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Autore: _joy    29/04/2014    11 recensioni
Il primo Natale di Rose e Dimitri, insieme.
ATTENZIONE: SPOILER!
Se non avete letto "Last Sacrifice" vi rovino la sorpresa... Se invece conoscete la trama a grandi linee potete osare :)
C'è anche un riferimento a "Homecoming", proprio alla fine!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian Ozera, Dimitri Belikov, Lissa Dragomir, Rose Hathaway
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi lo avrebbe mai detto, un anno fa?
 
Un anno fa, il giorno di Natale, ero ancora una studentessa dell’Accademia St. Vladimir.
Ero una dhampir indisciplinata, con un curriculum scolastico a dir poco tremendo, che cercava di rientrare nei binari giusti (giusti per il “sistema”, almeno).
La mia migliore amica aveva una vita sentimentale fantastica mentre io ero sola come un cane… bè, a parte lei e il Legame sovrannaturale che condividevamo e che mi permetteva di entrare nella sua mente.
Ma, soprattutto, il dhampir di cui ero innamorata, Dimitri Belikov – mio mentore e sexy guardiano della mia migliore amica – sembrava sul punto di mollare l’Accademia – e la sottoscritta – per Tasha Ozera.
 
 
Oggi, un anno dopo, osservo pigramente la luce ovattata che proviene dalla finestra con le imposte aperte e illumina la mia ricca camera da letto.
Sono una dhampir ancora parecchio indisciplinata, secondo alcuni, e il mio curriculum lavorativo ha già due o tre macchie che fino a poco fa ritenevo indelebili.
Ma ce l’ho fatta.
Sono nella guardia personale della mia migliore amica.
Quell’amica che a scuola era una sorella, a volte instabile e magari egoista, ma sempre preziosa e unica.
Oggi è sempre mia sorella.
Ma è anche diventata la regina dei Moroi.
Questo fatto ancora non lo digerisce benissimo… e, bé, spesso ne incolpa me.
In effetti, io ho convinto i nostri amici a candidarla regina… ma non credevo che avrebbe vinto!
Altrimenti ci avrei pensato due volte!
Regina… questa sì che è una cosa che ti cambia la vita, dannazione!
Eppure, dentro di me, so che Lissa è la cosa migliore che poteva capitare a tutti noi, Moroi e non.
Soprattutto non.
Perché Lissa è onesta, buona e giusta.
Io non desidero altro che proteggerla e, malgrado una falsa partenza come guardiano, sono nella selezione di guardie che proteggono la regina.
E sono sempre la sua migliore amica.
La sua spalla.
Solo che ora non c’è più nessun Legame che lega le nostre menti e io sto imparando quello che, per il resto del mondo, è consuetudine: per sapere cosa Lissa pensa o prova, glielo devo chiedere.
Assurdo, ma è così.
 
 
Poi, e questo è il meglio… Dimitri Belikov – ex Strigoi e grande amore indiscusso della mia vita – dorme tranquillo accanto a me.
Nel nostro letto, nella nostra camera.
Volto il capo per ammirare il suo viso, così sereno nel sonno.
È voltato verso di me: ha i lineamenti distesi e una sua mano è affondata tra i miei capelli, sparsi sul cuscino.
Osservo il profilo perfetto, le spalle larghe e il petto muscoloso e sento le ormai consuete farfalle svolazzare nel mio stomaco.
Non mi stanco mai di guardarlo.
Potrei passare la vita in questo letto, sola con lui.
E, tra parentesi, un anno fa lui ha scelto me e non Tasha Ozera, la quale, al momento, è in prigione con l’accusa di regicidio.
Non mi piaceva, comunque.
 
 
All’improvviso, mentre sono persa in fantasticherie, Dimitri apre gli occhi.
Batte le palpebre una volta e poi mi sorride.
Il suo braccio risale il mio fianco nudo per stringermi contro il suo corpo.
Sorrido anche io e lascio vagare la mano sul suo petto e sul suo addome scolpito.
«Scusa» mormoro «Non volevo svegliarti»
«Non mi hai svegliato»
Il suo leggero accento russo è quanto di più sexy esista al mondo.
«Davvero? Pensavo che il fatto che ti stessi fissando ti avesse disturbato…»
Lui sorride di nuovo.
«No. Puoi fissarmi quanto vuoi»
«Anche tu!»
Lui ridacchia, divertito.
«Grazie. È il mio passatempo preferito»
«Anche il mio»
Mi alzo sul gomito e gli do un bacio sul naso; i miei capelli scendono a solleticargli il viso e le spalle.
«Buon Natale» bisbiglio.
«Buon Natale, Roza» risponde dolcemente, prima di tirarmi giù, contro il suo corpo caldo e muscoloso.
 
*
 
Quando entriamo nel salotto privato di Lissa – alias Vasilisa Sabina Rhea Dragomir, regina dei Moroi – ci teniamo per mano.
Oggi né io né Dimitri siamo in servizio: regalo della mia migliore amica, che vuole passare il Natale come se fosse un Natale normale e non il suo primo Natale come monarca.
Ieri ha presenziato al ballo ufficiale organizzato a Corte, ma oggi sarà festa solo per noi amici.
 
I guardiani schierati alla porta e lungo le pareti ci fissano, impassibili.
Anche se sono dei dhampir come noi, in molti considerano la mia relazione con Dimitri una cosa sbagliata.
I dhampir esistono per proteggere i Moroi.
Possono avere delle relazioni, ma “sbandierarle” pubblicamente e – peggio – lasciare che la propria vita personale influisca sul lavoro è considerato disdicevole.
 
Che si fottano tutti.
Io e Dimitri stiamo finalmente insieme.
Non conta nient’altro.
 
Gli stringo più forte la mano e lui me la accarezza con il pollice.
«Tutto bene?» mormora.
Io annuisco.
È bellissimo, oggi.
È sempre bello, ma a volte mi lascia ancora senza fiato.
Indossa dei jeans, un maglione nero e, sotto, una t-shirt rossa che si intravede dallo scollo a V.
Ha i capelli scuri sciolti, come piacciono a me.
Io indosso jeans stretti, tacchi alti, un bustino nero e, sopra, una giacca di pelle cui ho risvoltato le maniche.
È un modello attillato e abbastanza corto, tanto che l’espressione di Dimitri – da perplessa che era quando l’ho tirata fuori dall’armadio – mi ha poi comunicato un’approvazione totale.
Mi guardo attorno e vedo una figuretta solitaria seduta sul divano.
«Jill!» esclamo «Buon Natale!»
Lei sorride, esitante, e si alza.
La abbraccio e lei ricambia, attaccandosi a me.
 
Jill è la sorellastra di Lissa.
Lo abbiamo scoperto da poco e per entrambe le sorelle la rivelazione è stata scioccante.
Per la legge dei Moroi, Jill rappresenta il quorum per la famiglia Dragomir: Lissa non ha altri parenti in vita e, senza Jill, non potrebbe avere il seggio in consiglio né essere regina.
A parte la questione politica, Lissa ha perso la sua famiglia e speravo che scoprire l’esistenza di una sorella (per di più carina e dolce come Jill) la rendesse felice.
Ma non è così facile.
Quando Lissa e il suo ragazzo, Christian, si sono lasciati per una pausa di riflessione, Jill si è avvicinata a lui come avrebbe fatto con un fratello maggiore.
Sono sicura che Christian non l’abbia mai neppure vista come una donna, e lei nemmeno.
Ma fallo capire a Lissa!
È stata gelosissima di Jill così a lungo che, quando è venuto fuori che è sua sorella, per lei è stato un vero colpo.
E la dolce Lissa, così amorevole e buona, con lei proprio non riesce a lasciarsi andare.
Jill, di contro, è frenata perché capisce di non essere accettata del tutto.
E così, le due sorelle si stanno studiando.
Io sono un po’ il cuscinetto tra loro.
Adoro Jill e sto cercando di tranquillizzare Lissa e di farle capire come, per la piccola, aver scoperto di essere di famiglia reale abbia significato uno sconvolgimento esistenziale.
 
Ora, lei mi sorride, timida, e mi dice che è strano questo Natale, senza sua madre.
Lissa l’ha invitata a corte, naturalmente, ma a quanto pare Emily Mastrano (madre naturale di Jill, che l’ha concepita con Eric Dragomir, padre di Lissa) sta ricucendo il rapporto con suo marito e ha ritenuto che lui non sia ancora pronto per mescolarsi ai reali di corte.
A me non mancheranno, visto che il patrigno di Jill ha denunciato me e Dimitri mentre eravamo in fuga, accusata di regicidio (una storia lunga!) e ci ha fatti quasi ammazzare.
Ma temo che per Jill sia stato un brutto colpo.
Intanto, lei sorride timidamente a Dimitri e lui ricambia.
Prima di conoscere me, Dimitri era parecchio misantropo e ora che i miei amici lo hanno accolto nella nostra cerchia sembra spesso ancora spiazzato.
Per lui è dura abbandonare la sua aria da mentore, visto che all’Accademia era un nostro istruttore… ma, soprattutto, per lui non è facile esternare i sentimenti e sospetto che a volte non sappia come gestire l’affetto che gli viene rivolto, perché è stato sempre molto solo.
Ora, accarezza i capelli a Jill e le fa gli auguri, mentre lei arrossisce.
Le strizzo l’occhio per dirle che lo so, è un gran figo, e lei ridacchia.
Poi mi sporgo a baciarlo.
In quel momento entra Lissa, con Christian e…
«Eddie!» strillo, correndogli incontro «Buon Natale!»
 
Eddie Castile è un dhampir ed è un ottimo guardiano, solo che al momento è in disgrazia.
E la cosa grave è che in parte è colpa mia: mi ha aiutata a far evadere Victor Dashkov quando volevo ritrasformare Dimitri da Strigoi a dhampir (non che qualcuno lo sappia, o sì che saremmo nei guai!) e la nostra fuga da corte ha macchiato il suo curriculum.
Poi, settimane fa, ha protetto Lissa da un aggressore Moroi ma, nella foga dello scontro, l’ha ucciso.
E i dhampir non uccidono i Moroi.
Lissa, comunque, si sta battendo perché i guardiani lo lascino stare e lo reintegrino in servizio.
Io prendo come un fatto molto positivo il fatto che sia qui, con noi: se la regina lo invita a un brunch chi sono gli altri per dire che è cattivo?!
Appunto.
Eddie mi abbraccia e mi fa gli auguri, poi va a stringere la mano a Dimitri.
Lui e Jill si studiano per un attimo, imbarazzati, poi lei accenna un abbraccio e lui risponde goffamente.
In quel momento arriva un’altra nostra amica, Mia Rinaldi.
 
Io e Lissa ci abbracciamo come due che sono l’una la famiglia dell’altra.
Abbraccio anche Christian, mentre Lissa stringe Dimitri.
Lui arrossisce.
Per sua fortuna, Christian interviene alzando gli occhi al cielo:
«Belikov, ma secondo te queste due vogliono vederci diventare amici del cuore?!»
Tutti ridono e Dimitri si apre a un sorriso tenero che mi scalda il cuore.
Non abbraccia Christian – che, tra l’altro, è il suo protetto ufficiale – ma l’altro lo sorprende con una pacca sulla spalla.
«Auguri, amico, comunque!» gli dice Ozera.
Dimitri ricambia e io gli vado vicino e gli stringo la mano, perché sento che ha bisogno di me.
Dimitri è più grande di noi e, mentre tutti noi siamo amici dalla scuola, temo che lui si senta un po’ un pesce fuor d’acqua.
E sbaglia di grosso, perché ha un carattere stupendo: è forte, affidabile, sincero e stupendo e poi…
E va bè, sì, io lo amo… ma che c’entra?
È vero!
 
Ora lo guardo con amore e mi alzo in punta di piedi per baciarlo davanti a tutti e il fatto che lui ricambi e non si scansi imbarazzato è segno che la nostra storia è vera, reale e forte.
Sì, sto davvero con Dimitri.
Che Natale meraviglioso!
 
*
 
Siamo seduti sui divani di Corte e ci stiamo abbuffando.
Con una gamba sopra quelle di Dimitri, che mi sta accarezzando la coscia, gli metto in bocca una fragola ricoperta di cioccolato.
Lui arrossisce appena e io rido e poi lo bacio a fior di labbra.
«Scusa» mormoro poi.
Lui è sorpreso.
«Per cosa?»
«Perché ho paura che tu ti senta a disagio… So che siamo una compagnia di pazzi squilibrati...bè, veramente lo sapevi già dalla St. Vladimir….»
Mi interrompo perché mi arriva addosso una nocciolina.
Mi guardo attorno e vedo Christian che ghigna.
«Squilibrata sarai tu! Quanto a me, sono una persona seria e rispettabile e…»
Lissa gli molla una gomitata e Eddie ride, divertito.
Mia scuote il capo.
«Christian, tu veramente hai dato fuoco a Ralf, a lezione…. Dico per dire, eh!»
«Sì, e poi eri asociale e antipatico» Lissa gli sorride, amorevole.
«Quanto a simpatia, Mia era la migliore» scherza lui.
Quella fece una smorfia, quindi commenta:
«Comunque, Rose mi ha rotto il naso a scuola!»
Gemo.
«Ti pareva che non si finiva per tirare in ballo me?»
Dimitri si intromette timidamente nella conversazione:
«Non puoi stupirti di questo…»
«Ehi!» esclamo, mentre Lissa ride «Tu dovresti stare dalla mia parte, teoricamente!»
Lui scrolla le spalle e sorride, poi intreccia le dita alle mie.
Ci guardiamo, felici, poi sento una vocina triste:
«Pensavo che sarebbe stato brutto tornare a scuola senza di voi… Ma non andarci è anche peggio»
È Jill.
Lissa trasalisce a quelle parole, come se la sorella l’avesse accusata apertamente.
«Non è sicuro che tu vada a scuola…» inizia.
Jill annuisce.
«Lo so. Però è strano lo stesso. Mi fa sentire diversa e non mi piace»
Jill è la principessa Dragomir, ormai.
E, se vogliamo dirla con le parole che Dashkov usò con me “Chi controlla Jillian, controlla Vasilisa”.
Lissa non ha ritenuto che la sorella fosse al sicuro, a scuola.
La sua elezione ha provocato parecchio malcontento e per proteggere Jill quale luogo è migliore della Corte, che oltre a tantissimi guardiani ha anche le difese magiche?
L’ho spiegato io a Jill, ma per lei è dura.
 
«Non è così male, alla fine» le dice gentilmente Mia «Io ho finito gli studi qui, privatamente… Puoi fare tante altre cose oltre a studiare! Tipo prendere lezioni di autodifesa»
Jill è tra i Moroi favorevoli a imparare a difendersi.
Anche con la magia, sebbene sia illegale.
Lissa, che per la cronaca la pensa esattamente come la sorella, si affretta tuttavia a dissentire:
«No, è pericoloso!»
Jill non ribatte ma china gli occhi, dispiaciuta.
Intercetto lo sguardo confuso di Lissa e alzo le sopracciglia.
Non deluderla – cerco di dirle.
Ma resto di sasso quando sento Dimitri intervenire:
«Se vuoi, posso darti qualche lezione io di autodifesa»
Un silenzio totale accoglie le sue parole.
Jill si illumina come una lampada alogena.
«Davvero?» ansima «Cioè…wow! Tu hai insegnato a Rose!»
Io mi accorgo che ho la bocca aperta e la chiudo di scatto.
Dimitri sorride e poi, timidamente, mi passa una mano tra i capelli.
«Bè, ho fatto un buon lavoro, no?»
Jill ride e io arrossisco come una ragazzina al primo appuntamento.
Che cavolo!
Devo abituarmi a questo Dimitri… o potrei lasciarci le penne!
Lui si rivolge a Lissa:
«Se tu lo permetti, certo… Ma se Jill vuole imparare qualche mossa di difesa posso aiutarla. Solo difesa, è ovvio»
Lissa è basita, come me, ma Christian si sporge in avanti.
«Perché solo difesa? Se ci aiutassi a imparare ad attaccare…»
«No!» interviene Lissa «Christian, non voglio che Jill si metta in pericolo!»
«Ma se lei vuole farlo è più sicuro con Dimitri che con me!» obietta lui, ragionevolmente.
«Ehi! Posso venire anche io?» chiede Mia.
Dimitri sembra perplesso dalla piega presa dagli eventi, ma io parlo a suo favore:
«Liss, sapersi difendere non è mai una brutta idea. E poi… è Dimitri. È troppo responsabile perché a tua sorella capiti qualcosa di male. Non sono sicura valga lo stesso per Christian»
Calco l’accento sulla parola “sorella” ed entrambe le Dragomir arrossiscono.
Christian aggiunge:
«Poi io e Dimitri ormai siamo una squadra… tipo te e Rose!»
Io e Lissa ci scambiamo un’occhiata scettica, Dimitri invece sorride.
«Non saprei… Non devi darmi confidenza, sono il tuo guardiano e…»
«E il ragazzo della migliore amica della mia fidanzata?» Christian gli strizza l’occhio «Bè, proprio un estraneo non sei!»
 
*
 
Un paio d’ore dopo siamo rimasti noi quattro e devo dire che Christian sembra davvero intenzionato a diventare amico di Dimitri.
Visto il suo carattere ombroso e la riservatezza di Dimitri non so quale potrà essere il risultato.
Io e Lissa ci siamo già scambiate ventimila occhiate perplesse.
Dimitri è sempre educato e disponibile, ma sembra quasi perplesso anche lui, come se fosse difficile aprirsi.
So che è così.
Per lui è già enorme lo stare in mezzo a noi come se niente fosse.
Sono felice che i miei amici lo abbiano accettato con tanta naturalezza: abbiamo passato così tanto tempo a preoccuparci di quello che gli altri avrebbero detto di noi che questa atmosfera complice è un balsamo per l’anima.
Mi rendo conto ora di quanto ci tenessi: che i miei amici capissero, che fossero parte della mia e della sua vita.
 
Ho la testa poggiata sulla spalla di Dimitri e mi sporgo in avanti per baciargli la guancia.
Lui si volta e mi sorride, amorevole.
Mi perdo nei suoi occhi mentre penso che è tutto perfetto: è tutto quello che desidero.
Quando mi volto vedo Lissa e Christian fissarci, sorridenti.
«Scusate» mormora lei «Ma è così bello vedervi insieme!»
«È così bello essere insieme!» ribatto io «E che voi siate qui»
Dimitri annuisce.
So che sa quanto tengo a Lissa e che non potrei mai stare senza di lei.
Christian ghigna:
«Te l’ho detto, Belikov: la nostra unica via di salvezza è una rude amicizia virile, visto che siamo circondati… da queste due!»
Lo sguardo che rivolge a Lissa però dice tutt’altro.
Dimitri ridacchia.
«Va bene. Se dobbiamo fare fronte comune…»
Christian annuisce vigorosamente e io gli lancio un cuscino.
«Ma smettila!»
«Ah, non sai com’è stato!» geme invece Christian «Queste due si capiscono con un’occhiata, anche senza il Legame… c’è da diventare matti!»
«”Queste due” vogliono i regali di Natale» dice Lissa, spingendolo giù dal divano «Dai, vai a prenderli!»
 
I regali!
Mi siedo più dritta e Dimitri ride.
Mi appoggio contro di lui, ad un tratto in ansia per il regalo che gli ho preso.
E se lo faccio arrabbiare?
Lissa sembra leggermi nella mente e mi sorride, incoraggiante.
Ne abbiamo parlato molto e lei lo trova una buona idea.
Mi giro verso Lissa, cercando il suo appoggio, ma la vedo lanciarmi un’occhiata preoccupata.
Che cavolo…?
Le faccio un cenno ma lei distoglie lo sguardo.
Christian arriva con una busta bianca che le passa, poi guarda me e Dimitri e ghigna.
«Per la cronaca» dice «Io e Lissa ci siamo regalati un weekend in montagna. Da soli, senza voi due. Buon Natale!»
Noi due gemiamo, all’unisono.
Sono già pronta a dare battaglia, ma colgo lo sguardo supplichevole di Lissa.
Christian infierisce pure:
«Non siate ingrati: è un regalo che facciamo anche a voi! Senza noi qui potete starvene per i fatti vostri… insieme!»
Ovviamente, Dimitri attacca a parlare di rischi, trascuratezza e quant’altro, come ero sicura avrebbe fatto.
Davanti al suo tono serio, Christian pare un bambino colto in fallo, ma Lissa interviene in suo aiuto:
«Dimitri, cerca di capire: non è che non vi vogliamo. È che abbiamo bisogno di stare un po’ da soli… dopo tutto quello che è successo»
Prende la mano di Christian e io so che allude non solo all’incoronazione, ma anche al tradimento di Tasha Ozera: è la zia di Christian e la punizione per un regicidio… bè, è la morte.
La condanna di Tasha grava su di noi come un macigno.
Dimitri si morde un labbro: lui e Tasha erano amici di vecchia data.
Lei era innamorata di lui e questo è il motivo per cui ha cercato di far incriminare me per un omicidio commesso da lei.
So che per lui è un argomento spinoso, perché la stimava molto.
Gli accarezzo una gamba e ci guardiamo: sappiamo entrambi quanto è dura per Christian.
Lissa interviene di nuovo per alleggerire la tensione:
«E poi voi siete… voi. Come facciamo a non preoccuparci di quello che succede alla mia migliore amica e al suo ragazzo?»
«E questo ci porta al vostro regalo» Christian sembra tranquillo, all’apparenza.
So che non vuole parlare di sua zia.
Io mi protendo in avanti e lui ride.
«Ok» Lissa si alza con la busta in mano «Non arrabbiatevi, ok? È che avevo questa idea e…»
Sembra in difficoltà e Christian interviene in suo aiuto:
«Lissa, dillo e basta, ok?»
Lei annuisce e poi dice qualcosa che mi lascia di stucco:
«Rose… Ti ricordi della battaglia mentale con Avery Lazar?»
 
Come faccio a dimenticarmela?
Quella ha fatto quasi saltare Lissa giù da un tetto con la compulsione!
Ho ancora i sudori freddi se ci penso.
Annuisco e lei si rivolge a Dimitri:
«Quando Rose era in Russia…» non dice per te, ma è nell’aria.
Dimitri serra le mani.
Il suo passato da Strigoi lo tormenta ancora.
Io poso una mano sulle sue per tranquillizzarlo e Lissa prosegue:
«Io ho incontrato questa Moroi, Avery, che era una conoscitrice dello Spirito. Solo che io non lo sapevo»
Lui annuisce.
«Lo so. Rose me lo ha detto»
«Bene. Non so però se ti ha raccontato nel dettaglio la battaglia mentale che ho avuto con Avery. Lei… ha scavato nella mia mente. E anche in quella di Rose, perché in quel momento eravamo Legate»
 
Oh.
 
Ad un tratto immagino cosa Lissa voglia dire e stringo più forte la mano di Dimitri.
Lui ricambia la stretta, avvertendo la mia tensione, ma non interrompe la mia amica.
Lissa mi rivolge un sorriso dolce.
«E io ho visto l’illusione che ha creato nella mente di Rose, per distrarla da me. Una casa, bella e accogliente. Si vedeva che era piena di amore e di cure. E… bè, dentro c’era lei… E c’eri tu. Di nuovo dhampir»
Dimitri deglutisce.
So che la sua mente corre veloce.
Sa che Lissa ha affrontato Avery appena dopo che io e lui – lui che era uno Strigoi – ci eravamo affrontati.
Io gli avevo piantano un paletto nel petto e lui era caduto da un ponte altissimo.
Pensavo di averlo ucciso.
Avrei scoperto solo qualche settimana dopo che si era salvato, ma al momento credevo di avere appena ucciso l’amore della mia vita.
 
Immaginate come stavo.
 
Rivivo l’angoscia di quei momenti e il dolore atroce che l’illusione crudele di Avery mi aveva provocato.
Era stato come strofinare sale su una ferita aperta.
Dimitri con me, in una casa nostra.
Di nuovo dhampir.
Di nuovo mio.
 
E, anche se adesso lui è tornato e stiamo finalmente insieme, sento comunque le lacrime pungermi gli occhi al ricordo di quell’esperienza.
Avevo dovuto lottare per non abbandonarmi a quel sogno e restarne prigioniera e, quando mi ero svegliata, era stato come perdere di nuovo Dimitri.
Rivedo tutto questo in un lampo e devo avere un’aria sconvolta perché Christian distoglie lo sguardo, mentre Lissa mi viene incontro, preoccupata.
Ma è Dimitri che mi prende tra le braccia e mi stringe a lui e io affondo il viso nel suo maglione e resto immobile mentre lotto per calmarmi.
Perché lui è qui, con me.
Vivo.
Mi accarezza i capelli e io respiro il suo profumo di dopobarba, che mi fa impazzire.
Vorrei essere più forte, perché so che anche lui soffre per quei ricordi… Ma sono stata presa in contropiede e ci metto un attimo a calmarmi.
Quando mi sento padrona di me allento la stretta sul maglione di Dimitri, ma lui continua ad accarezzarmi i capelli.
Quando alzo gli occhi su di lui vedo il dolore che prova ripensando a quei momenti.
Lotta ogni giorno contro il senso di colpa e so che lo fa per me, per noi, perché l’unico modo che abbiamo per andare avanti è trovare pace.
Come potremmo amarci se lui si odia?
C’è voluto un po’ per farglielo accettare e ammetto che, sul momento, mi infurio con Lissa: che bisogno c’è di riportare a galla questi ricordi così dolorosi?
Però poi vedo i suoi occhi sgranati e dispiaciuti e la busta che mi tende, esitante… e capisco.
 
«Ma… Non ci avrai regalato una casa?!» esclamo.
Lei annuisce, mordendosi un labbro.
Io e Dimitri ci guardiamo, senza parole.
«Perché?» chiedo poi, con un filo di voce.
«Oh, Rose…»
Anche Lissa sembra aver voglia di piangere.
Fantastico.
«Perché possiate avere un posto che sia vostro!»
«Ma noi siamo i vostri guardiani! Dobbiamo stare con voi!»
«Ecco perché ve l’abbiamo regalata!» ride Christian «Così, quando noi vorremo stare soli, avrete un posto dove andare!»
«Idiota!»
Dimitri mi trattiene prima che possa insultare ancora Christian, poi dice:
«Grazie. Davvero, siete molto generosi… Ma non possiamo accettare un regalo del genere!»
Lissa sorride.
«Perché? Ormai devo fare regali adeguati al mio rango!»
Mi strizza l’occhio, poi torna seria.
«Scherzi a parte… Voi siete i nostri guardiani, ma avrete il vostro tempo libero. E quando io e Christian saremo lontani, lo sarete anche voi. So che non potrete passare molto tempo insieme, quindi quel poco che avrete sarà prezioso come non mai. E, che siate qui a Corte o a casa vostra, la decisione spetta solo a voi»
 
Io e Dimitri ci guardiamo.
Una casa nostra.
Solo nostra.
Mentre lo guardo e leggo il dubbio e l’eccitazione nel suo sguardo, sento un sorriso enorme che si allarga sul mio viso.
Dimitri mi guarda e sorride anche lui, però poi scuote il capo.
«Sei comunque troppo generosa» dice a Lissa.
Lei scuote il capo.
«Voi ci date la vostra vita»
«È il nostro dovere»
«Ma lei è la mia migliore amica! Deve avere il meglio! E tu sei il suo ragazzo e quindi questa cosa ora vale per entrambi»
Dimitri sorride di nuovo e sembra senza parole.
Ci guardiamo di nuovo.
«Abbiamo… una casa nostra?» esalo.
Lissa ride.
Dimitri posa la fronte contro la mia.
 
Oddio.
Abbiamo una casa nostra!
 
*
 
Mi è persino passata l’ansia per il mio regalo per Dimitri.
Gli tendo una busta sigillata e lo vedo sorridere.
«Un’altra casa?» chiede, scherzoso.
Poi apre e il suo sorriso si spegne, mentre tira fuori due biglietti aerei.
Per la Russia.
Scambio uno sguardo con Lissa e dico, agitata:
«Pensavo… pensavo… Che volessi rivedere la tua famiglia. Loro… non sanno che sei tornato e non è giusto! Tua madre… le tue sorelle… e poi hai un nipote che sarà ormai nato…»
È raro vedere Dimitri senza parole.
Deglutisce e non dice nulla, ma io leggo nei suoi occhi una cosa che mi destabilizza: paura.
Ha paura di rivedere la sua famiglia dopo quello che ha fatto, realizzo.
Loro sapevano che lui era uno Strigoi… Ma adesso non lo è più.
Gli prendo una mano e la stringo tra le mie.
«Dimitri…» dico «Anche questa è una seconda opportunità»
E, dopo poco, lui annuisce.
E, stavolta, è lui a rifugiarsi tra le mie braccia.
«Bè, pensate che bello! Potrete invitarle poi a casa vostra!» esclama Christian, mordace.
 
*
 
Quella notte, in camera nostra, Dimitri mi dà il suo regalo di Natale.
Sono sdraiata sul suo petto, persa in una beatitudine celestiale dopo che abbiamo fatto l’amore… e poi lui mi prende la mano, me la bacia e sento che mi infila qualcosa al dito.
Mi sollevo di scatto.
 
È un cerchietto semplicissimo.
D’argento.
E me lo ha infilato all’anulare della mano sinistra.
Deglutisco a vuoto.
Lui mi guarda con un’espressione che non gli ho mai visto: con amore, emozione e… impazienza?
 
Cazzo, mi viene di nuovo da piangere.
 
Mi schiarisco la gola e dico:
«Non prima di avere un 2 davanti!»
Lui batte le palpebre.
«Eh?»
«Non prima di avere un’età anagrafica che inizi con il 2!»
Si rilassa e sorride.
«Quando vorrai, a me andrà sempre bene» mormora.
 
Ma veramente lui… vuole che noi…
Mi perdo nei suoi occhi scuri e l’ansia, dopo poco, mi passa.
Mi trascina tra le coperte e rotola sopra di me.
Io gli sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Sei arrabbiato per i biglietti per la Russia?»
«Rose! Ma che dici? Potrei essere arrabbiato? È un bellissimo pensiero! Solo che…»
Esita, ma io capisco al volo.
Come sempre.
«Solo che fa un po’ paura» dico, piano.
Lui annuisce, poi si china a baciarmi.
«Mmm…» mugolo, dopo un po’ «E della casa, che ne pensi?»
«Che è un regalo esagerato… Ma bellissimo!»
Annuisco, entusiasta.
«Una casa nostra! Ma ci pensi?»
Nei suoi occhi vedo riflessa la stessa gioia che so esserci nei miei.
Poi, lui solleva la mia mano sinistra e intreccia le dita alle mie.
«E questo ci riporta a…» si interrompe.
«Al 2?» tento io.
Lui ride.
«Basta che ci porti lì» ribatte.
Lo fisso, truce.
«Ma davvero tu vuoi…»
Sorride.
«Dai, dimmelo!» lo esorto.
Lui ride e si china a baciarmi di nuovo.
«No, non te lo dico» mormora «Non prima che ci sia un 2 davanti alla tua età anagrafica!»


***
Buongiorno!
Ecco a voi una OS Rose-Dimitri: basta crossover su questo fandom! ;)
L'avevo in mente fin da quando ho terminato "Homecoming", il racconto breve sul viaggio che Rose e Dimitri hanno fatto in Russia, dalla famiglia di lui: è lì che si parla di nozze.
Se non lo avete letto, tranquille: non perdete nulla di speciale... anche se vale sempre la pena di leggere una storia in cui c'è Dimitri Belikov! ;)
Ho in mente qualche altra storia su Rose e Dimitri, ma per il momento non ho nulla di pronto.
Vi invito comunque a seguire la mia pagina Facebook per tutti gli aggiornamenti:
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... Allora, questo film esce o no?!?!
Buona lettura,
Joy

   
 
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