Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Shichan    20/07/2008    2 recensioni
Io non so assolutamente quando ho cominciato... a comportarmi in questo modo.
Ricordo solo che è successo senza che io avessi nemmeno il tempo di fermare quel cambiamento, di cui mi sono accorto quando ormai... lo odiavo già.
E dire che, all'inizio, io... non ero così.

Oneshot su un Kamui prima di Acid Tokyo. Lieve FuumaKamui.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I don't know why

Disclaimer: i personaggi qui trattati sono proprietà delle CLAMP e il mio trattarli non è a scopo di lucro, bensì il divertimento della mia mente contorta XD

Note: è un po’ che avevo scritto questa oneshot, solo che non ero proprio certa di pubblicare o meno. Alla fine, siccome io e pucchy sembra quasi che facciamo a gara a riempire la sezione di roba su quelli che ormai io chiamo “i quattro dell’Apocalisse”, mi sono detta che tanto valeva pubblicare XD

È una shottina a sé, senza alcun seguito, un mio semplice ipotizzare perché Kamui ce l’abbia tanto con Seishiro. Non ho volutamente scelto un fatto preciso, nel caso le CLAMP un giorno ci facciano il regalo di spiegarlo XD

Quindi, non posso fare altro che augurarvi buona lettura ^^

 

 

Io non so assolutamente quando ho cominciato... a comportarmi in questo modo.

Ricordo solo che è successo senza che io avessi nemmeno il tempo di fermare quel cambiamento,

di cui mi sono accorto quando ormai... lo odiavo già.

E dire che, all'inizio, io... non ero così.

Non ero così nei suoi confronti.

Io ero... esattamente come mio fratello.


Solo, lì nel mondo dove sei nato, e dal quale volevi fuggire.

E ti chiedevi come potesse, tuo fratello... resistere in un luogo del genere.

«Mostro! Mostro!»

Continuano a cantilenare, quei ragazzini... Dio, che rabbia, se soltanto potessi azzannarli!

Ma poi, le parole di tuo fratello che ti chiedono se va tutto bene, e il pensiero della faccia che farebbe se tu facessi del male a uno solo di loro, ti fanno desistere.

Non sopporteresti di essere odiato da lui.

E dopotutto, se tuo fratello ti vuole bene, a te non serve nessun altro...

«Sei solo un mostro!»

Anche se sei un bambino, e parole simili fanno male...

«Vattene da qui!»

Anche se vorresti solo... essere come tutti gli altri...

«Vattene con quel mostro di tuo fratello!»

Ma non importa... ciò che conta è che...tuo fratello non si tocca.

Ringhi sommessamente, segno che attaccherai, stavolta lo farai, così quelli impareranno a sciacquarsi la bocca prima di parlare di lui, della persona per te più importante. Ringhi godendo dello spavento che leggi nei loro occhi, del tremolio delle loro piccole gambe che, se tu soltanto lo volessi, spezzeresti in men che non si dica.

E' stato allora, forse, che ti sei reso conto di una verità che avevi fatto tacere fino a quel momento: io sono più forte degli umani, pensasti per la prima volta.

E poi, apparve lui.

 

«Vi dispiace se lo prendo in custodia?» gli sentisti dire verso quei bambini e ci rimanesti di stucco.

Perché? Che voleva? Non sapeva cos'eri? Non ti disprezzava per quello che eri?!

Vedesti i ragazzini andare via e lui avvicinarsi.

«Non ascoltarli.» ti disse.

E lo guardasti male, sulla difensiva: «Tu dovresti, invece. Non sai con cosa stai parlando.» rispondesti e sì... dicesti proprio "cosa".

Tanto, un mostro o un oggetto, che differenza faceva?

Lui...rise. E ti posò una mano sulla testa, gentile, scompigliandoti i capelli e confondendo la tua mente che non capiva.

«Ma a me piacciono i vampiri!» esclamò.

E tu, pur pensando che fosse un umano molto stupido... lasciasti che ti seguisse.

 

Io... stravedevo per lui.

Anche se non lo ammettevo, anche se credevo che fosse uno stupido...

pensai anche che solo lui potesse essere mio amico.

Lui, e suo fratello minore.

Per questo io... lasciai che vivessero con noi, e anzi...

...ne fui quasi contento.

Perché in fondo, ero solo un bambino.

 

Lui e quel suo fratello minore, avevano arbitrariamente deciso di stare lì, con voi.

Subaru, figurarsi... era contento.

A te... non è che andasse male, ma c'era qualcosa che non ti spiegavi. Perché a quei due sembrava non importare affatto di cosa eravate tu e tuo fratello.

E quello no, non era normale.

«Ne, Kamui-chan, smetti di essere imbronciato!»

«...Mollami.»

Odiavi quando quel Fuuma ti abbracciava... ti aveva forse scambiato per un peluche?!

«Sei-chan, Kamui-chan fa l'antipatico... diglielo tu!»

«Forse a Kamui danno fastidio gli abbracci.» osservò con il solito sorriso sulle labbra.

«Non è vero, Subaru-chan lo abbraccia sempre!» ribatté offeso Fuuma.

«...mica sarai così stupido da paragonare te a mio fratello gemello, spero.» ribattesti tu.

E fu risata generale, tranne per Fuuma, che sembrava... dispiaciuto.

Sbuffasti, perché quell'espressione ti dava fastidio su Subaru, Fuuma e suo fratello Seishiro. Anche se non capivi perché.

«Ho sonno.» mentisti, buttandoti addosso a Fuuma.

Era il tuo modo di rimediare a quell'espressione, in un abbraccio goffo che di abbraccio aveva poco.

Ma loro, avrebbero capito.

Sentisti Fuuma stringerti con un sorrisetto soddisfatto, e quando fosti certo di non essere visto... sorridesti anche tu. 

 

Poi però... Fuuma era fuori.

Io pensavo che... avrei anche potuto lasciare Subaru con lui.

Perché lui era un amico.

 

E lo vedesti, l'irreparabile, l'inevitabile.

Lui con Subaru.

Tuo fratello.

L'unico davvero importante per te.

E lui... l'unico di cui ti eri fidato, dopo Fuuma...

Lui, che era un amico... te lo stava portando via.

«Ne, Kamui... bentornato.»

E fu la rabbia più cieca mai provata in vita tua.

«BASTARDO!» ringhiasti.

E fu allora che... sentisti il rumore di qualcosa che si spezzava, chissà dove e chissà perché...

 

Non pensavo a nulla... che non fosse Subaru.

E il fatto che mi guardasse in quel modo... che non capivo.

Paura.

Odio.

Disprezzo.

Compassione.

Chissà... non riuscivo a pensare a nulla che non fossero lui,

o le parole che mi riempivano il cervello.

"Uccidilo. Uccidi quel traditore".

 

«Kamui... va tutto bene?» senti chiedere a tuo fratello.

«Sì. Tutto bene.» rispondi. Chissà perché ti è tornato in mente...

...forse, perché non c'è un solo attimo in cui l'hai dimenticato.

«Bene, allora io mi avvio. Nel caso volessi salutare i tuoi amici.»

«Non sono miei amici… Arrivo subito.» rispondi, riferendoti a quelli con cui hai vissuto tutto il tempo qui, a Tokyo.

Subaru sorride appena, e se ne va.

Chissà se... ti ha mai perdonato per quel giorno o per quello che ora provi verso quel cacciatore.

Chissà se…

Ti senti abbracciare e già imprechi mentalmente, perché sai bene chi è.

«Ne, Kamui-chan!» saluta lui.

Perché quel nomignolo?

«Levati.»

Perché ogni volta deve ricordarti cosa eravate?!

«Antipatico!»

«Ho detto lasciami...» ringhi.

Perché ogni volta deve ricordarti cosa non sarete mai più?!

Perché deve farti tornare in mente quel giorno, e quel rumore che ancora non sai cos'era?!

«Va bene, va bene...» gli senti dire e ti lascia andare.

E tu... senti qualcos'altro.

E' simile a quella volta, ma più che spezzarsi è come se... s'incrinasse.

Sbuffi e, proprio come allora, ti lasci andare appena, quel che basta a poggiarti a lui.

«Hai di nuovo sonno?» ironizza, mentre inizia a piovere.

«...Mh.» mormori solo, e socchiudi gli occhi, per poi raddrizzarti subito.

«Solo un capogiro.» aggiungi, e ti allontani.

Forse... quel rumore era dolore.

Perché lui ha tradito.

Perché tu lo hai rinnegato.

Perché Subaru ha peccato.

Perché Fuuma... ora non puoi più volergli bene.

Perché è colpa tua.

 

Forse... quel rumore era dolore.

O forse...

Era il rumore di una promessa infranta.

Di  una promessa tra te e Seishiro soltanto.

 

   
 
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