Fanfic su artisti musicali > Beatles
Ricorda la storia  |      
Autore: Josie Walking_Disaster Vengeance    26/04/2014    3 recensioni
Quando inizia a piovere tutti cominciano a correre qua e là, ma John di solito si ferma. Chiude gli occhi e lascia che le goccioline gli bagnino il viso. La pioggia gli ricorda se stesso.
[...] Per questo John, che ama così tanto la pioggia, decide di prendere la giacca e uscire.
Senza ombrello.
La pioggia la vuole sentire sulla sua pelle.
[McLennon]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa OS la dedico a Kia85, perché adora le fluff, ma tutti noi scriviamo sempre storie angst.

 

 

 

 

 

 

 







 Follow the Rain


Fuori piove. Non è un fenomeno anomalo, siamo in Inghilterra, il che rende l'avvenimento di poco conto.
"Piove sempre in Inghilterra"
John lo ha sentito dire molte volte all'estero. E' la prima cosa che uno straniero ti dice quando viene a sapere da dove vieni.
John sa anche che a molte persone la pioggia non piace. Ti bagna, ti sciupa vestiti e acconciatura e alla fine congeli dal freddo. Una vera seccatura.
Però ad alcuni piace e John è uno di questi "alcuni".
Riesce a vedere la bellezza nella pioggia. Gli piace il modo in cui ticchetta nei vetri e nelle strade, gli piace vedere i fiori e le piante che se ne stanno li immobili e scossi dal vento, a godersi quello che la natura riversa su di loro.
Quando inizia a piovere tutti cominciano a correre qua e là, ma John di solito si ferma. Chiude gli occhi e lascia che le goccioline gli bagnino il viso.
La pioggia gli ricorda se stesso.
La maggior parte della gente non la sopporta, pensa che sia fastidiosa, qualcosa da cui allontanarsi. A pochi piace, ma quei pochi di solito sono persone speciali. Persone che riescono a vedere le cose oltre alla loro apparenza.
Per questo John, che ama così tanto la pioggia, decide di prendere la giacca e uscire.
Senza ombrello.
La pioggia la vuole sentire sulla sua pelle.


Paul diede di nuovo un'occhiata all'orologio. Erano le sette e mezza di sera e John ancora non si era visto.
Quando era tornato a casa, Paul si era aspettato di trovarlo lì, come al solito.
Invece aveva trovato casa vuota e nessun biglietto o nota lasciato dall'altro.
Erano passate ore, ma John ancora non si vedeva.
Non è un bambino, si era ripetuto Paul. Non aveva bisogno di preoccuparsi, anche se sapeva che a volte John faceva cose stupide. O meglio, non stupide, un po' fuori dalla norma. Come andarsene senza farsi vedere per poter passeggiare per ore o arrivare in studio senza farsi notare e stare da solo per un po'. Erano semplicemente cose che John faceva e Paul aveva imparato che era per via del suo carattere introverso e insicuro. Anche se tuttavia era solo una parte del suo meraviglioso quanto misterioso carattere.
A volte aveva semplicemente bisogno di fare delle cose da John.
Ma questa volta Paul si stava preoccupando davvero. L'altro non era mai stato via per così tanto tempo senza avvisare.
Fuori dalla finestra la pioggia si abbatteva sulla vegetazione e sulle strette strade. Le luci apparivano opache, per via della condensa sul vetro.
Non si riusciva a vedere bene fuori, così Paul si avvicinò e strofinò la manica del maglione sul vetro, restando col naso appiccicato alla finestra, mentre il té che aveva preparato per lui e John si stava raffreddando sul tavolino.
Fu quando l'oscurità stava per calare sulla città inglese che Paul vide arrivare John da dietro la strada.
Le braccia strette attorno al corpo, i capelli fradici appiccicati al viso e i vestiti completamente bagnati.
-Ma come gli è venuto in mente?- sussurrò Paul a sé stesso, precipitandosi fuori.
-John!
Al suono di  quella voce John si voltò e azzardò un piccolo sorriso.
-Hey, Paulie.
Paul corse verso di lui.
-Mi dici che cosa hai fatto tutto questo tempo fuori con questa pioggia?
-Non sono mica stato tutto il tempo sotto la pioggia.
-Presto vieni dentro- disse e John non fece resistenza, tremando un po'.
Dopo aver avvolto con cura una coperta di pile attorno alle spalle di John  e averlo fatto sedere sulla poltrona, Paul andò a preparare di nuovo il tè e tornò con una tazza fumante per entrambi.
-Grazie, mi stavo congelando- fece John, prendendola fra le mani.
-Ne avevo già fatto un po' prima, ma poi si è raffreddato visto che non tornavi.
John alzò lo sguardo verso Paul e abbozzò un sorriso.
-Ti sei preoccupato?
-Certo che mi sono preoccupato, razza di disgraziato!
John posò il tè nel tavolino lì a fianco  e poi prese Paul per un braccio, facendolo sedere sulle sue gambe e attirandolo a sé.
-E così ti eri preoccupato?- fece, strofinandogli il naso sulla guancia -pensavi che fosse successo qualcosa al tuo bellissimo e affascinante ragazzo?
-Piantala di fare così- fece Paul con una smorfia buffa in viso, ma non si spostò veramente -sono arrabbiato con te!
John sospirò.
-Ero solo fuori a fare un giro.
Paul però non sembrava convinto.
-Sembra una di quelle giornate.
-Quali giornate?- chiese John, leggermente stupito.
-Quelle in cui non capisco cosa ti prende! Quelle in cui cerchi di nasconderti e allontanarti da tutti, persino da me! Una di quelle giornate in cui ti chiedo come va e tu mi rispondi bene, ma non va bene per niente.
L'espressione di John si fece più stupita, ma poi strinse Paul un po' di più.
-Non so perché pensi questo, io non voglio mai allontanarmi da te.
-E allora perché sei stato fuori tutto questo tempo? Sei persino stato sotto la pioggia pur di non stare a casa con me.
John era davvero esterrefatto. Non aveva idea che Paul pensasse certe cose. Come faceva a spiegargli quello che aveva fatto e perché?
-Paul?- disse infine -ti piace la pioggia?
Paul lo guardò confuso, allontanandosi appena per poterlo guardare in viso -perché me lo chiedi?
-Perché ad alcune persone non piace.
-Ed io cosa c'entro?- domandò Paul, sempre più confuso dalla direzione che stava prendendo il discorso.
L'espressione di John vacillò un po', come se stesse per dire qualcosa di difficile.
-Perché a non tutti piace, la trovano fastidiosa e irritante. Ma non la capiscono. Anche un qualcosa che all'inizio ti fa storcere il naso può risultare piacevole. Magari  non comprensibile a primo impatto, ma se rimani a riflettere puoi andare oltre alle apparenze e vederne la bellezza.
John aveva gli occhi puntati in basso ora, non osava alzare lo sguardo sentendosi uno stupido per quello che stava cercando di dirgli. Per come stava cercando di dirglielo. Ma Paul aveva capito.
-Bè- cominciò quest'ultimo, con finta aria indifferente -io la amo la pioggia.
John alzò lo sguardo. Paul aveva un sorriso dolce e soddisfatto, che lo contagiò immediatamente.
-Davvero?
-Davvero.
John avvicinò di nuovo Paul a se stesso, avvolgendolo con le braccia. Questa volta coprì anche lui con la coperta che aveva sulle spalle e gli stampò un bacio sul naso.
Paul si strinse nell'abbraccio e, senza essere visto, sorrise in quel groviglio di John-e-Paul.
Amava il modo in cui John cercava di comunicargli determinate cose di se stesso. Amava come riuscisse a trovare metafore di sé in cose semplici come la pioggia. Amava John, e basta.
John dal canto suo amava come Paul lo capiva al volo. Amava come non si faceva gioco di lui, anche quando diceva cose strane o di cui altri avrebbero riso. Amava Paul, e basta.
John baciò di nuovo la punta del naso di Paul, prima di dedicarsi alle sue morbidi labbra e al suo sapore dolce e delicato, mentre il té nelle tazze si raffreddava di nuovo.
Paul era leggero sulle sue gambe. Le sue mani si insinuavano sotto il suo maglione ancora umido, sotto la camicia ancora bagnata, come alla ricerca della bellezza che vi era sotto quegli indumenti fradici.
Lo voleva sentire sulla sua pelle.






NdA: Salve, popolo beatlesiano di efp :)
Non ho molto da dire su questa OS, se non che a me sembra abbastanza insignificante, ma boh  XD
Mi è venuta l'idea ieri sera mentre ascoltavo una canzone dei 77 Bombay Street chiamata appunto Follow the Rain (il cui testo non c'entra nulla con la OS ahahah) e siccome amo particolarmente la pioggia dovevo inserirla in modo significativo in una delle mie ff u.u
Dopo aver scritto una OS abbastanza angstosa l'ultima volta, ho optato per qualcosa di più fluffoso. E cosa c'è di più fluffoso di John e Paul che si coccolano nella loro casetta mentre fuori piove? Probabilmente molte altre cose, ma dettagli, la mia mente più lontana di così non è andata u.u La loro età e l'ambientazione temporale non l'ho specificata, ma io me li sono immaginati nei primissimi anni '60. Comunque non avendolo detto, siete liberi di vederli come volete :) Il passaggio che c'è all'inizio dal tempo presente al passato (grammaticalmente parlando) è voluto, ma forse dovrei mettere la prima parte in corsivo, uhm. In ogni caso se trovate errori, anche il più piccolo, non esitate a dirmelo!
Ovviamente ringrazio chiunque abbia speso un po' del suo tempo a leggere, mi fa davvero piacere e spero non sia andato sprecato.
Attualmente sto cercando di scrivere una mini-long (sempre McLennon), ma la cosa sta andando un po' per le lunghe, anche se spero comunque di riuscire a ultimarla. In ogni caso, tornerò presto con qualcosa di nuovo, quindi alla prossima e ancora grazie :D

Josie

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Josie Walking_Disaster Vengeance