La paura che ho di te
 
Sono nel centro di addestramento, all’attico, con tutto il mio staff di preparazione.
Sono sul divano vicino a Peeta, tra poco vedremmo il riassunto della mietitura avvenuta in tutti i distretti.
La televisione si accende e nella stanza si diffonde l’inno di Capitol City.
Appena la musica finisce compare un uomo panciuto con in mano un biglietto.
“Il tributo femmina del distretto uno è: Cashmere Johnson!”.
Una ragazza bionda, molto bella si avvicina all’uomo e saluta, quasi con affetto il pubblico.
La scena cambia e si vede l’uomo con un altro biglietto, lo apre e legge.
“Il tributo maschio del distretto uno è: Gloss Johnson! I due fratelli saranno nell’arena!”.
Gloss…
Quel Gloss!
Tremo.
 
Una giacca.
Una giacca sporca di polvere.
Non è polvere è carbone.
 È la giacca di mio padre!
Perché sto pensando alla giacca di mio padre?
 
Una bambina.
Un padre che la protegge, la nasconde dietro di se!
Quella bimba sono io e quello è mio padre!
 
“Deve vederli! Se scoprono che non guarda la televisione saremo puniti!”. È la voce della mamma.
“No! Ha solo cinque anni! Cinque! Non può vedere certe cose!”. Il mio papà!
È tornato a casa mentre io e la mamma stiamo vedendo gli Hunger Games.
Si è arrabbiato!
Si è messo davanti a me, non vuole che li veda, dice che una bimba non dovrebbe vedere certe cose, la mamma non è d’accordo…
Ma è tardi, ho visto! Ho visto tutto!
Il papà si sposta un po’ per parlare con la mamma, vedo solo per me metà la televisione, ma mi basta.
Mi basta a vedere il Gloss tagliare la testa a una ragazza.
Alza il volto ricoperto di sangue, sangue non suo.
Guarda diritto nei miei occhi, occhi cattivi, occhi che hanno voglia di sangue!
Urla, è un urlo di guerra il suo!
Urlo, urlo di paura!
Papà corre da me.
“No tesoro, no! Sta tranquilla, non ti farà mai nulla!”.
“Me lo prometti?”, dico tra le lacrime.
“Te lo prometto!”, dice baciandomi la fronte.
“Ma se un giorno venissi scelta io? Non voglio combattere contro di lui!”.
“Se mai verrai scelta, non troverai mai lui. Lui sarà troppo grande, e poi io ti proteggerò sempre bambina mia!”
 
Papà quanto ti sbagliavi!
Sto andando di nuovo nell’arena e questa volta c’è anche Gloss e tu non puoi proteggermi come avevi giurato.
Non puoi!
Stringo forte il bicchiere che ho in mano, si rompe.
Effie urla, Haymtich mi guarda sbalordito, Peeta mi guarda preoccupato.
“katniss che succede?” chiede Peeta.
“Niente! Vado in camera mia!”.
Attraverso velocemente il salone e sparisco nella mia stanza.
Mi butto sul letto.
Quel ricordo, quella paura, sono tornati in odo troppo vivido, mi sono sentita di nuovo una bambina.
Ma non sono una bambina!
So usare un arco, posso combattere contro Gloss, non devo permettere che la paura mi blocchi!
Devo uccidere Gloss per eliminare le mie paure!
Sarò io ad ucciderlo!