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Autore: Geilie    30/04/2014    2 recensioni
[QUINTA STAGIONE - POST CAMLANN]
Il punto è che nei primi tempi dopo Arthur, quando il dolore della perdita e del fallimento minacciavano di schiacciarlo e di ridurlo alla più totale inerzia, Merlin ha dovuto imparare a crearsi delle difese, a chiudere le emozioni più violente in un angolo segreto della sua mente, e ha semplicemente imparato troppo bene.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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Autore: Geilie
Titolo: Raggi di sole
Fandom: Merlin
Personaggi: Merlin
Rating: verde; Pg
Avvertimenti: post-Camlann, What if?, Missing Moment (sort of)
Parole: 460 (Word)
Note: partecipa agli Easter Egg Days di Pseudopolis Yard. L’ho scritta di corsa e senza troppa ispirazione, e infatti ne sono poco soddisfatta, ma ho deciso che voglio usare tutti i prompt almeno una volta ad ogni costo. Bear with me. XD
Prompt #6: Uova di drago


 
Raggi di sole


Nei lunghi secoli di attesa che sono seguiti a Camlann e a quella barca spinta nelle acque di Avalon, Merlin ha avuto pochi momenti di felicità sincera e completa. Ha provato tante piccole e grandi gioie – per una guerra finita, per una vita salvata, per un primo fiore sbocciato dalle ceneri di una foresta carbonizzata –, ma gioie superficiali e passeggere, gioie finite nello spazio di un sorriso e di un ringraziamento alla Terra, al cielo, alla vita. Niente di più, niente di abbagliante.
Il punto è che nei primi tempi dopo Arthur, quando il dolore della perdita e del fallimento minacciavano di schiacciarlo e di ridurlo alla più totale inerzia, Merlin ha dovuto imparare a crearsi delle difese, a chiudere le emozioni più violente in un angolo segreto della sua mente, e ha semplicemente imparato troppo bene.
Nei suoi lunghi secoli di attesa, Merlin ha perso più di quanto abbia guadagnato – ogni nuova perdita un po’ meno sofferta della precedente, un po’ più presagita. Ma poi ci sono stati quei pochi momenti di felicità sincera e completa, e pareva quasi che l’universo stesse cercando di ristabilire quella sua crudele concezione di equilibrio, donandogli qualcosa subito dopo avergli strappato via qualcos’altro.
Come quando ha ritrovato Aithusa, solo qualche anno dopo la morte di Gwen e la definitiva caduta di Camelot. Aithusa che, pian piano, passo dopo passo, ha occupato il posto lasciato dolorosamente vuoto da Kilgharrah, nel cuore del mago. E quando poi il mondo è cresciuto e alla magia ha dato il benservito, lustro dopo lustro, quando Merlin ha pianto nel vedere la natura violentata da uomini senza scrupoli, quando ha creduto di perdere la parte più dorata di se stesso e di poterne morire, quando i tempi sono diventati troppo razionali per permettere a un drago di volare libero e Merlin ha perso Aithusa, di nuovo, quando ha iniziato a pensare di arrendersi, semplicemente, di fermarsi e non andare più avanti, è allora che l’universo si è rimesso in moto e gli ha fatto un altro di quei rari doni.
Nel modo più ingegnoso e più banale possibile, gli ha fatto prendere la svolta sbagliata mentre andava in cerca di funghi, lo ha mandato lungo un sentiero nascosto immerso in un bosco francese qualunque e gli ha fatto trovare due uova. Due splendide, perfette, magnetiche uova di drago.
Il sole si è fatto strada tra le chiome fitte degli alberi, proprio in quel momento, e ha inondato tutto di luce; e Merlin, che si era arreso al nuovo grigiore della realtà, ha ritrovato la forza di vedere i colori.
Allora ha abbracciato le uova e ha pianto, silenziosamente e a lungo, felice di scoprire che il dolore, la perdita e la sofferenza, per una volta, non c’entravano affatto.
  
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