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Autore: MarDC    25/04/2014    1 recensioni
Faith Hamilton ha 18 anni e si trova innamorata del vice di suo padre, William. Per cercare di attrarre la sua attenzione si finge fidanzata di JJ, un ragazzo libertino abito a vivere alla giornata. Questo finto rapporto funziona finchè lui non inizia a provare qualcosa oltre l'amicizia verso Faith, così, quest'ultima si troverà a faccia a faccia con sentimenti sempre più complessi e discordi tra loro.
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Tratto dal capitolo 5
- È incredibile come le mie sbarre di difesa calino davanti a lui. L'amore che provo per lui, mi rende cieca ma ciò non impedisce ad alleviare l'intreccio di piaceri e dispiaceri dentro di me.
Solo in questi giorni ho capito cosa intendeva Romeo quando disse che l'amore di aspetto è gentile, ma poi, quando lo si mette alla prova, è aspro e tiranno. -
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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È da un'ora che aspetto mio padre e il ticchettio del orologio non fa altro che irritarmi. 
Mi guardo intorno e vedo che niente è cambiato qui dentro, le mura sono bianche e in esse ci sono dei quadri privi di significato appesi qua e là. Le grande finestre che ci sono fanno vedere il solito traffico che regna in New York e le persone che camminano qua e là come delle piccole formiche. 
Sento la porta dietro di me aprirsi, mi giro e vedo Sandy, la segretaria di papà, e William che ridono per una battuta che la donna ha detto.
William è il vice di mio padre, è l'uomo più giovane che lavora in questa azienda. Lui ha 25 anni, è stato vicino a me e a papà quando mia madre morì per un'incidente stradale sette anni fa. Allora lo consideravo solo un buon amico su cui contare, ma con il passare degli anni mi sono innamorata di lui.
I due si avvicinano verso di me e Sandy prende per mano Will. Mi viene un colpo al cuore. Cosa significa?
"Faith cara, tuo padre ha detto che non ce la fa a finire in tempo. La riunione con i giapponesi durerà ancora qualche ora, devi andare da sola da tua nonna."
Annuisco e guardo Will cercando di comunicargli con lo sguardo cosa significa questa situazione. 
"Piccola mi lasceresti da solo con Faith? Dobbiamo parlare di alcune cose" 
Sandy acconsente e senza voglia si allontana lasciandoci da soli.
"Che fine ha fatto Morgan?" domando cercando di nascondere la mia gelosia.
"Matrimonio" risponde lui sbuffando.
Capisco subito cosa vuol dire. Morgan è là terza o quarta donna che desidera sposarsi con William, ma ogni volta che a lui viene proposto questo importante passo per il futuro si allontana subito.
"Chiamami quando finisci da tua nonna che ti accompagno a casa" 
"Non preoccuparti. Posso tornare a casa da sola, tu divertiti con Sandy"
Mi avvicino al tavolino su cui ci sono alcune riviste e prendo la mia borsa. 
"Che ti prende?"
"Niente Will, ci vediamo. Ciao."
Muovo i piedi verso l'ascensore ed entro su di esso senza voltarmi indietro.

Il viaggio per andare da mia nonna mi sembra più lungo del solito, alcune lacrime mi scendono lungo la mia guancia e il tassista mi guarda preoccupato dallo specchietto. 
Dovrei essere abituata a vedere William con una delle sue conquiste, ma fa sempre male perché ogni volta mi sembra più irraggiungibile ,soprattutto perché lui mi vede ancora come la ragazzina di 15 anni anche se tra meno di un mese ne compierò 19. 
La macchina gialla si ferma e scendo dopo aver pagato la corsa. Mi avvio verso la porta e ad accogliermi c'è Esperanza, la migliore amica della nonna.

La cena va meglio di come me l'aspettavo, nonna Agata ed Esperanza mi raccontano della loro adolescenza, delle feste e dei ragazzi che avevano frequentato. 
"E tu piccolina? C'è qualche ragazzino che ti fa il filo?"
"N-no!" esclamo. Sono sicura di essere diventata rossa come un peperone. 
"È tardi, devo andare ora. È stato bello rivederti Esperanza!"
Prendo la giacca e la nonna mi accompagna alla porta per salutarmi.

Per tornare a casa prendo la metro, mi piace camminare la sera tardi quando l'aria sembra meno inquinata e la gente ti ignora perché pensa solo a divertirsi. 
Arrivo davanti a casa e vedo che le luci sono accese, a quanto pare mio padre si è degnato di tornare.

Dal suo ufficio sento provenire delle voci. Sarà riuscito a ottenere la firma dei giapponesi e ora festeggia. 
Non mi fermo a salutare e vado direttamente a dormire.

Non so che ore sono, ma sento qualcuno entrare e cammina piano. Mi rimbocca le coperte, mi bacia sulla fronte e mi sussurra:
"Fai dei bei sogni angelo mio!"
Aspetto qualche secondo e apro gli occhi per accertarmi se è veramente chi penso che sia.
Riesco a vederlo e quando va via mi sembra di aver fatto uno dei sogni più belli della mia vita.
"Buonanotte Will"

 

Sono rimasta a poltrire sul letto fino a tardi pensando a quello che è successo durante la notte. Forse me lo sono immaginato o forse no. Ho bisogno di vedere William il più presto possibile perciò decido di alzarmi dalla mia cuccia e mi incammino in cucina per mettere qualcosa sotto i denti.

Apro il frigo e trovo solo qualche verdura marcia e dei contenitori che contengono del cibo andato a male. Prendo, butto tutto e ritorno nella mia stanza per vestirmi e andare al supermercato.

Indosso le prime cose che trovo e lego i miei lunghi capelli neri in una coda alta. Ricordo che quando ero piccola, mia madre, prima che andassi a dormire, mi spazzolava i capelli e mi diceva che sarebbero diventati morbidi e setosi.

Come al solito, prima di uscire, guardo il quadro di famiglia appeso sul muro sopra il camino che non accendiamo da...mmm...non ricordo da quando.

Non appena metto fuori piede da casa, la testa della vecchia signora Flecher fa capolinea sulle sue finestre cercando di non farsi vedere nascondendosi dietro le tende color rame.

Una volta mi aveva obbligata ad andare da lei per prendere il tè  pomeridiano, è stato un incubo stare seduta con delle vecchiette snob che non facevano altro che criticare tutto il vicinato. Chissà cosa dicevano di mio padre o di me.

Scuoto la testa ed entro nel grande edificio. Ci sono tante persone in giro, mamme che rimproverano i figli per aver fatto cadere della merce per terra, coppiette che si consultano su cosa acquistare e tra di loro intravedo la brutta faccia di Sandy. Pure qua devo vederla. Cerco di non farmi notare, ma il mio piano non va a buon fine perché faccio cadere la grande piramide di dentifrici attirando l'attenzione di tutte le persone compresa Sandy. La vedo venire verso di me e vorrei sparire perché non è da sola, è in compagnia di William.

"Faith ti sei fatta male?" mi chiede Sandy preoccupata.

"No sto bene" le rispondo cercando di sorriderle e guardandomi intorno in cerca di una via di fuga.

Sento delle dita fredde sistemarmi alcune ciocche ribelli ,che sono scappate dalla coda, dietro l'orecchio. Alzo lo sguardo e incontro gli occhi color argenti di William.

"Quanto siete carini! Sembrate fratello e sorella!!" esclama Sandy cercando l'attenzione di Will.

Guardo male la donna davanti a me e le dico che un fratello biologico o acquisito mi darebbe solo noia e che William non sarebbe un buon esempio da seguire. Li saluto e vado alla ricerca di cibo.

Vediamo...potrei prendere questo gusto o quel altro? Uff quanto sono indecisa a volte!

"È inutile che stai a rimuginare su quale pizza prendere, alla fine sceglierai come sempre la margherita"

Guardo le due scatole che ho in mano, so che lui ha ragione e questa cosa mi dà alquanto fastidio. "E margherita sia" dico mettendo la pizza dentro il piccolo cesto che avevo posato per terra.

"Dov'è la tua ragazza? Ti sei già stufato di lei?"

"Non dire cavolate Faith. Dimmi una cosa, perché ti comporti così?"

"Così come?" rispondo con un'altra domanda essendo consapevole che a lui dà parecchio fastidio.

Will mi guarda male, sta per dire qualcosa ma il suo cellulare inizia a squillare.

"Questa sera vengo da te. Tuo padre è partito stamattina presto per la Germania e starà via per una settimana"

Bene! Stefan, il mio caro papà, è partito per la quarta volta in un viaggio di lavoro senza dirmi niente. "Non sarò da sola stasera perciò non scomodarti a venire" dico prendendo le mie compere e avviandomi verso la cassa per pagare.

Chiamo alcuni amici per invitarli a casa mia, so che William non mi ascolterà e verrà lo stesso.

"Ciao JJ!"

"Faith! Dà quanto tempo!"

"Scusa se non mi fatta sentire, ma ho bisogno di un favore"

"Dimmi tutto principessa"

"Non chiamarmi così" dico irritata. Lo fa sempre, gli avrò ripetuto più di mille volte che mi dà fastidio ma lui continua.

Lo sento ridere e mi chiede di andare avanti.

"Mio padre non c'è, ti va di organizzare un piccolo party?"

"Ceeerto! Tu non preoccuparti di niente, sarò da te per le otto con un po' di gente"

Perfetto! Parliamo ancora un po' del più e del meno e poi attacco per andare a farmi una doccia.

JJ è un ragazzo che ho conosciuto qualche anno fa in un campo estivo in Francia, è uno di quei tipi che vive solo per le feste, sesso, alcol e droga. È molto superficiale come persona, ma a volte quando è ebro se ne esce con delle perle di saggezza.

Il mio bagno è stato lungo e rilassante. Non vedo l'ora di vedere la faccia di Will quando vedrà la dimora degli Hamilton piena di adolescenti ubriachi che non riescono a stare in piedi.

Perché lo faccio? Non lo so...si che lo so! Per dargli fastidio ed attirare la sua attenzione anche se so di comportarmi come una bimba di 8 anni.

Dopo essermi truccata e asciugata i capelli, ritorno nella mia stanza per scegliere cosa indossare.

Visto che è estate e si muore di caldo, prendo una gonna nera che mi arriva fino alla coscia, un top color blu, scarpe col tacco, orecchini e la collana che mi ha regalato Will quando avevo 17 anni.

"JJ chi è tutta questa gente?"

Urlo a squarciagola cercando di farmi sentire.

"Amici di amici" mi risponde sorseggiando la bottiglia di birra che ha in mano. Se la polizia ci becca, siamo tutti spacciati...


Spazio autrice: 

Ciao! Spero di avervi catturate con questo capitolo di Never let me go e spero che continuiate a seguire la mia storia, commentate in molte e fatemi sapere se vi piace così continuo. 
~Mar.



 

  
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