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Autore: Geilie    30/04/2014    0 recensioni
C’è Kovacs, quell’orrida maschera inespressiva che Rorschach indossa ogni giorno per passare inosservato.
Quando si vede così – finto, impuro,
asimmetrico – Rorschach sente subito il bisogno di tornare alla sua vera faccia.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rorschach/Walter Kovacs
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Autore: Geilie
Titolo: Distorto
Fandom: Watchmen
Personaggi: Rorschach
Rating: giallo; Pg15
Avvertimenti: linguaggio forte e psicopatie diffuse
Parole: 263 (Word)
Note: partecipa agli Easter Egg Days di Pseudopolis Yard. Lo stile iniziale tenta di richiamare, almeno in parte, quel particolare modo che ha Rorschach di parlare, spezzato e pieno di contrasti. Mi sa che ho fallito miseramente, dovrò rileggermi il fumetto per rinfrescarmi la memoria…
Prompt #4: Allo specchio


 
Distorto


A volte gli capita di entrare nel cesso di qualche bettola per farsi una pisciata, quando piove troppo per farlo fuori.
Preferisce farlo fuori.
Quasi tutti i cessi di quasi tutte le bettole hanno uno specchio appeso al muro, e lui odia gli specchi. Evita di guardare, se può, ma a volte gli sembra di sentire un rumore alle sue spalle. Di vedere un’ombra muoversi con la coda dell’occhio. L’istinto di sopravvivenza lo costringe a cercare una via di fuga, cercare il modo migliore di difendersi. Uno specchio ben piazzato può diventare un vantaggio. Fare la differenza tra la vita e un biglietto di sola andata per l’inferno. Tanti saluti. Requiescat in pace.
 
Allora alza lo sguardo.
Nel riflesso, insudiciato da strati di polvere e macchie d’umido, c’è un ometto intirizzito, lentigginoso, pallido. C’è un cespuglio di capelli rossi, un naso storto da mille e mille cazzotti, spesso un livido non ancora completamente sbiadito o una cicatrice nuova che va ad aggiungersi alla collezione.
C’è Kovacs, quell’orrida maschera inespressiva che Rorschach indossa ogni giorno per passare inosservato.
Quando si vede così – finto, impuro, asimmetrico – Rorschach sente subito il bisogno di tornare alla sua vera faccia.
Lì non c’è spazio per l’incertezza dell’imperfezione, per la corruzione, per la sporcizia dei colori. Ci sono solo il bene e il male, il bianco e il nero, il vero e il falso. C’è un mondo di emozioni e di sensazioni – e c’è bellezza, in quella semplicità mai immobile, sempre diversa.
È questo ciò che vuole vedere quando guarda in uno specchio, Rorschach.
È questo ciò che è.
  
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