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Autore: LittleChiari13    26/04/2014    5 recensioni
"Cosa mai potrebbe capitare il perfetto venerdì sera?". Mai dirlo. Ci saranno sicuramente brutte sorprese. Ecco uno dei miei tanti venerdì sera, avvolti da un'aria comica. Insomma, una di quelle cose che ti capitano che ti fanno venir voglia di piangere, ma che riguardate con occhi diversi non possono far altro che far ridere.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 18.00: Esci dalla doccia. Finalmente la serata più rilassante della settimana! Doccia rilassante, telefilm preferito… Tutto perfetto, cosa potrebbe mai andare storto? Apri il cellulare per vedere se il ragazzo che ti piace ti ha scritto, o se la tua migliore amica è piena di problemi e deve parlarne con te. Ti cadono le braccia quando vedi che hai 200 messaggi nel gruppo di whatsapp della classe, dove pare sia scoppiata la terza guerra mondiale. In mezzo al delirio riesci a capire che le cause sono dei compiti che nessuno ha sentito, ovviamente, tranne le due secchione di turno. Cominci già ad imprecare, ma confidi sempre che siano i soliti paragrafetti da leggere di storia, o i due esercizi di biologia. Tra un messaggio e l’altro scopri di avere 3 versioni tra greco e latino, una pagina di esercizi di inglese, cinque esercizi di fisica e una ricerca di educazione fisica. Ti trattieni a stento dallo sbatterti la testa contro il lavandino in porcellana. Dopo un momento di trance in cui guardi il vuoto, decidi di darti da fare: indossi velocemente l’accappatoio, raccogli i capelli fradici in un asciugamano sulla testa, prendi il cellulare e corri nella tua stanza. Apri il cassetto dei pigiami, sperando di poter stare nel tuo caldo pigiama, morbido, verde con sopra disegnati i pinguini, ma trovi soltanto il pigiama che odi di più, quello che ti sta piccolo, rosa, con sopra disegnate le Barbie, che ti ha regalato tua zia per il tuo 16° compleanno, perché non ti vede da quando avevi 3 anni. A malincuore lo indossi, perché non hai tempo da perdere. Ti posizioni davanti alla libreria per vedere che libri e quaderni prendere, apri il cellulare e controlli nuovamente i compiti. Tre versioni di greco e latino? “Dai, ne faccio una, quella di greco, e le due di latino le copio domani dalla mia compagna di banco, tanto lei le fa sempre!”. Una pagina di esercizi di inglese? “Eh caspita! Questi devo farli, inglese è alla prima ora! Però… Vabbè, ne salto qualcuno, tanto una volta che mi chiama non mi sente più, chiedo di correggere l’unico esercizio che farò e per il resto me la cavo!”. Cinque esercizi di fisica? “FISICA?! Ahahah, ma non fatemi ridere! Nessuno la sa fare fisica, e io non ci capisco niente. Poi la prof è sempre arrabbiata, non cambierebbe nulla”. Spegni lo schermo del cellulare, ma lo tieni sulla scrivania: non si sa mai che il ragazzo che ti piace ti scriva o che la tua amica debba raccontarti problemi e/o scoop. Prendi il vocabolari di greco, il libro, il quaderno e una penna e ti siedi alla scrivania mettendoti all’opera.
Ore 19.00: *Driin…Driin*. Guardi lo schermo del cellulare: la secchiona. “E ora che vorrà?!”. “Pronto? Ah si ciao! Tutto bene, grazie, tu? Ah problemi con la prima frase di greco? Eh, sai che la stavo traducendo proprio anche io quella frase? Eh si, mi sono messa da poco, e poi la trovo un po’ difficile questa versione… Comunque, sì, vuoi sapere come l’ho tradotta? Ehm… La mia frase non ha molto senso… E non l’ho neanche fatta tutta… Come, la vuoi sapere lo stesso? Va bene, però ti avverto che non ha senso… Ah ti basta copiarla? Allora va bene. –Asdrubale con quelli che conduceva con se balzando per conquistare una nuvola-. Cosa? Se mi sono drogata? No no, scherzi, mi hai chiesto tu di dirtela comunque! Vuoi chiedere a qualcun altro? Ok… forse è meglio… Va bene, ciao e buona cena. Ciao ciao”. Ma guarda se devono sempre contestarti tutto quello che scrivi: è greco, mica italiano! Ti accorgi solo dopo la telefonata di essere da un’ora sopra alla prima frase. Rinunci a fare anche quella versione: la copierai domani assieme alle altre due. Però… è troppa roba. “Va bene, per fortuna esiste il sito con le versioni tradotte di latino, ne copio una da là, così domani avrò solo due versioni da copiare”. Apri il computer, ti connetti ad internet, entri nel sito delle versioni, ma ti accorgi che la tua versione non c’è. Arrabbiata nera lanci il quaderno sul letto, e decidi di lasciar perdere tutto.
Ore 19.30: “Forza, ho mezz’ora di tempo prima della cena, faccio inglese”. Tiri fuori il libro di inglese e ti accorgi che tutti gli esercizi da fare sono da fare col sussidio del CD allegato. “Mannaggia!!! E ora dove ho messo il CD?!” Cominci a svuotare metà libreria, ma non trovi nulla. Intanto un urlo dall’altra stanza: tua madre che ti chiama perché la cena è pronta in tavola e si fredda. Sconsolata esci e decidi di cercare il CD dopo cena.
Ore 20.30: Dopo cena, passata ad ingoiare le lacrime, perché hai visto nell’anteprima della puntata del tuo telefilm preferito che i due protagonisti finalmente si metteranno assieme, corri in camera e, appena entri, non sai se infilarti il taglierino, che è sulla mensola, in un occhio o se piangere: il CD di inglese era sopra alla scrivania. Velocemente lo infili nel portatile e fai quell’unico esercizio che ti eri riproposta di fare. Forza, magari riesci anche a non perderti la puntata! *Biiiip*. Un messaggio. “Speriamo sia lui, speriamo sia lui! Ma che…”. Un altro messaggio nel gruppo di whatsapp della classe. Rimani imbambolata davanti a quel messaggio, che ti sconvolge la serata. Il giorno dopo ci sarebbe stato uno scambio: prof di fisica alla prima ora e prof di inglese all’ultima. Insomma, uno di quei momenti in cui vorresti mangiarti il compasso con cui dovrai fare quei maledetti esercizi. Inizi, ma dopo poco senti una musica fin troppo familiare. *Driin… Driiin*. La tua migliore amica. “Vabbè, dai, finisco dopo, non starò tanto al telefono con lei!”
Ore 22.30: “… Eh si, ora è proprio meglio andare a dormire, altrimenti domani non ci svegliamo più, ahaha! Ciao ciao, buonanotte!”. Riattacchi e ti accorgi del quaderno col compasso davanti e lasci cadere la testa sopra al quaderno. Ti rialzi. “Va bene, scrivo qualche numero a caso tanto per far vedere che ho fatto qualcosa. *Tunz tunz tunz*. “Ed ora?!”. Ti ricordi solo in quel momento che è venerdì sera, e che ogni venerdì sera l’osteria sotto casa tua organizza la serata karaoke, dove, però, mettono sempre le stesse canzoni, e sono sempre cantate dagli stessi ubriaconi. Cominci già ad ipotizzare di prendere un secchio d’acqua e versarlo sopra alla loro console, giù dalla finestra, ma decidi poi di non perdere tempo, e ritorni seduta alla scrivania.
Ore 23.00: Finalmente hai finito tutto. Prepari la cartella e butti tutto ciò che non serve e che si era accumulato sul letto sopra alla sedia e alla scrivania, attacchi il cellulare alla presa vicino al comodino e lo appoggi sopra ad esso. Ti infili nelle coperte e prima di addormentarti pensi: “Mamma mia, che serata! Però almeno è finita, finalmente ora posso dormire! Hanno anche finito di cantare ora! Certo, ho perso un po’ di tempo e mi sono persa la mia serie televisiva preferita *Sigh* ma vabbè, sta settimana fanno le repliche!”.
Ore 00.00: *Driiiin….Driiiiin*. Senza realizzare quanto stia succedendo e che ore siano prendi il telefono e rispondi, sentendo un’inconfondibile voce dall’altra parte della cornetta: la tua compagna di classe stramba. Con voce assonnata “Pronto…?” e dall’altra parte “Ehilà, ciao! Ascolta, volevo chiederti che ricerca hai fatto di ginnastica, perché io ho portato il trapianto di muscoli di giraffa nell’uomo, e non vorrei che anche tu avessi fatto la stessa ricerca…”. Ti svegli un po’ e… LA RICERCA DI EDUCAZIONE FISICA!
  
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