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Autore: roro    21/07/2008    24 recensioni
E io, io continuo a prendere questo schifo, le mani sempre più appiccicose. Perchè mai io abbia accettato di fare una cosa simile, non so. Io, che mi annoio a far tutto, sto cucinando una diabolica pizza. Io. Non so se ci siamo capiti, io non faccio niente per nessuno.
E, invece, sto cucinando quello che vuole
lei. Manco fossi un cagnolino scodinzolante come quelli lì. Sbuffo. Lamentarmi con me stesso è una cacchiata, posso solo apparire un matto. Meglio concentrarci sulla ricetta che la professoressa mi ha dato a inizio lezione.
Long-fic AU ambientata ai nostri giorni: come se la caverà InuYasha in un corso di cucina?
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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cucina1 Lezioni di cucina
Ovvero... quando la tua vita è così poco incasinata che devi anche metterti a cucinare!        
Capitolo 1 - Disavventure culinarie


Salve a tutti! Come forse saprete, sono roro... e si, non avete sbagliato a leggere, questa fan fic sarà comica.
Esatto. Mi do al mio genere di partenza, al mio primo amore... *_* Io amo far ridere! Anche se sempre non mi riesce... Va beh, ho fatto leggere questa fic su msn a talmente tante persone che non potevo non postarla! XD
Quindi, la dedico a:
KaDe - Kadduccia Bedduccia, unica sovrana dell'Anaconda XD
Lilysol - Lily, sensei delle lemoni XD
Ran Ugajin92 - Martuccia, signora dell'Anaconda XD

Interamente dedicata a voi, e alle altre persone che chattano con me! Vi adoro, sono felicissima di avervi conosciute!!! XD E ora... SI COMINCIA!!!



Sto ancora prendendo gli ingredienti.

Dio, mi chiedo perchè sono così sciocco da fargliela passare liscia. Perchè le consenta, ogni volta, di decidere cosa devo preparare e cosa no. Sto diventando simile a tutti quelli che frequentano la lezione con me, e che si limitano ad annuire e fare quello che piace a lei.

Peccato che io non sia nella norma, dati i miei capelli d'argento e le mie stupide orecchi canine. Mi chiamano hanyou, mezzo-demone, perchè non appartengo nè ai nigen, nè agli youkai. Sempre meglio di essere un debole, o un ghiacciolo. Ma la mia condizione è piuttosto mal vista.

Sento un rumore di passi, nitido e distinto. I miei sensi sono più acuti, quando sono qui, e lei è presente.

Cammina, esile e tranquilla, tra di noi. Si china un po' accanto a Takeda, che l'ha chiamata per un chiarimento... guardalo, come allunga lo sguardo, il vecchio porco...!

E io, io continuo a prendere questo schifo, le mani sempre più appiccicose. Perchè mai io abbia accettato di fare una cosa simile, non so. Io, che mi annoio a far tutto, sto cucinando una diabolica pizza. Io. Non so se ci siamo capiti, io non faccio niente per nessuno.

E, invece, sto cucinando quello che vuole lei. Manco fossi un cagnolino scodinzolante come quelli lì. Sbuffo. Lamentarmi con me stesso è una cacchiata, posso solo apparire un matto. Meglio concentrarci sulla ricetta che la professoressa mi ha dato a inizio lezione.

Prendo con cautela 500 gr. mi farina.

Poi, 2 semplici cucchiaini di olio d'oliva vanno a fare compagnia alla farina, e a loro si aggiunge 1 cucchiaino di zucchero - Kami, qualcuno mi spieghi cosa c'entra lo zucchero con tutto questo! -, 1 bicchiere di latte appena tiepido - tsk, stesso discorso dello zucchero -, un cucchiaino di sale - ecco qualcosa di adatto ad una cosa salata! -, mezzo cubetto di lievito... si, penso sia tutto.

Metto tutto in una terrina, poi aggiungo l'acqua - tiepida... tutto tiepido, qui! -, e impasto per 10 minuti.

Le mani mi si sporcano esageratamente... bleah...

Per mia fortuna, non si formano grumi, così posso lasciare l'ammasso sul tavolo, e proseguire con la ricetta. 

Si, ma... Alzo la mano, frustrato, e lei accorre al mio fianco. Come vento, il suo odore mi arriva addosso, scantenando un gruppo di sensazioni contrastanti dentro di me. Fingo di non pensarci, e lasciò che lei si chini accanto a me.

"Problemi, Taisho-san?", chiede, con la sua voce comprensiva.

Le indico un passaggio, leggermente infastidito da quella sua dolcezza "Higurashi-sama, qui dice di lasciare il tutto a lievitare tre ore. La lezione termina tra nemmeno mezz'ora. Mi dice come faccio?", la mia voce si accende sulle ultime parole. Lei non sembra minimamente preoccupata.

Si rizza in piedi - non la perdo di vista neppure per un attimo, mentre prende qualcosa dal un cassetto e torna da me.

"Lo prevedevo, Taisho-san, così le ho preparato io l'impasto, tre ore fa. L-Le dispiace?" mi chiede, leggermente fredda, inciampando malamente sul "le", come se avesse una fretta indiavolata di allontanarsi.

Quasi le strappo di mano il piatto - lei, per tutta risposta, mi prende il vecchio impasto, e lo mette al posto del nuovo. Che strana.

Tolgo il panno con cui l'ha coperto e controllo l'impasto, naturalmente perfetto, prima di ungere una teglia d'olio.

Poi, finalmente pronto, stendo la mia pizza.

Accendo il forno a 220° precisi, attento a non strafare, e, mentre attendo che raggiunga la temperatura, metto un po' delle verdure, tanto per dare un tocco sofisticato alla mia creazione, per farla passare per "cibo dietetico".

Mentre inforno, Kagome ritorna a passare tra i banchi. E io non posso che chiedermi perchè mai abbia accettato di partecipare ad uno stupido corso di cucina, dato che sono super-impegnato, e che mangio sempre nei fast-food.

La colpa è stata di Kikyo, la mia ex. Lei e le sue fisse. Mi costringeva a fare tutto ciò che le piaceva, quella sottospecie di schiavista...

Non che non la amassi. Era bella, lunghi capelli neri e sottili occhi scuri. Ma le piaceva che io facessi tutto ciò che le piaceva.

Inizialmente, io e Kikyo andavamo a questo diavolo di corso insieme. Era tutta contenta, quando me lo disse.

Accettai, vagamente infastidito dal fatto che avesse deciso per me.

Ma pensai che era un modo come un altro per passare del tempo insieme.

Il fatto è... mai farti fare lezione di cucina da una donna.

Se, all'inizio, la consideravo si e no una mocciosetta, da quando ho incontrato Miroku Houshi, suo amico, nonchè mio compagno di corso, insieme a Sango, la sua ragazza - e, ovviamente, la migliore amica di Kagome -, tutto è cambiato.

Me l'ha fatta vedere come una... donna. Commenti sul suo fisico, commenti sul suo carattere... cose così. Miroku è un hentai, in effetti... Fortuna che oggi non c'è, visto che era il compleanno del fratello minore di Sango, e hanno bigiato per festeggiare con lui.

Comunque, Kikyo doveva aver intuito tutto.

Dopo poco, smise di venire a lezione - "Ho un corso di aerobica, tesoro. Preferisco far quello."

Io mi annoiavo, ma... Il mio motto è da sempre "non sperperare i tuoi averi", così ho continuato a venire. Certo, quando ho scoperto che alle 18 di pomeriggio non c'erano corsi d'aerobica... beh, la cosa ha un po' influito, questo si.

Io e Kikyo litigavamo sempre più spesso - poverina, che le ho combinato! -, e, di comune accordo, abbiamo optato per mollarci.

Se io continuo a venire qui, la colpa non è totalmente riconducibile al mio motto, sinceramente.

Semmai, al fatto che Kagome Higurashi, la mia splendida professoressa, non mi sopporta.

E Inu-Yasha Taisho non accetta di essere ignorato da una donna.

Quando noto che la pizza è pronta, nella stanza non c'è più nessuno. Kagome mi ha assegnato di nuovo la ricetta più complessa! Dannazione, è proprio irritante, questa mocciosa.

Continua a rigirarsi le ciocche nere intorno alle dita, con un movimento fluido e regola che mi da sui nervi. Gli occhi nocciola - Kami, sono scurissimi - vagano fuori dalla finestra, annoiati. Chissà, magari aveva degli impegni, e il mio tardare infastidisce anche lei.

Quando mi vede sfornare la pizza, si alza, portandosi al mio fianco. Troppo vicina. I suoi capelli mi toccano, così come la sua spalla.

Si sporge in avanti.

E il mio cuore rimbomba.

Mi duole il capo.

Dio, se esisti, spiegami perchè hai creato una simile tentazione.

E io, stupido, che continuo a fissarla ipnotizzato. E la odoro.

Penso che anche lei abbia notato il mio disagio - se non altro, ha sentito il rumore inconfondibile del mio naso quando odora con particolare attenzione qualcosa -, si tira indietro, liberandomi dalla schiavitù del suo profumo, e prende un contenitore.

"Q-Questa pizza", balbetta, mettendola nel piatto "è troppo bella per essere sprecata. Tieni", abbozza un sorriso, nè troppo accentuato, nè troppo solare... timido, imbarazzato... poi mi saluta con un cenno della mano, lasciandomi come un ebete nel mezzo della stanza, con una stupida pizza come unica consolazione per la figura da maniaco depravato che ho appena fatto - sto frequentando troppo Miroku, probabilmente, e dire che Sango me l'aveva detto, che il suo ragazzo crea dipendenza, rendendo gli uomini simili a schiavi suoi simili!

Comunque, non ho motivi di restare come un deficiente qui, quindi chiamo mio fratello - pregando che, per una volta, abbia la decenza di rispondermi.

"Pronto, Inu-Yasha, sei tu?"

"Ciao Rin!" Ecco, Rin è una vera benedizione.

Piccola, giovane, con i capelli nocciola scuri e due grossi occhi caffè, è l'unico motivo per cui riesco a sopportare mio fratello. E' la sua ragazza, dopotutto. Una santa, a mio parere - quando ho proposto di indire un processo di santificazione per lei, dato che riusciva a sopportarlo, cosa non facile, Sesshomaru il mio amato fratello maggiore, mi ha freddato con un'occhiata. Per un istante, quel giorno, ho temuto di essere finito al Polo Nord. Forse, quel genere di occhiate sono il suo modo di ricordarmi - costantemente e chiaramente - che io sono un'hanyou, lui uno youkai, e devo mantenere le distanze.

"Cosa c'è?" mi chiede gentile - in sottofondo, mi giunge la voce di Sesshomaru che, piatta, le chiede di spegnere il telefono e lasciarmi... ehm... morire in pace, mi sembra, ma non ne sono poi così sicuro, se devo essere sincero. Morire in pace mi sembra troppo gentile.

"Niente, è che ho appena finito la lezione di cucina..."

"AH! Che bello! Sai, Inu? Sto tentando di convincere Sesshomaru ad iscriversi con me! Così ti facciamo compagnia!"

Oltre a trovare spaventosa ed inquietante l'immagine di Sesshomaru ai fornelli, ricordo perfettamente l'ultimo tentativo di Rin di cucinare. Ha... beh, ha bruciato un'ala della residenza di famiglia. E stava cucinando del Ramen istantaneo! Tutt'oggi, io e Sesshomaru ci domandiamo come abbia fatto, ma lei rimane in silenzio. No, una lezione di cucina non penso sia la cosa migliore, per lei.

"Rin, volevo chiederti se stasera posso passare da voi. Non ho voglia di andare a casa."

...e stare solo..

vorrei aggiungere. Ma mi trattengo. Odio la compassione. Se Rin e il ghiacciolo hanno altri progetti, preferisco che me lo dicano.

"Certo che puoi!" urla Rin radiosa. Il borbottare di Sesshomaru mi fa capire che lui non era propriamente d'accordo - quando sento una sottospecie di urlo di dolore, flebile, per carità!, uscire dalle sue labbra, sorrido compiaciuto. Si, Rin è proprio la migliore.

"Allora sono lì tra un po'!" dico, forse con un po' troppo di compiacimento. Ma chi se ne frega, sinceramente. Mio fratello potrà anche odiarmi, ma io non ho la forza di restare un'altra sera chiuso in casa a preparare dolci e rustici, preso dalla depressione. 

Rin mi aspetta sulla porta. Indossa un vestito giallo sgargiante, ampio, che le arriva al ginocchio. I capelli sono sciolti. Ha l'aria di una bambina, e io non posso non cosiderarla la mia sorellina. Avrei preferito vivere la mia infazia a giocare con lei.

Solo il ricordo delle angerie subite da bambino riescono a farmi impazzire. Mi succede spesso, quando ci ripenso. Mi si allargano gli occhi, che diventano rossi. L'iride, invece, diviene celeste. Sesshomaru dice che, perdendo il controllo, divento simile ad un demone. Non che gli importi, comunque.

Entro nel soggiorno. Tranquillo come pochi, è seduto su di una poltrona, e sfoglia un giornale. La luce del caminetto è l'unica cosa che illumina la sua sagoma. Suggestivo. Con ogni probabilità, Sesshomaru stava pensando al prossimo libro dell'orrore che aveva in cantiere.

Alza appena lo sguardo - "Fratello", mi dice, a mo' saluto.

Sorrido. Si sta sforzando. "Ciao, Sesshomaru".

Rin è il collante della serata. Mi lascia sfogare. Si è seduta in grembo a Sesshomaru, e mi ascolta, pendendo dalle mie labbra - Rin si interessa sempre troppo della mia vita, è convinta che io sia depresso. Bazzecole, non ho tempo per la depressione. Non avrei neppure tempo per stare qui, a dire il vero, ma il mio lavoro mi lascia comunque dei buchi, che riempio volentieri con le lezioni di cucina e con queste visitine a mio fratello.

Quando termino, Rin è pensierosa "Non saresti così sconvolto, se tu non avessi fatto nulla di strano".

Sveglia, la mia sorellina. Già, le ho taciuto dello spiacevole incidente dell'odorare. Ma non potevo mettermi così in ridicolo, no? Sono già abbastanza incapace, farmi considerare un maniaco anche da Rin e Sesshomaru sarebbe il colmo.

Lei non mi chiede nulla, limitandosi a guardarmi comprensiva. Poi si alza e, saltellando, dice "Ho messo il pollo nel forno! A quest'ora sarà pronto, no?".

Il sangue mi si gela nelle vene. "Rin... lo hai messo quando sono arrivato?".

Rin scuote il capo "Veramente, l'avevo già infornato da 10 minuti!".

Getto un'occhiata disperata al pendolo enorme che, trionfale, fa la sua figura nella stanza. "Rin..." ormai, sono le 22.15. Io sono arrivato qui alle 19.20. "E' bruciato. Il tempo di cottura del pollo non è di due ore".

Hai i lacrimoni ai lati degli occhi, e mi guarda spaurita. Poi si volta, urlando "Non di nuovo!".

Sghignazzo, e sento anche Sesshomaru ridere un po', mentre la piccola Rin ritorna nella stanza con una terrina, in cui giacciono i resti carbonizzati di un povero pollo innocente, morto per la causa "aiutiamo Rin ad imparare a cucinare".

Alla fine, Rin nota la mia pizza, ancora nella busta di plastica in cui l'avevo messa, e decide di servire quella.

Mi addormento sul divano, pregustando la prossima lezione di cucina...

... e il prossimo incontro con Kagome...

Allora? Ok, magari è una stupidata pazzesca, ma spero di avervi strappato almeno un sorriso...
Vi do uno spoilerino... nel prossimo capitolo, la dolce Rin si iscriverà a lezione... Vi lascio immaginare... XD
Comunque, spero che commenterete numerosi, per dirmi se volete che la finisca qui perchè troppo idiota -.-. Bacioni!!!
A presto!!!
RORO
   
 
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