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Autore: Directionless    30/04/2014    14 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER*
E se gli Eruditi non si fossero mai ribellati al governo?
E se nessuno avesse mai cominciato la rivolta?
E se i Divergenti non fossero mai stati scoperti?
Cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la simulazione contro gli Abneganti?
Will sarebbe vivo.
Tris sarebbe viva.
Uriah, Lynn e Marlene anche.
Quattro non sarebbe solo.
Christina non sarebbe sola.
La vita a Chicago potrebbe sembrare noiosa ma sta per succedere qualche cosa che sconvolgerà la vita dei nostri eroi. E se tutto questo coinvolgesse tutti in modo personale?
Cosa succederebbe?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti, Will
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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"... E se i sogni fossero realtà avrei una vita migliore, accanto a te..."
Dedicato a Martina, ti dedico tutta la fanfiction, grazie per avermi fatto innamorare di questa saga, ti voglio bene...



Sono due anni che non dormo. Due anni che soffro di insonnia. È fastidioso avere sonno ma non poter dormire.
Ogni notte mi sveglio di soprassalto, sogno sempre, ogni volta che dormo, sogno i miei scenari della paura, sogno i miei amici morire, sogno Caleb, sogno i miei genitori, sogno Tobias.
Sono sveglia da circa un'ora, l'orologio accanto al letto segna le tre di mattina e Tobias accanto a me russa rumorosamente.
Non ci faccio più caso, il suono del suo respiro pesante mi rende tranquilla, mi sento al sicuro e con lui accanto mi addormento sempre, il problema è quando mi risveglio.
Sono stesa a pancia in su fissando il soffitto, il braccio di Tobias mi stringe a se e mi risulterebbe difficile uscire dal letto ma come faccio ogni notte sostituisco alla mia figura il cuscino.
Mi cambio velocemente e cammino verso il centro di addestramento.
Ogni sera mi dirigo là, mi ricorda quando Peter mi ha picchiato, mi ricorda Edward che picchiava Peter, mi ricorda me che picchiavo Molly, mi ricorda Al.
Mi sistemo davanti al manichino che prendevo a pugni ogni mattina prima dell'addestramento. Mi tranquillizzo a prendere a pugni quel sacco.
Dopo l'iniziazione ho scelto la mia professione: addestratrice e aiutante capo fazione.
Addestro da un po' gli iniziati, con questo sono tre anni. Le cose sono un po' cambiate, ora ogni fazione ha un suo referente ma tutti i trasfazione  si addestrano insieme.
Mi hanno assegnata agli Abneganti, Tobias ai Pacifici, Will ai Candidi e Christina agli Eruditi.
Tobias l'anno scorso è stato con le mani in mano e così l'anno prima, aiutando i ragazzi a consigliare alcune cose agli iniziati.
L'anno scorso io sono stata affidata come aiuto allenatore per Lauren con gli interni visto che degli Abneganti dopo di me ce ne stato solo uno, un ragazzo l'anno dopo di me, ma è morto dopo che un Erudita gli ha spappolato la milza con un calcio.
Quest'anno non intendo fare l'aiutante né di Eric, come faccio regolarmente fuori dal periodo della scelta, né di Lauren. Voglio addestrare gli Abneganti.
Non mi rendo nemmeno conto che dopo dieci minuti le nocche sono tutte insanguinate e che il ginocchio mi fa male da tante ginocchiate e da tanti pugni ho tirato. Mi sembra di tornare all'inizio, quando Quattro era per me l'unico nome di Tobias, e quando mi aveva aiutato a capire i punti deboli delle persone; e ora siamo fidanzati. Non me lo sarei mai aspettato.
  "Non dovresti essere qui!" Dice una voce che conosco bene.
Il suo tono di voce è odioso e prepotente, sento i suoi passi avvicinarsi, voglio mollargli un pugno ma non posso, non sarebbe leale.
"Tris devo sistemare le cose per gli iniziati!" Cerca di spiegare quando mi è vicino.
Continuo a tirare pugni al sacco, l'aria silenziosa è rotta dai miei gemiti affaticati e dal rumore delle catene che si scontrano. Odioso.
"Per l'amore del cielo, Rigida! Levati da qui!" Sbotta dopo qualche minuto.
Questo è troppo! Mi giro di scatto sferrando un pugno, sarebbe dovuto schiantarsi su di lui, facendolo sanguinare magari, ma non succede.
Il ragazzo blocca il pugno con la mano e mi stringe il polso con forza.
"Lasciami stare, Peter!" Sputo con disprezzo.
Ridacchia vedendomi contorcere sotto la sua stretta, il mio osso del polso sta protestando per il dolore, sento un forte sollievo quando mi molla il braccio.
"Dovresti andare a dormire." Mi suggerisce andando a sistemare dei materassini in mezzo alla sala.
"Sono due anni che non dormo la notte, lo sai." Gli dico ricominciando a prendere a pugni il sacco.
Lo sento sbuffare e tornare verso di me, mi afferra per i fianchi e mi trascina via dal sacco.
Mi posiziona sui materassini. Che idea assurda gli sta venendo? Io non lotterò con l'aria.
"Su, colpisci!" Dice sorridendomi  e mettendo le mani sulla difensiva.
"Ti odio!" Dico girandomi e tornando in camera.
"Non ti capiterà di nuovo!" Mi urla dalla sala.
"Oh, fidati, io ti farò nero!" Sussurro più a me che a lui.

La mensa alla mattina è quasi silenziosa, siamo in pochissimi all'orario in cui vado io, insomma ci vado alle sei di mattina e ci sto fino alle otto, ci vanno tutti dalle dieci in poi. Tutti tranne i miei amici ed io.
Muovo con la forchetta le uova che ho nel piatto, non ho alcuna voglia di mangiarle ma mi obbligo a inghiottirne almeno metà piatto.
Uriah mi fissa masticando la sua fetta di marmellata, lo guardo cercando di mandare giù le uova ma appena ci provo mi viene un conato di vomito, inquietante.
Sposto il piatto di lato sputando il cibo in un tovagliolo.
"Lo mangi quello?" Chiede Uriah con la bocca piena e sputacchiando alcune briciole in giro.
Gli porgo il piatto e lui si tuffa a capofitto nel cibo. Ma come fa?
Marlene lo guarda strafogarsi e scoppia a ridere.
Tobias non è ancora arrivato, e lo trovo un po' strano visto che persino Eric è già arrivato.
"Pensate che qualche Abnegante venga da noi quest'anno?" Chiedo. È la prima volta che parlo da quando siamo arrivati in mensa.
Tutti alzano lo sguardo dal loro piatto e mi guardano. Forse non dovevo parlare. Il silenzio poteva essere la soluzione.
"Sono tutti troppo rigidi per venire da noi." Dice Lynn senza pensare a quello che sta dicendo; come sempre.
"Cosa stai insinuando?" Sbotto fissandola.
"In tutta la storia delle fazioni solo due Abneganti sono venuti da noi, e tutti qui sappiamo chi sono, ci sarà un motivo no?"
"Stai dando dei codardi agli Abneganti?"
"Vuoi negarlo?"
Mi alzo dal mio posto, non mi piace come parla della mia vecchia fazione Lynn, non dovrei mostrarmi attaccata a loro, ma ci sono ancora i miei genitori là, e loro non sono codardi!
Procedo verso la stazione dei treni, nessuno cerca di fermarmi, nessuno sa dove sto andando.
Prendo il primo treno che trovo e salto sull'ultima carrozza.
La mano mi brucia per qualche minuto ma poi passa.
Il vento freddo entra della porta aperta, mi stringo nella felpa cercando di proteggermi.
Mi ricordo la prima volta che ho saltato, sono passati quattro anni.
Vedo il quartiere degli Abneganti avvicinarsi veloce, il treno non rallenta, questa fermata non è prevista dal percorso.
Salto in fretta e cado rotolando sul prato.
La canna della pistola che porto nella cintura mi preme contro il fianco come fa ogni volta.
Sono in un quartiere che conosco troppo bene, la gente vestita di grigio aiuta gli Esclusi, alcuni bambini si scambiano i pochi giocattoli che hanno, riconosco mio padre in un uomo che parla con Marcus ma non cerco di attirare la sua attenzione più di quello che farebbe un'intrepida nel quartiere piatto e grigio degli Abneganti.
Mi avvicino alla fermata del pullman, tanti ragazzi stanno aspettando l'automezzo che li porterà a scuola, come facevo io, come faceva Caleb.
So che anche se siamo in molti troverò posto, nessun Abnegante può stare seduto se qualcuno di un'altra fazione è in piedi, almeno secondo le regole.
Appena l'autobus arriva mi faccio strada tra i ragazzi e mi siedo al primo posto che vedo.
Ho imparato ad ambientarmi negli Intrepidi, tutti così egoisti e non curanti del resto. È fantastico non preoccuparsi degli altri.
Accanto a me il posto è vuoto finché un ragazzo si siede  dopo una manciata di minuti.
"Cosa ci fa un'Intrepida su un autobus? Voi non saltate dai treni?" Chiede a bassa voce.
"Come mai un Abnegante fa lo sbruffone? Non dovete stare zitti e cedere il posto?" Chiedo con lo stesso tono che ha usato lui, solo alzando un po' la voce.
Alcuni occhi nel pullman mi fissano pochi istanti ma poi tornano a fissare il vuoto.
Prendo il pullman ogni anno, al giorno della scelta, semplicemente per non dimenticare, semplicemente per torturarmi un po'.
"Allora cosa ci fai qui? I treni ti stancano?" Dice con un sorrisetto.
"Sciopero" invento.
"Sciopero?" Chiede.
"Esatto"
"Strano! Insomma non ho mai sentito di scioperi, non in questi tempi!"
"Non hai nulla da fare, ragazzino?" Sbotto guardandolo per la prima volta.
Ha i capelli biondo cenere, gli occhi grigi e un sorrisetto insolente stampato in faccia.
"Devo distrarmi, oggi ho il test."
Guardo la pensilina della fermata avvicinarsi, no! Non ci posso credere! Non lui!
Guardo il suo vestito nero muoversi verso il pullman.
"Merda!" Ansimo.
Il ragazzo biondo accanto a me si gira a fissare dove sto guardando io. Eric si avvicina a noi sorridente.
"Ma che sorpresa! Tris! Cosa ci fai qui!?" Esclama arrivandomi vicino "e tu rigido? Lascia il posto alle persone che hanno bisogno di sedersi!" Dice poi fingendosi affaticato.
Il biondo si alza dal sedile, non parla e non guarda nemmeno Eric, si alza e basta, come se fosse un automa.
"Allora Tris! Fai amicizia con gli Abneganti?" Mi chiede Eric giocherellando con uno dei suoi piercing.
"Risparmiami le tue ramanzine Eric." Dico girandomi verso il finestrino.
Il ragazzino che era seduto accanto a me aveva accennato al test, chissà se cambierà fazione! Magari verrà da noi! Così potrò fare qualche cosa quest'anno!
Il ragazzino scende alla fermata davanti alla scuola.
Da quando è salito Eric non ha più parlato, sembrava intimorito dalla sua presenza. Come dargli torto?
Scendiamo, sia io che Eric, alla fermata dopo.
"Cosa ci facevi su quel pullman!?" Sbotta strattonandomi per la giacca.
"Mollami!" Ringhio a denti stretti. Sarà pure il mio capo ma... Oh al diavolo i ma e i se! Lui non mi può controllare! Nessuno può farlo.
"Per l'amor del cielo! Rispondi!"
"Lo faccio ogni anno! Mi ricorda come mi sentivo quel giorno! Come mi sentivo quando ho fatto la mia scelta!"
"Non sei felice di quello che hai scelto?" Mi urla contro.
Finalmente con una mossa decisa riesco a liberarmi dalla sua stretta, è incredibile!
Cammino più avanti lasciandomi alle spalle la figura di Eric, non mi interessa quello che dice, lui non ha visto la sua famiglia frantumassi, credo.
"Non muovere un altro passo, Rigida!" Dice quando ormai sono lontana quasi cinquanta metri.
Alcune persone si fermano a guardarci. Siamo vicini al quartiere degli Eruditi, se non ascolto Eric posso arrivare da Caleb! Devo solo disubbidire agli ordini. "Fai un solo passo e giuro che diventerai un'Esclusa!" Dice poi.
Sembra tranquillo, troppo tranquillo, sa di avermi in pugno.
Muovo il piede in avanti, lentamente, molto lentamente.
"Pensaci bene, Beatrice." Bene, da' già per scontato che io non lo ascolterò.
Riporto il piede allineato all'altro e sbuffo. Mentre io pensavo a cosa fare lui mi ha raggiunto.
Mi afferra il braccio, ha una presa salda e strettissima.
Non oppongo resistenza ai suoi spintoni, vedo benissimo il punto in cui mi sta trascinando, la rotaia del treno. Si torna a casa.

Siamo sul treno da pochi secondi, prima carrozza, quando vedo il suo pugno dirigersi verso il mio volto. Resto ferma, immobile, come una statua. Vedo la sua mano scontrarsi contro la lamiera in parte al mio volto, mi scappa dalla bocca un sospiro e lui lo nota.
"Non voglio fare il cattivo..." Sussurra.  I suoi capelli mi sfiorano la fronte mentre vedo la sua faccia contorcersi in alcune smorfie per cercare di calmarsi. "Ma ora sei un'Intrepida, o ti comporti in modo tale o sei fuori. È un peccato dirlo, sei un ottimo elemento."
Il suo corpo è troppo vicino al mio. Non mi piace.
"Non per essere di troppo..." Questa volta a parlare è una figura nella penombra, non lo avevo notato. Ora sono semplicemente grata ai suoi lunghi silenzi. "Ma lei è la mia ragazza allontanati, Eric.".
Tobias è calmo, indossa un paio di Jeans neri e una maglia nera attillata con sopra una giacca come la mia. È bellissimo, anche semi nascosto dall'ombra delle prime ore del giorno.
Eric si allontana da me alzando le mani in modo di indicare che non ha fatto nulla. Come fa troppo spesso.
Mi asciugo le mani sudate nei pantaloni. Certe abitudini non cambiano mai.
"Stamattina dove sei andata? Non c'eri quando mi sono svegliato." Dice avvicinandosi e permettendo alla luce dell'alba di illuminargli il volto.
"Non riuscivo a dormire, sono andata al centro di addestramento e poi a fare colazione." Lo informo sorridendogli.
"Ho sentito Peter nei corridoi, sembrava abbastanza irritato dalla tua presenza nel centro! Cosa gli hai fatto?" Cerca di soffocare una risata, con scarsi risultati.
"Quello che so fare meglio! Me stessa..." Dico avvicinandomi a lui e scontrando le mie labbra contro le sue.
Sono poche le volte che ci baciamo con qualcuno che ci guarda, molto poche, in fondo siamo stati cresciuti in un posto dove il massimo dell'amore era quello di sfiorarsi di nascosto le mani.
"Tu dove andavi, Quattro?" Chiede Eric intromettendosi.
"Dove sapevo di trovarla..." Dice senza staccare lo sguardo dai miei occhi.
Sono davvero così prevedibile?
Quando arriviamo al quartiere sono tutti troppo indaffarati a preparare le varie aree per domani. È snervante prepararci per gli Iniziati, soprattutto perché alla fine sono tutti come Peter.
"Tris!" Questa è Christina, ne sono certa. La vedo sbracciarsi poco lontano da me, vicino a un paio di manichini appoggiati al pavimento. Will e Uriah sono accanto a lei cercando di capire come spostare quei due sacchi enormi e pesantissimi.
Mi avvicino a loro sorridendo, li saluto tutti con poco entusiasmo.
 "Tris, tu sei un genio! Aiutaci ti prego! Rischio di buttare questi cosi di sotto! Ti prego!" Uriah sembra veramente distrutto, immagino che abbia cercato di spostarne uno più di una decina di volte e mi immagino il suo volto affaticato. Non posso fare a meno di ridere.
Dopo qualche minuto di tentativi finalmente tutti e due i sacchi sono appesi al soffitto.
C'è un sacco di via vai per il centro, ma io e i ragazzi come ogni anno ce ne tiriamo fuori cercando qualche cosa di divertente da fare.
"Zeke! Fratellino mio!" Urla Uriah quando lo vede mentre parla con Lauren di come alleneranno gli interni.
"No Uriah! Non ho tempo per lo zip-line! Cerca qualcos'altro!" Sbotta il più grande.
A quanto pare oggi di divertente potremo solo farci un tatuaggio o bere fino al vomito.
Optiamo per la seconda.
Ci dirigiamo al bar, sembriamo già andati dalle battute squallide che facciamo, realmente orribili!
"Ultima battuta da sobrio! Preparatevi perchè fa morire! Pronti?" Uriah sembra più esaltato quando si parla di alcool, anche se non ne ha ancora ingerito un grammo.
Annuiamo tutti mentre cerchiamo di riprenderci dalla battuta pessima di prima.
"Un uomo entra un un caffè. SPLIT!" Lo guardiamo senza capire, in genere si dice SPLASH. "C'era il cucchiaino!!" Conclude scoppiando a ridere.
Nessuno di noi fa cenno di aver trovato la battuta divertente. Nessuno.
"Oh andiamo! Mi spreco a raccontarle a voi!" Dice fingendosi offeso.
Mi sento troppo libera con i miei amici, vedo Tobias avvicinarsi a noi poco prima che io beva il primo sorso della bevanda che Christina ha definito "di-vi-na" e che ha ordinato anche per me.
"Domani arrivano gli iniziati e tre dei quattro addestratori si stanno alcolizzando, bella prospettiva!" Ridacchia sedendosi accanto a me.
"Vuoi unirti Quattro?" Chiede Will. Sappiamo tutti che prenderà una birra, prende sempre quella quando deve tenere sott'occhio anche me.
Tobias si gira verso il barista e ordina la birra. Lo sapevo.
"Tieniti sotto controllo, piccola." Mi sussurra.
Non mi ha mai chiamata così, e fa uno strano effetto, mi piace.

 
***

La testa pulsa in modo irregolare, il cuore ha un battito regolare ma affaticato, da questo posso capire quanto ieri sera io mi sia data alla pazza gioia. Spero di stare meglio per l'arrivo degli Iniziati. Lo spero davvero.
Mi muovo sotto le coperte, sento la mancanza di indumenti sul mio corpo, guardo bene e vedo solo un paio di mutande e il reggiseno, per fortuna.
Sospiro di sollievo e sento una risatina in parte a me. Tobias mi guarda divertito, posso vedere il suo tatuaggio sbucare dal lenzuolo.
"Noi abbiamo...?" Chiedo insicura di come formulare la domanda. Mi mordo le labbra mentre aspetto che risponda.
"No." Dice scuotendo la testa. E questo mi da molto sollievo. "Eri così fuori di testa che hai cominciato a dire quello che facevi quando eri Abnegante, tutti eravate fuori a dire il vero... Ti ho trascinato qui e tu hai cominciato a baciarmi, eri diversa, ubriaca fradicia, ma intraprendente. Mi hai spogliato fino alla biancheria e poi ti sei spogliata anche tu fino all'intimo, ma non ti ho permesso di andare oltre, dovevi essere cosciente. Non so se mi spiego..." Aggiunge poi.
Voglio sotterrarmi, sul serio! Più cerco di ricordare più la mia testa fa male. Ci rinuncio ma solo perché so che sarà inutile e imbarazzante ricordare.
"Alzati! Sono le dieci! Gli Iniziati arrivano tra un paio d'ore ti conviene spicciarti." Il suo tono non è più quello dolce di prima, è tornato tagliente come quello di Quattro. Come quello dell'allenatore Quattro. Ma ne sono sicura, Tobias tornerà stasera, come sempre.
Mi alzo e mi vesto con la solita tuta nera, attenta a nascondere la maggior parte dei tatuaggi.
Non ho fame, per oggi niente colazione, meglio.
Tobias esce dal bagno vestito e pronto per scendere. È troppo bello per essere mio.
Scendiamo insieme, senza dire una parola. Passiamo davanti ai dormitori degli Iniziati e non posso fare a meno di sentire Christina urlare.
"Andiamo! Bagni condivisi? E il pudore? Nemmeno con noi l'hanno fatto, ma tu tanto hai soddisfatto i tuoi bisogni comunque giusto? Peter separa subito i bagni! Povere ragazze!" Ha un tono scocciato, molto.
"Tu lo sapevi?" Chiedo a Tobias.
Lui scuote la testa entrando nella camerata da cui provengono le urla.
"Cosa succede qui?" Chiede guardando con odio Peter.
"Guarda tu stesso, io non ho parole!" Sbraita ancora Christina.
Tobias si muove in direzione dei bagni. Lo seguo a ruota. Due file di water e tre schiere di lavandini si mostrano alla nostra visuale.le docce sono poco più in là separate da delle tende bianche sporche sul fondo.
Mi torna in mente l'immagine di Drew, Molly e Peter che mi strappano l'asciugamano di dosso. Stringo i pugni e sento Peter ridacchiare dietro di me.
"Di chi è questa idea idiota?" Grido.
Mi volto di scatto, io non sono come Christina, io non urlo solo, non più almeno.
Peter arretra di qualche passo per poi fermarsi contro il bordo di una branda.
"Eric dice che non devono esserci segreti tra loro..." Balbetta mentre io mi avvicino a lui?
Eric è già andato alla cerimonia della scelta, vuol dire che chiederò spiegazioni al suo ritorno, ma rimango arrabbiata.
Non guardo nessuno e prendo Peter per la manica della giacca trascinandolo con me verso il centro di addestramento.
Lo spingo verso i materassini e lui inciampa all'indietro cadendo.
"Tris, pensaci bene! Non tornerai indietro, dopo." Ha ancora quello stupido tono canzonatorio. Mi fa salire il sangue al cervello. Non lo sopporto!
Mi avvicino a lui spingendolo a terra più di quanto già non fosse, alzo il piede, voglio fagli male, come lui faceva a me quattro anni fa.
Non faccio a tempo a colpirlo che due braccia forti mi afferrano e mi allontanano.
"Lasciami andare, Quattro! Mollami!" Urlo divincolandomi.
Mi accorgo solo in quel momento che non siamo soli nella sala, un sacco di gente è venuta a vedere cosa stava succedendo, troppa gente.
Will è accanto a Christina e la sta abbracciando.
"È la volta buona che ti ammazzo, Peter! Mollami Quattro! Lasciami andare!" Urlo ancora.
Zeke e Marlene corrono verso Peter e lo aiutano a alzarsi e lo spingono via in malo modo. "Oh, ma che femminuccia!" Dico a bassa voce.
"Basta! Calmati!" Questa volta è Tobias a urlare, la sua bocca è così vicina al mio orecchio che sento la sua voce rimbombarmi dentro. "Calmati Rigida!" Urla ancora.
Ancora quella parola, basta! Io non sono una rigida! Non lo sono!
Muovo il gomito all'indietro tirando una gomitata nelle costole a Tobias che arretra e mi molla dalla sua presa. Nessuno mi ferma e io gli tiro uno schiaffo sul viso.
"Io. Non. Sono. Rigida." Gli ringhio contro.
La sala ammutolisce, vedo lo sguardo di disapprovazione di troppa gente, sono instabile. Troppo.
Tobias mi guarda, il suo sguardo è un dolore al mio cuore, si tiene dritto in piedi e si massaggia il volto mentre mi guarda chiedendo delle scuse silenziose.
Non lo reggo, scappo, da sguardi indiscreti, dalle delusioni, dalle persone.
"Aspetta Tris!" Mi chiama Will.
Non voglio che nessuno mi parli, al diavolo! Faccio solo errori, voglio solo stare sola, in un posto che mi distragga. La ringhiera del pozzo.

***

Cammino lenta sul lato dello strapiombo accarezzando la ringhiera, forse dovrei andare a prepararmi insieme agli altri, Eric e gli altri torneranno tra poco, ma non ho voglia di rivedere tutti quei ragazzi che mi guardano come se fossi malata, non mi piace.
Ricordo la prima volta che sono stata sullo strapiombo, Christina si era arresa, e i ricordi tornano a galla.
Ricordo bene anche quando Peter, Drew e Al hanno cercato di buttarmi di sotto, forse è per questo che odio ancora Peter, anzi, senza il forse.
Guardo l'orologio al polso, mezzogiorno e venti. Ho perso il pranzo. Poco male.
Eric arriverà tra mezz'oretta meglio che mi prepari.
Mi stacco dalla ringhiera asciugandomi le mani nei pantaloni, non ho nemmeno il coraggio di guardare Marlene e Lynn quando le incrocio mentre ci dirigiamo tutte e tre alla rete.
"Tris!" Mi chiama Marlene.
Lo sta facendo solo per cortesia, ne sono troppo sicura! Quando mi giro sorrido in un modo maledettamente falso.
"Hai fatto bene prima, con Peter! Anche con Quattro! Non sei più una Rigida!" Esclama con quel suo solito sorrisetto. Mi fa ridere il modo in cui Lynn la guarda, sembra che la voglia uccidere e allo stesso tempo concordi.
"Forse hai fatto bene con Peter, ma Quattro ora sta malissimo!" Dice Lynn indicando dietro di sé.
Vedo Uriah e Tobias arrivare. Tobias non ha una bella faccia, quando mi vede i suoi occhi si spostano subito, Uriah non sembra farci caso e se ne va verso Lauren.
Non mi piace vedere Tobias così, anche se lo merita. Mi dirigo verso di lui, forse non dovrei perdonarlo subito, ma lui lo fa sempre quando io sbaglio o mento.
"Ehi." Mi saluta senza guardarmi negli occhi come invece io cerco di fare. Afferro il suo mento alzandogli il volto quel poco che basta per permettermi di incontrare il suo sguardo, in genere sono gesti che fa lui, mi sento così stupida.
La parte bassa della sua mascella è ancora leggermente arrossata, lo accarezzo e gli lascio un bacio sull'angolo della bocca.
"Tris, non devi perdonarmi per forza, so cosa vuol dire essere chiamati rigidi, non è piacevole." Sussurra abbassando lo sguardo. Non l'ho mai visto così.
Mi metto sulle punte, non mi piace fare la tenera davanti a tutti, non ci sono abituata, ma non ho tempo per trascinarlo dietro una colonna, poggio velocemente le mie labbra sulle sue, ho una mezza intenzione di staccarmi quasi subito ma le sue braccia mi stringono a lui, lo sento ricambiare il bacio, è un groviglio di emozioni in cui l'imbarazzo fa la sua comparsa. Il bacio finisce dopo pochi istanti, mi sposto di poco, mentre il suo fiato caldo si scontra ancora contro la mia pelle.
"Non lo faccio perché devo, lo faccio perché voglio." Sussurro.
Con un gesto fluido la sua mano si incastra con la mia mentre ci avviciniamo ai nostri amici.
"Bleah!" Sbotta Zeke fingendosi disgustato "Potevate farlo in privato neh!".
Tobias lo spintona leggermente e tutti insieme ci dirigiamo sotto la rete.
Sono già quasi tutti là, facciamo fatica a passare davanti a tutti, ma sgomito un po' ignorando le smorfie di alcune persone.
Quando arrivo vicino alla rete sento già gli schiamazzi dal palazzo sopra di noi. Sono arrivati.
Lascio la mano di Tobias e mi sistemo in parte a Christina e Will. Lauren e Tobias sono in piedi davanti a noi mentre Uriah si sistema accanto a Will pronto ad accogliere gli Interni.
"Non ci credo!" Sussurra Lauren mentre fissa in alto.
Mi avvicino alla rete guardando in alto, una figura vestita con colori molto sgargianti è in piedi sul cornicione, è una ragazza e lo capisco dai capelli mori che sventolano.
"Torna a posto, Tris" mi consiglia Lauren quando vede la ragazza fare un salto verso di noi.
Quando atterra sulla rete qualcuno dietro di noi scoppia a ridere, potrebbe essere l'unica Pacifica che cambia fazione e entra negli Intrepidi.
Quattro la aiuta a scendere e la guarda in modo strano. Quest'anno anche lui avrà una persona da controllare.
"Come ti chiami? Pensaci bene non potrai più cambiarlo!" Ripete, come ogni anno, come un copione, Tobias.
"Ehm, Sarah." Dice un po' incerta.
"Prima a saltare, Sarah!" Annuncia Lauren alla folla dietro di noi che esplode in un grido.
Non faccio in tempo a girarmi a guardare la rete che Tobias sta già aiutando un ragazzo, abiti grigi e  capelli corti, questo è mio.
Quando si mette in piedi mi irrigidisco. Conosco quel volto, ci ho già parlato. È il ragazzo del pullman.
"Come ti chiami?" Chiede ancora Tobias.
"Josh" dice soltanto fissandomi con un ghigno.
Tobias segue il suo sguardo e nota che il ragazzino mi sta fissando. Il mio volto si colora di rosso e vedo Tobias stringere le mani a pugno.
"Bene, Josh, se vuoi vivere in pace in questa fazione ti conviene distogliere lo sguardo dalla mia ragazza e toglierti quel sorrisetto, rigido." Quasi gli ringhia addosso.
E la folla dietro di noi scoppia a ridere.
Mi sento così dannatamente stupida quando vedo il ragazzino avvicinarsi a me e sussurrarmi: "Il mondo è piccolo...".
Sarà difficile tenere calme le acque quest'anno.

NOTE AUTRICE


Salve a tutti!
Se siete arrivati fino a qui vuol dire che questa storia vi interessa, almeno credo.
Premetto che le battute di Uriah saranno squallide per quasi tutta la durata della storia visto il mio scarso sarcasmo, e per questo ne metterò davvero poche per non condizionare i lettori a lasciar perdere la mia storia perchè ci tengo davvero molto.
Bene, detto questo dico anche che ho modificato luogo, tempo e trama della storia rispetto al libro non per gusti e insoddisfazione personale ma per rendere possibile questa narrazione. Spero di non deludere le vostre aspettative!
Ah, quasi dimenticavo! Grazie a Katnissgale99 per aver sopportato le mie mille paturnie e le mie rotture di coglioni periodiche e regolari! ti voglio un sacco di bene nana:)
AL PROSSIMO CAPITOLO! CIAO


P.S. vi lascio anche il mio twitter se volete contattarmi, o seguirmi anche li:)
https://twitter.com/sognodiliam


P.P.S se volete lasciare una recensione accetto di tutto! Critiche e complimenti, ecco magari non insulti...


 
   
 
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