Matteo era
finalmente riuscito ad
entrare nella sede degli sviluppatori di uno dei videogiochi
più amati e
difficili della storia: Dark Souls. L’obiettivo era di poter
partecipare alla
realizzazione del terzo capitolo. Si diceva che solo chi era bastardo
fin
dentro le ossa poteva sviluppare quel gioco. Davanti alla porta
inghiottì
faticosamente, la aprì ed entrò spedito. Di
fronte a lui c’erano sette uomini
seduti attorno ad un tavolo circolare. Erano vestiti di nero ed erano
tutti
sulla quarantina. Arrivò alla sedia e si sedette.
Quello a capo
tavola iniziò a
parlare: << Salve. Ci è stato detto che lei
vorrebbe partecipare al
progetto Dark Souls 3. Mi dica, in quali case videoludiche ha prestato
servizio? >>.
<<
Beh ho lavorato per molto
tempo alla Capcom >>. Iniziò Matteo.
<<
Iniziamo male, lo sappia di
già! >>. Disse l’uomo con evidente
incazzatura.
<<
Ma… io veramente… >>.
<<
Mi stia a sentire: qui
vogliamo persone bastarde come non mai. Non ci servono individui che
lavorano
con gli zombie e che poi trasformano un bellissimo horror in una
pagliacciata
action! Ha idea di quanto sia difficile sviluppare un gioco dove ci
sono
tranelli, boss invincibili e dove, minimo minimo, facciamo partire 2000
bestemmie al secondo in tutto il pianeta? >>.
<<
Beh… immaginavo che sarebbe
stata dura, si >>.
<<
Perfetto, allora risponda:
quand’è stata la prima volta che ha accoltellato
suo padre? >>.
Matteo rimase a
bocca aperta:
<< Ma che dice? Io non ho mai fatto una cosa simile!
>>.
Gli uomini si
scambiarono sguardi
severi. La situazione si stava facendo drastica.
<<
Capisco, signor Matteo.
Allora mi dica: a quando risale l’ultimo stupro?
>>.
<<
Ma non bisogna fare queste
cose per sviluppare un semplice videogioco! >>.
L’uomo
si alzò dalla sedia, rabbioso
più che mai: << Semplice!? Dark Souls non
è un gioco semplice! Per la
cronaca, da bambino ho fatto lo sgambetto a mia nonna per ben tredici
volte,
facendola cadere dalle scale! E la tredicesima volta ho smesso
perché la povera
vecchia era crepata! La nostra discussione finisce qui!
>>. Cinque uomini
si avviarono all’uscita, mentre due rimasero nella sala
<< Uccidetelo.
Noi andiamo dal capo >>.
I due presero
delle mazze chiodate da
sotto al tavolo. Matteo prese la sua borsa e la utilizzò
come scudo per
difendersi dagli attacchi nemici. Attacchi che però non
venivano del tutto
attutiti dalla borsa, facendo in modo che Matteo subisse danni. Prese
l’attaccapanni e
contrattaccò al momento
opportuno, uccidendo uno dei due con tre colpi alla testa.
<<
Forza fatti sotto! >>.
Urlò pieno di adrenalina.
L’assalitore
si lanciò contro di lui,
Matteo gli spostò l’arma mentre stava per portare
a termine l’attacco, stordendolo.
Contrattaccò con violenza, perforandogli lo stomaco ed
uccidendolo al primo
colpo.
Riprese fiato.
Quelle due morti gli
avevano fatto guadagnare circa 500 anime. Prese le sedie e le mise
tutte sul
tavolo. Prese un accendino, lo accese e lo lanciò in mezzo
alla roba, creando
un caldo e confortante falò. Si sedette ed un forte calore
gli fece recuperare
le forze. Utilizzò le anime per migliorare forza e
vitalità. Ora si sentiva
decisamente meglio.
<<
Salve >>.
Matteo si
girò velocemente a destra e
vide un individuo vestito di bianco, con un sacchetto del cibo in testa
e con
un Sole decorato all’altezza della fronte, seduto vicino a
lui, che lo guardava.
<<
Cavoli ho avuto paura. Ma tu
chi sei? >>.
<<
Sono il ragioniere del Sole
>>.
<<
… chi? >>.
<<
Sono un ragioniere che crede
nel Sole e lo venera. Sia lodato il Sole! Se hai bisogno di aiuto cerca
il mio
simbolo per terra, così verrò in tuo soccorso
>>.
<<
Beh ti ringrazio, ma non
credo che mi servirà il tuo aiuto. Buona giornata
>>.
Matteo si
alzò e, all’improvviso, fu
attaccato: << Ma che cazz… >>.
I nemici che
aveva sconfitto erano
resuscitati.
<<
Mannaggia al respawn!
>>.
Matteo tentava
di difendersi con
tutte le forze, ma i due non mollavano.
<<
Hei dammi una mano!
>>.
<<
Che? >>. Disse il ragioniere
del Sole.
<<
Dammi una mano! >>.
<<
Scusa ma non hai trovato il
mio simbolo. Non mi hai chiamato >>.
<<
Ma lo sto facendo adesso!
>>.
<<
Trova il mio simbolo, ho
detto >>.
Matteo
riuscì nell’impresa di
sconfiggere nuovamente gli avversari, poi, stremato, si girò
verso il
ragioniere del Sole e lo guardò irato. Il ragioniere sorrise
e lui gli sputò
sull’elmo di cartone.
Matteo
lasciò la sala e prese le
numerose scale che portavano al piano successivo; voleva vendetta e
l’avrebbe
ottenuta. Nessuno prendeva in giro lui, la Capcom e quel gioco action
che tanto
aveva fatto piangere dalla gioia tutti i fan degli horror.
Raggiunse le
scale ed aprì una grossa
porta. Si ritrovò in un atrio, dove, in fondo,
c’era un’enorme porta ricoperta
dalla nebbia.
<<
Cazzo… non mi sentivo così
eccitato come quando sviluppai le curve di Jill Valentine!
>>.
Avanzò
lungo l’atrio, dove due
ragionieri iniziarono a lanciargli delle calcolatrici. Erano
così pesanti e
sofisticate che la sua borsa si ruppe. Il meglio che poteva fare allora
era
schivare. Ne attaccò uno, uccidendolo, poi fu il turno
dell’altro. Oltre alle
anime ci fu uno strano oggetto che Matteo trovò sul cadavere
di uno dei due.
Era una bottiglietta di aranciata. La prese e trangugiò. La
bevve in un solo
sorso e l’energia si ristabilì. Si
avvicinò alla nebbia e vide il simbolo di
evocazione del ragioniere del Sole. Lo chiamò.
<<
Mi hai chiamato? >>.
<<
No, ho toccato la scritta
per caso. Dammi una mano, ho paura che qui dietro ci sia un boss!
>>.
Il ragioniere
del Sole annuì ed
insieme varcarono la soglia.
C’era
un’enorme quantità di fumo in
una stanza molto spaziosa. Un uomo gigantesco stava seduto sulla sedia.
Aveva
un sigaro in bocca. A quanto pare la nebbia era in realtà
del fumo passivo.
<<
Hei sei tu il boss? >>.
Chiese Matteo.
<<
Hahahahahaahah certo che
sono io! >>.
<<
Lo batteremo, Sir Matteo
>>. Disse il ragioniere del Sole.
L’uomo
gigante si alzò, si avvicinò e
gli buttò addosso un ventata di fumo, maledicendoli e
pietrificandoli.
<<
Ha! E’ stato facile!
>>.
Di nuovo al
falò
<<
Non parlare più, iettatore!
>>.
<<
Matteo ma che cosa credi?
Hai idea di quante altre volte morirai lungo questo tragitto?
>>.
<<
Porco Sole vuoi stare
zitto!? >>.
<<
Senti il mio consiglio è di
fare un giro della zona e di trovare dei segreti. Hai bisogno di anime
e di
migliorarti! >>.
<<
E lo farò, stai sicuro!
>>.
Si
alzò, ma uno dei due nemici
iniziali lo attaccò alle spalle, uccidendolo al primo colpo.
Di nuovo al
falò…
<<
Cosa ti avevo detto?
>>. Disse il ragioniere del Sole.
Matteo era fuori
di sé dalla rabbia. Guardò
in cielo ed imprecò: << Oh Sole questo respawn
dei nemici mi sta già sui
coglioni! >>.