Anìron
(Sindarin)
O môr henion i dhû:
Ely siriar, êl síla.
Ai! Aníron Undómiel.
Tiro! Êl eria e môr.
I 'lîr en êl luitha 'úren.
Ai! Aníron...
Dall'oscurità capisco la notte
i sogni fluiscono,una stella splende.
Ah! io desidero Stella del Vespro
Guarda!una stella sorge fuori dall'oscurità
La canzone della stella incanta il mio cuore
Ah! Io desidero...
La città è sempre uguale.Striscie d'asfalto e tubi di scappamento.E le bici che sfrecciano veloci.Non sono ancora le nove del mattino.Lei cammina,cercando di rimanere defilata sul marciapiede.La borsa a tracolla,la gonna lunga che le danza sulle gambe.La gente la guarda lo stesso.Nonostante lei non alzi mai gli occhi.Che sono di un azzurro inquietante.E lei lo sa.
Sta andando a scuola,come tutti i giorni,in quell'autunno che volge all'inverno.Nel viale le foglie cadono,svolazzando ad ogni passaggio di macchina.Rosso e giallo che si mescolano in continuazione.Entra nel grande portone.La penombra la accoglie e finalmente può alzare la testa,verso quelle volte a crocera che conosce così bene.Il portinaio la guarda e la saluta.
-Buongiorno professoressa-
Ne sono passati tanti di portinai,ma lei è rimasta sempre uguale.Nel tempo.Nei secoli.
L'ultimo elfo di una stirpe che non ha età.Sola e separata dalla sua gente,che oramai è tutta partita.Incrocia i suoi studenti,ragazzi e ragazze vocianti e chiassosi.Qualcuno saluta,qualcuno no.
Lei sorride e con lei i suoi occhi.
Comincia la giornata.
Un piccolo esperimento di scrittura...Critiche sempre bevenute.
Ciao :)