Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: gunpowder_tea    26/04/2014    8 recensioni
"Levi si svegliò con un terribile mal di testa. Girandosi nel letto, vide Hanji nuda stesa al suo fianco e si maledì per averle offerto il suo vino la sera prima per farla ubriacare insieme a lui.
Non sarebbe mai dovuto accadere, non con l'unica amica che le restava, non quando il cadavere di Petra era ancora caldo.
Non avrebbero mai dovuto passare la notte insieme, non avrebbero mai dovuto legarsi fino a quel punto. Ma la vita non aveva l'abitudine di seguire dei piani. Oh, no. La vita vita operava in modo del tutto casuale senza mai lasciare una maledetta risposta"
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanji, Zoe, Irvin, Smith, Petra, Ral
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Levi entrò nella casa che divideva con Hanji e suo figlio alle tre del mattino passate.
Quando entrò nel soggiorno, vide Hanji e si sorprese nel trovarla sveglia. I suoi lunghi capelli castani erano sciolti e le ricadevano spettinati sulle spalle. Gli occhiali erano storti sul naso e indossava solo una vecchia e logora camicia, senza pantaloni. Quella donna, sia fuori che dentro casa, non conosceva la decenza.
Stava esaminando alcuni fogli che probabilmente erano collegati in qualche modo ad altri sparsi su tutto il pavimento in un ordine che probabilmente solo lei poteva capire.
Quando si accorse della sua presenza, Hanji gli sorrise e, come sempre, un po' della tensione che Levi si portava addosso scomparì.

Tuttavia Zoe doveva aver notato qualcosa nella sua espressione, perché il suo sorriso svanì in un attimo. Si alzò in piedi e lo raggiunse: Levi era un disastro, i suoi occhi avevano occhiaie molto più pronunciate del solito e i suoi occhi non potevano nascondere il fatto che la spedizione fosse stata un insuccesso.

- Chi? - Mormorò lei dolcemente, sperando segretamente che non fosse qualcuno che conosceva.

- Loch, Stein, Arinn, Michelle, Brown e Kolnas - Rispose lui con un pesante sospiro - Doveva essere una missione semplice... -

- Mi dispiace - Disse Hanji, sinceramente. Sapeva che le uniche volte in cui Levi si mostrava vagamente emotivo erano quelle in cui qualcuno della sua squadra moriva.

La donna avvolse le braccia intorno a lui e lo strinse un po' di più a lei.

- Ma sono contenta che tu sia qui, però -

- Sì - Levi rispose abbracciandola un po' goffamente - Cosa stai facendo? - Chiese, guardando con la coda dell'occhio i documenti sparsi sul pavimento.

Una volta sciolta dall'abbraccio, Hanji indicò tutto il materiale lasciato alla rinfusa in casa.

- Sono i dati delle ultime spedizioni - Sospirò lei - Erwin mi rivuole al più presto -

Levi annuì sommessamente. Sapeva che il momento per Hanji di tornare in missione si avvicinava sempre di più, ora che Michael dormiva tutta la notte e il suo cibo era solido. Hanji aveva già cominciato a riprendere gli allenamenti, anche se lui non avrebbe voluto lasciarla più tornare indietro. Ma, in fondo, era una sua scelta.

- Sei sicura di voler tornare? -

- Voglio tornare, ma non voglio lasciare Mike... -

- Sarà un bene lasciartelo alle spalle? - 

- Ovvio che non sarà un bene - Sospirò lei - Io lo amo, lo amo tantissimo... Ma i sacrifici devono essere fatti, giusto? -

- Per un mondo in cui non ci sarà nulla da temere - Mormorò Levi, avvicinandosi nuovamente a lei e accarezzandole le spalle.

- Esattamente. Questa è la cosa più importante... -

La consapevolezza di ciò che quella frase significava realmente le impedì di concluderla, e il peso della sua vita si fece ancora più pesante.

- ... Lui saprà di noi. Non importa cosa ci accadrà, almeno Mike saprà che è stata opera nostra - Concluse con voce tremante, e Levi la strinse di più a se.

- Mi prenderò cura di lui - Disse cercando di rassicurarla - Non ti preoccupare così -

- Lo so. Lo farò anche io -

Quando Hanji sembrò tranquillizzarsi un poco, portò le mani sulle braccia del caporale e le accarezzò a sua volta.

- Vai da Mike. Vai a vederlo, aiuta sempre. Ti prendo qualcosa da mangiare intanto -

Con un sospiro, Levi sciolse la sua presa su Hanji e si diresse verso la camera di Michael. Aprì con cautela la porta della stanza e, la prima cosa che notò, fu l'odore: c'era un delicato profumo di borotalco che lo rilassò immediatamente, poi vide il bambino addormentato nel suo letto. Levi si sentì immediatamente a proprio agio.
Mike aveva un folto mazzo di capelli dritti e scuri, forniti dai suoi geni, e dormiva con un sorriso beato sulla faccia. Era un bambino felice e sorridente, e questo non lo aveva di certo ereditato da lui. 
Non aveva la minima intensione di disturbarlo, non quando era ancora così deliziosamente innocente in un mondo sull'orlo del caos. In futuro, ci avrebbe pensato la paura dei titani a tenerlo sveglio.

Sentendosi un po' meglio, Levi decise di andare a fare un meritato bagno, mangiare, e concentrarsi un po' su Hanji in modo da strapparla al suo lavoro per farla andare a dormire insieme a lui.




-




La mattina seguente, Levi si risvegliò in un letto vuoto. Era raro per lui e Hanji poter stare insieme a lungo al mattino, ma quel giorno, anche se non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo, avrebbe voluto averla lì insieme a lui.
Si rimise i vestiti ed uscì dalla camera da letto, dirigendosi verso il soggiorno dove trovò Hanji con Mike tra le braccia. Lo stava facendo ridere torturandolo con un po' di solletico sulla pancia e, dopo aver guardato la scena in modo da non poterla mai dimenticare, Levi si schiarì la voce.

- Buongiorno -

- Pà! - Eclamò Michael felice.

Non parlava ancora bene, ma riusciva almeno a nominare il padre, la madre e pochi altri con qualche sillaba.

Il bambino allungò le braccia verso di lui quando Levi si incamminò verso di loro, ma Hanji lo interruppe dicendogli di fermarsi.
Accigliato, Levi obbedì.

- Ora, paperotto mio - Iniziò Hanji chinandosi a terra e appoggiando Michael sul pavimento - Il tuo papà è triste, quindi tiralo su, d'accordo? -

Mike mormorò alcune parole incomprensibili in risposta. Hanji poi alzò gli occhi verso Levi.

- Inginocchiati e chiamalo -

Roteando gli occhi in segno di protesta, Levi fece come gli era stato detto e si inginocchiò a terra.

- Michael -

Il bambino lo guardò con un grande sorriso, mostrando i suoi minuscoli dentini e, barcollando un po', iniziò a camminare verso di lui. Hanji lo sostenne un po' con le sue braccia ma, quando vide che Mike poteva farcela, lo lasciò andare e il piccolo iniziò a sgambettare allegramente da solo.

Le braccia di Levi si sollevarono verso il figlio quando lo vide arrivare verso di lui e, dopo pochi passi, Mike lo raggiunse trovando le sue braccia a coccolarlo.

- Da quanto riesce a farlo? -

Hanji sorrise alla sua domanda. Michael aveva dieci mesi, una buona età per iniziare a camminare.

- Da pochi giorni. Riusciva a stare in piedi da solo aggrappandosi ai mobili e poi, un paio di giorni fa, l'ho chiamato e... - La donna non finì la frase, lasciando immaginare a Levi il resto.

- Questo è stato molto bello - Il caporale spostò lo sguardo da Hanji a Michael - Bravo, Mike - Concluse poi e, in un momento di insolita morbidezza, posò un bacio su una delle sue guance paffute.

- Mi dispiace interromperti ma... Devo chiederti di darmi Mike - Disse Hanji - Devo andare al quartier generale prima oggi e devo portarlo dalla tata -

Anche se era consuetudine di Levi rimanere a casa con Michael ogni volta che poteva quando era in città, il giorno dopo il ritorno da una missione lo passava sempre a riposarsi un po' e a scrivere rapporti.
Dopo un momento di riflessione, però, Levi respinse la richiesta di Hanji.

- No, non serve portarlo via. Starò io con lui, oggi -

- Sei sicuro? - Esitò lei.

- Sì, Hanji - Concluse levi guardandola negli occhi.

Facendo un altro passo verso le persone che più amava al mondo, Hanji si chinò su Mike e lo baciò sulla fronte e, quando si girò verso Levi, le labbra del caporale avevano già intercettato le sue.

- Passerò dalla tata e le dirò che ne ho trovata una più efficiente - Lo prese in giro -

- Io non sono una tata - Disse lui infastidito, come se quella fosse un'offesa - Mi prendo solo cura di mio figlio come farebbe qualsiasi genitore -

- Sì, sì. Ciao ciao! - Hanji prese il plico di documenti che era stato riordinato dalla sera precedente e uscì dalla porta, lasciandoli soli.

Levi fissò suo figlio, che nel frattempo era profondamente impegnato a cercare di sganciare i bottoni del suo vestito, e un po' sorrise. Gli piaceva stare solo con Mike.

- Sembra che saremo solo noi due oggi - Disse al bambino che gli rispose con un nuovo borbottio senza senso - Che ne dici di camminare di nuovo? Sei stato bravo, ma dovrai fare tanta pratica visto che i tuoi genitori sono sempre i migliori in quello che fanno -






                                 *  *  *





- Levi! -

- No, non "Levi"...  "Papà". Riesci a dire "papà"? - Disse Levi, scandendo bene le sue parole.

- Ba... - Mormorò Michael.

- ... "Babbo"? - Mormorò il caporale, gli sarebbe andato bene comunque.

- Ba.... - Ricominciò Mike - ... Basso! - Cinguettò il bambino con un sorriso divertito sulla bocca mentre pronunciava quelle parole.

Levi corrugò un sopracciglio, irritato da quella parola. Non poteva credere che anche un bambino di due anni potesse prenderlo in giro per la sua statura. Evidentemente Michael aveva preso, seppur inconsciamente, lo stesso fastidioso senso dell'umorismo della madre.

Levi era seduto sul divano e Mike, ormai cresciutello, era seduto sulle sue ginocchia. Hanji era partita il giorno prima per la sua prima spedizione importante oltre le mura e Levi si era ritrovato a casa da solo a badare a Michael per un paio di giorni. 

Mike portò la schiena in avanti e si acasciò dolcemente sul suo petto, avvolgendo le piccole braccia intorno al suo corpo. Sembrava assonnato.

- Levi? - Chiese il bambino sollevando la testa fino a guardarlo negli occhi.

Il caporale scosse la testa, guardandolo con un sorrisetto.

- Papà? - Si corresse Mike.

Levi questa volta annuì, accarezzandogli la testa.

- Sì? -

Michael si portò le mani alla testa e si scoprì i capelli dalla fronte.

- Bacio -

- Hm? - Chiese lui, stupito - Devi chiederle a tua madre queste cose, non a me -

Levi voleva bene a Mike, ma ora che si era fatto un po' più grande iniziava a sembrare un maschio vero e proprio. E a Levi non piaceva l'idea di baciarlo.

Il piccolo sembrava un po' spaesato, tuttavia continuò a toccarsi la fronte.

- Mamma dà tutti i giorni... Quindi... Anche papà... No? -

- Davvero? -

Mike annuì, continuando a guardarlo intensamente con quei suoi bellissimi occhietti color cioccolato. Guardandolo, Levi per un attimo non potè fare a meno di riconoscere Hanji in quello sguardo. Infine sospirò e si grattò confusamente la testa.

- Se proprio non c'è altro da fare... - Mormorò, stringendo Michael a lui.

Avvicinò il viso a quello di Mike e gli posò un leggero, anche se lungo, bacio sulla fronte.
Quando si staccò, notò che il bambino era lievemente imbarazzato e che aveva distolto lo sguardo da lui.

- Va bene così? -

Mike annuì sorridente e raggiunse il suo viso con le mani, baciandolo poi a sua volta sulla fronte e lasciando per l'ennesima volta il caporale di stucco.
Dopo poco, Michael si avvinghiò al collo del padre e appoggiò la testa sulla sua spalla, cadendo addormentato dopo pochi minuti.
Levi si alzò in piedi e lo portò nella camera da letto che solitamente divideva con Hanji e lo appoggiò dolcemente sul materasso in modo da farlo dormire insieme a lui. Prima di chiudere le tende, il caporale frugò tra i cassetti di Hanji per cercare una copertina da gettare addosso a Michael per non fargli prendere freddo.
Tastando tra la biancheria, Levi sentì un fruscio insolito, uno scricchiolio cartaceo. Incuriosito, spostò i vestiti dal cassetto per trovare la fonte del rumore e, quando non rimase più nulla, vide una piccola busta appoggiata sul legno della cassettiera.
Sapeva che non doveva farsi gli affari di Hanji ma la curiosità ebbe il sopravvento e Levi afferrò la busta per esaminarla meglio.
Non appena fu tra le sue mani, il caporale ebbe un sussulto: la busta diceva che il contenuto era riferito a lui. Che Hanji gli stesse tenendo nascosto qualcosa?
La aprì velocemente con una certa preoccupazione e vide che la lettera contenuta nella busta recava la calligrafia di Hanji. Perché gli aveva scritto una lettera? Perché non gliel'aveva fatta leggere?
Crucciato, Levi iniziò a leggere quella calligrafia disordinata.





Ciao Levi,
se stai leggendo questa lettera, significa che ho avuto davvero il coraggio di affidarla a Erwin incaricandolo di recapitartela alla mia morte e che io sono... Bè, morta.

Non so bene cosa dire... Anzì sì, lo so invece. Ma non sono particolarmente brava a comunicare bene con gli esseri umani, e questo lo sai bene, no? Ma farò comunque del mio meglio, come sempre.
Questa cosa... Questa lettera, insomma, beh non è una cosa che desidero fare, ma sento come la necessità di farla.

Volevo solo dirti un paio di cose. Probabilmente ti starai già immaginando cosa come al solito ma no, non devo dirti nulla sui titani.
Stare con te ultimamente è diventato così naturale che io continuo a perdermi, anche in questa maldetta lettera! Come dicevo, volevo chiederti alcune cose, perciò se puoi, per favore, esaudisci i miei ultimi desideri.

Piangi, Levi. Non ridere sprezzante. Piangi, dico sul serio. E' quello che fanno tutti gli esseri umani. Io non posso piangere per te perciò ti prego di farlo: per favore, liberati di tutto il dolore che ti porti dentro e supera ogni vincolo che ti tiene incatenato al passato.
Se inizierai a piangere, poi un giorno finalmente smetterai e ti ritroverai inspiegabilmente più sereno. Ti alzerai e andrai avanti, andrai avanti sul serio anzichè accettare passivamente la situazione come stai facendo ora. Guarda al tuo futuro e immaginalo più lontano possibile, vivi il presente e goditelo, sei ancora vivo! 

E poi, esci di più con le persone. Non necessariamente con tutti, ma cerca di farti degli amici. Non ti chiedo di ridere insieme a loro, so che non sei quel tipo di persona, ma almeno divertiti e crea nuovi ricordi insieme a loro. Dimentica la possibilità di morire, perché tutti noi possiamo morire in qualsiasi momento. Perciò combatti al loro fianco, piangi e sopravvivi insieme a loro.

Se è possibile, cerca anche di viaggiare molto. Guarda o scopri più luoghi possibili. Forse potresti iniziare dall'interno del muro Rose! Sai, vicino al paese in cui sono nata c'è una collina piena di fiori durante la primavera, penso sarebbe un posto magnifico da vedere... 

Inoltre, se viaggerai, trovati una donna. Non parlo di donne con cui avere qualche avventura, trovane una di cui poterti innamorare. Innamorati di nuovo e cambia, trovane una con cui sposarti. Continua a prenderti cura del nostro Mike, ma cerca di averedegli altri figli, non pensavo mai di poterli trovare così adorabili! Non riesco a immaginarti circondato da una frotta di marmocchi ma, se li avrai con la persona giusta, sono sicura che non ti diaspiacerà averli intorno.

Cerca di sorridere. Sì, te lo sto chiedendo, e so che non è una richiesta impossibile! 

E poi... hm... Non so più esattamente cosa dire. mentre leggo questo schifo non posso non immaginarmi come sarà il mio corpo senza vita, non riesco a fare a meno di essere curiosa, dopotutto.
Maledizione, ho iniziato parlando di te e ho finito col parlare di me come sempre!

Comunque, fondamentalmente era questo ciò che volevo dirti prima di lasciarti definitivamente.
Mi è piaciuto stare con te, e mi è piaciuto ancora di più aver avuto la possibilità di essere diventata madre, e credo di doverti ringraziare per questo, in fondo. 
Non nego che mi sarebbe piaciuto fare tutte queste cose con te,  ma so bene come funziona il nostro rapporto e le cose mi stanno bene così. Dopotutto, l'amore non è sempre ricambiato.

Sto ancora scrivendo, e non so bene neanche io cosa sto facendo. O forse lo so. Non capisco bene a essere onesta. In questo momento vorrei poterti parlare per poterti chiedere se almeno tu ci hai capito qualcosa, ma non potrò più farlo, mi sa. Forse sto solo cercando di dichiararti i miei sentimenti, o forse è solo la mia sciocca abitudine di scrivere qualsiasi cosa mi capiti per la testa.

Ok, ora credo di aver finito. E non credo che la rileggerò una volta terminata, non penso che potrei farcela.
Quindi... E' tutto qui.
Addio...



No, non posso. Non riesco a finire. E' troppo difficile, non voglio scrivere il finale. Non voglio scriverti "addio", voglio essere egoista. Quando leggerai tutto questo però, io l'avrò sicuramente finito e non so perché sto facendo tutto questo casino! Probabilmente è colpa mia e del fatto che ho deciso di scriverlo direttamente a penna. Mi dispiace di non averla scritta e corretta a matita, ma se lo avessi fatto, probabilmente avrei cancellato tutta la lettera e non avrei più avuto modo di salutarti un'ultima volta.

Ripensandoci, però, ho ancora un'ultima richiesta da farti. Forse potrei darti il permesso di ignorare le altre, ma esigo che tu faccia questa.

Sii felice, Levi. Sii l'uomo più felice del mondo. Penso che tu te lo meriti, più di quanto tu stesso possa pensare. Quindi, per favore, cerca di farlo. Tutto ciò che ti ho chiesto prima era la felicità che avrei voluto per me, era la felicità che in un altra vita avrei voluto condividere con te e Michael. Ma non importa. Mi basta che tu sia felice, questo è tutto ciò che ti chiedo. Se potrai essere di nuovo felice, lo sarò anche io.

Ora mi sento di poter concludere davvero. Ora la mia penna mi sembra finalmente più leggera.
Mi mancherai, Levi, dico davvero. E Mike probabilmente mi mancherà ancora di più, ma non rimpiango nulla e, sinceramente, spero che non lo faccia nemmeno tu. Ti prego solo di dirgli che è stato la cosa più importante della mia vita e che lo sarà sempre.


Addio Levi, non ti dimenticherò mai. 
Ti amo.










Leggendo le ultime due parole della lettera, la carta tremò tra le mani di Levi e una morsa gli strinse il petto. Stava davvero provando per quella donna ciò che aveva sentito per Petra?

La verità forse era che Hanji si era insinuata dentro di lui.
Era affondata fino alle sue ossa e aveva reso il suo cuore il suo castello. Solo ora che non riusciva a togliersi dalla testa l'orribile pensiero che fosse morta aveva realmente realizzato la presa che quella donna aveva su di lui.
Improvvisamente dentro di lui si fece vivo il pensiero di non poter trovare più le sue labbra avvolte intorno alle sue, di non poter più sentire la sua bocca pronunciare il suo nome, non poter più vedere il suo sorriso e i suoi meravigliosi occhi.

Era troppo tardi. Era il suo modo di fare: si accorgeva delle cose sempre troppo tardi.

E non le aveva detto nulla prima di lasciarla partire. Non le aveva detto che la amava. Non le aveva detto che lei e Michael erano tutto, tutta la sua vita, la sua nuova vita.

Sì maledì mille volte dandosi dello stupido e, abbracciando Michael, si ritrovò a pregare per il ritorno di Hanji. Pregò per avere un'altra possibilità, la possibilità di dirle che la amava.




-




Dopo sei giorni, finalmente Hanji ritornò dalla spedizione.
Il lungo periodo trascorso a casa le aveva quasi fatto dimenticare la paura e la fatica del campo di battaglia. Era sfinita, ma il pensiero di rivedere Levi e Mike una volta superata la porta di casa la risollevò da tutti gli sforzi che in quei giorni l'avevano provata.

Tuttavia, quando varcò la soglia, trovò solo Levi ad aspettarla. Era serio e se ne stava di fronte a lei a braccia conserte.

- L-levi? - Chiese preoccupata, tutta l'euforia di un attimo prima scomparve - Cosa è successo? -

Il caporale non le rispose e si diresse verso di lei, intrappolandola tra le sue braccia e serrando la sua bocca con un bacio.
Hanji voleva abbandonarsi a lui, ma la preoccupazione ebbe la meglio.

- Mike? - Mormorò, facendo scivolare via le labbra dalle sue.

- Lui sta bene - Rispose in fretta Levi, iniziando a toglierle il mantello.

Hanji lo guardò esterefatta, davvero voleva farlo? 

- Levi, sono sporca... - Borbottò mentre lui era impegnato a sbottonarle la camicia.

- Non importa - Sussurrò di rimando, riattacandosi alle sue labbra e costringendola ad abbassarsi sul pavimento insieme a lui.

Le sue dita armeggiarono intorno alle sue cosce per cercare di rimuovere il cablaggio legato sui suoi vestiti, e Hanji tentò di contribuire ma la risultava difficile con la presa salda di Levi su di lei.
Tirò via le fibbie intorno alla sua vita come se qualcuno lo stesse cronometrando e lui stesse perdendo una gara di velocità.
Una volta abbandonate le cinture, rimanevano solo i suoi pantaloni a separarla da lui.
Hanji rise un po' davanti alla sua fretta, ma smise subito non appena gli occhi seri di Levi incontrarono i suoi.
Fu tutto frenetico, frettoloso. Non insoddisfacente ma... Diverso, diverso da come lo facevano di solito. Lei gemette e pianse, spingendo i fianchi contro i suoi, graffiando e mordendo ogni cosa che poteva raggiungere. Non aveva ansimato così neanche durante le battaglie dell'ultima spedizione.

Dopo che i loro corpi furono abbandonati dai brividi di frenesia e i loro muscoli finalmente rilassati, Levi la intrappolò di nuovo tra le sue braccia e Hanji decise di assecondarlo, aggrappandosi a lui come facevano i bambini al collo delle madri.

- Che succede, levi? - Tornò a chiedergli, questa volta però dolcemente.

- Succede che sei una maledetta idiota -

- Hahaha! E come mai? - Ridacchiò lei.

Levi le accarezzò le testa e la strinse ancora di più a lui.

- Perché hai scritto quella lettera? -

Sentì Hanji irrigidirsi come un blocco di pietra.

- C-come? - Balbettò cercando di alzarsi, ma Levi le concesse solo di arretrare quel tanto che bastava per guardarlo in faccia.

- Mi hai sentito - Sentenziò - Perché non me l'hai semplicemente detto? -

Hanji distolse lo sguardo imbarazzata.

- E vivere per il resto del tempo senza riuscire a guardarti in faccia? No grazie - Biascicò lei - Conosco già i tuoi sentimenti -

Levi fece serpeggiare di nuovo le braccia intorno alla sua nuca, spingendo la testa di Hanji nell'incavo del suo collo.

- Non che non li conosci, idiota - Sospirò.

La mano di Levi sembrava tremolante mentre le accarezzava i capelli.

- Io.. Io non voglio perderti - Mormorò infine - E ti amo, Hanji -

La donna si irrigidì di nuovo tra le sue braccia, ma si rilassò un attimo dopo.

- E Petra? -

Levi finalmente sciolse un poco la presa su di lei, consentendole di sollevarsi appena con le braccia sul suo petto.

- Petra fa parte del passato, Zoe... Me lo hai scritto tu che la vita va avanti, no? - Disse serio - E io voglio andare avanti con te -

Hanji sorrise e posò le labbra sulle sue, felice. Forse sì, ora era veramente la donna più felice del mondo.

Levi le baciò la fronte e la strinse per l'ennesima volta a lui, quasi avesse paura di farla scivolare via e perderla per sempre.

Rimasero in silenzio per molto tempo, i loro respiri e battiti cardiaci erano l'unico rumore che si poteva sentire nella casa.

- Levi? -

- Hm? -

- Sai che non c'è bisogno di tenermi così tutto il tempo, vero? -

Passò così tanto tempo prima che lui rispondesse  che Hanji, per un secondo, pensò che si fosse addormentato.

- Ho bisogno che tu possa ricordartelo... - Fece scorrere una mano tra i suoi capelli, sciogliendole la coda - ... nel caso ti venisse in mente di scrivermi un'altra lettera che mi faccia morire di paura -

Hanji ridacchiò e baciò il suo collo.

- Se me lo ricorderai... per il resto della mia vita... Forse non scriverò più nulla -

- Lo farò - Disse Levi, sorridendo dal profondo del suo cuore.




























Nota ^^
Salve a tutti!!!
Finalmente/purtroppo la storia è finita. Mi sarebbe piaciuto scrivere magari qualche altro capitolo per allungarla ancora un po', ma ultimamente ho nuove idee e non riesco a trattenermi dallo scriverle, e forse con troppe storie in corso la situazione sarebbe stata un po' ingestibile :P
Insomma... Spero che questo ultimo capitolo vi sia piaciuto, anche se credo di averlo scritto un po' troppo frettolosamente!
Ancora un grazie a tutti quelli che hanno deciso di leggersi tutti questi capitoletti travagliati, grazie a chi ha recensito e grazie a chi l'ha messa tra i preferiti! Il vostro sostegno è stato direi fondamentale nell'andare avanti dato che all'inizio non credevo che la cosa potesse funzionare ;)
Ok ora sto scrivendo troppo perciò la smetto XD
Un abbraccio a tutti e, se volete, fatemi sapere se anche questa conclusione vi è piaciuta ^^
  
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