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Autore: Amie Jay Fox    28/04/2014    2 recensioni
Pensieri, promesse, azioni.. troppe brutte cose!
Questa sono io e.. io Esisto!
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!
Non sono qui per farti perdere tempo e ti assicuro che questa non è di certo una di quelle FanFiction di cui sei abituata a leggere. Spero di non essere noiosa perché oggi voglio fidarmi delle parole che le mie dita riescono a scrivere su questa inutile tastiera del computer. Storia vera di ogni giorno, nessuna barzelletta, niente fantasia.
Ho 14 anni e sono Eremofobica.

QUESTA SONO IO.

Cosa significa eremofobia? Paura di rimanere soli.. senza nessuno.
Penso che sia un pensiero che ti mangia l’anima ogni santo giorno, pian piano si avvera e hai sul serio paura di chiuderti in una bolla di cristallo e non uscire più.
Ricordo che meno di due anni fa, a scuola era tutto diverso. I giorni passavano veloci e in un modo e nell’altro ti divertivi. La tua compagna di banco cercava di farti ridere, disegnava un cuoricino sul tuo diario in modo da dimostrare il suo ‘ti voglio bene’ silenzioso, alla ricreazione preferivi parlare con loro che perdere tempo ad andare in bagno. Loro ti volevano bene.. e molto. Ma pensandoci, forse non era qualcosa di serio, di vero..
Il sabato non ero mai rinchiusa in casa perché il mio primo pensiero era incontrare le mie amiche più strette e magari conoscere qualche nuova persona.
 
Oggi la vita è uno strazio. Le cose succedono così lente come se il tempo volesse farti pesare tutto ciò. Sto seduta al mio posto con le maniche della maglia tirate fino alle nocche. E’ come se volessi nascondermi da tutto e da tutti, diventare invisibile! Ma tutto ciò non ha senso perché so già bene che lo sono.
Gli sguardi non mi evitano ma anzi passano oltre come se, sul serio, io non esistessi per nulla. Riesco a nascondere bene, a volte, le mie emozioni e ci sono altre in cui chiudere se stessa dentro è così difficile che faresti di tutto per riuscirci. Un catenaccio, una chiave, dell’attack. Chiusa ad ogni costo!
Dopo che una di quelle mie compagne con cui, in passato, avevo poco a che fare mi chiede cosa avessi che non andava, rispondo solo di stare poco bene e avere mal di testa.
In passato ho pianto, in classe. Tutti pensavano fossi ‘strana’ perché non avevo un motivo per mettermi a piagnucolare. Ridevano ma non sapevano che ogni singola risata era come un colpo metallico al cuore, ma non riuscivo a contenere le lacrime perché uscivano autonome, così ho preso un fazzoletto e ho asciugato queste finchè i miei occhi si sono finalmente asciugati, ho preso la penna indelebile nera e sul polso ho scritto la parola ‘Pain’ che significa ‘dolore’. La mia vecchia compagna di banco mi ha chiesto cosa stessi scrivendo ma ho detto che era solo uno scarabocchio per passarmi il tempo.  Lì, forse qualcuno c’era.
Adesso.. c’è quella che era la mia migliore amica qualche anno fa. Come se un velo di trasparenza mi avvolgesse tutto il corpo, lei non mi vede, non mi sente, non mi ascolta e di sicuro non vuole, perché sarei troppo appiccicosa per i suoi gusti. Ma mi chiedo.. perché? La cosa che più mi fa arrabbiare è perché lei è una stronza che ti volta le spalle, non ti da più conto quando meno te l’aspetti ed è piena di persone accanto, tra cui alcune amiche che le vogliono davvero bene? Perché lei sì e io no? Sono una brava persona, gentile e molto molto altruista. Cosa c’è che non va in me? Cosa c’è di sbagliato che gli altri non accettano?

Quando ritornavo a casa ho ascoltato della musica, come del resto faccio 24 ore su 24. E’ come una droga, quando ne usufruisci ti senti bene ma l’effetto finirà presto e la realtà dura sarà davanti ai tuoi occhi per com’è. Mi sfogo cantando le parole d’amore di una canzone a cui personalmente credo poco, solo in inglese e capisco poco di tutto il testo.. mi sono rifiutata di ricordarlo. L’amore.. non esiste.
La mia attuale migliore amica era troppo impegnata con i suoi studi ma non le do la colpa perché è per il suo futuro. Poi.. ho conosciuto delle ragazze su Facebook. Sono delle ragazze splendide.. sto bene con loro. Nancy, Rosa e Serena. Ma sono molto lontane da me e dal mio paese.
Ma stavo chiusa in quel vicolo cieco con gli occhi puntati sul computer e la chat aperta, magari indossavo le cuffie per svariati minuti o vista la mia passione nello scrivere mi sbizzarrivo premendo i pulsanti della tastiera del PC e facendone uscire una bella FF, lì mi sentivo libera di essere libera. La mia migliore amica diceva che dovevo aprirmi di più, uscire e respirare un’aria nuova ma.. a parte lei, che per nostra sfortuna era già parecchio impegnata, non avevo nessuno.
Poi.. sempre lei. La mia migliore amica, ha avuto sicuramente problemi familiari e personali, più pesanti dei miei ma lei.. lei è una forte guerriera ed è andata avanti senza indugio, a differenza di me.. la vittima. Le guerriere combattono fino alla fine, le vittima cadono anche alla prima guerra, deboli per come sono, proprio come mi diceva Nancy, una delle mie tre amiche ‘virtuali’.
Lei aveva dei problemi simili ai miei.. forse più grandi. Allora mi ha parlato del famosissimo autolesionismo che affligge ogni giovane ragazza vittima di bullismo o solitudine. La rovina della mente.
E’ successo una volta.. ed era sul serio una rovina mentale. Non fisicamente perché la lametta ti provoca solo un formicolio sulla pelle e un taglio poco profondo. Dopo un po’ il dolore viene a galla, ma ti senti così giù che non riesci a rialzarti e pentirti di quello che hai fatto anzi.. vorresti rifarlo un’altra volta.
Farti del male perché a nessuno importa e a nessuno importerà in futuro. Questo è l’importante.
Ma ho promesso alla mia migliore amica di non farlo più e una promessa è una promessa, anche se a volte i pensieri portano a brutte intenzioni su cui non avresti mai voluto agire.
Mamma non sa quasi nulla di tutto questo, anche se precedentemente le avevo parlato di quello che stava succedendo, in lacrime. Ma dei tagli.. neanche una parola. Le avrei fatto impressione, forse o.. mi avrebbe rimproverato. Però dopotutto lei mi ha sorriso e mi ha abbracciato forte.
Oggi, nascondo tutto in un falso sorriso che i miei genitori interpretano come un ‘sì, va tutto bene’ ma.. non è così. Non voglio far pesare le mie stupidaggini, la mia solitudine, i miei pensieri su di loro. No!
Quindi, spero di riuscire a risolvere qualcosa perché come dice la mia migliore amica, Nancy, Rosa e Serena.. io sono abbastanza capace da andare avanti senza badare a tutte le brutte azioni che gli altri ti fanno, anche cose neutre che però ti colpiscono a pieno petto.

A tutti voi che girate gli occhi in modo da rendere la mia figura un qualcosa di invisibile o come volete chiamarlo voi, dico..

IO ESISTO!




AmieJ Fox:
Spero questo piccolo sfogo non vi abbia portato via del tempo prezioso e.. se devo dire la verità scrivere alcuni dei miei sentimenti mi ha fatto sentire meglio. Quindi.. Grazie per chi legge e in qualche modo non mi critica. Grazie infinite!
   
 
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