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Autore: Kristah    27/04/2014    1 recensioni
Breve songfic su James e Sirius.
I corridoi di Hogwarts dove si divertivano a fare scherzi sono ormai lontani e i due sono diventati da poco Auror a tutti gli effetti; membri dell'Ordine della Fenice, invece, lo sono stati da sempre.
«Sei pronto, Pad?»
«Sono nato pronto, Prongs» e insieme fecero saltare la porta dell'appartamente 15B, in una via senza nome del quartiere di Soho, Londra.
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Grenade




Marzo 1979, 
Quartier generale dell'Ordine della Fenice. 
 
«Potter, Black. Finalmente siete arrivati» disse Alastor Moody, guardando i due Auror levarsi i mantelli ufficiali del Ministero della Magia. 
«Moody. Dicci tutto. Perché ci hai chiamato con tanta urgenza? Sembrava una cosa importante» affermò James Potter, con delle profonde occhiaie che gli contornavano gli occhi marroni. 
«Abbiamo ricevuto una soffiata...» iniziò il più anziano, guidando i due ragazzi verso la stanza dove si tenevano le riunioni alla presenza dei membri di quell'organizzazione volta alla salvaguardia della popolazione magica britannica. 
«Quanto è attendibile questo informatore, Moody?» domandò sospettoso Sirius Black, salutando con un cenno del capo i presenti, seduti intorno al grande tavolo di legno. 
«È molto attendibile, Black. Non posso rivelarne l'identità per non compromettere la sua posizione» 
Arrivavano in questo modo le informazioni, all'Ordine. Dovevi fidarti ciecamente di chi aveva i giusti agganci con le persone che facevano il doppiogioco, sperando che fosse doppio e non triplo. 
Sirius annui, umettandosi le labbra e prendendo posto accanto a Marlene McKinnon. 
 
Il fatto che vivessero nella stessa casa, e che fossero insieme non veniva mai fatto trasparire durante gli incontri dell'Ordine. 
James accarezzò la mano di Lily Evans, rivolgendole un mezzo sorriso. 
Nessuna parola tra loro, o almeno non fino a quando non fossero stati a casa da soli. 
 
«Soho, Londra» disse Alastor, ridestandoli dai loro pensieri. 
Sirius e James si guardarono negli occhi: «Quando dobbiamo partire?» domandarono in coro. 
«Vi voglio puntuali qui, domattina alle otto. Vi darò l'indirizzo preciso» affermò con le labbra che formavano una linea sottile. 
 
---
 
«Ti chiedo solo di non fare lo scemo, Sir... Solo questo» disse Marlene, con la testa appoggiata sul petto del suo ragazzo, mentre faceva scorrere su e giù il dito sulla sua pelle. 
«Io non faccio lo scemo!» si lamentò Sirius, con un sorrisetto sbilenco sul volto. 
Marlene lo guardò negli occhi scuri: «Sto parlando seriamente... Ho il terrore di non vederti più rientrare da quella maledettissima porta, ogni sera» 
Il ragazzo prese ad accarezzarle i capelli: «C'è fin troppa gente che parla seriamente, Lene... E sono terrorizzato più di te all'idea di non vederti più» 
Gli veniva ancora difficile credere che, finita tutta quella situazione precaria, lui e Marlene avrebbero potuto metter su famiglia, comprare una casa più grande, magari in campagna, e godersi la vita. 
 
«James. Ascoltami bene. Non voglio che ti comporti da idiota» lo ammonì Lily, guardandolo torva e preoccupata. «Non mi accadrà n...» 
«Non dirlo. Non devi dirlo. Perché se lo dici poi non presti attenzione. Stai attento, okay? Ti chiedo solo questo. Ce la puoi fare? Lo puoi fare un piccolo sforzo per me?» gli domandò Lily con un tono di voce materno. 
A James non restava altro se non annuire ubbidiente e lasciarle un bacio leggero sulle labbra, prima di smaterializzarsi. 
 
---
 
«Sei pronto, Pad?» 
«Sono nato pronto, Prongs» e insieme fecero saltare la porta dell'appartamente 15B, in una via senza nome del quartiere di Soho, Londra. 
«Homenum Revelio» sussurrò James, mentre Sirius lanciava un Lumos attraverso il corridoio. 
«È completamente vuoto...» disse Sirius, stupito. 
E con vuoto, intendeva vuoto davvero. Non c'era nemmeno un mobile. Niente cucina, niente sanitari... Nulla. Era solo un insieme di stanze vuote. 
«Pad, qui non c'è niente, andiamocene. Moody deve aver preso un abbaglio» lo esortò James, accennando alla porta di ingresso. 
«ATTENTO, PRONGS!» urlò  Sirius, scagliando un violento Schiantesimo contro il primo Mangiamorte di una lunga fila. 
 
In pochi attimi erano circondati, Sirius fece scorrere lo sguardo sui volti senza maschera: Lestrange, Nott, Zabini, Goyle, Rosier... tutti amici di infanzia. 
 
Gli Schiantesimi da parte dei due Auror erano utili solo per temporeggiare. 
«Pad, dobbiamo passare al piano B!» esclamò James, schivando l'ennesima maledizione Cruciatus che gli veniva scagliata contro. 
«Al tre, Prongs! Uno!» 
«Due!» 
«TRE!» urlarono i due ragazzi, mettendosi schiena contro schiena e iniziando a scagliare Reducto contro i Mangiamorte, creando buchi nei muri ogni volta che uno di loro schivava. 
 
“I'd catch a grenade for ya
Throw my hand on a blade for ya
I'd jump in front of a train for ya
You know I'd do anything for ya
 
I would go through all this pain
Take a bullet straight through my brain”
 
«STUPEFICIUM!» gridarono in coro quando erano rimasti soltanto due Mangiamorte.
«Via da qui, di corsa, Prongs, prima che le facce di ferro tornino!» esclamò in un fiato Sirius, afferrando il suo migliore amico per il braccio e smaterializzandosi con lui. 
 
Non era la prima volta che capitava, e sicuramente non sarebbe stata nemmeno l'ultima.  
 
“Yes, I would die for ya”. 







 
Angolino di Kristah:
Buona domenica, guys!
Ho scritto questa Song-fic tipo un anno fa quando ero in un GdR sulla Old e finalmente ho deciso di pubblicarla! :3
Mh... Penso di non aver niente di che da dire;
ho semplicemente pensato che la canzone “Grenade” di Bruno Mars fosse abbastanza azzeccata per i due scavezzacollo di James e Sirius (tranne per la parte in cui si parla d'amore, ovviamente!)

Detto questo...
Niente, spero che vi sia piaciuta
E una recensioncina sarebbe gradita (anche critica, ovviamente!)

Baci,
K.
 
  
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