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Autore: ofarrowsandbows    26/04/2014    0 recensioni
Una raccolta di One Shot senza pretese, ognuna intrisa di una piccola morale -significativa o meno- riguardanti le vicende della famiglia Nolan e la famiglia Hood, vent'anni dopo la sconfitta di Zelena.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Nuovo personaggio, Paige/Grace
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Written in these walls are the stories that I can’t explain
Capitolo:  2. Regina/Cora–Mother knows best
Personaggi:  Regina Mills; Cora Hood; Robin Hood
PLOT: Regina non vuole essere come sua madre Cora ma finisce per comportarsi allo stesso modo.
Pairing: Outlaw Queen
Rating: verde
Note: Hellow, people! Nella OS di oggi vediamo i nostri tre Hood alle prese con Elijah Scarlett, figlio di Will e beh, non so voi ma io lo shippo con Anastasia ahah :’’) comunque oggi ho scoperto Shiloh Fernandez e credo di essermi persa, lol. Poi nel film “Cappuccetto rosso sangue” mi ispira tanto come Merry Man, quindi mi sembrava più che adatto. Alla fine ho optato per Evan Nolan, come nome del nostro benedetto Snowing’s child (?), poi staremo a vedere se ci ho azzeccato o no, lol. La OS – che oggi è un po’ piatta ma ho intenzione di ritornare sulla questiona Cora/Elijah come anche Cora/Evan – essendo multishipper mi sento davvero indecisa al riguardo, lol – è ispirata alla canzone “Mother knows best” di “Rapunzel”, lol. Ah, inoltre ringrazio mille volte ancora per le recensioni del capitolo precedente e mando un grosso bacio a tutti, buona lettura <3
 
 
 
Era abbastanza facile pensare che, a prima vista, Cora fosse l’adolescente più buona e gentile del mondo, forse più di Biancaneve del mondo delle favole e di Mary-Margareth del mondo senza magia.

Peccato che non fosse esattamente così.

In quanto “principessa”, Cora era piuttosto consapevole di come sarebbe stato il suo futuro,  del fatto che ogni giorno sarebbe potuto essere quello buono per tornare nel mondo da cui avrebbero dovuto provenire e quindi che le alleanze fossero importanti.

Ma il fatto era che lei Evan Nolan lo vedeva semplicemente come un altro fratello, e non come il figlio di Biancaneve e Azzurro che un giorno sarebbe diventato re.

Certo, magari una cottarella l’aveva avuta, ma giusto un anno, poi era ritornato tutto “normale”.

Per quanto Regina si sforzasse di non seguire la stessa direzione di sua madre, aveva deciso, un giorno, che sarebbe stato meglio che i suoi figli non giocassero più con quelli della banda di Robin.

Non per nulla – era la sua giustificazione – ma poi i suoi bambini sarebbero cresciuti con la convinzione di vivere nella giungla.

Inutile dire che quella fu la prima volta in cui Robin se la prese a male di qualcosa detto da Regina.

In realtà era capitato che Will Scarlett aveva avuto un figlio e che questo era nato nello stesso periodo di James e data la conoscenza dei genitori erano diventati le nuove mascotte dei Merry Men – ovviamente insieme a Roland.

Elijah era spesso ospite a cena o a merenda dai Mills – Hood – e questo era rimasto anche durante l’adolescenza, almeno fino a che Cora non aveva deciso che anche lei voleva giocare ai cavalieri.

E fare la principessa da salvare non era la sua prerogativa.

Poi un giorno Elijah era arrivato alla villa e invece di chiedere dei suoi amici, come al solito, aveva chiesto ai signori Hood di poter parlare con loro di una “questione importante”.

La questione importante si era poi rivelata essere una gentile richiesta per chiedere di uscire alla minore degli Hood e nonostante Robin avesse lodato più e più volte il ragazzo, l’unico pensiero di Regina rimaneva bloccare la cosa sul nascere.

«Tua madre ha fatto la stessa cosa con Daniel, Regina.»

Ma Regina continuava dritta sulla sua strada, decisa a tappare ogni falla del suo cammino lungo la redenzione.

«Perché non fai sposare uno di quei due idioti con una qualche principessa?» aveva chiesto – sbraitato – Cora scendendo dalle scale, il cellulare il mano e le dita che battevano sullo schermo a velocità quasi supersonica.

«Come fai a saperlo?» avevano chiesto in coro i genitori guardandola con occhi sgranati.

«Uno, io so tutto. Due, eravamo d’accordo.»

Regina rimase interdetta, cercando di nascondere al meglio le sue emozioni e non darla vinta alla figlia.

«Credimi è meglio così. Mamma lo sa meglio di te.»

«Lo sai meglio di me e ti comporti come la nonna.» aveva semplicemente asserito, tagliente come suo solito.

Cora aveva preso la sua mantella rosso porpora e l’aveva indossata a mo’ di cappuccetto rosso – di cui adorava lo stile, ma Ruby ne era già al corrente quando a carnevale la bionda usava vestirsi sempre allo stesso modo, ovvero il suo – ed era uscita dalla porta che dava sul retro.

Regina era rimasta a sedere, continuando a pensare che non stava commettendo alcun errore.

«Conoscilo. Magari ti piace.»

«No.»

Robin aveva sbuffato, spingendo le braccia lungo il tavolo con fare seccato, segno che stava cedendo e beh, che non voleva più intromettersi perché per lui avevano la sua benedizione.

«Evan è il suo futuro migliore, faccio solo quello che è giusto.»

«Allora magari avresti potuto evitare che diventassero amici da “se dici un’altra cazzata di prendo a schiaffi, Nolan”

Regina sorrise all’imitazione del marito, ma rimaneva comunque della sua idea.

«Ha la testa dura. Tua figlia intendo.»

«Perché tutto a un tratto è mia figlia?»

«Perché al momento abbiamo due figlie diverse, Regina. Mia figlia ha preso le sue cose ed è uscita lo stesso anche se tu non eri d’accordo… tua figlia è decisa a sposare il figlio della tua figliastra perché tu vuoi redimerti ufficialmente dalle cattiverie fatte in passato.»

Un silenzio imbarazzante piombò nella cucina, nonostante nella sala accanto Roland e James stessero giocando ad una rumorosa partita a FIFA – che si stoppò praticamente appena sentito lo strano silenzio.

«Devo pensarci sopra.» affermò infine, rompendo il silenzio.

Robin la ritenne una piccola vittoria personale, per quanto stupida.

Quando Cora ritornò a casa – tardi secondo Regina – non salutò nessuno e salì direttamente in camera sua. Qualche minuto dopo sentì bussare alla porta e poteva già immaginare chi fosse.

«Sono stata fuori casa un’ora. Non farne un dramma.»

«Ti ha riportata a casa?»

Cora nascose la testa sotto il cuscino e sbuffò, seguita da una risata a misto tra genuina e canzonatoria di sua madre.

«Perché tu lo sai meglio di me? In base a cosa?»

Regina sospirò e si accucciò accanto a sua figlia, prendendo ad accarezzarle la chioma bionda sparpagliata un po’ su tutte le lenzuola.

«Perché lì fuori c’è un mondo spaventoso, Cora. In un modo o un altro qualcosa con questo tipo andrà storto, te lo giuro. Ruffiani, teppisti, ladri. Tutti fatti allo stesso modo.»

«Anche Evan è così? Perché lui sì? Perché papà sì?»

Regina sbuffò spazientita tirandosi a sedere.

«Beh è un azzurro, al massimo è un po’ tonto, ma ha buoni valori. Tuo padre è un uomo d’onore anche se non si direbbe.»

«Supera le apparenze, mamma!»

«E tu prova a superare i miei ordini, Coraline Hood.»

«Un giorno mi racconti di Daniel?»

«Era differente.»

«…non credo.»

«Questo mondo ti mangerà in un solo boccone e ti sputerà viva, Cora. Fidati, mamma sa cosa è meglio per te.»

Cora schioccò la lingua contro il palato e farfugliò qualcosa che doveva essere una frase in concordanza a sua madre.

«Lo dico per il tuo bene, cara. La cena sarà pronta tra venti minuti.» asserì Regina avvicinandosi alla porta, per poi aprirla e uscire dalla stanza.

«Va bene. Ah, mamma.»

«Cosa?»

«Io faccio quello che tu dici è meglio per me… però tu evita le stragi stile Cora madre, okay?»

Regina sorrise lievemente, il pensiero di Daniel che si accasciava al suolo davanti ai suoi occhi ancora vivido nella sua mente.

«Prometto che non gli torcerò un capello.» asserì alzando gli occhi al cielo in preda a un attacco di diabete. Poté quasi giurare di aver sentito sua figlia mormorare un leggero “grazie”.

Qualche giorno dopo, Regina decise che, in quanto sindaco di Storybrooke, aveva il preciso dovere di controllare che nei boschi fosse tutto a posto.

Non disse a nessuno che in quell’occasione ebbe modo di fare una chiacchierata con Elijah. Nonostante tutto, rimase comunque dell’idea che Evan rimaneva una scelta migliore.
   
 
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