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Autore: Rhaenyra17    29/04/2014    3 recensioni
"Immagina un mondo cosparso di blu. Immagina tutto ciò che ti circonda mentre perde il proprio colore naturale, così come lo conosci, lasciando spazio a tutte le sfumature di blu. Ed immagina anche solo lontanamente le conseguenze di una tale azione, di un tale cambiamento del mondo."
Una Sichul fantasy, un po' matta, ispirata al video di Blue World.
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Heechul, Kyuhyun, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Blue world

1. L'incontro

Riesci ad immaginare un mondo cosparso di blu,
nel quale io non esisto?


Quel giorno non filtrarono raggi di sole dalla finestra dell’enorme stanza reale. Nemmeno uno, nemmeno mezzo. Non ce ne fu alcuna traccia.

Sembrava che anche il cielo sapesse quanto dolore portasse quella data per il giovane re, sembrava che si sentisse in dovere di rispettare il suo umore e mutare a piacimento di Siwon.

Il giovane re si alzò controvoglia: dopo aver sfortunatamente aperto gli occhi, aveva tentato con tutte le sue forze di richiuderli e cadere in un sonno profondo quanto gli abissi, consapevole del fatto che con tutta la volontà del mondo non ce l’avrebbe fatta. Il dolore che provava era enorme ed insopportabile e quel giorno di ogni anno s’intensificava sempre di più.

Non era schiavo del tempo, lui, non più ormai, ma era schiavo di quel giorno che gli ricordava che, anche se non gli importava chissà quanto, o almeno non gli riguardava quasi per nulla, il tempo scorreva. A volte lento, a volte veloce. E quella giornata passava sempre così lentamente…

Non era mai stato una persona cattiva, un qualcuno che meritava di provare il dolore perché era proprio questa che l’infliggeva a tutti, senza capire, o far finta di non capire cosa le persone provassero davvero, cosa significasse provare dolore. No. Lui era sempre stato un re ottimo, pieno di solarità ed ottimismo, raggiante come i raggi del sole che splendevano ogni qualvolta il suo sorriso illuminava il regno: spalancava le finestre e s’inebriava con l’aria mattutina, per poi uscire immediatamente dalla stanza prima che i servi gli portassero la colazione a letto. Non gli piaceva essere viziato, al contrario preferiva mettersi allo stesso livello di coloro che non erano di stirpe reale, ma che gli erano sempre stati accanto senza abbandonarlo. Doveva tanto a loro e non voleva che si sentissero obbligati e pensassero che lui li comandasse a bacchetta come più gli aggradava. Lui ci teneva ad ogni singola persona al suo servizio, aveva un rapporto con tutti loro. Motivo per cui nel regno c’erano poche persone che lo odiavano: chi reputava il re un ipocrita falso, che voleva ottenere i sorrisi delle persone solo per fare bella figura e non perché davvero ci tenesse a veder sui volti di tutti la gioia e la soddisfazione di appartenere a quel regno.

Per il resto, tutti potevano scorgere tutta la sincerità del mondo negli occhi del giovane re, che ogni giorno passeggiava indisturbato per il villaggio, fino a raggiungere le sponde del lago che scorreva fuori dalle mura del suo castello; le sue guardie del corpo gli sconsigliavano in continuazione di andare lì, ma non c’era verso di evitarlo.
Solitamente passeggiava lì di giorno, ma gli era capitato di notte, alle volte, di desiderare nient'altro che andare lì e camminare finché non si fosse stancato. Se di giorno le guardie gli dicevano che era pericoloso, Siwon non immaginava nemmeno come avrebbero potuto reagire dinanzi alla sua richiesta di andarci di notte. Fu per quello che decise di uscire dalla finestra, dopo essersi accertato che nessuno fosse lì.
Non si trattava di disubbidire, solo, si diceva, che non era assolutamente sua intenzione farli preoccupare più del dovuto; un'omissione di dettagli della sua vita notturna che non dovevano sapere tutti.
Tutti eccetto Kyuhyun, ma questo Siwon l'avrebbe scoperto solo più tardi.

Camminava da un bel po'. Aveva usato una strada secondaria nei boschi, evitando di passare per le vie del paese. Non sapeva in effetti come fosse di notte; sicuramente ci sarebbero state molte guardie a sorvegliare e, come già detto, Siwon non aveva la benché minima intenzione di farsi scoprire e rispedire al castello.
Era fastidioso camminare al buio e non sapere dove mettere i piedi, si disse. Poi ricordò di essere un vampiro e gli sarebbe solo bastato
cambiare il suo punto di vista.
Detto, fatto e il buio della notte cessò di esistere sotto gli occhi di Siwon.
Giunse sulle sponde non molto tempo dopo. La luna si rispecchiava nelle acque ed era uno spettacolo niente male. Era molto bello l'effetto del celeste nel colore scuro dell'acqua; scuro perché doveva rispecchiare anche il cielo blu scuro.
Ma poco dopo Siwon si rese conto di non essere solo.
Alzò gli occhi verso la figura che sedeva sulle sponde del lago, una gamba stesa e l'altra piegata, sul ginocchio un braccio e l'altra mano a terra, mentre il volto era rivolto verso l'altro e gli occhi erano chiusi.
Siwon non disse niente. Era curioso di sapere chi altro fosse lì con lui, ma tacque. Non se la sentiva di rovinare quel silenzio e quell'atmosfera. E comunque fosse, poco tempo dopo vide aprire gli occhi e li incrociò.
«Non sapevo che il re gironzolasse di notte per farsi passeggiatine in un luogo così pericoloso e solitario», sghignazzò.
«Devo reputarmi fortunato, allora», disse, sorridendo. «Per quanto il luogo sia solitario, non sono solo qui in questo momento».
Rimasero in silenzio, poi Siwon chiese: «Comunque mi conosci, ma io non conosco te. Chi sei?»
«La persona più bella di questo mondo».
Al che Siwon rise e, scuotendo il capo, disse: «Dopo di me, magari, bellezza».
«Ne sei convinto, vedo».
«Sì...»
«Qui sei di troppo, comunque: sparisci».
Siwon rimase sorpreso sia dal fatto che quel ragazzo non usava affatto onorifici e non portava rispetto, sia dal fatto che lo stava cacciando da un luogo che, alla fine, apparteneva al suo regno. Quindi sorrise.
«Perché dovrei?»
«Questo è il mio posto... di notte».
«C'è scritto il tuo nome da qualche parte? Hai firmato qualche contratto di cui io non sono a conoscenza?»
«Lì» disse, indicando un albero lì vicino. Al che Siwon, incuriosito ed anche divertito dalla situazione, si avvicinò lì e vi lesse il nome inciso sopra. Annuì e tornò dal ragazzo.
«Beh,
Kim Heechul, il tuo nome c'è, ma la mia firma manca».
«Aish, sta' zitto e non atteggiarti così tanto; sono anche più grande di te».
«Ed io sono il re», mormorò Siwon, quasi come se Heechul l'avesse dimenticato. Non capiva, Siwon, perché si sentisse così strano a fianco a quell'individuo, che, ad essere onesti, di maschile aveva ben poco. Non sapendo come comportarsi in una situazione del genere, dato che non gliene erano mai capitate, semplicemente sospirò e se ne tornò al castello; sotto lo sguardo imperscrutabile di Heechul.
Kim Heechul rimase interdetto dinanzi a quel comportamento del re. Sapeva di lui attraverso le parole che sentiva dagli abitanti e doveva ammettere che di negativo, sul suo conto, non aveva sentito nulla. Eppure gli era stato insegnato a crescere detestando il re con tutto se stesso. Non sapeva perché, gli era stato detto di farlo dalla nonna dopo la morte sospetta e mai risolta dei propri genitori. Così non aveva mai domandato ed aveva semplicemente obbedito.
Crescendo, però, aveva preferito sostituire quell'odio immondo con l'indifferenza al pensiero del loro re, Choi Siwon, quel ragazzino che, alla fine, qualcosa in comune con lui ce l'aveva: era solo. Relativamente, ma solo.
Forse erano più simili di quanto volesse credere, di quanto volesse accettare. Forse avrebbe dovuto smetterla con l'indifferenza e l'odio, con una promessa che col passare del tempo gli sembrava sempre più insensata.
Ma lui era Kim Heechul. Perché avrebbe dovuto avere dei ripensamenti per ragioni così futili?
E specie dopo quella sera, sentiva l'odio ribollire di nuovo in lui, il fastidio al pensiero della sua voce e il nervosismo al pensiero del suo sorriso.
Quel maledetto Choi Siwon... Kim Heechul non l'avrebbe mai retto.

Dopo quella sera, Siwon sentì la curiosità verso Heechul crescere a dismisura. Cercò di informarsi su di lui e si spinse addirittura a convocarlo due volte al castello, sorprendendo un po' tutti i presenti; ciononostante nessuno disobbedì alla sua richiesta e lo convocarono.
Eppure nessuna delle due volte Siwon ebbe l'opportunità di incontrare quel Kim Heechul.
Non era tornato in quel posto per due settimane. Non sapeva esattamente cosa l'avesse spinto a non andarci, in fondo perché doveva lasciare che quel ragazzo, che nemmeno conosceva d'altronde, lo “bandisse” dai suoi stessi territori e per delle ragioni che nemmeno esistono? Per una scritta su un albero? Tutti erano capaci di una cosa del genere, si disse.
Fu così che si decise, una notte, a tornare lì. Di nuovo non disse niente ed usò la via più lunga e nascosta dal centro del paese e questa volta vi giunse più in fretta.
Si sentì sollevato, constatando che la fortuna per una volta era dalla sua parte e Kim Heechul sedeva di nuovo lì, occhi chiusi e il silenzio a fargli compagnia.
Questa volta Siwon non esitò dal romperlo e gli si avvicinò, accomodandosi a fianco a lui.
«E quindi, per quale accettabile ragione non ti saresti presentato quando ti ho convocato al castello?», chiese. «Per ben due volte, precisiamo».
Dovette spronarlo un paio di volte affinché quest'ultimo rispondesse, e quando lo fece, usò un tono piuttosto amaro e con fare scocciato lo guardò negli occhi.
«Non ho nemmeno il minimo interesse nel venire al tuo castello e parlare con te», disse, senza peli sulla lingua.
«Addirittura? Mi detesti così tanto?», domandò Siwon, incredulo.
«Non prenderla così male, tesoro; sono un uomo impegnato, io».
«Sarei proprio curioso di sapere quali erano questi impegni a tenerti lontano, allora», sbottò Siwon, un po' infastidito da quel suo comportamento, ma poco dopo si impose di non lasciarsi manipolare in quel modo. In qualche modo gli sembrava che l'altro
desiderasse fargli perdere la pazienza. «Sai, così vedrò di convocarti quando sarai libero».
Siwon insistette per un po', stuzzicandolo di tanto in tanto, affinché Heechul rompesse quel silenzio e dopo nemmeno troppo tempo ci riuscì.
Vide Heechul alzarsi ed avvicinare il viso al suo, mentre urlava: «Ya! Smettila di tempestarmi con le tue domandine senza senso!»
E Siwon era certo che avesse continuato ad urlare qualcosa, finché non gli aveva messo le mani sul viso e gliel'aveva bloccato. Heechul tacque e cercò di spostarsi, stizzito ed infastidito dal tocco di Siwon.
«Che diamin-».
«I tuoi occhi», disse Siwon. «I tuoi occhi...»
«Aish, i miei occhi cosa, cosa?!», sbottò spazientito.
«Chi ti ha trasformato?»
«Prego?»
Siwon sentiva di star per perdere la pazienza. Era risaputo che nel regno ci fossero un altro paio di vampiri, ma era legge che non si trasformassero altre persone così, senza ragione e specie senza che il re ne fosse a conoscenza.
«Ora capisco tutto», mormorò, «Non volevi che scoprissi che qualcuno ti aveva trasformato. Troppo tardi, dimmi chi».
«Ya, ho detto che non sono un vampiro!»
Siwon si spazientì e lo colpì: un pugno dritto alla pancia e con un bel po' di forza. Al che Heechul si chinò ed iniziò a sputare sangue, digrignando i denti e tossendo.
Siwon, rendendosi conto che Heechul non stava guarendo per nulla ed aveva iniziato ad assumere un colorito più pallido, si decise a curarlo e si scusò. Era confuso: come faceva ad avere gli occhi blu pur non essendo un vampiro? Cos'era, allora, quel ragazzo?
«Va' a casa», gli disse, poi si alzò e si diresse lui stesso verso il castello.
Rimuginò su quello a cui aveva assistito per tutta la notte e per la giornata seguente, decidendo di tornare lì quella sera. E lo fece anche la sera dopo, e quella successiva ancora, ed altre ed altre.
Ma di Heechul non seppe più nulla.
E nulla avrebbe saputo per un bel po' di tempo. Perché per i successivi due anni in cui andò al lago nella speranza di trovarlo, non lo vide
mai.



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Note dell'autrice: eccomi qui, dopo un mese, col primo capitolo di Blue World.
Un parto, assurdo... eppure ce l'ho fatta. Dovete sapere che mi son stilata dei
calendari con le date di pubblicazione e, anche se è solo la seconda volta che 
posto regolarmente, conto di farlo anche in futuro.
Quindi, vi ho presentato l'incontro tra Siwon e Heechul, la nostra cara Sichul...
che ne pensate? Vi ho lasciato un po' di dubbi, come al solito, altrimenti non
sarei io! Vi pare che vi scriva qualcosa che vi sia chiaro sin dall'inizio? Pff, vi
prego, ormai dovreste conoscermi abbastanza u.u
Comunque state tranquille, temerarie: lieto fine e nessuna morte in vista. 
Promesso. Vi posso dire comunque che sono 8 capitoli più prologo ed epilogo
in totale. Giusto per farvi un'idea di questa long. Spero che non vi deluda
col susseguirsi dei capitoli e che continuiate a seguirmi! Grazie a tutte voi
che avete recensito e messo nelle seguite! A presto col prossimo capitolo,
Giacos



  
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