Vendetta premeditata

Nizam si sedette tra i cuscini di raso e si appoggiò contro il gradino di marmo. Allungò le gambe e socchiuse gli occhi. Il sole entrava dalle finestre del palazzo. Un rivolo di sudore gli scese lungo la fronte pelata.

“Viaggerò nel tempo e nello spazio. Tornerò al maledetto giorno in cui ti salvai, fratello. E allora lascerò che quel leone ti sbrani” sibilò. Si grattò i baffi neri sopra il pizzetto nero e alzò il capo.

“Dovevo essere io il re. Ti odio, ti odio maledetto fratello” sibilò. Le iridi nere dell’uomo erano liquide e brillavano di riflessi grigio metallici. Nizam sentì in lontananza le risate dei nipoti e quelle del fratello. Il petto gli dolette ed espirò dalle narici.

“Lo farò presto, le sabbie del tempo si apriranno per me” sibilò.