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Autore: imperfectjosie    27/04/2014    1 recensioni
Loro mi odieranno, mi daranno del fallito e forse rideranno del mio stato pietoso. Avevo perso Sabo, potevo quasi convivere con quel dolore. Ma adesso che anche tu sei insieme a lui, cosa resta di me?
- Sai che non è così, Rufy -
|Rufy/Ace|
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: One Piece
Characters: Rufy, Ace, Jinbe.
Rating: Verde
Note: Trascinato in salvo sull'Isola, Rufy si scontra con la verità.
 


La promessa di una vita intera - Aspettami, Ace.



Jinbe ci sta provando davvero, ma ogni piccolo pezzo di stoffa che stringe il mio corpo, fa male. Fa male. Ho sempre sopportato ogni ferita, ho sempre stretto i denti, mi sono rialzato e ho combattuto, forte del fatto che in qualche angolo di questo mondo, un giorno ti avrei rivisto e ci saremmo scambiati ogni singolo momento emozionante vissuto con la nostra famiglia. Per mare, come sognavamo da bambini, Ace. Te lo ricordi? Io ricordo. Ricordo ogni promessa, ogni lacrima. Eppure queste ginocchia di reggere il peso del mio corpo non ne vogliono sapere.
<< Rufy, alzati. Ma ti vedi? Pensi che tuo fratello sarebbe fiero di sapere come stai affrontando la sua morte? >>
Di rispondere all'uomo pesce non me lo sogno neppure.
Perchè tu dicevi che ci saresti sempre stato, tu dicevi che ero il tuo fratellino, che mi avresti protetto. E adesso? Adesso che quelle promesse lontane non valgono l'odore di sangue che ancora impregna le mie mani? Cosa faccio senza di te? Come posso andare avanti, anche solo guardare negli occhi i miei compagni, sapendo che ho fallito la missione più importante della mia vita? Loro mi odieranno, mi daranno del fallito e forse rideranno del mio stato pietoso. Avevo perso Sabo, potevo quasi convivere con quel dolore. Ma adesso che anche tu sei insieme a lui, cosa resta di me?
- Sai che non è così, Rufy -
Il ricordo della tua voce fa ancora più male.
Avevo promesso che sarei riuscito a salvarti, è colpa mia se non ci sei più, se tutta la ciurma di Barbabianca piange la tua morte. Provo dolore a sbattere la testa su questo enorme sasso, lasciandomi scivolare copiose lacrime, senza l'orgoglio di ricacciarle dentro, come tu mi avevi insegnato a fare da piccolo. Fa male, ma è così misero in confronto a quello che sento, che è come se alleviasse le pene dell'anima macchiata che mi porto dietro.
Pensavo di essere forte, pensavo che non ci sarebbe stato nessuno ad impedirmi di portarti in salvo.
Ace? Ritorna, ti prego. Non sono ancora pronto a tutto questo. Non sono affatto sicuro di poter vivere in un mondo in cui tu non esisti più.
<< Rufy? Ti spaccherai la testa su quel masso. >>
Non è un commento consolatorio, so che Jinbe non è capace di provare compassione per chi si arrende, ma alla vista del mio corpo che si muove e delle mie lacrime miste a sangue, non può fare a meno di mostrare pietà.
<< Taci! Ace non c'è più. Non sono riuscito a salvare mio fratello! E NON VOGLIO PIÙ VIVERE SENZA LA CERTEZZA DI POTERLO RIABBRACCIARE! >>
Vorrei dire altro, ma il pugno che mi arriva è talmente violento da spaccare in due la mia unica valvola di sfogo. Ho finito di tirare testate.
Non mi muovo da dove sono atterrato, ho la schiena ustionata dal colpo, ma non me ne frega un accidente. Mi copro gli occhi con il braccio, bieco tentativo di fermare il corso continuo delle mie emozioni. Quanta acqua può perdere un corpo umano, senza morire disidratato?
Domande stupide, risposte scontate.
E' quasi un sollievo rendermi conto che posso effettivamente raggiungerti, che mi è concesso di scegliere. Ma quando vedo il cappello di paglia steso al suolo, bucato dai tentativi di salire su quel dannato patibolo, riesco a scorgere la tua figura sorridente.
- Un uomo come me, un rifiuto come me, è stato amato da tutti voi. Grazie. -
E' quasi un sussurro, ma ti vedo chiaramente mentre ti sistemi il copricapo arancione.
Un rifiuto come te.
Fratellone.
Un rifiuto? Non dirlo, non pronunciare quella parola, vicino alla tua persona suona come una bestemmia.
<< Ace... >>
Allungo un braccio verso il tuo fantasma, conscio del fatto che non riuscirò mai più a sentire il calore del tuo corpo, tu non sei qui e la mia mente si diverte a prendermi in giro.
Mi puntello sulle mani, sforzandomi di stare in piedi.
Sotto lo sguardo indagatore di Jinbe, avanzo verso la promessa di Shanks.
Un passo, poi un altro. Da dietro, percepisco chiaramente il tocco di cinque dita grandi e forti, decisamente più delle mie. E una mano, una spinta talmente violenta da farmi quasi ricadere a terra. Rimango sorpreso per qualche secondo, poi mi volto e ti ritrovo ancora lì.
Dopo qualche attimo di confusione, capisco cosa vuoi dirmi.
<< Ma come faccio, Ace? Come? >>
Continui a sorridermi, guardandomi senza proferire parola. La tua figura è nitida e ai miei occhi arriva come quasi un invito a correre per stringerti forte. Avrei bisogno di questo, di farti sentire speciale, ancora una volta. Ancora, come quando da piccolo venivi emarginato da qualsiasi essere in grado di parlare e dire la sua. Tu eri il figlio del Re dei Pirati, tu eri il frutto che tua madre aveva saggiamente conservato più del tempo stabilito. E lo aveva fatto solo per salvarti la vita. Avevi protetto quel segreto, te ne eri vergognato e poi... e poi ero arrivato io a scombussolarti la vita. Un vero grattacapo, piccolo e fastidioso.
Il tuo sguardo mi porta a ricordarmi dei miei compagni.
Tutti loro, tutti ad aspettare il mio ritorno, a discapito di ciò che il mio cervello mi costringe a credere.
- Vai fratellino, fino alla meta. Non piangere, alzati, combatti, rafforza il tuo spirito. Non è ancora il tuo tempo, ma mi troverai alla fine del viaggio. Non sei solo, Rufy. Sono qui. -
Un mezzo sorriso, tutto qui. Tutto quello che riesco a dire alla tua apparizione. Indosso il cappello di Shanks e mi volto a fissare Jinbe, con degli occhi che credevo aver perduto ormai.
<< Immagino che dopo tanto frignare, tu sia pronto ragazzino >>
C'è ironia nella sua voce, ma non ci do troppo peso.
<< L'ho promesso. A me, alla mia ciurma. E poi, anche ad Ace. Supererò suo padre, lo renderò fiero di me, come non lo è mai stato di lui. E il suo nome si ricorderà per sempre. Jinbe, qui lo dico e ascoltami bene: Io non lascerò che Ace muoia di nuovo. >>
Il fantasma di mio fratello scompare e sul volto dell'uomo pesce si disegna un ghigno di sfida.
E' cominciata.


END.

  
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