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Autore: Daphne09    28/04/2014    6 recensioni
Oneri e infiniti doveri sono il prezzo per essere una Fata Enchantix.
Musa, come tale, è obbligata insieme alle cinque paladine del Winx Club a difendere Alfea durante uno scontro che passerà alla storia.
Le sei Fate faranno anche l'impossibile per salvare la Dimensione Magica, ma la Guardiana di Melody darà veramente il tutto per tutto...
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Riven, Winx
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ALLA RICERCA DI SÈ STESSA

di Daphne09


Attenzione: Questa storia è ambientata durante la fine della terza stagione, quindi le trasformazioni -come accennato nella trama- sono Enchantix.
Inoltre, ho cambiato la fine di Valtor e delle Trix per favorire la trama.

Brano consigliato per la lettura:
Is the moment of truth,
and the moment to lie,
the moment to live
and the moment to die,
the moment to fight
.
clicca qui: http://www.youtube.com/watch?v=9oUrmboNY0g

1. È davvero finita?

Il forte soffiare del vento poteva incitare macabri cori ad Alfea. Era primo pomeriggio, ma il cielo si stava già tingendo di scuro e coprendo di pesanti nuvole, come se l'Apocalisse fosse dovuta incombere in maniera imminente; forse era proprio così.
Al liceo per Fate, tutte le giovani donne si stavano schierando insieme agli Specialisti per proteggere la loro scuola ed il loro futuro. A dare le direttive erano la Preside Faragonda e le ragazze del Winx Club, diventate delle vere e proprie eroine in seguito al conseguimento del potere Enchantix.
Ormai la più grande fetta di lavoro era completata, non restava loro che attendere l'Esercito Oscuro.

 

*****

 

Il buio regnava in quella grotta sovrastata dall'umidità, ma sui presenti non parve fare alcun effetto; ormai erano abituati a tutto ciò. Quell'abitacolo era invaso da urla riecheggianti, non di terrore o dolore, ma da dei veri e propri ghigni sguaiati, stracolmi di perfidia. Ad un certo punto si interruppero improvvisamente e, tre paia di iridi femminili si fissarono con scambievole complicità.
«Dunque dunque.. -Iniziò la strega dai capelli azzurri e l'abito blu notte- ..Noi avevamo un accordo..» Ammiccò maliziosamente passando le sue lunghe unghie sul viso vissuto di un uomo che, nonostante fosse vivo da secoli, dimostrava poco più di trent'anni.
«Che cosa vuoi?!» Ringhiò lui minaccioso, come era solito agire in compagnia di quelle tre.
«All'inizio del nostro accordo.. -Proseguì la mora di loro girandogli intorno, facendo volteggiare i veli del suo costume- ..Hai detto che avresti scelto una di noi come tua Strega e, dato che ormai stiamo per governare la Dimensione Mmagica..» Alluse ammiccando sensualmente all'uomo.
Egli ridusse gli occhi a due fessure, come se stesse per rabbrividire.
«Beh -Iniziò lui alzando le mani, evitando quindi ogni tipo di contatto fisico con Darcy- Lo sapete che tutte e tre siete le mie ragazze..» Ammise piegando le labbra in un sorriso sghembo.
«Oh no! -Lo interruppe la sorella minore, quella dai capelli ricci- Ti sembriamo tipe che si bevono questo tipo di scuse?!» Esclamò quasi iraconda, puntandogli il dito proprio sulla punta del naso. Egli incrociò lo sguardo per seguire il tragitto della lunghissima unghia della sua alleata, per poi rabbrividire interiormente. Quel giorno si sarebbe giocato il tutto per tutto: l'alleanza delle Trix, il dominio sulla Dimensione Magica..
Nel suo freddo cuore -anche se non l'aveva mai mostrato- provava terrore. Non si poteva certo dire che lui fosse uno stregone di primo pelo e, ormai le forze gli stavano venendo a mancare. Nonostante la sua magia derivasse dalla Fiamma del Drago, il controllo su di essa stava svanendo.
«Allora?!» Lo interpellò con accidia Darcy.
«I-Io..» Si schiarì la voce e, cercando di rimangiarsi quel briciolo di umanità appena sfuggitagli, ritornò in men che non si dica risoluto e con la stessa perfidia nel tono. «Io non devo dare conto di quello che faccio a nessuno, chiaro?! Vi ho detto che voglio tutte e tre come alleate e che insieme potremo governare questo regno di fatine e spadaccini da strapazzo. Non costringetemi a usare le maniere forti..» Le minacciò piegando il palmo destro a coppa, per poi caricare un incantesimo che -per sua sfortuna- andò a scagliarsi verso la parete ammuffita ed irregolare di quel covo pietroso.
«Cos'è che fai tu?!» Esclamò prepotente Icy con l'espressione di chi aveva appena ingoiato un limone.
«Hai capito bene fattucchiera..» Soffiò Valtor avvicinandosi minacciosamente al viso di lei. La più grande delle Streghe roteò con agghiacciante rapidità lo sguardo verso le sue spalle e, con quel segnale le sue alleate compresero e corsero dal Mago.
«Che state facendo?!» Domandò minaccioso lui.
«Come se ancora potessi fare qualcosa..!» Ghignò Icy con accidia nel timbro, per poi iniziare a ridere sguaiatamente. Allargando le braccia riempì il suo petto di aria, cercando di iniziare a pronunciare le prime parole di un incantesimo.
«Potrai uccidermi -La interruppe lo Stregone, facendole semplicemente abbassare le pupille per guardarlo- Ma ciò non ti renderà più forte, non ti aiuterà per niente. Se perderai me, perderai colui che ti può dare la chiave per conquistare la Dimensione Magica.» 
Ghignando, l'altra rispose a tutte le sue domande: «Infatti noi non vogliamo ucciderti..» 
«..Vogliamo il tuo potere!» Conclusero tutt'e tre insieme.
«Virtutis intrat in nos.» Continuarono poi a recitare come un mantra, tenendo i palmi alzati ed ignorando le proteste del loro -ormai ex- alleato.
Quando i loro Gloomix apparvero e le loro mani si illuminarono, videro una forte luce verde veleno traspirare dal corpo di Valtor, con la stessa irrequietudine di un demone che abbandona una salma.
Ridacchiando perfidamente, dopo poco fuggirono in volo verso la loro missione, lasciando l'uomo che tanto egoisticamente le aveva aiutate inerme sul suolo ammuffito di quell'abitacolo. Il suo viso a poco a poco iniziò a riempirsi di rughe e numerosi dolori lo colpirono come se fosse caduto su un tappeto di spilli. Le perfide sorelle non gli avevano inflitto alcun attacco, gli avevano semplicemente risucchiando i poteri, non rendendolo altro che un uomo debole e vulnerabile abbandonato al suo destino.

 

*****

 

Sopra le forze del Bene il cielo si stava scurendo sempre di più, segno che i loro più acerrimi nemici stavano incombendo con maggior rapidità. Musa stava facendo un controllo finale per assicurarsi che i vari gruppi di Fate e Specialisti fossero stati divisi correttamente per le varie aree del cortile e del Castello. Quando giunse davanti alle porte dell'ufficio della preside Fargonda, le cui librerie nascondevano incantesimi e stanze segretissime, vi erano Riven e Brandon, i due che -secondo Saladin- avevano la maggiore forza fisica.

«Stai attento..» Bisbiglio nell'orecchio del fidanzato, accarezzandogli fugacemente il viso. Egli non disse nulla, ma il suo sguardo valse più di mille parole, le pupille si dilatarono e il cuore iniziò a battergli all'impazzata.
«Eh eh, piccioncini!» Esclamò Brandon che non era di certo il tipo che si faceva intimidire da questo tipo di avvenimenti.

«Sta zitto.» Grugnì l'altro ritornando alla realtà. Quando il suolo iniziò a tremare a intermittenza, tutti iniziarono a stare veramente sull'attenti con un velo di timore che percorreva i loro corpi, sovrastato dal desiderio di vittoria, alimentato dalla tenacia e dalla combattività di ognuno. A poco a poco videro una grossa massa violacea farsi sempre più fitta e vicina.

«Oh no! Sono riuscite ad impadronirsi dell'Esercito Oscuro!» Esclamò la preside Faragonda. Il brutto di quelle bestie era che, anche se venivano colpite, avevano la facoltà di riprodursi dai loro resti; sarebbero scomparsi nel momento in cui i loro invocatori si sarebbero indeboliti a sufficienza.
Le sei fate si misero in posizione di combattimento, preparandosi allo scontro finale. Subito incomberono le Trix ma, con stupore i presenti realizzarono che la banda non era al completo.
«Ma dov'è Valtor?» Domandò stranita Flora, sperando non ci fosse un tranello.
«Pensa ai fatti tuoi fatina!» Le ordinò con superbia Stormy.
«Taci!» Gridò Bloom. Si capiva che il comando era stato impartito a secondi fini, era stracolma di rancore; voleva la vendetta più assoluta nei confronti delle Trix. Era colpa delle loro antenate se lei non aveva più una famiglia di sangue.
«Ma chi abbiamo qui...» Ghignò con perfidia Icy, volandole accanto e passandole un'unghia sulla guancia.
«Non toccarmi!» Ringhiò la fata dai capelli rossi, mollandole uno schiaffo sulla mano, facendola soltanto imbizzarrire.
«Questo è troppo!» Gridò lanciandole una folata di aculei di ghiaccio.
«Vuoi la guerra?» Accettò la provocazione l'altra, creando uno scudo incandescente. Notando che la situazione si stava surriscaldando e che le Trix non se ne sarebbero per certo state con le mani in mano, le Winx lanciarono un'occhiata alla loro leader, che si prese la libertà di dare le direttive: «Aisha, Flora e Tecna, voi difendete Alfea. Musa e Stella, voi venite con me.»
In quel momento il vento le scostò una ciocca color lava dalla fronte, mostrando il suo sguardo temerario.
Sicuramente nominò Stella come sua spalla perché il potere della luce del Sole avrebbe contrastato quello del perenne temporale di Stormy e, il motivo per il quale aveva scelto Musa era diverso. Oltre che ad essere una studentessa modello, lei ha da anni un conto in sospeso con Darcy, una cosa più sul personale: Riven.
Probabilmente potrebbe essere stata definita da chiunque una scelta moralmente infame, ma per salvare miliardi di persone non si può certo campare solo di studi ed incantesimi, ci voleva l'azione.
Le prime a fluttuare nel cielo furono Bloom ed Icy, tra le quali c'era sempre stato un forte disaccordo e partirono a suon di attacchi carichi di rabbia e sete di vittoria. Anche le altre due coppie iniziarono a battersi fra loro, ma con meno cruenza rispetto alle protagoniste.
Ad un certo punto Icy scagliò un potente attacco nei confronti di Bloom, la quale rischiò di perdere l'equilibrio e, sistemandosi, ebbe modo di mostrare un velo di impreparazione dallo sguardo color oceano.
«Fifa fatina?!» La derise la strega.
«Non credo proprio!» Si fece valere l'altra, emanando una potente fiammata che, però, venne parata molto facilmente dall'avversaria.
«È tutto qui quello che sai fare?» Continuò a provocarla con non-calanche, ancora integra e per nulla stanca.
"Ma come fa?" Pensò la fata, iniziandosi a preoccupare seriamente per la riuscita della missione. Proprio non capiva quale fosse la fonte di tanto potere, anche perché ormai sapeva a memoria i punti deboli della cara vecchia Icy.
Ogni volta che le scagliava qualche attacco notò qualcosa di diverso in essi: il colore. I suoi raggi d'energia solitamente erano azzurro pallido, proprio come il ghiaccio, mentre in quel momento si presentavano striature verdi, come il veleno per la precisione. Finalmente ci arrivò.
«Ti piace rubare il potere degli altri, eh!?» La provocò, convinta di avere tutto in pugno.
«Problemi? -Rise sguaiata l'altra- E fra poco avrò anche il tuo!» Esclamò lanciando un potente attacco di ghiaccio.
«Non credo proprio!» Esclamò la fata del fuoco un po' affaticata, riparandosi da quell'ondata di magia davvero potente. Non fece in tempo a far riemergere lo scudo che venne colpita da una forte raffica di ghiaccioli corrosivi che la scaraventarono immediatamente a terra.
L'avversaria alla vista di quello spettacolo ghignò dalla gioia; il suo riso era tanto altisonante e acuto quanto la sua folle malvagità.
«Dunque dunque.. -Sospirò atterrando vicino al corpo privo di forze della fata- ..Eri tu quella che voleva vincere?» 
Bloom non poteva reagire, non ce la faceva. Non riusciva nemmeno a muovere un braccio per portarsi la mano sugli occhi e coprirsi dalla vista dei fulmini in cielo che, d'improvviso, si stavano facendo sempre più accecanti.

Stella abbassò lo sguardo e, vedendo la sua amica sulla soglia tra la vita e la morte, non capendo con chi arrabbiarsi, si azzò nei confronti di Stormy.
«T-Tu.. -Ringhiò nel momento in cui le lacrime iniziarono ad inumidirle le palpebre inferiori- Voi non l'avrete vinta!»
«Detto da te è proprio esilarante, sai? Potrei tenerti come buffona di corte!» Si atteggiò Stormy, scoppiando in una sincera risata sguaiata.
«Io.. Una semplice schiava?!» Sbraitò di tutta risposta, in preda ad una forte ira che cancellò anche l'ultima lacrima che le stava inumidendo le iridi; cotanta rabbia non era di sicuro causata dall'insulto di poco gusto appena ricevuto.
La strega non fece nemmeno in tempo a sogghignare che un lampo di luce aspro e rapido si schiantò contro il suo collo, lasciandole una scottatura molto evidente; ciò le fece digrignare i denti dal dolore e, stringendo i pugni, aizzò due potenti tornado accanto a sé. Alzando rapidamente le braccia, fece in modo che questi si dirigessero verso la principessa di Solaria che, prontamente, gridò: «Rising Sun!» sovrastando il mal tempo con un potentissimo Sole splendente. Questo fece arrabbiare ancora di più la nemica che emise una grossa sfera elettromagnetica nel tentativo di colpirla.
Nello schivarla, alla bionda cadde lo sguardo a terra e vi trovò una Bloom ancor più debole e senza molte speranze di sopravvivenza; ciò le fece accrescere maggiormente il rancore che già covava. Digrignò i denti e strinse i pugni che le si illuminarono d'arancione e che -in pochi secondi- divennero incandescenti. Schiudendo i palmi in una posizione a coppa, riuscì a modellare una sfera lucente che divenne ancor più grande del normale e, continuandola a nutrirla con potere e rabbia, il suo diametro aumentò ulteriormente; quello che spaventò la Trix era -appunto- la consistenza di essa.
«In nome di Solaria, io ti dichiaro COLPEVOLE!» Gridò scagliandole addosso uno degli attacchi più potenti mai fatti. Stormy gridò per la disapprovazione e, travolta da quella lucente quantità di potere, si ritrovò a terra nelle stesse condizioni di Bloom.

Alla padrona della Fiamma del Drago quella scena strappò un sorriso che subito ritrasse. Il suo viso era tempestato di graffi e ogni mossa le risultava dolorosa.
La sua avversaria non sembrava tanto toccata dalle condizioni della sorella, probabilmente era tanto piena di sé che non le importava nulla degli altri, nemmeno della sua famiglia.
«Poverina, fa male?» La derise Icy con lo stesso tono con cui ci si rivolge ad un bambino. L'avversaria in risposta grugnì.
«Non ti preoccupare piccola Bloom, voi di Domino l'essere dei perdenti ce l'avete nel DNA, siete stati congelati tutti e a nessuno è importato di salvarvi. Se non sbaglio la tua mammina ed il tuo papino sono ancora lì..» La provocò. La fata ringhiò in preda alla rabbia e al dolore. Lei era l'ultima custode della Fiamma del Drago e non aveva saputo usarla a dovere.
«Ah, e dimenticavo! I tuoi genitori non erano altro che degli insulsi fannulloni. Infatti non sono stati capaci nemmeno di mandare avanti il loro stupido regno!» Ribatté l'altra con fare altezzoso.
«Cosa?!» Gridò Bloom. Il suo corpo si sollevò autonomamente dal suolo ed era contornato da uno strato incandescente; era la Fiamma della Vita capace di curare ogni male, anche il suo. Si poterono vedere tutti i graffi rimarginarsi a vista d'occhio e il suo viso riprendere un'espressione vitale.
«Domino!» Gridò poi, invocando il cuore del suo potere a sé. Un Drago di dimensioni impensabili la avvolse in una morsa di fuoco che avrebbe fatto rabbrividire chiunque, ma lei ci si sentiva come a casa. Il fuoco la venerava, la rispettava e la proteggeva, perché ne era la regina. Ad un certo punto la sua fedele bestia addomesticata si diresse verso Icy che, sbalordita stava assistendo alla scena, pensando -e sperando- che quello fosse stato solo un gesto curativo. Anche lei, come Stormy, venne sommersa dal potere dell'avversaria, crollando a terra.

Nel frattempo, la situazione fra Darcy e Musa non era a favore dei buoni. La strega non percepiva fatica alcuna, mentre l'avversaria stava dando tutta sé stessa per contrastarla. In fin dei conti lo hanno sempre saputo tutti che il potere della musica non era né letale né eccessivamente incisivo sulla salute di qualcuno.
«Mega suono!» Gridò la fata, cercando di indolenzire la padrona delle tenebre con delle forti onde sonore molto fastidiose e cariche di bassi. Questo non gravò sulla sua incolumità e, se lo avesse fatto, le avrebbe danneggiato solo l'udito; cosa poco importante per una che sapeva gestirsi bene anche nell'oscurità.
«Allora che farai alla fine della battaglia?! -Le domandò la perfida- Tornerai dal tuo amore?!» 
«Almeno io ho qualcuno che mi ama!» Le rinfacciò la guardiana di Melody.
«Quanto ti servirà qualcuno che ti ama quando non avrai più poteri?!» La derise la nemica, alludendo alle sue intenzioni.
«Sfera di plasma!» Gridò lanciandole una palla magenta, astenendosi effettivamente dal rispondere. Non voleva nemmeno pensarci e non era tipa da dialogo provocatorio con le Trix, non avevano mai funzionato. L'ultima volta aveva rifilato uno schiaffo ad Icy, che la fece rincorrere da tutte le Streghe di Torrenuvola fino ad un vicolo cieco.
«E tu che faresti con questo?» La sminuì l'altra, riuscendo ad afferrare l'attacco e a rimpicciolirlo alla grandezza di una biglia, facendolo passare dal palmo alle dita.
«Accidenti!» Mormorò tra sé e sé la fata. Molto probabilmente aveva già fatto trasparire da tempo la sua preoccupazione, più che per i suoi poteri, per il benessere della Dimensione Magica, dato che ne era responsabile.
«Qualche problema?» Le domando scagliandole addosso diverse ondate di oscurità che, se parate con scarsa attenzione rischiavano di rendere l'avversario cieco se non allucinato. Musa fu previdente e si ricoprì di una barriera composta da onde sonore, repellenti per quelle della nemica. Anche lei, come le altre, notò una forte potenza da parte delle tre avversarie, ma non si soffermò sul motivo, anche perché sarebbe stato particolarmente futile. In quel momento non aveva nemmeno il tempo di pensarci, Darcy la stava bombardando di offese in tutti i campi, indebolendola fisicamente sempre di più. Non si era ridotta a strisciare al suolo come la leader del Winx Club e, avendo visto il suo stato, non voleva nemmeno sfiorarla quella condizione perché sapeva di non avere il potere di una creatura mitologica ammaestrata a difenderla; lei era da sola con la sua misera Magia, rafforzata solo grazie a tanto studio e dedizione.
«Ti si sono scaricate le pile?» Le domandò beffarda la strega, ancora assetata di vendetta. Nonostante ciò lei non si arrese e decise di proseguire quel combattimento all'ultimo sangue. Dopo l'ennesimo attacco scagliato verso la nemica, si accorse che ormai tutto era inutile.
«Non riesci a fare più di così?» La sminuì la perfida, con l'aria di chi non era stata sfiorata nemmeno da una piuma. Ella si limitò a nascondere lo sguardo languido di rabbia con la frangetta blu che, al pallido Sole nascosto dall'oscurità, scintillò.
«Non vedi che non sei altro che una povera illusa? -La continuò a sminuire Darcy- Ti illudi che oggi tu possa vincere, che Riven possa amarti -Si interruppe, dando spazio ad una risata sguaiata- Tanto non gliene importerà mai di te. Sei solo un contentino perché non può avere me!» Le riferì con veemenza.
«Mai! Maledetta!» Ringhiò l'altra stracolma di rabbia, con gli occhi che si stavano riempiendo di lacrime. Quelle parole taglienti la ferirono, perché -effettivamente- non aveva tutti i torti: Riven si fidanzò con lei e la notò solo dopo che quella maligna gli diede il benservito. La rabbia stava continuando a scorrerle nelle vene, non voleva mostrare agli altri le proprie debolezze. Il cuore prese a batterle all'impazzata facendole pulsare le tempie, permettendo a tutti i suoi muscoli di irrigidirsi dall'ira. In quel momento, la sua solita impulsività le fece prendere una decisione molto importante.
«In Melody nominum...» Iniziò a recitare. Era questione di vita o di morte; il momento di scoprire la verità e bruciare le bugie. L'ora di combattere seriamente.
«No Musa!» Scattò Bloom che assisté alla scena e che conosceva benissimo la formula.
L'altra, sospirando silenziosamente la ignorò e capì che quello non era di certo il momento di tirarsi indietro, a costo di perdere la vita. L'importante per la fata sarebbe stato che Darcy, la sua più acerrima nemica, avesse pagato per quello che aveva fatto a lei e alla Dimensione Magica.
«Beatus Fortis Subventio!» Gridò, facendo fuoriuscire dal cuore della strega una grossa fiamma oscura che, avendo un contrasto con quella magenta che penetrò dal petto della fata, si spense di botto.
«No!» Gridò la Trix avvolta da una forte luce multicolore, crollò a terra per poi svenire grazie al forte impatto della caduta.

In quel momento le nuvole si scostarono improvvisamente dal cielo e, non appena gli Specialisti colpirono con una delle loro armi sofisticate un grande membro dell'Esercito Oscuro, questi si frantumò, seguito da tutte le altre beste che, come vapore nell'aria, si dissolsero in un battito d'ali. Nel frattempo, la fiammella rappresentante il potere della musica, poco prima di rieffettuare l'ingresso nel cuore della Fata Guardiana, diventando sempre più tremula ed incerta, si spense improvvisamente.
Senza avere il tempo di ammirare il suo operato contro la malvagità, Musa perse la sensibilità del corpo. Rimase sospesa in aria per qualche secondo; la sua vista era offuscata e tutto intorno a sé si distorse. Improvvisamente percepì il suo corpo come un barattolo vuoto, come privo d'anima.
Ancor prima dell'impatto col suolo i sensi non furono l'unica cosa che abbandonarono la sua carne: Musa era diventata una mortale.



Spazio autrice:
Ciao a tutti, finalmente sono riuscita a pubblicarvi un mio lavoro.
Devo ammettere che questo capitolo non mi rende molto orgogliosa, so che avrei potuto fare qualcosa di più; purtroppo al momento sono davvero molto impegnata e non posso dedicarmi ad ulteriori revisioni e correzioni, quindi spero vi accontentiate di quello che -praticamente- può essere definito un "esercizio sperimentale".
Mi piacerebbe molto avere una vostra opinione, positiva o negativa che sia; l'importante è esporre il tutto con un minimo di educazione.. Sono un essere umano anch'io!
Ci 'rivedremo' lunedì 12 maggio con il secondo capitolo, decisamente più interessante.
Un abbraccio,
Daphne09.
PS: Spero vi piaccia la copertina di questo capitolo, forse ne realizzerò una anche per il prossimo. Se qualcuno di voi è esperto in disegno, gli chiedo per favore di darmi un paio di dritte. 

  
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