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Autore: Mew_vale    26/04/2014    1 recensioni
La tragedia al Chibi Plaza è stata sventata, e Sylar è morto per mano di Hiro Nakamura. Ma quando Peter inizia a fare dei sogni strani in cui Nathan e altre donne sono in pericolo, non si persuade del fatto che sia tutta suggestione poichè non si è ancora ripreso dai fatti accaduti. Decide quindi di fare luce su questo mistero, scoprendo che la battaglia non è ancora finita.
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claire Bennet, Matt Parkman, Mr. Bennet, Nathan Petrelli, Peter Petrelli
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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INTRO: La storia incomincia dal dopo-Chibi-Plaza: Sylar è stato ucciso, o così pensano tutti. In realtà, Sylar ha in mente un piano che potrebbe portare alla distruzione del mondo... A Peter, come sempre, il compito di sventare i suoi piani ma stavolta avrà un aiutino speciale! 
La nostra storia è un pò cambiata: Peter, dopo la sventata catastofe, non è andato disperso. Il resto della storia, invece, è come la conosciamo: Claire e Noah sono a Costa Verde, Parkman, Suresh e la piccola Molly vivono insieme e le vite dei nostri eroi sono piuttosto normali. Questo finchè Peter non inizia a fare dei sogni...


  CAPITOLO 1.
"Sogno o realtà"

Sotto il punto di vista di Peter Petrelli.



Sono in un posto strano, a me ignoto. Mi guardo in giro e vedo carta da parati a fiori, pareti arancio chiaro (così mi sembra), mobili in legno massiccio e una scala imponente. Alla mia sinistra c'è una grande stanza bianca, piena di porte, finestre e piante.
"Nathan? "
Nessuna risposta. Continuo il mio tour per quella casa vittoriana, passando per una sala da pranzo con un grande tavolo e sedie imbottite. Osservo qualche foto di tre ragazze, in una ci sono una coppia di sposi ed in altre dei bimbi piccoli. 
"Nathan? Sei qui?"
Riprovo, quando sento un mugugnio venire dal piano di sopra.
"Nathan!"
Mi precipito su per le scale, trovandomi infine in un nuovo corridoio decorato da un lungo tappeto.
"Nathan? Dove sei?" 
Ci sono tante porte, così provo ad aprirle a casaccio. Dietro la prima c'è una stanza da letto matrimoniale, ma mio fratello non c'è. Dietro la seconda il bagno... Poi sento un cigolio sopra la mia testa. Esco dal bagno e torno di fronte alla prima stanza da letto e mi guardo in giro. Noto un' altra scala e decido di prenderla.
"Nathan!"
Salgo la scala ma la porta è chiusa. La sfondo con i miei poteri. Quando entro, lo scenario è terribile. Riverse a terra, ci sono i corpi di tre ragazze, con lo scalco rimosso e il cranio aperto in due. Guardo impietrito. 
"Sylar!"
Poi noto mio fratello che, steso in terra, si massaggia la testa; Doveva essere svenuto.
"Nathan, eccomi qu..."
Non riesco a finire la frase. Appena mi avvicino a mio fratello, una specie di barriera invisibile mi allontana scaraventandomi via.

Tutto sudato e ansimando, mi sveglio. Nel mio letto, del mio appartamento a Manatthan. Sono le otto del mattino. Sono ancora sconvolto dal sogno fatto, a cui non riesco dare una spiegazione. E' solo un incubo che deriva dal ricordo di Sylar, o qualcuno sta per essere ucciso per mano sua? Maddai Peter! Sylar è morto davanti agli occhi di una decina di persone, Hiro Nakamura lo ha trafitto. Mi alzo dal letto e dopo aver fatto una doccia, mi vesto e decido di andare a casa di mio fratello.
Mi apre mia madre.
"Ciao Peter"
"Ciao mamma, Nathan è in casa?"
"Se vuoi parlarli ti conviene farlo ora o tra due settimane, sta andando a San Francisco per una conferenza."
Mi dirigo verso il suo ufficio.
"Avanti"
"Ciao Nathan, hai cinque minuti?"
"Cinque contati fratello, di cosa si tratta?"
Chiudo la porta, sotto gli occhi vigili di mio fratello che si interroga sul perchè io sia così furtivo.
"Stanotte ho fatto un sogno strano Nathan..."
"Di che tipo?"
"Su Sylar..."
"Peter, Sylar è morto."
"Lo so Nathan ma c'era qualcosa di strano in quel sogno, c'eri anche tu!"
"Ah sì? E cosa facevo?" 
"Eri come... chiuso in una gabbia trasparente, quando ho provato ad avvicinarmi sono stato spazzato via. Eravamo in una grande casa vittoriana, non so dove fosse..."
"Devi cercare di prendere dei sonniferi o dei calmanti la sera, prima di..."
"No, ascoltami. C'erano anche dei cadaveri, tre giovani donne avevano il cranio aperto in due!"
"No Peter, ascoltami tu. Sylar è morto, io l' ho visto, tu lo hai visto. E ora se non ti dispiace devo prendere un volo per S.Francisco."
"Nathan, ascoltami un secondo..."
"No Peter, è finita. Basta con queste storie. Abbiamo salvato il mondo e Sylar è morto, non c'è più nulla per cui stare in pena."
Fisso mio fratello per pochi istanti.
"Hai ragione Nathan. Era solo un sogno, devo lasciarmi questa storia alle spalle..."
"Ecco, bravo. Io ora saluto la mamma e la mia famiglia, mi aspetta un aereo."
"Fà buon viaggio Nathan."
"Grazie, pensa di più a te."
Inutile dire che il pensiero di quel sogno mi ha tormentanto per tutto il resto della giornata. E' nel mio carattere, preccuparmi sempre troppo... Degli altri, del resto del mondo. E mai di me stesso, e della mia salute mentale che a, quanto pare, sta andando a farsi fottere. 
Decido di seguire il consiglio di mio fratello. Perciò, dopo aver preso qualche goccia di sonnifero, mi abbandono al dolce dormir. Ma neanche il sonnifero è sufficiente a distrarmi da quei sogni....
Sono di nuovo in quell' imponente abitazione, mi trovo nella stanza bianca con le piante e i mobili da giardino. Dopo pochi secondi di interdizione, mi lancio su per le scale. 
"Nathan"!
Senza perdere tempo a girovagare per la casa stavolta. Dopo aver percorso di corsa la prima scala, mi fermo. Sento delle voci venire da di sopra, alzo lo sguardo verso il soffitto. Oltre alla voce di mio fratello, sento le voci di tre donne. Distinguo qualche frase, mio fratello dice: "Vi state sbagliando, non sono stato io!", una di quelle donne risponde: "Non ci credo...", quindi mio fratello inizia ad urlare dal dolore. Corro di sopra a salvare Nathan, appena arrivo davanti alla porta, che è spalancata, le tre donne si girano nella mia direzione e le vedo chiaramente in faccia. 
"Lasciate stare mio fratello!"
Sono pronto a usare i miei poteri, quando una di quelle donne gioca d' anticipo e alza le mani e vengo travolto da un' esplosione.

Ancora una volta mi sveglio, urlante e sudato, nel mio letto. Dopo aver inspirato ed espirato abbondantemente, scendo dal letto, per mettere la testa fuori dalla finestra. Fà freddino, e passano ancora delle auto benchè sia mattina presto e ancora buio. Devo fare qualcosa, assolutamente. Dopo aver rifletutto per pochi istanti, decido la prossima mossa da farsi. Ancora in pigiama, infilo scarpe e giacca per uscire. La mia destinazione? Il negozio di Isaac Mendez. Sì, sì.. Isaac è morto, ma la sua attrezzature può essermi utile. Voglio dipingere il futuro, per saperne di più. 
Sfondo la porta ed entro. La luce funziona ancora, molto bene. Mi tolgo la giacca, e cerco con lo sguardo una tela bianca. La trovo e la appoggio sul cavalletto. Dopo aver afferrato la tavolozza ed il pennello, sento la mente appannata. Non so esattamente cosa mi succeda in quegli istanti, soprattutto perchè è solo la seconda volta che lo faccio. Quello che so è che cado in una sorta di trance, durante la quale il tempo assume un corso diverso, non mi rendo conto che sono passate due ore e quando mi riprendo ho dipinto due quadri. Mi allontano, totalmente sbigottito. Ho dipinto quelle donne, ho dipinto l' istante del mio sogno in cui si sono girate a guardarmi. So chiaramente qual'è il loro aspetto. Sull' altra tela, ha preso vita l' immagine di una grande casa rosa circondata di piante e fiori. E' quella casa, ne sono certo. Di fronte, c'è parcheggiata un' auto: una Mini Cooper argentata, e nel vialetto altre due auto: la prima verde mela e un Suv scuro. Leggo anche il numero civico: 1329.
Lo squillo del cellulare, mi riporta alla realtà.
"Pronto?"
"Peter, abbiamo un problema..."
"Madre, che succede?"
"Nathan, è scomparso..."
"Che cosa??" 
Sono allibito, e spaventato. E incredulo, un misto di sensazioni di sopresa inenarrabile, un cocktail di emozioni. 
"Non è mai arrivato in Hotel, nè al Partito."
Non rispondo, fisso il paesaggio oltre alla grande finestra dell' ufficio di Isaac. Non ho sognato, ho viaggiato nel futuro.

FINE PRIMO CAPITOLO.

Spazio dell' autrice:
Ormai avrete capito chi sono i co-protagonisti di questo Crossover! Spero che vi piaccia questa mia idea! ^^
Se vi và di recensire, anche per esprimere delle critiche e dare consigli, sarò contenta di rispondere! 
Al prossimo capitolo!
Mia.
   
 
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