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Autore: Nembayo    26/04/2014    7 recensioni
|| «Comunque» disse Maia cambiando discorso, con la bocca piena «come mai non sei andata a salutare Will?»
"Di male in peggio", pensò Clary
[...]
«Lo sapete che odio avvicinarmi al loro tavolo, è una questione di principio.»
Cecily roteò gli occhi, ma non commentò, per fortuna.
«Ragazze» la voce familiare di Simon fece voltare Clary. Sorrise.
Conosceva Simon da quando era bambina, ed era una delle persone a cui teneva di più insieme a sua madre e Cecily. E Will, le ricordò una vocina nella sua testa rimproverandola. ||
E se gli Shadowhunters vivessero tutti nel presente, e se non fossero Shadowhunters ma ragazzi normali con un talento speciale? E se questi ragazzi andassero a scuola alla McKinley? E se partecipassero al Glee Club?
*storia scritta a quattro mani con riveraslegs*
Genere: Demenziale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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BUONDÌ GENTE!
Sono sempre One, sono tornata, e non sono sola! Questa volta siamo in due, a farvi scervellare ancora di più, e, da parte mia, sto iniziando l'ennesima long (queste long mi perseguitano)!
Quindi, questa è una storia scritta a quattro mani da me e la mia panda (perché panda? Boh) riveraslegs (che è praticamente la mente di questa assurdità).
Per non farvi partire svantaggiati, vi daremo qualche dritta sulla storia: si svolge nel mondo di Glee, sugli Shadowhunters di TMI e TID (che ovviamente non sono del 1800 ma di questi tempi, grazie a Dio! Non abbiamo branchi di vecchietti in abiti di flanella). L'idea ci è venuta mentre decidevamo di scrivere un crossover insieme e la mente malata geniale della mia panda ci hanno portati a questo. **rullo di tamburi pls**
Le coppie saranno parecchio sballate all'inizio (riveraslegs, la colpa è tua, lo sai vero? Quindi odiate lei, non me), e forse non solo all'inizio.. (ok, non posso dirvi come sarà la fine, troppo scontato sennò), e i personaggi cercheranno di essere il più IC possibile a quel che sono, nei ruoli dei personaggi di Glee (i mean, for example: c'è un quarterback come Finn, che qua è Jace), c'è il Glee Club, ci sono i Cheerios, eccetera.
Quindi, ladies ang gentlmen, ecco a voi il capolavoro (ok, non esageriamo) di oneselmidejuylorbros e riveraslegs
.








 

PROLOGO



Clary odiava dover passare tra tutti i tavoli della mensa per raggiungere il suo posticino, accanto alle finestre. Alzò appena lo sguardo, cercando di non intercettare quello di Will. Non aveva voglia di correre dal suo ragazzo nella morsa dell'ala vip. Si sarebbe beccata i commenti di Isabelle sui suoi capelli e sulla sua statura, le frecciatine di Jace e le smorfie di Alec. Controllò che Cecily la stesse aspettando al loro posto, e che non fosse accanto a suo fratello; quando scorse la sua migliore amica assieme a Maia, al tavolino nell'angolo, sospirò sollevata. Abbassò nuovamente lo sguardo e attraversò la stanza a grandi falcate cercando di passare in osservata.

«Ehi Red.» la salutò Cecily, portandosi una mano sugli occhi per coprire la fastidiosa luce del sole che penetrava dalla finestra accanto.

I suoi grandi occhi blu si illuminarono mentre sorrideva alla sua amica.

«Ti ho già detto di non chiamarmi così.» la sgridò Clary, prendendo posto accanto a Maia «I miei capelli non sono così rossi, sono più arancioni.»
«Oh no, sono rossi rossi, te lo assicuro.»
la prese in giro Cecily. Maia rise sotto i baffi, beccandosi a sua volta un'occhiataccia da Clary.

Clary amava Cecily: era la sua migliore amica e senza di lei si sarebbe sentita persa, anche se, quando la sua parte “popolare” faceva capolino e iniziava a fare commenti in stile Isabelle sui suoi capelli, le sarebbe piaciuto prenderla a schiaffi. Ovviamente Cecily, contrariamente alla capo cheerleader, scherzava, e Clary lo sapeva, tuttavia una parte di lei non poteva fare a meno di rimanerci male.

«Comunque» disse Maia cambiando discorso, con la bocca piena «come mai non sei andata a salutare Will?»

Di male in peggio, pensò Clary, ma quello che disse fu: «Fai schifo Maia, una ragazza per bene non parla con la bocca piena, è da maleducati».

L'amica, capendo cos'aveva in mente di fare la rossa, le rispose a sua volta: «Ah sì? E sai cos'altro è da maleducati mia cara pel di carota? Cercare di sviare il discorso per evitare di rispondere ad una domanda.»

«Lo sapete che odio avvicinarmi al loro tavolo, è una questione di principio.»

Cecily roteò gli occhi, ma non commentò, per fortuna.

«Ragazze» la voce familiare di Simon fece voltare Clary. Sorrise.

Conosceva Simon da quando era bambina, ed era una delle persone a cui teneva di più insieme a sua madre e Cecily. E Will, le ricordò una vocina nella sua testa rimproverandola.
Maia salutò Simon solo con un cenno del capo, dopodiché abbassò la testa ed iniziò a torturare con la forchetta ciò che rimaneva nel piatto del suo pranzo. Clary aveva notato che c'era qualcosa che non quadrava ultimamente nel comportamento dell'amica: dopotutto, Maia e Simon erano sempre stati grandi amici.

«Ecco il mio nerd preferito!» lo salutò Clary distogliendosi dai sui pensieri. Simon si sedette accanto a Cecily, e si sporse in avanti verso Clary.

«Oggi il professor Branwell mi ha mandato su di giri, con tutti quei discorsi su come costruire una grattugia elettrica con tre rasoi e una batteria.» sbuffò, passandosi una mano tra i capelli spettinati.

Clary arrossì. Il professor Branwell era suo zio, il marito di sua zia, in realtà, e odiava quando gli altri studenti si lamentavano di lui.

«Cavolo.» disse Cecily, senza entusiasmo. «Dov'è Jordan, comunque?»

Jordan, uno dei migliori amici di Simon nonché fidanzato di Maia, era un ragazzo alto, bello e con la testa piena di musica e chitarre.

«Non lo so.» Simon studiò il vassoio stracolmo di Cecily per qualche secondo.«Posso prendere un po' di torta?» le chiese, e senza aspettare una risposta, afferrò il dolce e lo divorò in due secondi, guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell'amica.



 

Jace lanciò un'occhiata al tavolino nell'angolo, quello accanto alla finestra aperta. Si chiese per l'ennesima volta che cosa ci facesse sua sorella con quel gruppo di sfigati disagiati quali la nera scontrosa, il nerd e la nana rossa che, la sfiga vuole, fosse anche la ragazza di suo fratello. Seriamente, che cosa avevano gli altri due Herondale al posto del cervello? Segatura?

«La tua ragazza si tiene alla larga da te, Will. Devi lavarti più spesso.» disse il biondo al fratello, tirandogli una gomitata. Will guardò nella direzione indicata da Jace.

«Penso che Cecily venga prima di me, per lei» disse soltanto, scrollando le spalle.

«Oppure quello sfigato con gli occhiali.» disse Helen, scoppiando in una risatina.

Jace strinse la vita di Tessa, seduta accanto a lui, con un braccio, e scoppiò a ridere alla battuta di Helen.

«Comunque dopo pranzo abbiamo allenamento, Helen.» li interruppe Isabelle, chinandosi in avanti. Una cascata di capelli nerissimi le incorniciò il viso accuratamente truccato. «Ti consiglierei di non mangiare quel dolce.»

Helen alzò lo sguardo su di lei, avvampando. Posò la forchettata di torta che si stava portando alla bocca nel piattino di plastica, e abbassò il capo.

«Oh, dai Izzy, lasciala in pace.» scattò Aline.

Jace roteò gli occhi, affondando il viso tra i capelli profumati di Tessa. Le lasciò un bacio sul collo, e sentì la sua bella vice-capo cheerleader trattenere un sospiro.

«Sei pregato di non fare certe cose in pubblico, Jonathan.» disse Will fulminando Jace con lo sguardo.

«Non penso che tu e Testa Rossa trascorriate il vostro tempo giocando a carte, William.»

«Quello che facciamo io e Clary sono fatti nostri, e soprattutto non lo facciamo in pubblico.»

Tessa e Jace si staccarono controvoglia, ma non dopo che il ragazzo le avesse stampato un sonoro bacio sulle labbra.

«Avete visto come sono carini i due venuti dalla Dalton, comunque? Potremmo chiedergli di venire a mangiare con noi da domani» disse Aline, rivolta a Izzy, Tessa ed Helen.

Isabelle distese le labbra piene in un sorriso divertito.
«I due della Dalton, Aline, si chiamano Gabriel e Gideon,e si da il caso che siano cugini miei e di Alec. Mi sembra ovvio che mangeranno con noi da domani, non possiamo certo permettergli di mischiarsi con la plebaglia» disse. Aline arrossì, arricciandosi una ciocca di capelli attorno a un dito.

«Oh, davvero?»

«Eh sì.» Isabelle si stiracchiò le braccia, lentamente.

«Dov'è Alec, comunque?» chiese Will.

«È stato trattenuto dal professor Branwell.»

 


 

  
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