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Autore: marauder11    26/04/2014    2 recensioni
"Il giorno dopo, al termine delle lezioni, il professore di Pozioni ritornò esausto nel suo studio.
Scorse sulla sua scrivania una boccia di vetro dalla forma sferica; si avvicinò cauto ad essa, sembrava che qualcosa galleggiasse (...)
Un petalo, un petalo di un giglio bianco candido galleggiava in acqua, (...)Iniziò a sprofondare e, poco prima di toccare il fondo, si trasformò in un meraviglioso pesciolino rosso, che adesso guizzava qua e là..."
**
«Noi pensiamo che questo Mago Oscuro e i suoi seguaci si siano infiltrati ad Hogwarts. Pensiamo che si stiano servendo di alcuni studenti di questa scuola, non sappiamo se sotto maledizione Imperius...»
Sirius si alzò di scatto, ma l'insegnante afferrò il suo braccio. Si avvicinò al viso di Sirius e piantò le sue iridi verdi sulle grigie di Sirius, con forza e tenacia.
«So perfettamente cos'ha in mente. Voglio avvertirla: non deve assolutamente cercare vendetta per ciò che è successo al signor Potter e alla signorina Evans. Gli esiti potrebbero non essere tra i migliori... E io difficilmente mi sbaglio, signor Black. Deve fare molta attenzione, la prego. C'è qualcosa di molto più grande in ballo»
Genere: Avventura, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Era certa di aver trascorso le vacanze estive più tristi della sua vita.

Era quasi sempre stata rinchiusa in casa, in camera sua più che altro. Silenziosa, sommersa dai suoi soli libri. Il che in realtà non le dispiaceva; amava leggere. E dato il tanto tempo libero che aveva avuto per quei due mesi scarsi, aveva potuto leggere davvero parecchio da quando era tornata a casa.

Sua sorella l’aveva evitata per tutta l’estate come la peste e i suoi genitori soffrivano molto per la situazione che si era creata tra le due figlie. Così, più per non dispiacere i suoi genitori che per lei (che oramai si era abituata al rapporto con la sorella ed era quasi immune ai suoi insulti che erano ordinari ormai), trascorreva la maggior parte del tempo in camera sua da sola. Non proprio da sola in effetti, con lei stava sempre quella grigia e soffice palla di pelo, il suo gatto. Truffle* non la mollava un secondo, in effetti. E nemmeno questo le dispiaceva.

Non aveva potuto evitare di pensare all’unica persona che le era sempre stata vicina, che l’aveva sempre compresa e che, secondo lei fino a quel maledetto pomeriggio dopo i gufo, aveva nutrito un sincero affetto per lei. La sua mente era così confusa adesso, non era più sicura di aver vissuto momenti tanto felici un tempo, data la tristezza che l’aveva avvolta negli ultimi tempi. Eppure doveva farsene una ragione, non poteva più riavere il suo migliore amico. Continuava a chiedersi il perché ma da tempo aveva capito che una volta cresciuti, troppe cose erano cambiate.               Loro erano cambiati.

Lily pensava a questo, quel pomeriggio. Pensava a Severus, e al modo brusco in cui la loro amicizia si era spezzata, durante quel maledetto pomeriggio. Lui le aveva rivolto le peggiori parole che avesse potuto rivolgerle, l’aveva chiamata sporca mezzosangue davanti a tutta la scuola, senza battere ciglio. Lei aveva scrutato i suoi occhi e aveva visto solo rabbia e disprezzo in quelle iridi nere. Mentre pensava a quelle imperdonabili parole, a quel terribile insulto, una lacrima amara le era scesa lungo la guancia. Per quanto il brusco distacco e la fine dell’amicizia con il suo migliore amico le facesse male, continuava a pensare che era giusto così. Allontanarlo dalla sua vita era la scelta migliore che potesse fare. Lui continuava a scriverle, spesso lo vedeva giù in giardino, sotto la finestra della stanza di Lily e cercava di convincerla a scendere. Sembrava davvero triste e dispiaciuto ma ciò che lui le aveva detto era davvero imperdonabile, non poteva essere dimenticato. E questo Lily lo sapeva bene.

Adesso era giunto il momento di andare avanti. Si sarebbe rialzata, pian piano magari, e avrebbe superato tutto. Aveva sempre superato tutto. Diamine, è di Lily Evans che stiamo parlando!

Intanto, mentre si tuffava con rabbia nel suo letto per l’ennesima volta in quel giorno di fine agosto, un uccello picchiettava alla finestra della piccola stanza di Lily. Un grazioso barbagianni grigio, dall’aria piuttosto buffa, teneva legato alla zampa sinistra una lettera che sembrava scintillare alla luce degli ormai tenui raggi del sole, dato che era quasi il tramonto. Al centro vi era inciso uno stemma rosso.

I risultati dei gufo. Erano arrivati i risultati dei gufo! Come poteva essersene dimenticata?

 

 

*Truffle, termine inglese che in italiano viene tradotto Tartufo. Vi dice qualcosa? ;)

Ciao! Cosa ne pensate? Continuo?? –Marauder11

  
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