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Autore: semplicementeme     18/07/2008    5 recensioni
Questa era nata come una one-shot, adesso si è trasformata in una sorta di raccolta di fanfic sull'argomento dell'amore e delle sue diverse forme.
Tratto dal capitolo IV:
Un nome che racchiudeva più di mille significati.
Un nome che era il centro del suo mondo.
Un nome.
Un nome che era stato la sua famiglia
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC, What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV

Pioveva quel giorno. Pioveva e non voleva smettere. Il silenzio che avvolgeva quell’ambiente rendeva tutto ancora più triste e spoglio.

Il cielo coperto di nubi. La pioggia scrosciante. La leggera nebbiolina che saliva dal terreno. Il clima si ben configurava al suo umore.

Già. Si sentiva come quel cielo carico di nubi. Scuro e triste. Freddo e distante. Una sensazione di oppressione al torace che non permetteva di respirava. Come se le nubi gravassero sulla sua persona.

La pioggia, le gocce che cadevano dal cielo, erano le lacrime che non riusciva a versare in pubblico. Già in pubblico. In solitudine riusciva a dare sfogo a tutto il suo dolore. A tutta la sua rabbia.

La nebbia. La stessa che avvolgeva il suo cuore. La stessa che nascondeva la sua sofferenza e senso di impotenza. Era come la nebbia. Subdola? No. La nebbia non era mai subdola. La nebbia gli era amica. Gli permette di nascondere il dolore agli occhi dal mondo. Riusciva a far nascondere il dolore dietro un’espressione seria e distaccata.

Osservava la lapide bianca. Un nome ed una data incisa sopra. Nessuna frase di commiato. Nessun epitaffio. Nulla. Solo un nome. Ed una fotografia.

Un nome che racchiudeva più di mille significati.

Un nome che era il centro del suo mondo.

Un nome.

Un nome che era stato la sua famiglia

Il nome dell’unica persona che lo avesse mai considerato un figlio.

E poi una foto per ricordare il suo volto. Una foto.

Cosa stupida cosa una foto perché, in fondo, non avrebbe mai dimenticato quegli occhi. Non era certo grazie a quella foto che li avrebbe ricordati.

Era il suo nome che sarebbe rimasto inciso nel suo cuore. Nella sua monte.

Ma alla fine cosa poteva essere un nome? Nulla. Un nome non riusciva a descrivere la vera essenza della persona che adesso riposava sotto strati e strati di terra.

Alzò il capo verso il cielo e lasciò che le lacrime di Dio portassero via tutto il suo dolore. Restò così senza considerare il tempo che trascorreva. Rimase lì con il suo dolore in attesa che questo sparisse. Un’attesa lunga una vita. Un’attesa che straziava il cuore.

***** *****

Era una mattina soleggiata. Il sole illuminava l’immenso giardino. L’allegro cantare degli uccelli rendeva il tutto fatato, come se ci si trovasse in un’altra dimensione.

Il cielo sgombro da nubi era azzurro e limpido, come se creato dalle pennellate di un pittore.

Un leggero venticello smuoveva le fronde degli alberi quel tanto da creare una dolce melodia.

Il cicaleccio delle cicale era a tempo col canto degli uccelli.

Il profumo dei fiori riempiva le narici.

Un luogo da favola. Lì in mezzo una piccola creatura cercava il proprio padre.

- Papà?

Si girò a cercarlo ma non lo trovò. Vagò per l’immenso giardino fino a quando non si fermò davanti ad una lapide. Una semplice pietra bianca. Sopra un nome ed una data. Nessun epitaffio. Sola una fotografia.

Osservava la lapida quando una mano calda si posò sulla sua spalla. Si girò e sorrise alla persona che aveva di fronte anche se questa non ricambiava la sua espressione. Negli occhi del genitore l’ansia era mista al sollievo per aver ritrovato il figlio.

- Sei qui! Finalmente ti ho trovato. Ma dove ti eri nascosto? Quante volte ti ho detto di non scappare quando siamo in posti che non conosci. È pericoloso. Prometti che non lo farai più.

Osservò il genitore attentamente. Nella voce tanta ansia e preoccupazione. Si sentì in colpa per esserne la causa. Con passo incerto si avvicinò e strinse la mano che l’aveva sempre accompagnato nel corso della sua vita. Sorrise ed in risposta ottenne una dolce carezza tra i capelli ribelli. Alla fine, certo che il momento di tensione era superato, porse la domanda che aveva sulla punta della lingua da quando il suo sguardo di bambino di sei anni si era posato su quella fotografia.

- Chi è?

Beata gioventù! Ignorare il passato ma esserne suoi figli. Ignorare il tempo che passa ma esserne testimoni. Era questa la verità. Il piccolo era il testimone di un passato lontano. Ed era, in un certo qual modo, l’erede di una persona mai conosciuta.

Il genitore sorrise di fronte a tanta curiosità ed innocenza ed alla fine decise di accontentare il suo desiderio. Insieme si misero a sedere vicino la lapide e, dopo aver fissato ancora una volta il volto sorridente della fotografia magica, raccontò la storia dell’intestatario di quella lapide.

Il piccolo restò in silenzio per tutto il tempo del racconto, solo alla fine, asciugò una lacrima che dispettosa era scesa lungo la sua guancia. Nel frattempo il padre aveva raggiunto la moglie ed il figlio.

- Al, cosa ti accade? Perché stai piangendo?

Il bambino sentendosi chiamare dal padre scattò in piedi e strinse forte le gambe del genitore che, preso alla sprovvista da quel gesto, posò lo sguardo interrogativo sulla moglie che gli sorrise dolcemente.

Harry si inginocchiò così da poter vedere il figlio dritto negli occhi. Gli stessi suoi occhi verdi, gli stessi della nonna, ma con la luce e la forza di un altro mago, il più potente di tutti i tempi.

- Papà mi racconterai anche tu di quel signore e di tutto quello che ti ha insegnato?

Harry posò lo sguardo su Ginevra che continuò a sorridergli dolcemente.

- Certo Al. Ti parlerò di Silente ed anche di Severus Piton. I migliori Presidi che Hogwarts abbia mai avuto.

Il bambino sorrise entusiasta. Prese per mano entrambi i genitori e si allontanò allegro da quel giardino in cui riposava la salma di Albus Silente. Il mago più potente che il mondo magico avesse mai conosciuto.

***** *****

Quel pomeriggio Harry tornò ancora una volta in quel giardino, ma stavolta da solo. Si fermò ad osservare la lapide bianca e ripensò a tutti i momenti passati assieme. Tra i tanti ricordi il più doloroso, ma anche il più dolce, fu il primo momento in cui si rese conto di aver ritrovato un padre nella figura del potente mago che era il suo preside. Il giorno in cui Silente lo vide davanti lo Specchio delle Brame.

- Harry… Non serve a niente rifugiarsi nei sogni per poi dimenticarsi di vivere... (*)

Sussulto l’ex Bambino Sopravvissuto nel sentire quella voce. L’avrebbe riconosciuta tra mille. La stessa calma e la stessa cadenza inglese. Lo stesso tono allegro ed intrigante. La stessa sfumatura accattivante. La stessa voce di lui… ma non era possibile. Era morto.

Si voltò lentamente e quasi svenne nel momento in cui vide Albus Silente di fronte a lui. Il solito sorriso rassicurante e quella luce negli occhi che era diventato il segno di riconoscimento del più grande mago di sempre.

- Professore Silente…

- Sì, sono io Harry.

Il giovane uomo osservava quello che era stato per tanti anni il suo preside. Lo osservava ma temeva di avvicinarsi. Silente era morto. Lui lo aveva visto cadere dalla Torre di Astronomia, ucciso per mano di Severus Piton.

- Professore Silente…

- Harry, non occorre che tu ripeta il mio nome. So come mi chiamo.

Il sarcasmo e l’umorismo. Anche quelli erano gli stessi. Harry osservava l’uomo che aveva di fronte e si chiedeva se fosse tutto vero oppure no.

Si chiedeva se stesse rivivendo la stessa magia vissuta più quindici anni prima.

La stessa magia vissuta nella deserta stazione di King' s Cross.

Si chiedeva se quella fosse la stessa magia vissuta il giorno dello scontro finale contro Voldemort.

- Non lo so Harry. Tu cosa vorresti?

Harry osservò il Preside ed incerto si avvicinò alla sua figura. Non rimase sorpreso nel momento in cui aveva risposto alla sua muta domanda. Silente era stato un grande Legilimens. Era altro che lo stupiva. Il comprendere che, più si avvicinava, più si abbassavano le probabilità di avere lì, davanti gli occhi, Albus Silente vivo, in carne ed ossa. Era impossibile. Silente era morto.

- Io… io non lo so.

Sorrise il preside canuto.

Sorrise di fronte allo stupore di quello che era stato il suo studente prediletto.

Sorrise di fronte agli occhi spalancati di quello che per lui era stato un figlio.

Sorrise e si rattristò perché lui non era in carne ed ossa.

Era solo uno spirito. Solo spirito e come tale non poteva avere un contatto con quel ragazzo. Gli era negato per fino un abbraccio.

- Perché? Perché siete tornato indietro?

Nella voce di Harry una nota di urgenza.

Voleva sapere.

Voleva sapere se era tornato indietro per accusarlo.

Voleva sapere se era tornato indietro per dirgli ciò che non aveva avuto il coraggio di dirgli tanti anni prima.

- Se sono qui è perché ho bisogno di parlarti.

L’ex Bambino Sopravvissuto si allarmò appena sentì quelle parole. Allora era vero! Era tornato indietro per scaricargli tutto il suo disprezzo per averlo lasciato morire su quella torre. Per non aver fermato Severus e per non aver trovato una soluzione alternativa al piano prestabilito. Era questo che era venuto a dirgli. Ne era certo.

- Harry! Non è come credi. Io… se sono qui è per chiederti di riprendere a vivere. Non è stata colpa tua. Era il mio destino. Era il mio destino morire quella sera cadendo dalla Torre di Astronomia. Tu non potevi fare nulla. Era scritto nel destino.

Gli occhi di Harry erano pieni di lacrime. Le lacrime che non versava da tanto tempo. Le stesse lacrime che erano svanite dai suoi occhi subito dopo la fine della guerra. Non poteva credere alle parole del suo preside. Non era vero. Se Silente era morto era solo a causa sua.

- Non è così. Tu non hai colpe. Semmai sono io ad essere colpevole. Ho caricato Severus di un compito troppo arduo e te… ti ho reso testimone di un evento tragico. L’ennesimo. Potrai mai perdonarmi?

Adesso erano gli occhi di Silente ad essere pieni di lacrime. Ma i fantasmi potevano piangere? Era mai possibile che un fantasma possedesse delle lacrime? Possibile che Silente, sicuramente in Paradiso, potesse percepire il dolore?

- Perdonami.

Harry era… allibito. Ma forse quello era il termine meno adatto. Era sorpreso e soprattutto sconcertato dalle parole del preside. Perdonarlo? Di cosa?

- Io non capisco. Preside voi… voi non avete nulla da farvi perdonare. Siete stato come un padre per me. Mi avete sorretto e guidato nel corso della mia adolescenza. Non mi avete mai fatto pesare il ruolo che ricoprivo nel mondo magico. Ditemi cosa dovrei perdonarvi?

Una lacrima scese lungo la guancia rugosa di Silente. Anche i fantasmi potevano piangere.

Harry si avvicinò ancora di più al suo preside. Si avvicinò ancora di più a quello che era stato per sei lunghi anni suo padre.

- E tu sei stato il figlio che non ho mai avuto. Perdonami Harry.

Lo guardava senza capire e si avvicinava sempre più. Poteva percepire la sofferenza nelle parole di Silente ma le lacrime non erano più visibile. Nei suoi occhi brillava ancora la stessa luce di quando era in vita.

La distanza tra loro si fece sempre minore. Alla fine Harry si trovò davanti allo spettro di Albus Silente. Alzò una mano per sfiorare il braccio del suo preside e si stupì di toccare, realmente, la consistenza della stoffa della tunica turchese. Senza perdere tempo, e per paura che tutto fosse un sogno, Harry abbracciò il Preside e pianse tutte le sue lacrime. Le lacrime che non versava da tanto, troppo tempo. Pianse tra le braccia del suo Preside. Pianse tra le braccia di quello che era stato, anche se per poco, suo padre.

***** *****

Il piccolo Al correva libero per il giardino. Il sole stava cedendo il posto alle stelle ed il cielo si era tinto coi caldi colori del tramonto. Il vento spettinava la zazzera ribelle del piccolo. Le cicale accompagnavano la sua corsa ed il bambino si sentiva libero e forte. In lontananza vide la figura del padre fissare ancora la lapide bianca.

Rallentò la sua corsa. Si avvicinò lentamente ed una volta raggiunto il genitore si fermò prendendo la sua mano. Harry abbassò gli occhi rossi sul figlio. Il piccolo Al alternava lo sguardo dal padre alla lapide. Il bambino strinse con maggiore forza la mano di Harry e poi gli sorrise felice.

- Papà non piangere. Ti prometto che quando sarò grande sarai fiero di me come il signore che ha il mio stesso nome era fiero di te.

Harry si abbassò ed abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo il figlio. Era fortunato.

I suoi genitori erano morti quando lui aveva solo un anno, ma aveva trovato, nella figura di Albus Silente, tutto l’affetto di cui aveva bisogno, ed adesso, con la sua famiglia… si sentiva l’uomo più fortunato del mondo.

***** *****

L’amore che lega un padre ai propri figli è forte ed infinito. Trapassa le porte dello spazio e del tempo e non ti fa mai sentire solo.

Harry adesso aveva capito.

Harry adesso lo sapeva.

Non avrebbe più vissuto nel passato perché il passato avrebbe vissuto con lui.

FINE

(*) tratto da Harry Potter e la pietra filosofale.

Ed ecco il quarto capitolo di questa raccolta di one-shot. Credo che con questa fic si concluda il mio lavoro. Se qualcuno avesse in mente qualche altra forma d’amore può benissimo farne cenno ed io cercherò di accontentare le richieste.

Se non si era capito il capitolo si apre con i funerali di Silente. Il secondo capoverso si apre un bel po’ di anni dopo dato che Al è solo un bambino piccolo… da notare la sua ingenuità quando parla di Silente indicandolo come “il signore che ha il mio stesso nome”!

Sarò sincera. Questa fic non mi convince molto. Probabilmente dipende dal fatto che io non conosco bene il personaggio di Silente e poi è sempre problematico trattare un personaggio complesso come lui. Spero di poter trovare un po’ di consenso con questa fic che, ripeto, a me personalmente non piace per nulla. Tenevo a precisare che so per di aver modificato parte del settimo libro dato che è proprio in questo libro che Harry racconta ad Al del perché porta un nome simile, ma concedetemi questa licenza poetica.

RINGRAZIAMENTI:

- ALAIDE: ciao! Allora prima di tutto ti faccio i complimenti per le bellissime fic che scrivi, tra “L’indagine” e la seconda “Nel paese del silenzio” non so quale reputo più bella. Probabilmente entrambe. Il tuo modo di scrivere ed il mistero che trasmetti con le parole sono palpabili ogni volta. Passando al tuo commento che dire! Io credo che l’amicizia sia una forma d’amore in tutto e per tutto e sono perfettamente d’accordo con te quando dici che in italiano non esiste un termine per descrivere questo sentimento. Accetto i complimento perché sono fatti da una grande autrice e non posso che essere felice di sapere che la mia storia ti sia piaciuta. Spero, anche, che ti sia piaciuta quella piccola dose di Draco/Hermione che secondo me non fa mai male! Spero che, vacanze permettendo, tu possa commentare anche questa one-shote!

- PEI_CHAN: nella fic passata ho voluto mettere due forme d’amore perché non sapevo come far proseguire la fic, mi serviva qualcuno che potesse far da collante tra i due periodi della fic. La mia scelta di incentrare la fic su Draco e Blaise risiede nel fatto che era mia intenzione mostrare anche l’amicizia tra due Serpi dato che, generalmente, gli appartenenti a questa casa sono descritti come meschini e sleali. Per quel che riguarda il rapporto di Blaise che dire… io credo che non ci sia nulla di strano! Tu per un amico non saresti disposto a rischiare per aiutarlo?

- FREDDYMERCURY: eccomi nuovamente a ringraziarti ed a scrivere Grazie con la G maiuscola! Sono felice che anche tu abbia accettato la mia scelta di vedere l’amicizia come forma d’amore. Per quel che riguarda il pairing Albus/Harry… mi crederesti se ti dicessi che in realtà anch’io avevo ipotizzato di dedicare a loro il quarto capitolo? E comunque, ti sei spiegata benissimo. Avevo inteso che ti riferivi a loro in senso familiare. Io credo che più che Sirius Black, per Harry sia stato proprio Silente a fare da padre. Il Preside di Hogwarts è stato sempre presente nella vita del giovane Harry, molto più di Sirius ecco perché ho preferito un rapporto padre-figlio piuttosto che nonno-nipote. Questa è stata un’idea che mi ha perseguitato da quando ho scritto il secondo capitolo solo che non credo di aver trovato il modo migliore per esprimere questo rapporto. Probabilmente dipenderà dal fatto che non avendo letto i libri non so a cosa fare riferimento e, francamente, scrivere una storia senza delle basi non è facile. Spero solo di non averti deluso. Spero di poter leggere un tuo commento… vacanze permettendo!

- VINNY: ed ecco qui la quarta forma di amore. Sono felice che la precedente ti sia piaciuta. Io credo che voler bene ad un Amico sia come voler bene ad un fratello ecco perché considero l’amicizia una forma d’amicizia. Di contro reputo l’amore una forma ben più pura e più sublime dell’amicizia, la persona che ami è anche il tuo migliore amico…

- RANYARE: ma dove sei finita? È dal 10 luglio che attendo di sapere se quel punto interrogativo che chiude il titolo del capitolo cosa nasconda! Comunque passando alla storia che posso dire… il capitolo non mi convince solo che non sono riuscita a fare di meglio. Spero che tu possa perdonarmi! Come hai potuto notare anche qui ho tenuto conto di Harry e Ginny e soprattutto del piccolo Al che è un po’ l’anello di congiunzione di tutta la one shot. Blaise e Draco sono fenomenali assieme, almeno nella tua fic. Sono uno la spalla dell’altro e si completano vicendevolmente. Mi auguro solo di poter scrivere presto di loro… adesso però, voglio un tuo parere, sincero, su questa shot!

- DILEWEASLEY: prima di tutto grazie per tutti questi complimenti che mi fanno arrossire ed in fondo mi fanno sentire anche un pò vecchia… alla mia età… ho solo 26 anni (all’anagrafe, in realtà io me ne sento molti di meno!). passando alla mia raccolta che posso dirti… è nata una sera in cui non riuscivo a studiare e che guardavo fissa il soffitto della mia stanza (sono pazza lo so!), poi è arrivata l’idea, scrivere una fic che riguardasse Lily e James dato che non avevo mai scritto su di loro. Solo successivamente è nata l’idea di una raccolta che parlasse dell’amore inteso in sensi diversi… ed ecco cosa ne è uscito fuori. La scena di sesso… l’ho scritta solo una volta ma ricordo di aver trovato difficoltà a tenere nascosta l’identità dei due amanti, soprattutto a non far capire il sesso o altro. La shot di Ron e Ginny… volevo che il lettore iniziasse a leggere convinto che si trattasse di una lite tra innamorati tanto per indurlo in errore, sono felice di vedere che alla fine ho ottenuto l’effetto sperato dato che in pochi avevano capito che non si trattava di Amore con la A maiuscola. La terza forse è la mia preferita perché anche qui sono riuscita nel mio intento. Tenere nascosta l’identità dei personaggi ma soprattutto riuscire ad affrontare i due tipi di amore nella stessa fic senza però essere troppo sdolcinata con Draco ed Hermione e troppo melensa con Blaise e Draco. Ho cercato di sfruttare un luogo comune, come il fatto che Blaise si schieri (nella maggior parte delle fic che leggo) dalla parte dei buoni e Blaise lo segua per amore della loro amicizia… ed ancora torna la parola amore! Ed ecco l’ultima forma d’amore… quella più importante ma che mi ha convinta di meno… tu cosa ne pensi?

- HIKARU_ANGELIC: a te va un plauso particolare… ho notato che hai commentato tantissime mie fic e per questo non posso che esserti grata, questo vuol dire che il mio modo di scrivere ti piace davvero! Non sai quanto sono felice di saperlo! Per quel che riguarda questa raccolta… intendila come un omaggio a tutti i rapporti interpersonali…

Vorrei ringraziare le 13 persone che hanno inserito la fic tra i preferiti. Vorrei invitarli a commentare, chi non lo avesse mai fatto, quello che probabilmente è l’ultimo capitolo. Perché dico probabilmente? Magari tra qualche giorno mi salta in testa una nuova forma di amore e la inserisco… oppure qualcuno di voi a qualcosa da suggerirmi? Adesso basta! Fatemi ringraziare queste 13 persone nominandole una ad una!

  1. Alaide ;
  2. Christina Malfoy;
  3. DileWeasley ;
  4. Javeniljavenil ;
  5. Kenjina
  6. Kissfrancy ;
  7. Ninfea_82 ;
  8. Pei_chan ;
  9. Potterina_88_ ;
  10. Ranyare;
  11. Usagi_84;
  12. Vinny;
  13. _Ale23_

Grazie a tutti di cuore! Spero di non aver deluso nessuno di vo

   
 
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