Perché non hai cercato un modo ? >> chiese Rumpel
 
<< L’ho fatto. >> disse Peter << E l’ho trovato. Ora potrò finalmente averti sotto controllo, ora si che non mi separerò mai più da te >>
 
Detto questo fece apparire una strana scatoletta in mano, il famoso Vaso di Pandora, dal quale uscì una strana luce rossa che avvolse il Tenebroso rinchiudendolo dentro al Vaso.
 
<< Ho finalmente trovato un modo per liberarmi di te definitivamente, Rumpelstilskin >> sussurrò Peter guardando il vaso
 
Aurora non poteva crederci. Come poteva un padre fare questo al proprio figlio ? Come poteva Killian aver amato una persona talmente fredda e crudele ? Poi Aurora rifletté sul fatto che lei Peter non lo conosceva affatto, non aveva diritto di giudicare.
 
<< Fantastico. Bene, Bell’Addormentata, vi siete guadagnata una piccola bella scampagnata >> disse Peter aprendo la gabbia e aiutandola ad uscire
 
<< Che vuoi dire ? Dove mi stai portando ? >> chiese Aurora confusa
 
<< Stiamo andando alle grotte dell’Eco, cara. Il tuo amore vuole una prova del fatto che tu sia qui, sana e salva, e io allora gli darò la prova che tanto desidera >> disse Pan con un ghigno cattivo
 

 
Hook era dinanzi alle grotte dell’Eco e stava aspettando il Tenebroso da qualche minuto. Faceva avanti a indietro davanti all’entrata, impaziente di avere notizie della sua amata.
 
<< Ma quanto ci mette !! >> esclamò impaziente
 
<< Come siamo impazienti >>
 
Hook si voltò di scatto dietro di sé. “Cazzo”, pensò con rabbia. Doveva immaginarlo, doveva aspettarsi che Peter Pan alla fine avrebbe scoperto tutto. Eccolo là, appoggiato ad un albero, le braccia conserte e le gambe accavallate.
 
<< Pan !! Che cosa vuoi ? >> chiese Hook
 
<< Darti quello che vuoi >> rispose semplicemente Peter allontanandosi
 
<< E sarebbe ? La tua testa su una picca ? >> chiese Hook
 
<< Un prova che lei stia bene >> rispose Pan con un ghigno
 
Hook non riusciva a capire e a quel punto Peter si voltò e si incamminò dietro l’albero dove era appoggiato e vide che si inchinò e poi aiutò qualcuno a mettersi in piedi.
 
<< Volevi una prova, giusto ? Eccotela ! >> esclamò Peter mostrando Aurora
 
In quel momento il cuore di Killian perso un numero indefinito di battiti. Aurora, l’amore della sua vita, era lì davanti a lui, vestita con degli abiti leggeri che mettevano leggermente in evidenza il ventre. Un moto di tenerezza gli riempì il cuore nel vedere il ventre della sua amata. Mai come in quel momento si era reso conto di quanto gli fosse mancata. Però doveva comunque stare attento, poteva essere l’ennesima trappola di Pan.
 
<< Come faccio a sapere che è davvero lei ? Come faccio a sapere che non è solo uno scherzo di pessimo gusto ? >> chiese Hook con diffidenza
 
<< Non puoi saperlo. Devi solo fidarti di me e dei tuoi occhi. E poi… ti avevo anche detto che avevo una bella sorpresa per te. Ti piace ? >> chiese Pan on un ghigno prendendo la ragazza per il mento
 
<< Lasciala andare. Ho fatto tutto quello che volevi, ho accettato di rimanere qui, in questo dannato posto, perciò lasciala andare >> urlò Hook con rabbia
 
<< Mai. Non fino a quando non sarò sicuro al cento per cento che tu non abbia scelto davvero me  e non lei. >> urlò Peter a sua volta
 
<< Ho già scelto di restare su quest’isola. Perché non ti basta questo ? >> chiese Hook sull’orlo della disperazione
 
<< Tu hai deciso di restare qui bloccato a Neverland per salvare la vita di quell’inutile, petulante, schifoso moccioso non per me. Tu hai preso la tua decisione non per amore mio ma per salvaguardare un’altra persona. Hai sacrificato te stesso per quel moccioso e non era neanche tuo figlio, non era neanche l’amore della tua vita !! >> urlò Peter con rabbia
 
<< Allora è questo che vuoi ? Vuoi che io scelga qui, in questo luogo, ora e per sempre ? Bene, lo farò. Ma tu devi promettermi una cosa … >>
 
<< E quale sarebbe ? >> chiese Peter alzando un sopracciglio
 
<< Qualunque sia la mia decisione, tu la devi rispettare e non devi fare niente che me la faccia rimpiangere. Garantiscimi questo, e io prenderò la mia decisione e la porterò avanti fino alla fine >>
 
<< Va bene. >> acconsentì Peter
 
<< Hai ragione, io sono molto confuso al momento. Non ti vedevo da tanto tempo ed è probabile che io abbia dei sentimenti irrisolti ma… >>
 
<< Ma cosa ? >> chiese Peter con impazienza
 
<< C’è una cosa su cui non ho mai avuto dubbi. Mio figlio. Farei qualunque cosa…farò qualunque cosa pur di dargli un futuro. So che basterebbe dirti che amo solo te ma questa sarebbe una bugia. Io amo Aurora, lei è la mia donna, è la madre di mio figlio… posso abbandonare lei ma non potrei mai abbandonare mio figlio, non lo farei a meno che farlo non significasse garantirgli un futuro >>
 
<< Questo non mi basta. Io non ti sto… io non… IO NON TI STO CHIEDENDO DI SCEGLIERE TRA TE E LA TUA SPINA NEL FIANCO !! IO TI STO ORDINANDO DI SCEGLIERE TRA ME E QUESTA MISERA, INUTILE, PRINCIPESSA CHE TI STA SOLO COMPROMETTENDO LA VITA !! >> urlò Peter in un improvviso attacco di vita
 
<< Ti sbagli. Non sono io che gli sto rovinando la vita. Tu sei stato. Tu hai voluto tutto questo. Non è colpa sua se lui è riuscito a guarire e ad andare avanti. Sei patetico >> disse Aurora con un tono freddo
 
<< Ripetilo se hai il coraggio >> le sussurrò Peter all’orecchio
 
<< Sta lontano da lei altrimenti io… >>
 
<< Altrimenti tu cosa ? Non hai ancora capito che non puoi fare niente contro di me ? Io ho in mano la tua felicità >> disse strattonando Aurora per evidenziare ciò che aveva appena detto
 
<< Sappi che non ti perdonerei mai se facessi del male a mio figlio. Ti giuro… ti giuro che se tu li uccidi entrambi io mi ucciderò appena dopo di loro >> disse Hook con un’espressione seria e determinata
 
Sia Aurora che Peter lo guardarono come se fosse un pazzo. Peter allentò addirittura la presa su Aurora.
 
<< Killian che stai dicendo ? >> gli chiese Aurora con voce carica di timore
 
<< Che non riuscirei a vivere per il senso di colpa di non essere riuscito a proteggere te e nostro figlio. Io ti amo, forse amo anche Pan, ma amo anche te e soprattutto amo nostro figlio e non riuscirei mai a perdonarmi se… se dovessi sapere che… che qualcuno vi… >>
<< Ora basta ! Abbiamo già perso troppo tempo. Tu… non hai ancora fatto chiarezza con i tuoi sentimenti… lo accetto… ma sai una cosa ? Se prima ero maggiormente disposto ad accontentare ogni tua richiesta riguardo alla patetica famigliola che tu stai mettendo su… beh… adesso anche la tua principessa e tuo figlio… giocheranno il mio gioco >> disse Peter voltandosi e strattonando Aurora dietro si sé
 
<< Che intendi dire ? >> urlò Hook mentre cercava di seguirli
 
<< Che resteranno a Neverland, come miei prigionieri, e tu… non sperare di avere vita facile… Tuttavia… goditi questi attimi di solitudine, potrebbero servirti per schiarirti le idee >> disse Peter prima di sparire nel buio con Aurora
 

 
Henry era nascosto dietro a uno degli vicino all’accampamento della sua mamma e di tutti gli altri da qualche minuto. Era felice di sapere che stavano bene però aveva paura di affrontarli. Lui non era mai stato tanto bravo a mentire, di questo ne era consapevole, non gli piaceva nemmeno. Odiava mentire, ma Hook gli aveva detto che sarebbe stata la cosa migliore per tutti quanti.
Prese un respiro profondo, prese coraggio e poi si incamminò verso gli altri.
 
<< Chi c’è la dietro ? >> chiese Emma mentre gli altri si armarono
 
<< Non preoccupatevi. Sono solo io >> disse Henry alzando le mani
 
<< Henry !! >> urlarono le tre donne che gli corsero incontro per abbracciarlo
 
Henry non si era mai reso contro come in quel momento di quanto gli fossero mancate le sue mamme la sua nonna. Dopo qualche minuto lo abbracciò anche suo nonno. Henry finalmente si sentì a casa.
 
<< Henry !! Ci sei mancato tantissimo ! >> disse Snow
 
<< Come sei riuscito a scappare ? >> chiese Emma
 
“Ora o mai più”, pensò Henry.
<< Hook >> rispose semplicemente.
 
<< Hook ? E dov’è adesso ? >> chiese Mulan diffidente
 
<< Lui… era riuscito a trovarmi e a condurmi fuori dall’accampamento ma poi… Pan ci ha raggiunti e… lui è morto per salvarmi >> disse Henry chinando lo sguardo
 
Henry non si era mai vergognato tanto in vita sua. Ma non aveva altra scelta, Hook era stato chiaro, Pan non lo avrebbe mai lasciato ad andare e se lui non avesse condotto la sua famiglia lontano da Neverland non sarebbero mai stati al sicuro.
 
<< Henry ma che cosa stai dicendo ? >> chiese Snow allarmata
 
<< Pan ha scoperto la mia fuga. Ci ha raggiunti e… ha minacciato di uccidermi così Hook mi ha difeso, mi ha detto come arrivare qui e poi mi ha detto di correre via. Ma io non l’ho fatto… mi sono nascosto dietro un cespuglio e ho visto Pan che… gli strappava il cuore dal petto e poi… >>
 
<< E poi cosa Henry ? Che cosa hai fatto ? >> chiese James
 
<< Sono scappato. Sono scappato via. >> rispose Henry
 
Regina lo abbracciò cercando di dargli conforto, come anche Snow. Ma Emma, per quanto avesse sentito la mancanza di suo figlio, stava mantenendo le distanze stava riflettendo su quanto aveva appena sentito e la verità era che non gli credeva affatto. Si, suo figlio le stava mentendo, le stava nascondendo qualcosa, e in un modo o nell’altro lo avrebbe scoperto.
 

 
Hook era ancora davanti alle grotte dell’Eco e ancora faticava a credere a quanto fosse successo. Con un sospiro frustrato si allontanò da lì e cominciò a camminare. Non sapeva dove andare, il primo istinto sarebbe stato quello di cercare l’accampamento di Pan ma sarebbe stata una mossa stupida. Fin quando avrebbe avuto questa libertà di movimento, seppur parecchio limitata poiché era sicuro che Peter stesse controllando ogni sua mossa, avrebbe fatto meglio ad approfittarne per pensare a una soluzione. Continuava a camminare ma la verità era che non sapeva dove andare, non poteva tornare dai suoi amici perché lo credevano morto e sarebbero stati in pericoli, non poteva tornare alla Jolly Roger perché era probabile che gli altri avessero già abbandonato Neverland, e non poteva chiedere aiuto a Peter perché non voleva chiedere aiuto a Pan. Buffa scelta di parole ma il senso era chiarissimo. Tuttavia, ora che ci pensava, aveva un’ “amica” a Neverland che avrebbe potuto aiutarlo, o almeno sperava che lo avrebbe fatto.
 

 
Tinkerbelle stava scendendo dalla sua casa sull’albero per dirigersi all’accampamento di Pan per poter vedere come stava Aurora. Quella ragazza le stava molto simpatica, era intelligente, sveglia e per niente viziata per essere una principessa e per di più molto giovane. Aurora aveva diciotto anni e stava per compierne diciannove, aveva quasi l’età di Felix eppure stava già per diventare mamma. Tinkerbelle non si sorprendeva di questo, nel loro mondo le fanciulle già in età adolescenziale venivano educate per essere delle brave mogli. Tuttavia Aurora non lamentava mai neanche le cose più banali, come il cibo, nonostante fosse incinta. Tinkerbelle non voleva fare la saccente, ma non si fidava delle scelte culinarie di Felix. Probabilmente se non ci fosse stata Wendy lei avrebbe costruito una tenda davanti alla gabbia di Aurora solo per tenere Felix e le sue dannatissime cioccolate calde sotto controllo. Era da quando Aurora era arrivata su Neverland che sia lei che Wendy gli ripetevano che il fatto che Aurora fosse incinta non significava che potesse mangiare tutto quello che voleva. Stava entrando nella foresta quando sentì qualcosa muoversi dietro di lei. Si fermò di scatto e cominciò ad ascoltare, all’improvviso sentì un leggero fruscio dietro i cespugli.
 
<< Chi c’è ? Fatti vedere >> ordinò a gran voce
 
Attese qualche secondo poi da dietro ai cespugli vide l’ultima persona che si era aspettata di vedere, il Capitano Hook.
 
<< Capitano ? Cosa ci fai tu qui ? >> chiese Tinkerbelle
 
<< Ti stavo cercando. Ho bisogno di aiuto >> rispose Hook avanzando verso di lei
 
<< Sei vuoi il mio aiuto per liberare Aurora sappi che… >> cominciò a dire Tinkerbelle
 
<< Non voglio il tuo aiuto per liberare la mia donna. So che Pan ti ucciderebbe se lo scoprisse e non voglio mettere anche te in pericolo >> la interruppe prontamente Hook
 
<< E allora che cosa vuoi ? >> chiese Tinkerbelle confusa
 
<< Ospitalità >> rispose semplicemente Hook
 
<< Perché ? Non hai i tuoi amici da cui tornare ? >> chiese sarcastica
 
<< No. Loro mi credono morto… è una lunga storia ma se deciderai di ospitarmi avremo tutto il tempo per fare due chiacchiere >>
 
<< Io non lo so, Hook. Non sono in una bella posizione, lasciami un po’ di tempo per pensare e poi… ti darò una risposta. Puoi aspettare qui, intanto. Riposati un po’ >> disse Tink voltandosi e continuando a camminare
 
<< Stai andando da Aurora ? >> chiese Hook
 
<< Si, non mi va di lasciarla nelle mani dei Lost Boys. Loro sono molto intelligenti e svegli, se li si conosce in fondo ma… non credo che siano in grado di badare a una donna incinta quanto una donna. Vado a vedere come sta >> disse Tinkerbelle fermandosi
 
<< Puoi dirle che mi dispiace e che… che la amo, forse non come vorrebbe ma che la amo ? >> le chiese Hook
 
<< Lo farò, Captein >> disse Tink sorridendo e poi sparendo nella foresta
 

 
Peter stava strattonando Aurora verso la gabbia. Dio, era così incazzato in quel momento che se solo avesse voluto le avrebbe strappato il cuore dal petto e ci avrebbe sputato sopra. Quella miserabile era riuscita ad incastrare quell’asino che amava con tutto il suo cuore davvero alla grande. Si era lasciata mettere incinta e in un certo senso si era assicurata che Killian non la lasciasse mai. Dio, aveva odiato suo figlio con tutto il suo cuore ma adesso odiava quello di quella stronzetta ancora di più.
 
<< Dio, io ti odio >> le disse mentre apriva la gabbia
 
<< Lo so. Vorrei poterti odiare a mia volta >> disse Aurora in piedi accanto a lui
 
<< Non mi odi già ? >> disse Peter aprendo la gabbia e facendole segno di entrare
 
<< Non si può odiare una persona che non si conosce. O forse si… ma solo per una buona ragione >> rispose Aurora entrando in gabbia
 
<< L’amore non è una buona ragione ? >> chiese Peter alzando un sopracciglio
 
<< No. Non posso incolparti dei tuoi sentimenti, neanche per quelli di Killian. Quello che io provo per Killian è amore, quello che provo per te è… paura >> disse Aurora appoggiandosi con la schiena all’altra estremità della gabbia
 
<< Non sei la prima ad avere paura di me >> disse Peter con un ghigno mentre chiudeva la gabbia
 
<< Io non ho paura che tu mi faccia del male… io ho paura che tu possa portarmi via Killian >> disse Aurora appoggiando il mento sulle ginocchia
 
<< Davvero ?? Eppure mi sei sempre sembrata così sicura del suo amore per te…>> disse Peter inginocchiandosi davanti alla gabbia della ragazza <<… ti sei fatta mettere incinta, lo hai detto alla tua migliore amica, lo hai lasciato venire a Neverland. Nessuna ragazza insicura dell’amore del proprio compagno lo avrebbe mai fatto. Avevi previsto tutto… avevi previsto che nel momento in cui Killian avrebbe cominciato a tentennare, la tua amica avrebbe dovuto svelare il tuo segreto per mettere le cose a posto >>
 
<< E così che pensi che siano andate le cose ? >> chiese Aurora in un sussurro
 
<< Non lo penso. Lo so, ci credo >> affermò Peter con sicurezza
 
<< E invece ti sbagli. Non sono andate così le cose. >>
 
<< E allora ditemi… vostra maestà… come sono andate le cose ? >> disse Peter sedendosi sul terreno e appoggiando i gomiti sulle sue ginocchia
 
<< Io… io ho scoperto di essere incinta quella mattina, lui era uscito di casa per andare al lavoro e io… ero felice e triste insieme. Felice perché avrei ricevuto il dono più bello di tutti, triste perché… perché temevo che la persona con cui desideravo condividerlo non lo desiderasse quanto me >> disse Aurora
 
<< Per questo hai preferito che fosse qualcun altro a dirglielo al posto tuo ? Volevi avere una scappatoia ? >> chiese Peter che suo malgrado era incuriosito e affascinato da quella storia
 
<< No. Volevo che lui avesse una scappatoia. >> disse Aurora mentre una lacrima le scendeva lungo la guancia
 
L’espressione confusa di Peter la esortò a continuare, << Nel periodo in cui io e lui siamo stati insieme io… ho sempre saputo che il suo cuore non era tutto mio. Lui… c’erano periodi in cui era molto triste. Beveva, beveva molto. Questa cosa mi terrorizzava. A volta aveva degli incubi, lo sentivo pronunciare il tuo nome. In quei momenti capivo che lui… ti amava ancora. Amava anche me, ma non era ancora riuscito a dimenticarti. >>
 
<< A te andava bene ? >>
 
<< Io lo amavo. Mi prendevo cura di lui, quando beveva non lo rimproveravo. Lo capivo… non mi sembrava opportuno infierire su di lui. >>
 
<< E perché… se sapevi che lui provava ancora qualcosa per me… l’hai lasciato venire qui ? >>
 
<< Per lo stesso motivo per cui tu l’hai portato qui >> rispose Aurora
 
<< Non volevi vivere con il dubbio che il tuo amore per lui non fosse abbastanza >>
 
<< Già. Per questo non gli ho detto neanche del bambino. Non volevo che lui sapesse… non volevo che lui si sentisse vincolato a me in nessun modo. Se lui avesse scelto me… lo avrebbe dovuto fare perché mi amava, non perché ero incinta. >>
 
Peter non poté impedire a se stesso di provare un po’ di ammirazione per quella ragazza. Hook aveva ragione quando gli aveva detto che era molto più forte di quanto potesse sembrare. Leale, forte, coraggiosa, onesta, se l’avesse conosciuta in altre circostanze probabilmente l’avrebbe prese sotto la sua ala protettrice come aveva fatto con Tinkerbelle o Wendy, in un certo senso.
 
<< Devo andare ora, tra un po’ arriverà Tinkerbelle. Ti darà la cure di cui avrai bisogno >> disse Peter alzandosi
 
<< Grazie a proposito >> disse Aurora accarezzandosi le ginocchia per il freddo
 
<< Grazie per cosa ? >> chiese Peter
 
<< Per questo. So che non dev’essere facile per te >>
        
Peter annuì ma non disse niente, non c’era niente da dire e all’improvviso aveva sentito il bisogno di allontanarsi di lì, subito. Quella ragazza era davvero strana, più lui cercava di distruggerla, più cercava di farle del male, più cercava di farla crollare e più lei si rimetteva in piedi, ci passava sopra e poi gli parlava con gentilezza e cortesia. Due cose che lui di certo non si meritava, o almeno non da parte sua e forse da parte di nessuno. Era appena entrato nell’accampamento quando vide Tinkerbelle salutare Felix per poi venire nella sua direzione. Peter sperò che lo ignorasse, non aveva molta voglia di parlare con lei. Ma ovviamente non fu così.
 
<< Peter ! >> lo chiamò a gran voce << Peter !! Ti devo parlare !! >>
 
<< E di cosa esattamente ? >> chiese Peter sforzandosi di essere gentile
 
<< Ecco… possiamo parlarne in privato ? >> chiese Tinkerbelle parlando a bassa voce dopo essersi avvicinata a lui
 
Peter annuì poi disse << Felix ?! Occupati della prigioniera >>. Dopo prese Tink per il polso e la condusse lontano dall’accampamento.
 
<< Di cosa devi parlarmi ? >> dritto al dunque, come sempre.
 
<< Ho visto Hook. Era vicino alla mia casa sull’albero. >>
 
<< Tutto qui ? >> chiese Pan alzando un sopracciglio
 
<< Non ha un posto dove andare, mi ha detto che i suoi amici lo credono morto, e… mi ha chiesto ospitalità. Io gli ho detto che ne avrei parlato prima con te. Nel frattempo gli ho detto che… poteva fermarsi e riposare un po’ sulla mia casa sull’albero. >> confessò Tinkerbelle
 
Peter fece una smorfia. Non sapeva cosa pensare. Sapeva che Hook avrebbe fatto di tutto pur di mettere in salvo la vita dei suoi nuovi amici, era nella sua indole, lui era un uomo buono e doveva sapere che nonostante avesse provato a far di tutto pur di trasformarlo in un uomo ambizioso, dedito ai piaceri della vita e indifferente alle regole, un uomo che fosse… più simile a lui. Ma Hook non lo era e lui poteva sforzarsi quanto voleva di cambiarlo, non ci sarebbe mai riuscito.
 
<< Ha per caso… detto qualche altra cosa ? >> chiese
 
<< Mi ha detto di… di dare un messaggio ad Aurora >> confessò Tink abbassando lo sguardo
 
<< Cioè ? >> chiese Peter cercando di trattenere le lacrime
 
<< Mi ha detto di dirle che gli dispiace per quello che sta passando e che la ama, non come lei merita ma  lui… lui la ama. >> disse mordendosi il labbro
 
<< Va bene. Va a prenderti cura di lei, dille quello che le devi dire ma prima… ti dico cosa dovrai fare con quella merda di pirata >> disse Peter con rabbia
 

 
Hook stava aspettando all’interno della casa sull’albero di Tinkerbelle. Non era cambiata affatto dall’ultima volta, c’era solo più… oggetti. Un orologio che sicuramente veniva da qualcuno dal loro mondo, una bussola e una felpa blu, troppo larga per Tinkerbelle. Aveva dormito un po’ su una piccola amaca poco lontano dal letto, era abbastanza comoda e comunque non se la sentiva di dormire nel letto di Tinkerbelle senza permesso.
La Fatina dal canto suo era appena arrivata davanti la casa dell’albero ed era arrabbiata per le decisioni di Peter, stava esagerando di questo ne era più che sicura.
Quando salì le scale e Hook la vide con quell’espressione furiosa, capì che le cose non erano andate bene.
 
<< Wow, dalla tua faccia sembra che tu sia stata vittima di un uragano >> disse facendo un chiaro riferimento ai capelli disordinati e all’espressione furiosa della fatina
 
<< Dire uragano è dire poco. Ti giuro… io darei la mia vita per lui ma a volte… argh… mi fa talmente arrabbiare che lo impiccherei all’albero più alto di Neverland >> disse Tinkerbelle sedendosi sul letto
 
<< Tolgo il disturbo all… >> disse Hook che fece per alzarsi
 
<< TU NON TI MUOVI DA QUI !!! >> urlò Tinkerbelle puntandogli il dito contro
 
Hook si rimise subito a sedere mostrando un’espressione sconvolta. Wow, Pan doveva averla fatta proprio arrabbiare.
 
<< Sai… io ho… ho sprecato anni della mia vita ad amarlo, e adesso che finalmente non lo amo più… ho capito un’altra cosa. >> disse Tink con un sorriso
 
<< E sarebbe ? >> chiese Hook che stava cominciando ad avere paura
 
<< Che in fondo… questa è casa mia. Neverland è di Peter ma questo insignificante, minuscolo puntino è mio perciò… benvenuto Hook !! Mettiti comodo e resta pura quanto vuoi >> disse Tinkerbell sdraiandosi sul letto
 
<< Stai scherzando voglio sperare !! >> esclamò Hook allibito
 
<< Perché dovrei scherzare ? >> chiese Tink confusa
 
<< Se Peter dovesse scoprire che tu stai ignorando i suoi ordini non esiterà a strapparti l’ombra e a spedirla nel limbo. O peggio >>
 
<< Non mi importa, sono sicura che ne vale la pena. Non fare la signorina Hook. Inoltre credo che lui lo sappia già. Non gli si può nascondere nulla per più di due minuti >>
 
<< Proprio per questo devi tornare suoi tuoi passi finché in tempo >>
 
<< Come ho già detto prima, non fare la signorina, Captain >>
 
Hook mostrò un’espressione offesa ma preferì non dire niente. Sapeva che quella situazione non si sarebbe conclusa allegramente, soprattutto per Tinkerbelle. Sperava solo, che l’ira di Pan si sarebbe manifestata il più tardi possibile.
 

 
Emma, Regina, Charming, Snowhite, Neal, Henry e Mulan stavano accedendo il fuoco e chiacchieravano intorno al falò. Regina e Snow non facevano altro che tartassare Henry di domande, se fosse stato bene, se gli avessero fatto del male e domande simili. Emma no. Emma stava pensando ancora alle parole di suo figlio, o meglio, alle bugie di suo figlio.
 
<< … Adesso dobbiamo solo organizzare in viaggio di partenza >> la frase detta da sua madre la fece distrarre dai suoi pensieri
 
<< Viaggio di partenza ? >> chiese confusa
 
<< Ah ma allora sei viva ! >> commentò Regina sarcastica
 
Emma la ignorò << Come possiamo organizzare il viaggio di partenza se non siamo ancora tutti al completo ? >>
 
<< Emma, se non ricordi Hook è morto >> commentò Mulan sforzando di nascondere un certo sollievo che tuttavia Emma notò benissimo
 
<< Ehi !! Porta rispetto !! So bene che non lo sopportavi ma questo atteggiamento è fuori luogo. Inoltre non mi riferivo a Hook, ma a Rumpelstilskin. >> disse Emma
 
<< Si farà vivo prima o poi >> commentò Neal con indifferenza
 
<< Neal… >> lo rimproverò Emma
 
<< Che c’è ?? Non hai capito che lui aiutava Pan per avere Henry ? È colpa sua se Hook è morto >> disse Neal
 
<< Questo non possiamo saperlo. Non sappiamo neanche se Hook è morto davvero e… >>
 
<< Emma, ti prego. Henry non dice bugie, se lui ha detto che ha visto Pan uccidere Hook vuol dire che è successo >> ribatté Mulan
 
<< Solo perché tu vuoi una cosa non vuol dire che essa sia reale !! Ascoltami Mulan, Aurora forse non l’avrà capito o forse ti vuole troppo bene e preferisce fingere, ma io non sono lei e odio l’ipocrisia !! Tu sei sempre stata gelosa di lei, gelosa del fatto che Philip la preferisse a te, gelosa del fatto che fosse più graziosa, gelosa del fatto che lei a Storybrooke fosse riuscita a trovare qualcuno che la ama, a rifarsi una vita, a crearsi una famiglia mentre tu sei stata così impegnata a provare rancore nei suoi confronti che non sei riuscita ad andare avanti con la tua di vita !!! >> urlò Emma alzandosi in piedi
 
<< Emma, per piacere manteniamo la calma eh ? >> chiese Charming che trovava quel teatrino ridicolo e inadeguato, specialmente con Henry come spettatore
 
<< Tu non hai capito niente !! Sarai anche la Salvatrice ma in quanto persona sei davvero poco sveglia. Io non sono gelosa di Aurora, l’ho protetta, mi sono presa cura di lei, ho portato onore alla promessa che avevo fatto a Philip. Tuttavia, ammetto di non essere stata molto entusiasta di scoprire che Aurora si fosse innamorata di un inutile pirata che le avrebbe solo rovinato la vita !! >> urlò Mulan
 
<< Se pensarla così ti fa stare meglio… Tuttavia, non possiamo lasciare Neverland senza Gold o senza una prova certa che Hook sia davvero morto >>
 
<< Hook è morto. Henry non avrebbe motivo di mentire ! >> ribatté Regina
 
<< Invece si >> sussurrò Henry  chinando il capo
 
Tutti quanti si voltarono increduli verso di lui, tranne Emma che, con un’espressione triste in volto, aveva già capito che il figlio nascondeva qualcosa.
 
<< Che… che vuoi dire Henry ? >> chiese James inginocchiandosi davanti a lui
 
<< Che Hook non è morto. È vivo e molto probabilmente è prigioniero di Peter Pan. >> confessò Henry
 
<< Perché ci hai mentito ? >> chiese Regina accarezzando i capelli al figlio
 
<< Hook me l’ha chiesto. Temeva che se aveste saputo che lui era prigioniero di Peter Pan non avreste mai lasciato Neverland, non senza di lui. Lui mi ha detto che non era giusto mettervi in pericolo ancora per causa sua. È stato lui a condurmi verso l’accampamento e… credo che Pan abbia messo in pericolo anche il signor Gold >>
 
<> chiese Neal che non riuscì a celare la preoccupazione
 
<< Non ne sono del tutto sicuro, ma ho sentito un paio di Lost Boys parlare a proposito di un oggetto magico molto antico e molto potente che Pan ha ordinato loro di rubare agli indiani. Ho sentito dire che era necessario per liberarsi di alcune noie particolari. All’inizio non ho capito ma poi ho pensato al fatto che l’oggetto fosse magico e oltre a Pan solo due persone usano la magia, una è mia madre e l’altra è … >>
 
<< Rumpelstilskin >> risposero gli altri in coro
 
<< E dato che di lui non abbiamo notizie da tanto tempo…>> iniziò a dire Snow
 
<< … E che avesse saputo che Henry era già tornato e lui ci avrebbe raggiunti… >> continuò Regina
 
<<… e non l’ha fatto… >> continuò James
 
<<… È molto probabile che lui sia già prigioniero di Pan >> concluse Neal
 
<< Bene, a questo punto mi sembra chiaro che non possiamo lasciare Neverland. Non senza il signor Gold, e nemmeno senza Hook >> affermò Emma
 
<< Vuoi iniziare una guerra contro Peter Pan ? >> chiese Mulan sperando di aver torto
 
<< Pan ha iniziato una guerra quando ha osato rapire mio figlio. E ora ho intenzione di farla finita, quel dannato ragazzino merita una lezione >>
 

 
Peter stava camminando avanti a indietro davanti al suo albero, stava pensando sul da farsi e stava aspettando notizie da due dei suoi amici più fedeli. Non sapeva più cosa fare, la magia dentro la clessidra si stava esaurendo, aveva poco tempo ormai per scegliere o per Neverland sarebbe finita.
 
<< Peter >> la voce di Felix gli arrivò chiara e lo distolse dai suoi pensieri
 
<< Felix, sei arrivato… mi stavo preoccupando >> disse Peter andandogli incontro
 
<< Non preoccuparti, sto bene. Non si sono neanche resi conto di essere spiati >> disse Felix posando il bastone a terra
 
<< Che cosa dicevano ? Se ne stanno andando ? >> chiese Peter con un po’ di speranza
 
<< No. Si stanno preparando a combattere. Il moccioso ha detto tutta la verità. Sanno che Hook è vivo, credono che tu abbia in trappola l’Oscuro, non se ne andranno senza di loro >> rispose Felix
 
<< Maledizione ! >> imprecò Peter << Dio, perché il moccioso ha scelto di dire tutto adesso ? >>
 
<< Presumo che se anche non lo avesse fatto, la donna bionda, la Salvatrice, avrebbe comunque scelto di restare a indagare. Lei non è come gli altri, lei non crede se non vede, non avrebbe mai lasciato Neverland senza prima vedere il cadavere di Hook davanti agli occhi >>
 
<< A questo punto… non ci resta altro che prepararci alla fine >> disse Peter mettendosi le mani nei capelli
 
<< Cosa ? Non vuoi neanche provare a combattere ? >> chiese Felix stranulato
 
<< Felix ormai non abbiamo più possibilità, Hook non riesce a togliersi la principessina dalla testa e abbiamo poco tempo. Dobbiamo scegliere, o salvare Neverland o occuparci della Salvatrice. Per quanto mi riguarda, adesso devo occuparmi di Neverland, Hook è la nostra unica speranza >>
 
<< Ah proposito di Hook… se non è morto, e non è con l’allegra compagnia… dov’è ? >>
 
<< È  a casa mia >> rispose Tinkerbelle comparendo da dietro a un albero
 
<< Ottimo Tinkerbelle >> disse Peter
 
<< Belle è qui ? Non la vedo >> disse Felix
 
<< Non la vedi perché lei mi sta comunicando attraverso il sonno, ha stabilito un legame con la mia mente, era l’unico modo per poter parlare con me e tenere Hook sotto controllo contemporaneamente >> spiegò Peter
 
<< Che cosa ? >> le chiese Felix incredulo
 
<< Tranquillo, gliel’ho chiesto io. In questo modo potrò avere quell’idiota sotto controllo >> disse Peter dando una pacca sulla spalla dell’amico
 
<< Come hai fatto a convincerla ? Lei odia i pirati da quando hanno cercato di rubare la sua polvere… sei volte ? >> chiese Felix che ancora non ci poteva credere
 
<< Otto volte in realtà. Tuttavia, io l’ho fatto solamente per aiutare un amico e per il bene di Neverland. >> disse Tinkerbelle
 
<< E di questo te ne sono grato. Tuttavia dobbiamo trovare una soluzione per affrettare i tempi con Hook e temporeggiare con la Salvatrice >> disse Peter
 
<< Potremmo mandare Hook a parlare con loro, magari li convincerà ad andare via >> propose Tinkerbelle
 
<< No. Non possiamo mandare Hook, nessuno di noi glielo può proporre o altrimenti penserebbe che ci sono io dietro a tutto. No. Hook in fondo non è un problema, ora che ci penso. In fondo Henry sa che Hook era vivo prima di portarlo all’accampamento, ma non sa se dopo potrei averlo ucciso. Tink, tieni lontano Hook dagli altri. Felix, tu devi fare un’altra cosa per me… >>
 

 
Hook stava dormendo in maniera abbastanza comoda sulla piccola amaca accanto al letto di Tinkerbelle. Era talmente stanco che avrebbe dormito probabilmente allo stesso modo anche su uno scoglio appuntito. Quella giornata era stata talmente dura… Pan, Aurora, la scelta che era stato costretto a fare, Tinkerbelle, l’ira imminente di Peter. Non passò molto tempo prima che il sonno si facesse più profondo e cominciasse a sognare. Stava camminando sulle alture sul lato est di Neverland, e da lì poteva vedere il mare e anche una strana isola a forma di teschio che non ricordava che ci fosse a Neverland, o almeno la prima volta che vi approdò non ricordava di averla mai vista.
 
<< Infatti non l’hai mai vista >> disse la voce morbida di Peter dietro di lui
 
<< Da quanto tempo è lì ?? >> chiese Hook
 
<< È comparsa poco tempo dopo la tua partenza. È bellissima non trovi ? >> gli chiese Peter avvicinandosi a lui
 
<< Non credevo che ti piacessero le cose macabre come i teschi >> constatò Hook
 
<< Neverland è già di per sé una terra macabra. Mostruosità in più o mostruosità in meno quale differenza potrà mai fare ? >>
 
<< Potrebbe fare di quest’isola un posto migliore >>
 
<< Neverland non è stata creata per essere un posto gioviale Hook, né un posto destinato a durare per sempre. La sua essenza è intrisa di potere oscuro, alcuna bontà o gioia qui può sopravvivere per sempre >>
 
<< Eppure a Neverland il tempo non scorre mai… >> cominciò a replicare il pirata
 
<< Mi crederesti se ti dicessi che da quando te ne sei andato il tempo ha cominciato a scorrere di nuovo ? >> gli chiese Peter guardandolo intensamente
 
<< Com’è possibile ? >>
 
<< Neverland sta morendo, Hook. Vieni con me e te lo mostrerò >> disse Peter porgendogli la mano piccola, giovane, pallida
 
Hook all’inizio fu tentato di rifiutarla di voltargli le spalle ma poi strinse quella tenera mano con la sua e all’improvviso non era più il mare di Neverland ciò che gli apparve davanti agli occhi ma una grande clessidra dove all’interno vi era della polvere gialla luminosa.
 
<< Che cos’è questo posto ? >> chiese Hook
 
Peter non rispose, si avvicinò a lui, gli accarezzò la guancia destra con la mano, lentamente, dolcemente e poi gli lasciò un fugace bacio sulle labbra.
 
<< Se vuoi delle risposte… io ti ho mostrato dove devi raggiungermi. Ti aspetterò non appena ti sarai svegliato. >> disse Peter per poi sparire e con lui la clessidra e il sogno nel quale Hook era sprofondato.
 

 
Felix sbuffò annoiato. Duranti i primi anni di permanenza su Neverland faceva tutto ciò che Peter gli ordinava perché era l’ultimo dei Lost Boys a potergli dire di noi, ma adesso che aveva libero arbitrio in un certo senso, non riusciva ancora a capire perché non riuscisse a dirgli di no. Forse perché gli voleva troppo bene. Si, era l’unica ragione possibile. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui avesse accettato di recarsi all’accampamento della Bionda Stronza e di quegli altri imbecilli, da solo, con una polizza assicurativa sulla sua vita a dir poco scadente ma ormai ci era abituato. Era appena arrivato a pochi passi dall’accampento, vicino a lui, l’Ombra di Peter lo stava tenendo d’occhio, Peter non si fidava molto della Regina Cattiva, aveva paura che potesse fargli del male e se solo ci avesse provato, l’Ombra avrebbe strappato l’ombra dell’insignificante ragazzino. Tuttavia Felix non si sentiva affatto tranquillo, soprattutto dopo che l’allegra compagnia aveva scoperto grazie anche a quell’idiota di Baelfire come catturare l’Ombra.
 
<<…. Emma per favore ragiona !! Non è necessario dichiarare guerra a Pan, basterà solamente che lui lasci andare Gold e Hook ! >> sentì urlare Snow
 
<< Per una volta sono d’accordo con Fiocco di Neve, non possiamo mettere ulteriormente la vita di Henry in pericolo !! >> disse la Regina Cattiva
 
<< E a mio padre non pensi ? E a Hook ? Henry non sarebbe qui se non fosse per lui e tu non avresti avuto un figlio se non fosse per mio padre >> disse Neal
 
<< E allora cosa proponi di fare ? Di andare da Pan armato di una spada e di costringerlo a darti tuo padre ? >> chiese la regina con sarcasmo
 
<< In realtà… io avrei un’idea migliore >> disse Felix uscendo allo scoperto
 
Tutti quanti si voltarono verso di lui e presero in mano le proprie armi. Tipico, Felix non ne era sorpreso.
 
<< Potete anche abbassare le armi, sono solo, e in veste di messaggero >> disse Felix posando a terra il bastone e alzando le mani in segno di resa
 
<< E ti aspetti che noi ti crediamo ? >> gli chiese Snow
 
<< Vedete qualcun altro intorno a me ? >> chiese Felix seccato
 
<< Magari i tuoi amichetti sono nascosti da qualche parte >> disse la regina cattiva
 
<< A questo punto la Salvatrice potrebbe schiarirvi le idee. Dimmi un po’ Salvatrice… usa il tuo super potere su di me… scopri se sto mentendo >> la sfidò Felix guardandola negli occhi
 
Emma sorrise con scherno, quel ragazzo l’aveva sempre irritata in un certo qual modo. Ma, per quanto odiasse ammetterlo, il ragazzo stava dicendo la verità, lo poteva sentire.
 
<< Sta dicendo la verità. Allora… ragazzo… che messaggio ci manda Pan ? >>
 
<< In realtà vorrebbe proporvi un accordo >>
 
<< Non ci interessa. Dì a Pan di andare al diavolo >> disse Neal
 
<< Non ti importa di tuo padre ? Sei talmente arrabbiato nei suoi confronti che non vuoi neanche provare a lottare per la sua vita ? >> chiese Felix con un ghigno
 
<< E che ci dici di Hook ? >> chiese James
 
<< Che vi importa di lui ? È soltanto un inutile pirata con una mano sola e dei problemi di alcolismo >> disse Felix con una smorfia
 
<< Ha salvato la vita di mio figlio, di mio padre e di tutti noi più di una volta. Questo è più che sufficiente >> rispose Emma
 
<< Perché combattere per una persona morta ? >>
 
<< Hook non è morto, Henry ci ha raccontato tutto >> disse James
 
<< Potrebbe essere morto dopo, non potete saperlo. Tuttavia, concentratevi su chi è ancora vivo, Rumpelstilskin. Pan è disposto a liberarlo a una condizione >>
 
<< E quale sarebbe ? >> chiese Emma
 
<< Ve ne dovete andare, da Neverland. Pan non vi fermerà, non vi accadrà nulla di male, dovete soltanto andare via. >>
 
<< Perché mai dovremmo farlo ? >> chiese Snow
 
<< Dio, avete già il moccioso e potrete avere l’Oscuro… cos’altro potreste volere ancora ? >> chiese Felix sull’orlo di una crisi isterica
 
<< Hook. Voglio sapere con certezza che è morto o noi non lasceremo mai Neverland >> disse Emma con determinazione
 
<< Quindi non accettate il patto ? >> chiese
 
<< No… ne propongo uno nuovo. Provateci che Hook è realmente morto, riconsegnateci Gold e a quel punto, solo a quel punto, accetteremo con gioia di lasciare Neverland per sempre >> disse Emma
 
<< Avrete presto mie notizie, allora >> rispose Felix prima di voltarsi indietro e sparire nella foresta
 

 
Peter stava camminando avanti e indietro davanti alla clessidra, ed era piuttosto impaziente. Teneva tra le mani una piccola provetta con della polvere di fata. Non gli serviva per volare, ma perché ormai non ce la faceva più, non riusciva più a vivere nel dubbio. La polvere di fata serviva anche a scoprire chi fosse il proprio vero Amore e lui voleva che Hook la usasse per poter finalmente scoprire se erano destinati a stare insieme. Ovviamente non gli avrebbe chiesto di usarla per quella ragione ma avrebbe trovato un modo per fargliela usare. Sempre se lui sarebbe venuto, ovviamente.
 
<< Mi stavi aspettando ? >> gli chiese la sua voce dopo aver salito le scale che portavano alla stanza della clessidra
 
<< Sei venuto, come sempre… la curiosità è il nostro peggiore difetto. Ci porta sempre dove non ci dovrebbe portare e ci fa conoscere… persone e emozioni che non avremmo mai dovuto conoscere >> disse Peter avvicinandosi a lui
 
<< Ho sempre convissuto con i miei difetti alla meraviglia. E anche con i miei errori, ora però voglio la verità >> disse Hook  con determinazione
 
<< Quale verità ? Ci sono molte verità tra noi, che devono ancora venire alla luce. Verità sia mie che tue che non sono ancora state ammesse >>
 
<< Bene. Cominciamo da te… mi hai davvero amato ? Perché mi hai cacciato da Neverland e perché hai architettato tutta questa… questa farsa per farmi tornare ? E cos’era quello strano bagliore verde che ti illuminava ogni volta che ci baciavamo ? >> chiese Hook guardandolo dritto negli occhi
 
<< Io ho ti ho sempre amato Hook, sempre. Forse non sono stato affatto bravo a dimostrartelo ma ti giuro che ti ho amato con tutto me stesso e che ti ho fatto tornare qui soltanto per avere un nuovo inizio, insieme. >>
 
<< Vorresti dirmi che stavolta avresti rinunciato a tutto pur di stare con me ? >> chiese Hook incredulo
 
<< Intendo dire che volevo avere delle certezza prima di lasciare tutta la mia vita alle spalle. Voglio sapere se… non è troppo tardi per combattere per tenerti al mio fianco. >>
 
<< Dovevi pensarci prima di cacciarmi da Neverland e spezzarmi il cuore >>
 
<< Ci sto pensando adesso, meglio tardi che mai no ? >>
 
<< Tu mi stai solo complicando la vita, io avrei voluto che tu non tornassi mai nella mia vita però… io non… io ti amo, ti ho amato e una parte di me ti amerà per sempre ma… io non sono la persona giusta per te. Non sono mai riuscito a cambiarti, non sono riuscito ad aiutarti. Tu devi andare per la tua strada >>
 
<< E se io non volessi andare per la mia strada ? >> chiese Peter avvicinandosi
 
Hook non rispose, gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Peter non esitò a ricambiare il bacio. Quel bacio però gli parve diverso, non c’era più l’amore di un tempo, vi era solo un contatto fisico. Peter per la prima volta non si sentiva più così felice quando baciava Hook. Forse se…, pensò Peter prima di cominciare a spogliare l’altro. Hook non lo fermò, se quello era l’unico modo per far capire a Peter una cosa che lui aveva appena compreso… allora sarebbe andato fino in fondo.
 

 
Tinkerbelle stava camminando lungo la spiaggia di Neverland. Si fermò proprio al  centro e cominciò a suonare la conchiglia. Attese qualche secondo poi vide una figura sbucare dal mare. Era una sirena, aveva i capelli biondo platino risplendevano sotto la luce della luna sino a sembrare argentati, gli occhi viola e la pelle pallida.
 
<< Ehi… credevo che non saresti venuta >> l’accolse la sirena avvinandosi alla riva
 
Tinkerbelle immerse gli stivali nell’acqua e le si avvicinò, quando le fu abbastanza vicino si inchinò dinanzi a lei e la baciò << Non sarei mancata per nulla al mondo, Callíore >>
 
<< Mi sei mancata tantissimo Tink >> disse la sirena sorridendo
 
<< Hai con te il bracciale ? >> chiese Tink
 
<< Oh si, lo metto subito >> disse Callíore infilandosi il braccialetto che le aveva dato Pan per poter avere le gambe al posto della coda di sirena
 
<< Mi dispiace che tu sia costretta ogni volta a voltare le spalle alla tua natura >> disse Tink con voce triste
 
<< Credimi, per stare qualche minuto con te, sono disposta a tutto >> disse Callíore che poté finalmente abbracciarla
 
<< Anche a fare patti con Peter >> disse Tink
 
<< Anche a fare patti con Pan >> disse Callíore
 
<< Non riesci proprio ad andare d’accordo con lui vero ? >> chiese Tink con un sorriso
 
<< Mi dispiace Tink, ma non riesco a perdonargli il fatto che ti abbia spezzato il cuore. Ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrate, avevi gli occhi talmente tristi che… >>


<< Non voglio pensarci. Avrei voluto che il nostro primo incontro avvenisse in maniera diversa >> disse Tink
 
<< Le prime impressioni o le prime volte non sono mai quelle migliori, né quelle più speciali. >> commentò Callíore
 
<< Calli… temo che ormai per Neverland sia finita. Credo che presto Peter deciderà di sacrificarsi o deciderà di sacrificare Neverland. >> disse Tink
 
<< Non mi stupisce, tu l’hai sempre saputo che Hook non era la persona giusta per Peter, la clessidra può essere annullata solo con il sacrificio di Peter o con il Vero Amore di colui che possiede la vera essenza di Neverland, Peter in questo caso. Lui purtroppo, ha rincorso la persona sbagliata per troppo tempo >>
 
<< Credi che sia colpa mia ? Pensi che avrei dovuto dirglielo ? >>
 
<< No. Felix doveva semplicemente farsi coraggio e dire apertamente a Peter i suoi sentimenti >>
 
<< Si, ma… le uniche due volte che Felix usò la polvere di fata non ebbe nemmeno il coraggio di seguirla fino in fondo perché aveva paura di sapere >>
 
<< Neverland ha bisogno di nuove fondamenta, Tink. Quest’isola è stata creata con l’odio, con la violenza, è impregnata di oscurità. Forse questa potrebbe essere la volta buona di creare una nuova Neverland, nata dal sacrificio del Vero Amore, della Vera Amicizia, e della Vera Lealtà >> disse Callíore
 
<< Mi stai citando la profezia che Ursula ebbe su Neverland ? >> chiese Tink con un sopracciglio alzato
 
<< Te la ricordi. Lei disse che un giorno Neverland sarebbe stata distrutta, dal Vero Amore. Perché la sua magia sarebbe stata così potente da indebolire tutta la magia oscura di Neverland e a quel punto solo il sacrificio di tre virtù avrebbe potuto salvare l’isola. Tu non sei tra queste vero ? >> chiese Callíore con serietà
 
<< Penso che in fondo tu l’abbia sempre saputo >> disse Tink
 
<< Pan che pensa ? >> chiese Callìore
 
<< Penso che una volta che avrà capito che il suo destino non è quello di stare accanto a Hook… accetterà di sacrificarsi per il suo popolo, e io compirò il mio sacrificio… e Felix il suo >>
 
<< Per salvare Neverland non sono sufficiente la Lealtà e L’Amicizia, deve esserci anche il Vero Amore. Pan è un egoista, sono sicura che alla fine scapperà e lascerà Neverland morire. Che tipo di amore potrà mai dare all’isola per salvarla ? >>
 
<< L’Amore e la Devozione che solo un sovrano può dare al suo popolo >> rispose Tinkerbelle con sicurezza
 
<< Andiamo…  Pan è egoista, vuole solo l’immortalità >>
 
<< Tu non lo conosci. E comunque… adesso devo andare >>
 
<< Vai via ? Quando potrò rivederti ? >>
 
<< Calli, io e te non ci rivedremo mai più >>
 
<< Vuoi sacrificarti ? >> chiese Callì sperando di essere in torto
 
<< Neverland, il regno di Neverland, è cominciato con Peter, Felix e me e con noi tre dovrà finire >>
 
<< E a me non ci pensi ? >> chiese Callíore con le lacrime agli occhi
 
<< Non posso lasciare che Neverland muoia e non posso voltare le spalle a Peter. Tu devi andare per la tua strada >> disse Tink voltandosi
 
<< È tutto ciò che hai da dirmi ? >>
 
<< È l’unica cosa che posso dirti e che posso pensare. Perché… basta il solo pensiero di non rivederti più… per uccidermi >> disse Tink prima di sparire nella foresta
 

 
Peter si era appena rivestito completamente e il suo guardo si era posato sulla clessidra. Non era sparita, era ancora lì, imponente, a ricordargli che ormai mancava troppo poco tempo e poi Neverland sarebbe morta, per sempre. Aveva fatto tutto correttamente, o almeno lo credeva fino a qualche ora fa. Aveva scoperto che se avesse donato alla clessidra un vero e puro atto di Vero Amore, l’essenza di Neverland sarebbe diventata pura e di conseguenza sarebbe bastata la sua magia per salvare il suo regno. Ma a quanto pare Hook non era il suo Vero Amore, e ciò che aveva donato alla clessidra era un atto privo di amore e di sentimento. Aveva ancora in mano la polvere di fata e poteva ancora trovare il suo Vero Amore, ma a che cosa sarebbe servito ? Non aveva il tempo sufficiente per far maturare una nuova storia d’amore. Ma non avrebbe abbandonato Neverland, né il suo popolo.
 
<< Ombra ? >> la chiamò
 
L’ombra arrivò velocemente davanti  a lui. << Avverti gli indiani, dì loro di raggiungere la Salvatrice e gli altri e raduna tutti i Lost Boys e dì loro di fare lo stesso. Ormai non abbiamo più tempo, Neverland ha poco tempo e io… sono pronto a fare quello che avrei dovuto fare da molto tempo >> detto questo Peter la seguì volando fino a quando Peter cambiò strada per raggiungere i suoi amici
 

 
<< Tra poco Peter sarà qui >> disse Tinkerbelle seduta sulle scale che portavano alla sua casa sull’albero
 
<< Già. Il piano ha fallito e adesso Neverland sta morendo >> disse Felix
 
<< Che cosa dobbiamo fare ? >> gli chiese Tinkerbelle
 
<< Dobbiamo occuparci dei Lost Boys prima. È meglio che non sappiano della morte di Peter >> disse Felix
 
<< Che stai dicendo ? >> gli chiese Tinkerbelle  
 
<< Che dobbiamo addormentare i Lost Boys. Loro si preoccuperebbero se non ci vedessero tornare e inoltre non è giusto che assistano alla morte di Peter, alcuni di loro sono ancora piccoli e potrebbero essere ancora in tempo per dimenticare tutto questo. >>
 
<< Dimenticare ? >> chiese Tink alzando un sopracciglio
 
<< Lasceremo che la Salvatrice li trovi e li porti via, nel loro mondo, dove potranno avere una famiglia, una nuova vita, una migliore possibilità >> disse Felix
 
<< E riguardo a noi ? >>
 
<< Tu io cosa ho deciso di fare. E penso che tu abbia scelto lo stesso >>
 
<< Ho ancora la polvere di papavero. Sbrighiamo a fare quello che dobbiamo fare >> disse Tink volendo cambiare discorso
 
<< Sono d’accordo >>
 

 
<< E adesso che cosa vorresti fare ? >> domandò Regina a Emma
 
<< Semplice. Dobbiamo trovare Hook e il signor Gold e solo dopo esserci assicurati che Pan non ci impedirà di andarcene da questo posto maledetto… andremo di corsa alla Jolly Roger e torneremo a Storybrooke >> rispose Emma
 
<< Pan è troppo forte come pensi di sconfiggerlo ? >> le chiese Neal
 
<< Non sarà necessario >> disse una voce a loro sconosciuta
 
Tutti quanti presero subito le loro rispettive armi ma le abbassarono non appena videro spuntare dalla foresta una ragazza di bassa statura, con delle lunghe trecce nere, la pelle scura, gli occhi a mandorla e labbra molto carnose. Era un’indiana, e dietro di lei arrivarono anche altri.
 
<< Chi sei tu ? >> le chiese Snowhite
 
<< Il mio nome è Tiger Lily, sono la figlia del capo della mia tribù. Veniamo a informarvi che Neverland sta morendo e che Pan vi lascia liberi. E ha detto alla sua Ombra di restituirvi questo >> disse Tiger Lily avanzando verso Neal e porgendogli il vaso di Pandora << Ciao Baelfire >>
 
<< Ciao Tiger Lily >> le rispose Neal
 
<< Che intendi dire che Neverland sta morendo ? >> chiese Emma incredula
 
<< Peter Pan è gravemente ferito, e poiché l’essenza di Neverland è racchiusa nel suo cuore anche essa sta morendo, insieme al suo padrone. Neverland appartiene a Peter e a lui solo. Noi possiamo soltanto sperare che alla fine si sacrificherà per tutti noi >> spiegò Tiger Lily
 
<< Lui non lo farà mai… lui è un egoista, è un… >> cominciò a dire Neal
 
<< Lui ha già deciso che lo farà. E Peter Pan non si tira mai indietro. Presto lui si sacrificherà per Neverland.  >> disse Tiger Lily, “sempre che stia davvero morendo”.
 
<< E di Hook che ci dite ? >> chiese James sospettoso
 
<< Hook ? Hook è sull’isola ? I pirati sono tornati sull’isola ? >> chiese Tiger Lily con un sopracciglio alzato
 
<< Ops >> disse Neal
 

 
Hook aveva appena finito di rivestirsi, inutile dire che aveva sentito tutto quello che Peter aveva detto alla sua Ombra. Sorrise pensando a lui, con malinconia. Hook sapeva che il regno di Peter non sarebbe durato per sempre, sapeva che Neverland avrebbe avuto bisogno di un cambiamento e che solo Peter sarebbe stato in grado di fare ciò ma… non poteva negare a se stesso che… l’idea di perderlo lo distruggeva. Peter Pan era stato… è troppo importante per lui ma lo conosceva, lui non era un ragazzo normale, era un grandissimo bastardo, bugiardo, manipolatore, opportunista, malizioso ma anche… una persona speciale e con un grande senso dell’onore. Lui non l’avrebbe fermato, non ci sarebbe riuscito. Ma era ancora in tempo per salvare la persona che aveva capito di amare più di ogni altra.
 

 
Peter stava pazientemente aspettando davanti alla sua casa sull’albero l’arrivo di Felix e Tinkerbelle. Aveva le braccia incrociate e le gambe accavallate, lo sguardo era perso nel cielo di Neverland, una visione meravigliosa e magica che avrebbe visto per l’ultima volta.
 
<< Peter ? Siamo pronti >> disse Tinkerbelle comparendo dalla foresta
 
<< Pronti per cosa ? >> chiese Peter con un sopracciglio alzato
 
<< A sacrificarci con te >> rispose Felix comparendo al fianco di Tinkerbelle
 
<< Spero che voi stiate scherzando ? Non lo permetterò. Non vi lascerò morire con me, Neverland non è una vostra responsabilità >> disse Peter con un espressione furiosa
 
<< È qui che ti sbagli, vostra maestà, Neverland è iniziata con noi tre, noi tre abbiamo dato inizio a tutto questo, noi tre daremo a ciò una fine e un nuovo inizio. Noi viviamo per servirti e senza di te… noi non abbiamo più motivo di vivere >> disse Felix
 
<< Felix tu hai una ragazza e anche tu, Tinkerbelle. Voi… riuscirete ad andare avanti senza di me, riuscirete con il tempo a farvi una vita, una vita vera. Potete ancora avere una vita felice. Cogliete l’occasione >> li implorò Peter
 
<< Stai morendo Peter. Non c’è ordine che regga o che sia valido. Noi siamo finalmente liberi di scegliere, e scegliamo te. Perché nonostante tutto il male che tu hai fatto… ad entrambi… non potremmo mai accettare di costruirci una vita con qualcun altro… a tue spese. >> disse Tinkerbelle avvicinandosi a Peter e fronteggiandolo
 
<< Sei sempre stata una tigre Tink >> disse Peter con un sorriso
 
<< E tu sei la nostra ancora Peter. Tu ci hai già salvato una volta, adesso salverai Neverland e noi con te >> disse Felix
 
<< Felix una volta davanti alla clessidra… non potrai più tornare indietro >>
 
<< Non vogliamo tornare indietro. Quando Tinkerbelle arrivò qui, ci facemmo una promessa… abbiamo promesso che nonostante tutto quello che sarebbe accaduto in futuro non ci saremmo mai abbandonati… >> disse Felix avvicinandosi anche lui
 
<< Non vi lascerò morire >> disse Peter senza più alcuna forza
 
<< Non ce lo puoi impedire. Come ha già detto Tinkerbelle… non sei più nella condizione di comandarci, a questo punto non c’è più ordine che tenga. E ormai abbiamo deciso. Lasciaci salvare Neverland, lasciaci morire con te. Noi siamo un trio Peter, e lo saremmo fino alla morte. >> disse Felix
 
<< Quindi… ti conviene smaterializzarci tutti alla clessidra. >> disse Tinkerbelle
 
<< Non subito, prima dobbiamo fare un’ultima tappa >> disse Peter arrendendosi
 

 
Aurora stava morendo di fame, non vedeva né Tinkerbelle né Felix da un po’ e si stava preoccupando un po’. Si strinse maggiormente il poncio intorno a sé e respirò rumorosamente.
 
<< Tu dove pensi che siano ? >> le chiese Wendy che era nella gabbia accanto alla sua
 
<< Non ne ho idea. Io ho un brutto presentimento. Neverland mi sembra più tetra delle altre volte e le stelle più spente delle altre notti >> rispose Aurora
 
<< È vero, non si vede la luna, ma non c’è alcuna nuvola in cielo, fa freddo ma non c’è vento né pioggia. Qualcosa sta accadendo e ho tanta paura >>
 
<< Non sento neanche i Lost Boys ballare e gridare. Non stanno neanche piangendo, che cosa staranno facendo ? >>
 
<< Durante tutti gli anni in cui sono stata prigioniera a Neverland sentivo i Lost Boys gridare e ballare ogni volta che tornavano all’accampamento. Lo facevano sempre e quando smettevano poi passavano pochi minuti e li sentivo piangere. In un modo o nell’altro… riuscivo sempre a capire quando erano tornati dalle loro missioni >> disse Wendy
 
<< Tu dici che se ne sono andati lasciandoci qui ? >> chiese Aurora
 
<< È probabile… penso che molti di loro non sapessero neanche che noi fossimo qui >> disse Wendy
 
Aurora appoggiò la schiena alla parete della sua gabbia e cominciò a piangere, silenziosamente. Hook le mancava da morire e l’idea che non molto probabilmente non l’avrebbe più rivisto…
 
<< AURORA !! >> la voce di Hook la chiamava in lontananza
 
<< Hook ? >> disse Aurora silenziosamente
 
<< Ma chi è ? >> chiese Wendy
 
<< AURORA ? >> urlò Hook
 
<< KILLIAN !!! KILLIAN !! >> cominciò ad urlare Aurora
 
<< Ma che stai facendo ? Se Peter ti sentisse… >> cominciò a dire Wendy
 
<< Me ne strafrego di Peter. Noi dobbiamo andarcene da qui. Siamo state prigioniere per troppo tempo, soprattutto tu. KILLIAN !! >>
 
<< Aurora ? >> Hook aveva appena svoltato verso il sentiero che portava alle loro gabbie
 
<< Kill ?? Killian sono qui >>
 
Killian non perse tempo, velocemente raggiunse la gabbia della sua amata e con l’uncino ruppe il lucchetto e aprì la gabbia. Aurora gli porse la mano e Killian l’aiutò ad alzarsi.
 
<< Sei tu ? Sei davvero tu ? >> gli chiese Aurora accarezzandogli il viso
 
<< Si… si sono io. Sono venuto a salvarti e a chiederti scusa per…. Per tutto quanto. Per non aver capito subito. >>
 
<< Che cosa ? >> chiese Aurora piena di speranza
 
<< Che io posso sopportare una vita senza Pan ma che senza di te io… io non riuscirei a sopravvivere nemmeno senza un cuore. >>
 
<< Ma che stai dicendo Kill ? >> chiese Aurora che sperava di aver capito bene
 
<< Che ho scelto te. Io scelgo te >> disse Killian prima di baciarla con tutto l’amore che provava per lei
 
Aurora ricambiò il bacio con la stessa passione. Dio, quanto le era mancato. Non poteva credere che lui fosse davvero lì e che la tenesse tra le braccia. Aveva atteso questo momento da tanto tempo. Le loro bocche era fatte per amarsi, le loro mani per rimanere intrecciate, i loro cuori battevano all’unisono. Wendy, che dalla sua gabbia assisteva alla scena, e che dopo tanti anni di prigionia si era convinta che il Vero Amore non esistesse, dovette ricredersi. Dio, quei due si amavano veramente tanto.
 
<< Dio, come hai fatto ad arrivare qui ? >> gli chiese Aurora
 
<< Non ne ho idea, quando sono arrivato all’accampamento i Lost Boys erano nei loro sacco a pelo e dormivano, profondamente. Non piangevano neanche. Come se fossero vittime di un incantesimo del sonno e secondo me è l’unica spiegazione >> le spiegò Hook
 
<< Ecco perché non li sentivamo >> disse Wendy dalla sua gabbia
 
<< E lei chi è ? >> chiese Hook
 
<< Lei è Wendy, è prigioniera qui a Neverland da molto tempo. Più o meno da quando Bealfire se ne andò dall’isola. >> disse Aurora
 
<< Impossibile, Peter non mi ha mai parlato di lei e inoltre non l’ho mai vista a Neverland >> disse Hook
 
<< Questo perché non sono mai uscita da questa gabbia tranne quelle poche volte che Pan me lo ha concesso. Tuttavia, io ho sentito tanto parlare di te. Il famigerato Capitano Uncino >> disse Wendy quasi con ironia
 
<< Killian, dobbiamo liberarla. Wendy è intrappolata su quest’isola da molto tempo inoltre ho un brutto presentimento. Neverland stanotte mi sembra diversa >> disse Aurora
 
<< Non sembra è diversa. Neverland sta morendo e Pan ha deciso di sacrificarsi per salvarla >> disse Killian avvicinandosi alla gabbia di Wendy per liberarla
 
<< Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto. Felix mi aveva accennato qualcosa >> disse Wendy uscendo dalla gabbia
 
<< Che cosa vuoi dire ? >> le chiese Aurora
<< Ma dove sono tutti ? >> sentirono una voce non troppo lontana da loro
 
<< Emma >> dissero Hook e Aurora contemporaneamente
 
<< Chi ? >> chiese Wendy
 
<< Wendy, vieni con noi >> disse Aurora prendendola per mano e conducendola verso l’accampamento insieme a Hook
 
Appena giunti all’accampamento videro Emma e tutti gli altri, insieme anche agli indiani, e al Tenebroso guardarsi intorno con delle espressioni confuse.
 
<< Dove sono i Lost Boys ? >> chiese Snow
 
<< Stanno dormendo nei loro sacco a pelo poco lontano dall’accampamento >> rispose Hook mostrandosi con Aurora e Wendy al suo fianco
 
<< Hook !! >> esclamarono tutti i presenti
 
<< Captein !! Non sapevamo che fossi tornato a Neverland ? Che ci fai tu qui ? >> le chiese Tiger Lily con tono sprezzante
 
<< Potere stare tranquilla, fiorellino, non sono venuto qui con la mia ciurma e neanche con l’intenzione di darvi fastidio. >> disse Hook prendendo la mano ad Aurora
 
<< Chi è quella ragazza ? >>
 
<< Aurora ? Che ci fai tu qui ? >> le chiese Mulan
 
<< Sono qui come prigioniera di Pan da un po’ tempo. Una mattina mentre passeggiavo per Storybrooke l’ombra di Pan mi catturò e purtroppo gli abitanti di Storybrooke, nonostante avessero cercato di darmi una mano non sono riusciti a fermare l’ombra >> rispose Aurora
 
<< E da quanto tempo sei qui ? >> le chiese James
 
<< Non saprei dirtelo, non è facile orientarsi qui. Inotre da quando sono qui anche la gravidanza si è interrotta >> disse Aurora
 
<< Per forza, qui le persone non crescono, e a quanto pare vale anche per i feti >> disse Rumpel
 
<< Che fine avevi fatto tu a proposito ? Avevamo un accordo >> lo rimproverò Hook
 
<< Non essere arrabbiato con lui, non è stata colpa sua. Pan  con l’inganno l’ha chiuso dentro un oggetto magico. Ah a proposito, sono felice di vedere che sta bene >> disse Aurora
 
<< Molte grazie, milady >> le disse Rumpel
 
<< Tiger Lily ? Anche tu qui ? >> chiese Wendy
 
<< Ciao Wendy !! Si, ci sono anch’io. E vedo che finalmente l’uccellino indifeso è uscito dalla gabbia. Adesso che Pan non c’è, tra l’altro. >> disse Tiger Lily con una smorfia
 
<< Dai Lily, ne è passato di tempo. Pensi ancora che mi possa importare del fatto che una principessa cretina come te che si è fatta abbindolare per secoli da Pan possa farmi sentire inadeguata ? Personalmente, io non ho nulla da invidiarti e niente di cui vergognarmi, a differenza tua >> disse Wendy
 
<< Che cosa vorresti dire ? >> le chiese Tiger Lily riducendo gli occhi a due fessure
 
<< Che so che sei stata tu a fare a esortare Pan a uccidere Rufio perché lui ti aveva rifiutata e hai fatto in modo che Pan credesse a te perché sapevi che lui odiava Rufio dopo che lo aveva visto baciarsi con Felix, inoltre so che sei stata tu a esortare Felix a usare la polvere di fata e a non seguirla perché sapevi che avrebbe illuminato Peter… >>
 
<< Che cosa ? >> chiesero tutti i presenti
 
<< Inoltre so per certo che sei stata tu a dare il Vaso di Pandora a Pan per intrappolare l’Oscuro >> disse Wendy
 
<< E tu come fai a saperlo ? >> le chiese Tiger Lily
 
<< Felix e Tinkerbelle non hanno mai avuto un’ottima opinione di te, nemmeno Peter in realtà, spettegolavano tanto su dite davanti alla mia gabbia >> disse Wendy
 
<< Ok. La conversazione può anche finire qui. >> disse Neal
 
<< Infatti. Hook, dove sono i Lost Boys ? Se è vero che Neverland sta morendo non ho voglia di lasciarli qui, porteremo con noi anche gli indiani >> disse Emma
 
<< Che cosa ? No. Noi non vogliamo lasciare Neverland, questa è casa nostra !! >> urlò Tiger Lily
 
<< Si che lo farete invece !! >> disse la voce di Peter
 
Peter, Tinkerbelle e Felix si erano appena materializzati al centro dell’accampamento, e avevano delle strane espressioni in volto. Emma e gli altri presero subito le proprie armi ma Pan non sembrò intimorito. In realtà il suo volto non esprimeva alcuna emozione, sembrava, non sconfitto ma… era come se si fosse arreso ma sembrava che avesse accettato la sua sconfitta, o almeno che stesse cercando di farlo.
 
<< Peter, avevamo un accordo. Gli indiani non avrebbero creato problemi e ti avrebbero dimostrato la massima obbedienza se tu ci avessi lasciato vivere in pace a Neverland >> ribatté Tiger Lily arrabbiata
 
<< Ho sempre pensato che fossi stupida ma adesso ne ho la confermo. Dimmi, Lily, quale parte di “Neverland sta morendo, siete tutti in pericolo e per questo dovete andarvene prima che sia troppo tardi” non hai capito ? >> le chiese Peter come se stesse parlando a una mocciosa troppo scema per capire
 
<< Cosa me lo garantisce ? Neverland sta morendo ? Sul serio ? O è solo un trucco per liberti di me e della mia gente e restare qui da solo con i tuoi Lost Boys e le tue due puttanelle private ? >> chiese Tiger Lily con un ringhio
 
<< Ti strapperei il cuore solo per aver offeso i miei migliori amici ma non ne vale la pena. Io non spreco più il mio tempo con le puttane e ormai me ne rimane talmente poco che non ho voglia di sprecare secondi a perdere fiato con una cretina che non si sforza neanche di capire. >> disse Peter cercando di trattenere la rabbia
 
<< Capire che cosa ? >> gli chiese Emma
 
<< Miss Swann !! Felice di vedere che sta bene. Vedo che lei ha conservato quel talento, che io amo tanto, di essere al posto giusto al momento giusto >> disse Peter con un sorriso forzato
 
<< E perché dovrei essere proprio qui ? >> chiese Emma con tono diffidente
 
<< Per portare i Lost Boys e gli Indiani via da Neverland prima che sia troppo tardi. Neverland sta morendo, Swann. Guarda il cielo, non hai notato che non riesci a vedere la luna ? Che le stelle si spengono ogni minuto che passa ? Che fa freddo ogni secondo che passa, eppure non c’è né vento, né pioggia, né neve ? >>
chiese Peter rivolgendosi a tutti in modo che tutti potessero capire
 
<< Cosa ci fa pensare che non sia solo un trucco ? >> chiese Neal
 
<< Non avrei mai sacrificato tanto. Io sto affidando l’intero popolo di Neverland nelle tue mani, Swann. Se non stessi per morire non lo avrei mai fatto >> disse Peter
 
<< Perché Tinkerbelle e Felix non vengono con noi ? >> chiese Hook
 
<< Perché abbiamo scelto di restare con lui, fino alla morte >> rispose Tinkerbelle
 
<< Quindi… nonostante tutto quello che ci avete fatto… ora ci state chiedendo un favore ? >> chiese Rumpel con ironia
 
<< Ciò che sto chiedendo non è un favore per me, ma per i Losto Boys. Ricordi, Swann, quando ti diedi quella mappa ? Quella mappa funzionò perché rispecchiava il modo in cui ti sei sentiva tutta la vita, un’orfana. Anche i Lost Boys sono stati orfani, proprio come te, e proprio come te… desiderano una famiglia. Tu l’hai avuta e ti ha resa felice, perché non vuoi rendere felici anche loro ? >>
 
<< Questo è un colpo basso. Ma lo farò. Porterò i Lost Boys e gli indiani a Storybrooke e... >>
 
<< Un momento… noi non abbiamo detto che andremmo via da quest’isola, tu stai morendo per Neverland, Peter. Questo vuol dire che il tuo sacrificio la salverà >> disse Tiger Lily
 
<< Non è detto. Non ho mai un incantesimo così potente, Neverland è stata costruita con la magia oscura, ogni singolo angolo dell’isola ed è probabile che… questa volta, neanche il Vero Amore, o la Vera Lealtà o la Vera Amicizia siano sufficienti per salvare un luogo fatto solo di oscurità >> disse Peter
 
<< Perciò mi stai dicendo che… è probabile che Neverland non riesca a risorgere e che noi non potremo più torn… ahhhhh >>
 
Tiger Lily non riuscì a concludere ciò che stava dicendo perché tutta la terra cominciò a tremare. Peter usò la magia e provò a visualizzare la sorgente di Neverland e vide che l’acqua aveva smesso di scorrere. L’acqua della sorgente era il sangue di Neverland, se quella aveva smesso di scorrere voleva significare che non aveva più tempo da perdere.
 
<< L’acqua della sorgente ha smesso di scorrere, ormai non c’è più molto tempo. Sta a voi indiani decidere. Restare qui e morire con me… o andare con queste persone e farvi una vita nel mondo reale. E se io avrò successo… e voi vorrete tornare qui, lo farete e vivrete una vita bellissima. Ma se io fallirò voi dovete andare avanti. >>
 
<< E riguardo ai Lost Boys ? >> chiese il capo della tribù che fino a quel momento era rimasto in silenzio
 
<< Padre non gli crederete ? Vero ? >> gli chiese sconvolta Tiger Lily
 
<< Riguardo ai Lost Boys, se vorranno tornare qui saranno liberi di farlo, voi saprete come prendervi cura di loro, se invece vorranno avere una famiglia, resteranno a Storybrooke e saranno felici >> disse Peter ignorando Tiger Lily
 
<< Come faremo a sapere l’esito dell’incantesimo ? >> gli chiese di nuovo il capo della tribù
 
<< Tra tre giorni, inviate una sirena, se riuscirà a trovare Neverland, vorrà dire che sarò riuscito a salvarla e voi potrete tornare, ma se invece non sarà così, e Neverland morirà per sempre… vi chiedo scusa in anticipo. Ora dovete andare >> disse Peter incitandoli
 
<< Va bene, tuttavia… prima di andarmene è necessario che io ti dica una cosa >> gli disse il capo di tribù
 
<< Che cosa ? >> gli chiese Pete alzando un sopracciglio
 
<< Noi, come anche tutti i tuoi Lost Boys, abbiamo sempre creduto in te, e continueremo a farlo, per sempre… fino alla morte >>
 
Peter non sapeva che cosa dire, non aveva mai creduto che il suo popolo avesse una considerazione così alta di lui.
 
<< Tu sei Peter Pan, l’unico e solo Re di Neverland, solo tu puoi salvarla, tu la puoi salvare, noi ci crediamo e soprattutto crediamo in te. Siamo stati onorati di averti conosciuto e qualunque esito avrà il tuo incantesimo noi… faremo in modo che la tua memoria resti immortale, faremo in modo che il tuo nome non venga mai dimenticato. >>
 
<< Ora dovete andare, e anche io >> disse Peter che si sentì improvvisamente a disagio << La mia Ombra vi condurrà via da Neverland, permetterà alla Jolly Roger di volare. Buona fortuna >> disse il Re prima di sparire insieme a Tinkerbelle e a Felix
 
<< Bene, avete sentito il vostro Re, non perdiamo tempo, andiamo a prendere i Lost Boys e affrettiamoci a raggiungere la mia nave >> disse Hook
 

 
Peter, Felix e Tinkerbelle si materializzarono sopra la clessidra. Peter con la magia riuscì ad aprirla e vide che ormai era completamente vuota.
 
<< Bene, Tinkerbelle, hai quello che ti ho chiesto ? >> le chiese Peter
 
<< Si, un capello di Hook e della principessa Aurora. >> disse Tinkerbelle porgendogli l’ampolla con le due ciocche dentro
 
<< Bene, unendole con un po’ d’acqua della sorgente di Neverland che ho preso prima del terremoto dovrebbe attivare il potere del Vero Amore all’interno delle due ciocche. In questo modo, bagneremo i nostri cuori con il Vero Amore  e li sacrificheremo buttandoli nella clessidra. >> disse Peter mettendo l’acqua nell’ampolla
 
<< Aspetta un momento, credevo che il Vero Amore fosse il tuo cuore >> disse Tinkerbelle
 
<< No, il Vero Amore serve per rendere sacri e potenti il cuore della Lealtà e dell’Amicizia, il mio, essendo il cuore del Re, possiede tutta la magia che Neverland mi ha donato quando sono diventato tale. Con il mio sacrificio la mia magia tornerà a Neverland, ovviamente dopo che la magia nera diventerà buona grazie al Vero Amore >> disse Peter
 
<< Quanto tempo avremo dopo che avrai gettato i cuori nella clessidra ? >> gli chiese Felix
 
<< Non lo so… tre ore… credo, o tre minuti, non lo so. Ma non sarà una morte piacevole >> disse Peter
 
<< Ma ne vale la pena >> affermò Felix con sicurezza
 
L’ampolla nelle mani di Peter cominciò a brillare, segno che stava funzionando.
 
<< Va bene, ora… prenderò per primo il mio cuore e lo bagnerò con questo. >> disse prima di infilarsi la mano nel petto e di estrarre il cuore
 
Tinkerbelle e Felix sussultarono ma cercarono di rimanere calmi. Peter osservo per un secondo il suo cuore e notò che era nero solo per metà, forse… il bene che stava facendo a delle persone al di fuori di lui lo stava già aiutando a redimersi. Aprì l’ampolla e versò un po’ acqua sul suo cuore e questi tornò a essere completamente rosso, forse anche più di prima e cominciò addirittura a brillare.
 
<< Bene. Chi vuole essere il prossimo ? >> chiese Peter tenendo ancora in mano il proprio cuore
 
<< Io. Rappresentò la lealtà, e anche se… molte volte avrei voluto voltarti le spalle non l’ho mai fatto ma… ammetto che l’idea di strapparmi il cuore non mi attira perciò fa ciò che devi fare prima che cambi idea >> disse Tinkerbelle
 
<< Puoi ancora cambiare idea Tink >> disse Peter
 
<< Oh dammi qua e fai quello che devi fare >> disse Tink prendendo in mano il cuore di Peter in modo che avesse una mano libera
 
Peter annuì poi infilò la mano dal petto di Tinkerbelle le prese il cuore. Sorrise quando lo vide. Il cuore di Tinkerbelle era rosso con qualche punto bianco, segno che prima praticava la magia bianca. Lo bagnò con il liquido dell’ampolla e all’improvviso il cuore divenne totalmente bianco.
 
<< Sei ancora in tempo per decidere di infilartelo di nuovo nel petto e tornare a essere una fata >> disse Peter
 
<< No, non voglio. Andiamo avanti >> disse Tink prendendo in mano anche il suo cuore
 
<< Ok. Felix sei pronto ? >> chiese Peter rivolgendosi al ragazzo biondo che era stato in silenzio fino a quel momento
 
<< Vorrei dirti una cosa, prima che tu mi strappi il cuore. Voglio sentirla, prima di non sentire più niente >> disse Felix
 
<< Certo. Dimmi pure >> disse Peter
 
<< Io ti… ti chiedo scusa, Peter. >> disse Felix
 
<< Mi chiedi scusa ? E per cosa di grazia ? >> chiese Peter improvvisamente confuso
 
<< Felix… adesso ? >> disse Tinkerbelle
 
<< Anche tu hai tentennato all’inizio >> disse Felix
 
Tinkerbelle  si morse il labbro inferiore e non disse più niente. Peter, dal canto suo non riusciva a capire quello che stava accadendo, e da una parte si sentiva un po’ infastidito dal fatto che a quanto pare Tinkerbelle e Felix gli avevano tenuto nascosto qualcosa e che glielo stessero rivelando proprio adesso.
 
<< Che cosa mi dovete dire ? >> chiese loro
 
<< Che è colpa nostra se Neverland sta morendo >> disse Tinkerbelle
 
<< Che cosa ? >> chiese Peter alzando un sopracciglio
 
<< Noi avremmo voluto dirtelo ma… io avrei dovuto dirtelo ma… >> cominciò a dire Felix
 
<< No, io ti chiesi di mantenere il segreto. È anche colpa mia. >> disse Tinkerbelle
 
<< ADESSO BASTA !! Si può sapere cosa state cercando di dirmi ? >> chiese Peter che ne aveva abbastanza
 
<< Felix è il tuo Vero Amore ! >>
 
<< Io sono il tuo Vero Amore ! >>
 
<< Che cosa ? >> chiese Peter sperando di aver capito male
 
<< Ho incasinato io la tua relazione con Hook, ma non l’ho fatto a posta. Ho usato la polvere di fata due volte per trovare la mia anima gemella e due volte non l’ho inseguita perché… ho avuto paura >> disse Felix
 
<< Quindi… Hook non ha mai utilizzato la polvere di fata. Sei stato tu ! >> disse Peter << Tu solo. E non hai avuto il coraggio di dirmelo. In tutto questo tempo. Io sono andato dietro a un sogno impossibile mentre tu… >>
 
<< Mentre io continuavo a seguire i tuoi ordini, continuavo a starti vicino e ti spronavo a ottenere quello che volevi perché ti voglio bene. Tu sei il mio migliore amico Peter. Da un lato per me era meglio così >> disse Felix
 
<< Ok. Grazie per essere stato sincero con me, in punto di morte, lo apprezzo ugualmente. Non posso dire che non mi sento un po’… preso in giro ma… grazie per la tua sincerità. Ma… se pensi che io ti avrei rifiutato Felix… ti sbagli. Io ho sempre tenuto a te, mai ti avrei fatto del male >> disse Peter con tono sincero
 
<< Ho avuto paura. Quando hai creduto che Hook avesse usato la polvere su di te non hai esitato un secondo a cacciarlo da Neverland e io avevo paura che… >>
 
<< Di cosa ? Avevi paura che io ti abbandonassi ?? Dio Felix, hai sempre detto di credere in me eppure nel momento più importante in cui avresti dovuto credere in me ti sei arreso senza neanche provare a farti coraggio e a dirmi i tuoi sentimenti. Ti sei tirato indietro e non hai neanche provato a lottare per ciò che desideravi >> disse Peter
 
<< Lo so. Ma io non sono come te Peter. Io non combatto per avere ciò che voglio, mi accontento di quello che ho e la tua amicizia per me era molto preziosa e il solo pensiero di doverci rinunciare per sempre… io non.. non ha più importanza di me. Ora puoi prendere il mio cuore. >> disse Felix
 
Peter avrebbe voluto dire ancora qualcosa ma preferì tacere. La terra cominciò a tremare e capì inoltre che dovevano sbrigarsi. Con un sospiro prese il cuore di Felix e vide che era non era proprio rosso ma di una specie di fuxia. Stupidamente lo trovò carino. Lo bagno con il liquido del Vero Amore poi prese gli altri due cuori e li gettò all’interno della piramide dove versò le ultime gocce del liquido. La clessidra subito brillò e cominciò a riempirsi di magia, magia buona.
Peter alzò lo sguardo e vide la Jolly Roger volare lontano, via da Neverland, per l’ultima volta.
 
<< Ora cosa facciamo ? Stiamo qui a guardare questo dannato arnese mentre frulla i nostri cuori fino alla morte ? >> chiese Tinkerbelle incrociando le braccia al petto
 
<< No. C’è un’ultima cosa che desidero fare… con tutti e due >> disse Peter prendendo la mano ad entrambi e materializzandosi su una piccola pianura di Neverland.
 
<< Che ci facciamo qui ? >> gli chiese Felix
 
<< Venite. Sdraiatevi vicino a me, voglio guardare insieme a voi il cielo di Neverland per un’ultima volta >> disse Peter sdraiandosi sul prato
 
Tinkerbelle si sdraiò alla sua sinistra e Felix alla sua destra e poi entrambi presero la mano al proprio Re. Ora che ci pensavano, non avevano mai avuto un momento così intimo o così speciale, in tutti gli anni della loro amicizia. Peter era consapevole che sarebbe morto, presto, molto presto, ma si sentiva comunque felice. Per una volta poteva definirsi fiero di se stesso, aveva salvato il suo popolo, aveva riconquistato l’amicizia di Tinkerbelle, aveva Felix, che non lo aveva mai abbandonato, e aveva ottenuto il perdono dell’unico uomo che il destino gli avesse mai concesso di amare. In un certo senso era diventato immortale, nessuno di quelli che lo avevano conosciuto lo avrebbero mai dimenticato e nessuno sarebbe stato all’altezza di prendere il suo posto. Lui sarebbe stato sempre e per sempre l’unico e solo Re di Neverland.
 

 
A STORYBROOKE… QUALCHE MESE DOPO
 
Neverland non fu la sola ad essere soggetta a dei cambiamenti, lo fu anche Storybrooke. Quando la Jolly Roger tornò al porto di Storybrooke tutti gli abitanti accorsero per accogliere calorosamente i loro cari. C’erano proprio tutti, Archie, la fata Turchina, Geppetto insieme a Pinocchio, Belle, tutti quanti. Ci fu una grande festa a cui presero parte anche i Lost Boys e gli Indiani. I Lost Boys si erano destati durante il viaggio e avevano appena fatto in tempo a guardare un’ultima volta Neverland prima di dirle addio per sempre. E nonostante i primi giorni di malinconia e di pianti per aver perso il proprio re, Emma e gli altri si erano adoperati per trovare loro una famiglia che desse loro le giuste cure e attenzioni. Per quanto riguarda gli indiani, erano rimasti molto affascinati dalle novità che trovarono a Storybrooke e seppur con qualche tentennamento iniziale scelsero di restare anche loro a Storybrooke, concordando che Neverland, se fosse sopravvissuta sarebbe dovuta appartenere solo a se stessa e ai bambini che l’avrebbero visitata durante i loro sogni. Emma e Neal cercarono di ricostruire il proprio rapporto e di dare a Henry una famiglia, Rumple chiese a Belle di sposarlo e lei accettò. Aurora partorì un bellissimo maschietto che lei e Hook scelsero di chiamare Oliver e si amarono alla follia per tutta la vita. In fine quando la maledizione della Strega dell’Ovest li colpì, anche Regina riuscì a trovare la sua anima gemella, e tutti quanti, insieme, sconfiggendo la strega riuscirono a riportare la felicità anche nell’Enchanted Forest prima di tornare definitivamente a Storybrooke.
 

 
Neverland, come aveva previsto il suo Re, era rinata ancora più immensa e bella di prima. La natura era più rigogliosa, i frutti erano molto più saporiti, i fiori brillavano come gioielli. Il mare sembrava fatto di diamanti e il cielo se di giorno era stupendo di notte era una visione spettacolare, le stelle brillavano ancora più di prima come anche la luna. Come fu deciso, nessuno scelse più di vivere definitivamente su Neverland, in realtà era la stessa Neverland a non accettare più di avere un padrone. Era come se avesse una vita, una propria volontà e aveva scelto di non volere più un padrone,  Peter era e sarebbe stato il suo unico vero padrone. Infatti, quando i bambini la visitavano durante nei loro sogni, alcuni di loro potevano giurare di sentire il suono di un piffero, o la risata di una giovane donna, o il rumore di un tamburo. Ma solo i più fortunati o più coraggiosi, coloro che avevano davvero il coraggio di visitare Neverland più a fondo scoprivano il luogo più bello e spirituale dell’isola. Perché si… Neverland si era occupata di dare un’adeguata sepoltura a coloro che le avevano salvato la vita.  Infatti vi era un prato pieno di fiori, in una parte nascosta di Neverland, dove un tempo vi era l’accampamento dei Lost Boys, e lì c’era una grande roccia con tre diverse incisioni :
 
“ Tinkerbelle, la fata più devota e leale di tutte”
 
“ Felix, amico sincero e coraggioso”
 
“ Peter Pan, unico e solo Re di Neverland”
 




NOTE DELL'AUTORE :
Ringrazio infinitamente tanto coloro che anno seguito questa breve storia dall'inizio alla fine. Come potete immaginare questo è l'ultimo capitolo e, anche se so che è troppo lungo, spero comunque che sia stato di vostro gradimento e mi scuso per eventuali errori grammaticali. Spero di essere stata esaustiva in tutti gli aspetti della storia. Tuttavia, se c'è una qualunque incertezza, siete liberi di porre tutte le domande che desiderate. Grazie ancora !! Un bacio 
  
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