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Autore: Katia R    29/04/2014    11 recensioni
Ci sono vite che si incrociano, vite che si vivono e vite che, inspiegabilmente, si dividono. Non si sa il perché. Un giorno ti alzi e la persona che percorreva i tuoi stessi passi non è più al tuo fianco e questo ti riduce a pezzi.
Ora loro sono davanti ad una strada nuova. Una strada parallela. Il destino, si sa, è sempre pronto a giocare con noi e con la nostre vite. Ma se due anime sono destinate a stare assieme, anche due linee parallele, grazie all'amore, si possono rincontrare di nuovo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stanathan - Fanny&Kat - Ti tengo io - CAP 8
"Keep your relationship private without keeping your partner a secret.
There's a difference between privacy and secrecy."
- Anonimo






- Capitolo 8 -
I hold you

Stana schiuse gli occhi lentamente. Sbatté le palpebre per abituarsi alla luce del sole e cercò di fare mente locale. Un sorriso spuntò all'improvviso ricordando cosa era successo. I vestiti sparsi per la stanza lasciavano pochi dubbi. Baciò la spalla di Nathan sulla quale era appoggiata e sollevò il viso per guardarlo. Dormiva ancora beatamente, probabilmente stanco dalla lunga sessione di “riappacificazione” che avevano avuto. Si morse il labbro, mentre le immagini vivide di loro due che facevano l'amore si susseguivano nella sua testa. Era stato come incontrarsi di nuovo dopo un lungo viaggio, come la loro prima volta, emozionante e intensa. Nathan aveva venerato il suo corpo, sussurrandole sulla pelle quanto l'amasse. Lei aveva risposto con la stessa riverenza, a tratti timida e insicura come la loro prima volta. Aveva paura di sbagliare ancora. E Nathan, quasi a leggerle nel pensiero, l'aveva baciata con passione e poi guardata negli occhi, dicendole che sarebbe andato tutto bene. Il momento in cui si riunirono fu come andare sulle montagne russe. Un senso di vertigine li aveva colti, offuscando la vista e aggrappandosi all'uno e l'altro. E prima che Nathan cominciasse quell'antica e sensuale danza, l'aveva guardata negli occhi e le aveva sussurrato “Tranquilla, ti tengo io”. Ed era stato così. Dopo momenti interminabili, quando si lasciò andare, lei seduta su di lui al centro del letto, si aggrappò alle sue spalle, e lui come promesso la tenne stretta, tra le sue braccia, mentre insieme toccarono le vette dell'assoluto piacere.
Stana sorrise al ricordo, emozionata, e gli sfiorò il viso. Poi appoggiò la testa sul petto di Nathan, lì dove il suo cuore batteva regolarmente adesso.
Cosa sarebbe successo adesso? Sarebbe stata in grato di gestire la situazione? Sarebbe  riuscita ad andargli incontro visto i passi che lui stava cercando di fare? Non sarebbe stato facile. Aveva paura. Non ne capiva esattamente il motivo ma aveva paura. Mille pensieri le giravano per la testa e un senso di inquietudine si fece spazio dentro di lei, lasciandole una strana sensazione. E se fosse andata male anche stavolta? Ce l'avrebbe fatta?
Era come se la parte di lei sepolta dalle macerie di quella dannata sera, era riuscita ad uscire da lì. E adesso era ancora ferita e piena di dolori. Stanca. Si spostò, appoggiando la testa sul cuscino e guardando il soffitto. Chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie. Non voleva perderlo. Non di nuovo. La prima volta era già uscita distrutta dalla storia. Non poteva permettere che succedesse una seconda volta. Distese nuovamente le braccia sulle lenzuola fresche e deglutì, rimanendo con gli occhi chiusi.
L'attimo dopo si sentì accarezzare un braccio e aprì gli occhi, ritrovandosi due topazi blu a fissarla -Non avere paura, okay!?- disse Nathan sorridendole dolcemente, stringendole la mano -Insieme ce la faremo...- lei sorrise e si girò verso di lui, accarezzandogli una guancia con la mano. Si persero nuovamente in uno di quegli sguardi che parlavano da soli. Non c'erano bisogno di parole. Ma a volte servivano.
-Ascolta, siamo due persone adulte e sappiamo riconoscere i nostri errori. Non ho nessuna intenzione di scappare ancora, Stana...- lei annuì con gli occhi lucidi -Si, è solo...- si morse il labbro -È solo che sono ancora “debole”... Nate, il mio mondo mi è crollato addosso mesi fa, e adesso ho ancora delle ferite che si devono rimarginare e non riesco ancora a camminare bene...- spiegò usando ancora una volta delle metafore.
-Allora affidati a me- disse lui -Sono qui per questo. Ti giuro che stavolta non ti faccio cadere...- lei sorrise nuovamente e si avvicinò, sfiorandogli le labbra con le sue. Poi Nathan l'avvicinò ancora di più a lui con un braccio e lei gli si strinse addosso.
Passarono minuti a sentire l'uno il respiro dell'altra, senza dire nulla, persi in quell'abbraccio che scaldava i loro cuori e persi in quei pensieri che inconsciamente si sfioravano e si perdevano nel silenzio di quella stanza.
Il giorno stava ormai lasciando spazio alla sera.
-Ehi- disse improvvisamente Nathan, spezzando quel silenzio quasi surreale. Si sollevò appoggiandosi sul gomito, mentre con l'altra mano le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio -Che ne dici se mangiamo qualcosa e poi ce ne stiamo un po' sul pontile a guardare le stelle come ai vecchi tempi?-
Stana si morse il labbro e sorrise -Volentieri! Ma niente lezioni di astrologia! Sei pessimo!- esclamò divertita.
-Uh, così mi ferisci!- esclamò in modo melodrammatico portandosi una mano al petto -Questo è un vero peccato, sai!? Perché ho sentito dire che un bagno notturno è perfetto da queste zone, e io avevo intenzione di testare la cosa insieme a te non appena le mie noiosissime lezioni sarebbero finite...- disse maliziosamente -Ma se non vuoi...- fece per alzarsi ma Stana lo tirò nuovamente giù, e si mise a sedere, coprendosi con il lenzuolo -Beh, in tal caso... Potrei starmene buona buona a sentire le tue strane lezioni in silenzio. A patto che mi dai un'anticipazione di ciò che mi aspetta dopo...- disse con sguardo malizioso.
-Oh, signorina Katic...- disse avvicinandosi pericolosamente a lei, e ad un soffio delle sue labbra -Quando fa così, lei...- le fece credere che stesse per baciarla, giusto per disorientarla, per poi prenderla di peso e portarla in bagno tra le sue urla -No! Fermo! Mettimi giù Nathan!- e lui ridacchiò, mentre lei non poteva fare a meno di sorridere. Erano entrambi nudi, quindi Nathan appena entrato aprì il boxe doccia e ci si infilò dentro, per poi rimettere a terra Stana, facendola indietreggiare fino a colpire le piastrelle del muro, mentre con una mano azionava la doccia. Un getto d'acqua tiepida iniziò ad accarezzare i loro corpi. Nathan la guardò negli occhi e fece sfiorare i loro nasi -Io e te, l'immenso oceano intorno a noi e...- la baciò, lasciandola senza fiato. Le loro lingue iniziarono a cercarsi dolcemente mentre le mani di Nathan le accarezzarono la pelle. Stana avvolse le gambe di Nathan con una delle sue, attirandolo più vicino, mentre gli passava una mano tra i capelli. Poi si staccò e la guardò intensamente negli occhi -Bene...- disse Nathan, cercando di capire se la sua voce fosse stabile -Questo è un assaggio di quello che l'aspetta, signorina...- sussurrò poi con voce roca. Cercò di allontanarsi, ma appena vide lo sguardo pieno di lussuria negli occhi di lei, non poté fare a meno di avvicinarsi di nuovo e sfiorargli l'orecchio con un dito, poi la mandibola, fino ad arrivare alle labbra dove iniziò ad accarezzarla con il pollice -Cosa mi fai!?- disse baciandole uno zigomo, mentre lei chiuse gli occhi, abbandonandosi sotto i suoi tocchi. Le lasciò baci delicati lungo la mandibola fino ad arrivare all'orecchio e sussurrarle -Ti amo, mia piccola Joy- per poi lasciarle un bacio sotto il lobo, uno dei suoi punti più sensibili. Lei gemette, e lui strinse i denti, cercando nuovamente il suo autocontrollo. Si allontanò e le accarezzò una guancia -Ti preparerò una cena coi fiocchi!- esclamò sorridente, per poi uscire dalla doccia e afferrare un asciugamano. Stana sospirò e chiuse gli occhi, appoggiando la testa al muro, lasciando che l'acqua le scorresse sul corpo -Se questa è l'anticipazione... non vedo l'ora di provare il resto- disse sorridente uscendo -Possiamo saltare la lezione e passare direttamente a quello?- chiese mordendosi il labbro. Lui ridacchiò e le stampò un altro bacio -Mi dispiace, signorina Katic- disse lui -Dovrai prima sorbirti le mie lezioni!- le fece l'occhiolino ed uscì.


Nathan si destreggiava tra i fornelli. Aveva indossato un paio di boxer e un grembiule, con la scritta “Nerd inside”, per cucinare e continuava ad assaggiare da una pentola all'altra. Improvvisamente due mani gli si strinsero intorno alla vita.
Stana si alzò sulle punte e gli baciò la nuca. Lui aveva ancora i capelli umidi e un ciuffo che gli ricadeva sul davanti. Si girò a guardarla, notando che aveva addosso solo una delle sue camicie. Lei si spostò, appoggiandosi con la schiena al bancone, osservandolo mentre tagliuzzava delle carote. Poi fece il giro e si sedette sullo sgabello. Gli passò una mano tra i capelli, sistemandogli il ciuffo, e si morse il labbro -Sexy...- disse maliziosa -Cosa mi prepari?- chiese. Lui la guardò, regalandole un sorriso disarmante. Rimasero a guardarsi, perdendosi l'uno nello sguardo dell'altra.
Nathan prese un cucchiaio di zuppa e ci soffiò sopra, prima di porgerglielo -Assaggia- disse lui sorridente. Stana assaggiò, senza distogliere lo sguardo. Quando il sapore le avvolse il palato, chiuse gli occhi -Mmmm, buono. Questo è il motivo per cui faccio cucinare sempre te! Le ricette di mamma Cookie sono grandiose!- esclamò lei sorridente.
-Buon gustaia!- esclamò lui ridacchiando -Ma non ho nulla da ridire se una di queste sere vorrai prepararmi un'altra specialità di mamma Katic!- sorrise -Mmh che dici se ci aggiungiamo un tocco alla “Katic” allora?- chiese poi.
-Perché no!?- esclamò lui, lei gli regalò un sorriso meraviglioso scendendo dallo sgabello e facendo nuovamente il giro, prendendo delle spezie da aggiungere alla zuppa. Nathan l'abbracciò da dietro, mentre lei mescolava. Prese il cucchiaio per assaggiare e chiuse gli occhi, sperando che l'aggiunta andasse bene -Com'è?- chiese Nathan -Mmm, buona! Assaggia- disse immergendo nuovamente il cucchiaio per poi avvicinarlo alla sua bocca.
-Non è buona...- disse lui sorridente -È perfetta! Dovremmo cucinare più spesso insieme, visto!? Anche questa zuppa è la conferma che se le cose le facciamo insieme funzionano meglio!- e posò le labbra sul suo naso facendola ridacchiare per poi passare ad assaggiare nuovamente le sue labbra.
In quel momento il cellulare di Stana prese a squillare.
-Non rispondere- disse Nathan continuando le sue attenzioni. Stana si sporse ad afferrare il cellulare e il nome del chiamante comparve chiaro agli occhi di Nathan che si irrigidì subito e si allontanò da lei. Ma Stana lo afferrò per un braccio, attirandolo a sé e rispondendo -Ehi, ciao Mark!- esclamò -Si scusa, hai ragione. Ero impegnata...- Nathan sentì l'uomo chiederle della cena a casa di lui, perché doveva dirlo alla moglie. Ma Nathan era sicuro che era lui a premere per sapere se sarebbe andata o meno -Settimana prossima, quindi?- chiese mentre lei gli accarezzava il collo e segnava il percorso delle labbra di lui con un dito -Si, martedì sera sarebbe perfetto- disse Stana annuendo, mentre Nathan cercò di allontanarsi di nuovo, appoggiandosi al bancone, mentre lei lo guardava -Si. Senti Mark... per te sarebbe un problema se portassi una persona con me?- chiese, mentre Nathan la guardò stranito e lei si avvicinò di nuovo a lui e intrecciò le dita con le sue -No, non è mio fratello... È una persona importante per me...- disse guardando Nathan intensamente negli occhi. Questo era il suo passo verso di lui. Nathan schiuse la bocca, completamente sorpreso da quello che aveva appena detto.
-Bene. Okay, Mark... a martedì!- esclamò senza staccare gli occhi di dosso all'uomo davanti a lei, ancora stordito e chiudendo la chiamata. Posò il cellulare e aspettò una sua reazione.
-Hai davvero detto quello che penso?- chiese lui con gli occhi che quasi brillavano -La persona in questione... sono io?- chiese incerto, mentre lei ridacchiò e annuì -Già. Troppo affrettato?- chiese.
-No!- esclamò subito, mentre lei si morse il labbro per non ridere -Voglio dire, anche se siamo tornati insieme da poche ore... beh, non ho intenzione di sprecare questa possibilità...- disse lui sorridente, cingendola per la vita. Lei annuì. Poi si accorse dello sguardo di Nathan -Grazie...- disse semplicemente prima di baciarla. Stana sapeva di averlo fatto felice. In quel momento le sue paure erano accantonate in un angolo della sua mente. Sorrise nel bacio, mentre schiusero la bocca e si assaporarono ancora una volta. Si staccarono quando ebbero bisogno di ossigeno e rimasero fronte contro fronte.
Dopo un po' la zuppa reclamò nuovamente la loro attenzione. Stana prese la pentola, spostandola dal fuoco, mentre Nathan spegneva il fornello.
-Ti prego, dimmi che la nostra zuppa perfezione si è salvata!- esclamò con una smorfia, prima di immergere un dito e assaggiare -Si, l'abbiamo salvata- disse sorridente.
-Menomale!-
-Senti...- disse Nathan stringendola nuovamente -Hai già pensato a cosa dire agli altri?- chiese.
-Dobbiamo pensarci proprio adesso!?- disse lei, strusciando la guancia su quella di lui.
-Prima o poi dovremo farlo- le disse mordendole il lobo dell'orecchio.
-Lo so... Ma abbiamo un altro giorno di assoluto relax da goderci. Ci penseremo domani...- disse sorridendogli dolcemente. Lui annuì e le stampò un bacio sulla guancia -Perfetto- disse per poi allontanarsi per prendere i piatti. Stana prese le tovagliette, le posate e i bicchieri, per poi sedersi da un lato del bancone.
-Dimmi un po'...- disse Nathan mettendo un piatto davanti a lei, per poi mettere il suo di fronte -Dove ti dovrei portare martedì sera?- chiese sorridente versandole l'acqua.
-A casa di Mark- disse divertita dal suo tono di voce. Ma poi tornò subito seria -Nathan, ti avviso che parleremo del sequel del film, sicuramente...-
-Okay. Ho già la pelle d'oca...- disse lui rabbrividendo, ricevendo una mezza occhiataccia, divertita -L'avverto signorina Katic: dopo una serata intera ad immaginare voi due, arrotolati sotto le coperte, avrò bisogno di un lunghiiiissimo, e sottolineo lunghissimo, lavaggio del cervello!- esclamò  avvicinandosi -Devi farmi dimenticare tutto. In tutti i modi possibili ed immaginabili- disse lui, per poi chinarsi e baciarle il collo -Voglio le tue mani su di me, la tua pelle contro la mia, tutto quello che sentirò dovrà scomparire dalla mia mente. Appena usciti da quella casa...- disse con voce roca, e Stana ringraziò di essere seduta, mentre sentiva una strana sensazione allo stomaco. Poi sorrise, più rilassata -Oh, non si preoccupi signor Fillion... Ho già in mente diversi modi...- disse maliziosamente. Lui ridacchiò, lasciandole un bacio sul collo, per poi andare a sedersi -Interessante, Katic... Davvero molto interessante...- disse lui mentre i loro visi si avvicinavano. Proprio in quel momento, entrambi i loro cellulari iniziarono a suonare. Guardarono i chiamanti e si sorrisero divertiti. Tamala sicuramente premeva per sapere cosa era successo. E Jon probabilmente chiamava Nathan per lo stesso motivo.
-Verremo uccisi, lo sai!?- disse Nathan posando di nuovo il cellulare.
-Cos'è, Fillion... non avrai mica paura!?- disse lei divertita.
-Paura!? Ah! Ma per piacere...- disse lui con una smorfia. Stana sorrise divertita e incrociò le braccia, continuando a guardarlo.
-Ok, lo ammetto! Forse un po'... hai idea di cosa è capace la tua amica!? Se lo scopre mi fa a pezzi! Ci fa a pezzi!- esclamò mentre Stana ridacchiò, non staccandogli gli occhi di dosso. Erano ancora seminudi e distogliere l'attenzione non era facile. Ma ciò che davvero la faceva impazzire era che sembrava tornato tutto come prima. Lui che continuava a farneticare cose senza senso, gesticolando animatamente, mentre lei che lo guardava, completamente persa.
Poi lei improvvisamente si alzò e si sedette sulle sue gambe, facendolo smettere di parlare -Ci penso io a Tamala- disse sfiorandogli la guancia con il naso. Lui le accarezzò la gamba nuda, risalendo fino al fianco -Ora si che mi sento al sicuro...- le disse guardandola negli occhi, mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Adorava i suoi capelli. E il nuovo taglio non le stava per niente male. Lei gli sorrise e lo baciò teneramente, per poi staccarsi e sussurrargli sulle labbra tre semplici parole, per loro importanti...
-Ti tengo io...- lui gli sorrise -Ricordi!?- concluse lei. Lui annuì, guardandola con gli occhi pieni di amore e gratitudine. Poi, come attratti da una forza magnetica, si baciarono.
E la loro zuppa fu nuovamente dimenticata.
Non sarebbe stato facile da quel momento. Tutto si sarebbe complicato rispetto alla prima volta che erano stati insieme. Sarebbe diventata una sfida per entrambi, da affrontare insieme. Ma passo dopo passo, avrebbero trovato la loro giusta direzione. Quella stessa direzione che li aveva riportati lì, a quel momento, insieme, pronti a tenersi a vicenda.

FINE


"Who you are, who you love, that shouldn't be a secret".
- Olivia Pope
{Tv show: Scandal}



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Angolo autrici:

Katia: Wow!
Siamo arrivati alla fine di questa piccola avventura che mi sono divertita a scrivere, ideeare, e tutto... con la mia fantastica partner in writing, Fanny!
Ricordo come fosse ieri l'idea stramba per la mia testa che ho raccontato a lei e da lì è nata questa storia, che ci ha dato delle soddisfazioni grazie all'affetto e all'attenzione che ci avete dato! :')
Non ce lo aspettavamo di certo! Le vostre recensioni ci hanno aiutato e ci hanno commosso!
Sono pessima con gli arrivederci o gli addii, ma in questo caso spero sia solo un arrivederci, perché io e Fanny ormai siamo partner e abbiamo intenzione di continuare.
Questa storia è nata per caso, ed è diventata una parte di noi. Ci siamo affezionate particolarmente, non chiedeteci perché, ma penso che chi scrive storia possa capire cosa si prova quando una storia finisce. Ci abbiamo messo tutte noi stesse, le nostre emozioni, sensazioni. Ci abbiamo messo parte di noi. Ed è per questo che vi ringraziamo tantissimo per la grande quantità di complimenti e tutto! Spero che questa storia vi abbia lasciato un qualcosa, come l'ha lasciata a noi. Perché anche se due persone non staranno mai insieme, noi abbiamo il sacrosanto diritto di sognare ciò che vogliamo. Non sempre due persone perfette per stare insieme sono destinate ad esserlo. Ma come ho detto ad una mia amica, di recente, due cuori potranno pur stare separati, ma le loro anime si apparteranno per sempre.
Questo era uno dei nostri sogni, e l'abbiamo messo su carta per farlo "vivere" almeno qui.
Grazie ancora per non averci abbandonate!
Questo capitolo lo dedichiamo a tutte voi, che ci avete seguito fino all'ultimo capitolo, nonostante le sofferenze. Alle "mie ragazze" (loro sanno chi sono) e a tutte le altre che hanno letto ogni singola parola. Grazie davvero!
E chissà: se ci vorrete ancora... in futuro potrebbe esserci un seguito! ;)
Voi avete in mente qualcosa? Vediamo cosa ne pensate!
Grazie infinitamente! <3

Fanny: Siamo arrivate alla fine della nostra avventura. E' stata lunga e, dato l'affetto con cui ci avete seguite, sembra sia piaciuta!
Questa fanfiction rimarrà nel mio cuore. Ne sono affezionata particolarmente! Tutto lo sviluppo è stato una sfida contro noi stesse e i nostri feels!!
Ho scoperto una perfect partner!!
Grazie ad ognuno di voi che ci ha regalato un sorriso, l'attenzione, i complimenti, le osservazioni. Avete reso tutto questo ancora più speciale!
Grazie a chi ha sclerato nel leggere i capitoli e chi ci ha praticamente minacciato e fatto fretta perché curioso di ciò che sarebbe successo!
Ed è ad ognuno di voi che dedichiamo questo ultimo capitolo! Grazie!!


   
 
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