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Autore: fresorge    27/04/2014    2 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
-La fazione prima del sangue.
Eccola, la frase che più temevo al mondo. A volte mi chiedevo se davvero tenesse a me almeno quanto io tenevo a lei.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yongguk, Zelo
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Non-con, Violenza
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Primo capitolo.

#Introduzione.

Riesco a vedere la sagoma nuda del mio corpo riflessa allo specchio. I miei occhi neri stanno perdendo lacrime e non riesco a farmene una ragione. 
Mi asciugo in fretta le guance bagnate, quando sento la voce di chi mi ha messa al mondo, lamentarsi per le troppe faccende domestiche.
"Un erodita non piange." 
Continuo a ripetermi, quella che era la frase preferita di mia madre.

-Sei così carina.
Mi sposta i capelli dal viso e li accarezza delicatamente, rubandomi un debole sorriso.
-Va bene se non vuoi dirmi il risultato del test. Ricorda, la fazione prima del sangue.
Eccola, la frase che più temevo al mondo. Ci sarebbe da chiedere se davvero tenesse a me nel mondo in cui io tengo a lei.
Mi abbraccia e raggiungiamo mio fratello fuori casa.
Un tipo strano mio fratello. JunHong il ragazzo più "bello" del quartiere, quel tipo per cui vale la pena prendere un bel due di picche, o almeno così continuavano a cantinellare le mie amiche ogni qualvolta fossero in sua presenza.
Alzo lo sguardo al suo viso e noto la preoccupazione impressa nei suoi occhi. 

-Non voglio lasciarti.

Sorrido a quelle parole che mi scaldano il cuore e gli stringo la mano.

-Secondo il test dovrei far parte degli Intrepidi ma.. Non posso abbandonarti, non voglio.

Gli accarezzo la guancia faticosamente, a causa dell'altezza notevolmente superiore alla mia.

-Io ti seguirò ok? Qualunque sia la tua scelta, io verrò con te.
Mi faccio scivolare via quelle parole con molta superficialità, non pensando affatto. Volevo solamente vederlo felice.

#La scelta.

-Choi Jun Hong.

"Il tipo per cui vale la pena prendere un due di picche" faceva fatica ad alzarsi. Gli stringo la mano rassicurante e lo lascio andare.

-Intrepidi!- urla il 'rigido' che lo ha "chiamato poco prima.

Noto il volto privo di emozioni di mia madre e mi alzo ignorandola quando sento fare il mio nome.
Seguire il ragazzo che da sempre si è preso cura di me o rimanere al fianco di una donna non curante che della sua fazione? La scelta era a dir poco semplice.

-Intrepidi!- urla nuovamente il 'rigido', e sento un grande boato accogliermi nella direzione di quella fazione.

Non ci volle molto prima che la nostra fazione iniziò a correre verso quello che era il treno della città. Riesco a tenere il passo ma con la consapevolezza che il mio test aveva dato un risultato completamente diverso. "Non cercare di essere un altra persona." Le parole che mi ripeteva continuamente mia madre iniziano a farsi spazio tra la mente. Io non voglio essere ciò che non sono, eppure, questa città mi costringe a farlo.

-Saltate!

Sento questa semplice parola e quasi mi viene una fitta al cuore. Il treno è in piena corsa e il sottosuolo è almeno un metro lontano da esso. Dovremmo saltare? 

-Bene- sussurro cercando di non farmi prendere dal panico. Mio fratello è già sceso ma io, non ce la posso fare. I battiti si fanno sentire sempre di più, sento le voci gridare sempre più forte di saltare. Faccio qualche passo indietro e chiudo gli occhi. Corro, quel che posso, e finisco malamente col braccio sul sottosuolo.

-Chi è il primo?

Un uomo dall'aspetto brusco ci indica un burrone alto si e no una trentina o più di metri.

-Il primo di cosa?- mi faccio scappare, timorosa della risposta.

Un sorriso beffardo si fa spazio tra il volto dai lineamenti forti. I suoi occhi neri indicano il burrone.

Mi faccio prendere dall'orgoglio e faccio un passo avanti guardando malamente l'uomo. 
Sento la mano di mio fratello prendermi il polso.

-No, vado io.

L'uomo lo blocca e fa si che possa andare prima di lui. È questione di secondi, chiudo gli occhi e mi lascio andare. 

Pensavo quasi sicuramente che sarei morta. Tiro un sospiro di sollievo quando una sottospecie di rete riesce ad attutire il mio salto. 
Apro gli occhi e noto qualcuno porgermi la mano.

-La prima- mi sorride un tipo tutto serio, dai capelli neri e lo sguardo accattivante -Qual'è il tuo nome?.

Sono ancora paralizzata, quasi non riesco ad afferrare la domanda.

-Puoi anche scegliere di cambiarlo, ma ricorda, che una volta fatta la tua scelta, non puoi tornare indietro.

Quante volte avevo sentito quella frase. Mi vengono in mente i momenti in cui ho sentito disgusto nel sentire il mio nome, per il semplice fatto che sia stato scelto da un mostro.

-Cristi.- rispondo di tutta fretta pensando al soprannome con il quale amava chiamarmi mio fratello.

-Bene CrisTi,- disse accentuando di molto le ultime lettere del mio nome -Io sono Bang.
-Bang come.. Bang!- chiesi perplessa. 
Il ragazzo serio, si fa scappare una risata e annuisce.
 
*Spazio Autrice*
Ed ecco la fanfiction sulla nuova saga 'Divergent' che non poteva affatto mancare u.u 
Che ve ne pare? Accetto suggerimenti! ^-^

Ecco a voi i personaggi.

Cristi.

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JunHong

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Bang

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E "l'uomo dall'aspetto brusco."

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